11. The nice guy
HARRY'S P.O.V
Da piccolo ho sempre voluto imparare a suonare uno strumento.
Quando nasci e cresci con un preciso profilo e interesse musicale, non puoi fare a meno di volerti immedesimare in quelli che sono i tuoi idoli e tutti i miei, avevano una chitarra in mano.
Avevano anche i capelli lunghi e l'aria da rocker maledetto, ma la priorità è sempre stata quella di imparare a suonare uno strumento.
Ad oggi, dopo vent'anni di deformazione musicale, come mi piace chiamarla, i miei tentativi di apprendimento si sono rivelati piuttosto vani.
Mi piace mettermi dietro a una batteria e improvvisare qualcosa, prende in mano una chitarra e strimpellare quegli accordi che Niall mi ha insegnato, ma non ho mai sentito quella scossa che mi portasse a desiderare una connessione maggiore con uno strumento.
La mia connessione passa dalla mia testa, percorre il mio cuore, scende lungo il braccio e si sprigiona su un foglio di carta attraverso una penna rigorosamente nera.
E' questa la mia connessione, lo scrivere quello che provo e cantarlo al mondo.
Quella della preparazione di un nuovo album, è la parte che preferisco del nostro lavoro. Siamo qui, tutti e cinque oppure separatamente e cerchiamo di trovare una connessione, un'unica direzione per i nostri pensieri da incanalare nella nostra nuova creazione; una specie di piccola creatura che parla di noi.
Questa è la mia connessione, noi cinque lo siamo e lo saremmo ancora di più se Zayn anche oggi, non fosse in ritardo.
"Ora lo chiamo!" sbotta Liam, alzandosi.
E' la terza volta in dieci minuti che tenta di contattarlo, ma Zayn ha il telefono staccato. Ultimamente è strano, molto stressato e assente.
Si dimentica spesso degli impegni che abbiamo e da quando è finito il tour, ha comportamenti, che il mio vecchio amico Zayn, non avrebbe mai assunto.
"E' ancora staccato..." ci comunica Liam, togliendosi il cappello.
Cerco lo sguardo di Louis per capire a cosa sta pensando. Non si è ancora espresso; scrive e strimpella, strimpella e scrive mentre Niall cerca disperatamente un nuovo arrangiamento.
Controllo l'orologio da polso e sono già le dieci di sera; sarebbe dovuto essere qui tre ore fa, e raramente ci spingiamo oltre l'orario di cena.
"Vorrei solo capire che cavolo gli succede." afferma Liam.
Sta conducendo un monologo ormai, so che vorrebbe l'attenzione di Louis, ma a quanto pare il moro non ha nessuna intenzione di esprimersi.
Trovo che sia davvero strano anche il suo di comportamento, ma forse non vuol semplicemente dare sfogo a quelle che sono le sue preoccupazioni.
So che sono le stesse che abbiamo tutti; un giorno tutto questo finirà, la nostra convivenza e le nostre esigenze cambiano continuamente nel tempo, e le nostre strade almeno come componenti di una band, presto o tardi si separeranno, ma questo non è il momento.
Siamo ancora forti, quella connessione che abbiamo è solida, funziona e non è il momento di guardare avanti, verso altri orizzonti perché il nostro è ancora uno dei più belli e soddisfacenti che esistano.
"Ok, ci siamo!" esclama Louis, ignorando totalmente le occhiatacce di Liam.
Ha tutta la mia attenzione, quel suo sorriso furbo preannuncia solo ottime notizie.
"Hai sistemato l'ultima strofa?" domanda Niall.
Louis annuisce passandogli il foglio stropicciato.
"I'm only getting older baby, and I've been thinking about you lately, does it ever drive you crazy, just how fast the night changes. Everything that you've ever dreamed of, disappearing when you wake up, but there's nothing to be afraid of, even when the night changes"
Niall legge ad alta voce e le parole che ho scritto qualche giorno fa, suonano benissimo nella mia testa e anche nel mio cuore.
Non riuscivo a dormire, come mi succede spesso ultimamente e anche se non ricordo con esattezza che giorno fosse, con molte probabilità era un venerdì. Probabilmente il secondo venerdì di seguito che non avevo nessun tipo di notizia da parte di Grace.
Ho iniziato a preoccuparmi, pensavo ci fosse un problema di linea, ma con l'aiuto di Niall e la collaborazione di Emily ho scoperto che l'unico problema, rimaneva quello fra di noi.
Non la riconosco più, non vedo più quella ragazza dolce e generosa che non lascia mai nulla al caso, vedo soltanto l'involucro di Grace che in troppe fotografie rubate dai giornali, rivolge quel suo fantastico sorriso all'orso.
Mi sono ripetuto mille volte che sono solo amici, che quei sorrisi sinceri, percepibili anche attraverso una fotografia, non potevano essere rivolti a qualcun altro che non fossi io così presto, ma forse mi sbagliavo.
Questo dubbio mi assilla spesso, mi viene a trovare soprattutto di notte quando sono solo e finisco per scrivere canzoni come questa, che mi ricorderanno lei per sempre.
Sono un autolesionista, ma vivo di questo, delle nostre canzoni e se il mio disagio può portare a cose buone, allora mi trovo costretto a sfruttarlo in questo modo.
"Mi piace!" afferma una voce che ho imparato a conoscere.
Liam è in piedi prima che Mad possa fare un altro passo. Non è solita passare di qui, non è solita frequentare neppure casualmente gli stessi posti in cui forse, potrei esserci anche io, ma la ragazza dallo sguardo truce è sicuramente la migliore amica di Grace.
"L'ha scritta Harry." interviene Louis con un sorriso impertinente.
Provocare Mad è diventata una delle sue attività preferite, non so con che coraggio lo faccia in tutta onestà; Mad mi spaventa, ma forse perchè tutti quegli avvertimenti che in continuazione fa, sono rivolti a me.
"Ciao Niall, ciao Louis, come procede?"
Il fatto che abbia totalmente ignorato la mia presenza e volontariamente evitato di esprimersi in merito all'affermazione di Louis, non è una novità. Essere invisibile mi ha sempre spaventato, non che abitualmente mi capiti di passare inosservato, ma Mad riesce benissimo nel suo intento di ignorarmi.
Ho smesso di arrabbiarmi, di cercare di farla ragionare, di avere qualsiasi tipo di dialogo con lei perché la situazione non cambierà. Sarò sempre il cattivo ragazzo che ha spezzato il cuore della sua migliore amica e niente e nessuno riuscirà a farle cambiare idea.
"Bene tesoro, come mai qui?" domanda Liam, attirandola a se.
Tutte queste manifestazioni di affetto e amore mi danno i nervi, ma so che Liam è felice, che è Mad la persona che lo rende felice, quindi sarebbe cattivo ed egoista da parte mia, alzarmi e lasciare la stanza proprio ora.
"Pensavo che un buco nero ti avesse risucchiato e dal momento che come eroe, salvatore o qualsiasi essere temerario, non riesci proprio ad immedesimarti, mi sono sentita in dovere di salvarti."
Non l'ha detto veramente.
Guardo Louis e Niall in cerca di comprensione e i loro sguardi dicono esattamente quello che penso: Mad ha un problema.
"Come farei senza di te?" domanda Liam, stritolando Mad in un abbraccio.
Bene, lasciare la stanza era l'ultimo dei miei intenti, ma quando è troppo, è troppo. Condividere lo spazio con sentimenti del genere mi porterà solo a pensare, affrontare territori della mia mente che ho deciso di dimenticare e so che la soglia è vicina; se non mi do una mossa, se non esco di qui, sarà troppo tardi e per me non ci sarà via di scampo.
"Abbiamo finito?" esclamo, cercando lo sguardo di Louis.
Lui annuisce sistemando distrattamente i fogli che ha fra le mani. So che dovrei restare qui, a fare quattro chiacchiere con loro e soprattutto con lui, ma non posso affrontare le verità che mi circondano proprio adesso. Louis mi porta sempre ad analizzare la situazione, ad ammettere quello che non voglio e che non dovrei per nulla al mondo pensare, e il fatto che qualcosa nel gruppo sta cambiando, è solo l'ennesima dimostrazione che ho fallito in qualcosa.
Mi ero ripromesso di non avere mai rimpianti, di fare tutto il possibile per raggiungere i miei obiettivi, ma a volte è più facile rimandare, prendersi una pausa per capire se ammettere la realtà è un bene, o un'inesorabile distruzione.
"Io vado al The nice guy, chi viene con me?" domando, evitando accuratamente lo sguardo di Mad.
Sa perfettamente il motivo per cui sto andando il quel locale e spero che abbia tutte le intenzioni di continuare ad ignorarmi.
Niall sembra interessato alla mia proposta, ma prima che possa accettare, una voce lo interrompe.
"Emily non ne sarebbe felice."
Mi volto, consapevole del fatto che sto per scatenare la lite del secolo, ma la mia pazienza ha un limite e lei lo ha superato in questo momento.
"Mad, la devi smettere!"
Lo sguardo di disappunto di Liam mi intercetta nell'immediato; non me ne frega niente se Mad è la sua ragazza, questa storia deve finire e se lui ha una fidanzata stronza, non è un mio problema.
Non devo nemmeno controllare per verificare lo sguardo di Louis, so per certo che si è già messo comodo, pronto ad assistere al teatrino irritante che si svolgerà davanti ai suoi occhi.
"Harold, anche tu qui?"
Non la sopporto. Non sopporto lei, quel suo sorriso consapevole, la sua continua determinazione nel sottolineare quanto ho sbagliato, la sua voglia costante di dimostrarmi quanto io stia fallendo.
"Niall è abbastanza grande da decidere cosa fare senza che tu ci metta il becco!" sottolineo.
Mad sorride, facendo un passo verso di me. Sembra un fottuto telefilm americano, uno di quelli che odio e che odierò sempre.
"La libertà esiste Harold, è bellissima e si sviluppa nelle sue mille varianti di espressione. Uno di questi è la libertà di parola o di opinione, in questo momento mi sento abbastanza libera di esprimere quello che penso, di consigliare a Niall la cosa giusta da fare e di lasciarti perseverare nell'ennesimo sbaglio. Ma sai la novità? Non mi importa più, l'importante è che lei sia felice e dal momento che sembra esserlo, puoi andare a divertirti con Adelina quanto vuoi."
Il nervosismo passa non appena lei viene nominata. Ogni cosa che Mad dice, ogni gesto che mi rivolge, mi riconduce a lei. Lei che è felice con qualcuno che non sono io, lei che mi sta escludendo dalla sua vita senza avvertirmi di nulla. Lei che continuerà a non darmi tregua con la sua presenza, seppur lontana e scostante. Lei che ancora una volta mi porta a dimenticare tutto, a lasciare questa sala troppo piccola per noi e dirigermi in un luogo in cui poter pensare solo a me stesso.
Infilo la giacca quando ormai sono nel corridoio. Scrivo un breve messaggio a Greg per comunicargli le mie intenzioni e sono felice di trovare la sua macchina all'ingresso. Prima arriverò al locale, prima potrò pensare ad altro.
Greg mi saluta con un cenno mentre apro la portiera e salgo in macchina.
Non ho voglia di parlare, non ho voglia di pensare, vorrei solo che la situazione smettesse di essere così disordinatamente complicata.
L'immagine del suo sorriso continua a vorticarmi nella mente. Odio non poterlo vedere, odio non avere la situazione sotto controllo, ritrovarmi a scrivere canzoni che parlano di lei senza un vero motivo, valido per farlo. Odio che stia cercando di rendere le cose più facili e io improvvisamente, mi trovi contrario; non voglio dargli spazio, non voglio che lei ne dia a me. La storia dell'amicizia poteva funzionare, doveva funzionare, invece lei si sta opponendo.
Forse è lui che le sta impedendo di avere contatti con me. Sicuramente è così, sarà sicuramente geloso e probabilmente fa bene ad esserlo perché chiunque si affeziona a Grace, chiunque riesce a trovare in lei qualcosa a cui aggrapparsi per stare meglio.
Io mi sono allontanato, ho lasciato quell'appiglio e mi sento perso.
Scuoto la testa e chiudo gli occhi cercando di focalizzarmi su altro, sull'album, sul tour, su Kendall.
Non avevo nessuna intenzione di raggiungerla al locale stasera, ma Mad ha reso tutto più semplice. Kendall era il mio diversivo più grande, ma con il passare del tempo, anche la sua compagnia sta diventando un appiglio che conduce a Grace. Continuo a domandarmi il motivo per cui Ken non va bene per me e la risposta è solo una, unica e sola.
Dirlo ad alta voce sarebbe troppo anche per me, mi avvalgo della facoltà di non pensare alla realtà, soffocando con impegni e stupidi dettagli, le risposte che non vorrei avere.
"Siamo arrivati." mi informa Greg.
Mi guardo intorno individuando l'insegna del locale e dopo averlo ringraziato, mi dirigo all'entrata. Lo staff mi accompagna all'ingresso, impedendo ai fotografi curiosi di avvicinarsi più del dovuto.
Il nome di Niall lampeggia sullo schermo del mio cellulare, ma non sono pronto a dare spiegazioni; non stasera, non a lui.
Il suono della musica fa vibrare la mia cassa toracica, mi faccio spazio fra la folla nel tentativo di raggiungere il bancone. Mi ero ripromesso di non bere, di non provare a dimenticare servendomi di qualcosa di assolutamente artificiale, ma un cocktail non farà male a nessuno, non a me, che mi ritrovo improvvisamente catapultato in un universo parallelo in cui Harry, ha perso tutta la sicurezza accumulata negli anni.
Una mano calda si poggia sul mio braccio e riconosco il tocco di Kendall immediatamente.
Osserva curiosa il drink che stringo fra le mani, prima di chiedermi informazioni avvicinandosi al mio orecchio. "E' successo qualcosa?" domanda.
Non capisco davvero perché tutti si accaniscano così tanto nei suoi confronti. La guardo e vedo solo una ragazza cresciuta troppo in fretta, costretta a portarsi sulle spalle il nome di una famiglia conosciuta con la quale è costretta a convivere. Vedo un'amica che mi sta rivolgendo quelle attenzioni dolci che per troppo tempo nessuno mi ha rivolto.
Vedo il mio appiglio, almeno per qualche ora, almeno per stasera.
"Va tutto bene" la rassicuro, lasciandole un bacio su una guancia.
Questo è sufficiente per tranquillizzarla, per far si che il suo sorriso malizioso torni sulle sue labbra, che tutto torni alla normalità; Kendall qui, e Grace a chilometri di distanza con qualcuno che non sono io.
Rabbrividisco al pensiero, affrettandomi ad ordinare un secondo drink. Non finirà bene, me lo sento, ma devo fermare questa sensazione stupida.
Kendall balla al mio fianco, ondeggia i fianchi senza distogliere i suoi occhi dai miei. So perfettamente cosa vuole, so anche che dopo il prossimo drink sarò ben disposto ad assecondarla. Sono uno stronzo, un dannato stronzo incapace di prendere una posizione valida. Ordino un altro drink, senza pensare alle conseguenze, con il solo obiettivo di annebbiare l'immagine che lampeggia nella mia testa come un dannato flash.
E' un immagine nitida, a colori, diversa dalle foto in bianco e nero che ultimamente sono solito scattare. Grace è con l'orso, sorride all'orso, forse bacia l'orso ed è felice.
Chiudo gli occhi cercando di cancellare tutto ancora una volta. Le labbra di Kendall sono sul mio collo e vorrei provare qualsiasi cosa, almeno un brivido a cui aggrapparmi per tornare qui.
Stavo bene, ero riuscito a trovare il giusto compromesso fra quello che volevo e quello che dovevo, e invece eccomi qui, incapace di accettare la situazione più comoda per tutti. Mi sto accanendo così tanto per qualcosa che non potrò avere mai più, sono uno stupido, uno stupido disperato.
Appoggio le mani sui fianchi di Kendall che immediatamente si fa più vicina, siamo una cosa sola ormai, ma non riesco ad assecondarla, nonostante lei si stia sforzando come mai prima d'ora.
"Harry, dimmi che ti succede." sussurra nuovamente al mio orecchio.
La guardo consapevole del fatto che la verità le farebbe male. Non voglio ferirla più di quanto io stia già facendo; non se lo merita, si merita di più, qualcuno che sappia amarla per quello che è.
"Ho avuto un battibecco con Mad" spiego.
L'alcool non sta dando nessun effetto, per lo meno non ancora e non ne capisco il motivo. Ordino l'ennesimo drink nonostante Kendall stia cercando in tutti i modi di dissuadermi.
"Qualsiasi cosa ti abbia detto, valuta la situazione, Harry. Mad sarebbe disposta a qualsiasi cosa pur di darti fastidio, anche inventarsi cose non vere o amplificare la situazione. Lo fa di continuo, con tutti, a maggior ragione lo farebbe con te. Divertiti stasera e non pensare a lei."
Non so a chi si riferisca con quel lei, se a Mad oppure a Grace, ma in entrambi i casi ha perfettamente ragione.
Forse c'è una speranza, forse Mad ha detto che Grace è felice solo per darmi fastidio e io sono stato talmente stupido da crederci. Kendall continua a guardarmi mentre sorseggio il quarto drink della serata. Sta funzionando, la mia mente è più leggera, io sono più leggero.
Avvicino Kendall a me assecondando i suoi movimenti, non sento nulla, nemmeno quando le sue mani e i suoi occhi si aggrappano disperatamente a me.
Un giorno troverò qualcuno che mi strapperà dal suo ricordo, dalle cose che riusciva a darmi. Qualcuno in grado di gestire tutto questo, qualcuno che saprò rendere felice con questa vita, quella che vivo ogni giorno e che amo e odio allo stesso tempo.
La amo da sempre, dal primo giorno su quel palco quando con un microfono in mano mi stavo buttando in qualcosa di molto più grande di me. Ma ora capisco anche di odiarla, di odiare quelle limitazioni forti che viaggiano di pari passo con l'amore.
La soglia fra amore è odio è piccola, vicina, ma l'assenza di Grace ha amplificato tutto, soprattutto l'odio verso me stesso, incapace di renderla felice come si meriterebbe.
Ordino l'ennesimo drink. Non ho più bisogno di chiedere, mi basta alzare la mano in direzione del barman perché capisca quello di cui ho bisogno.
"Harry, dovresti smetterla!" mi ammonisce Kendall, prendendo il mio bicchiere fra le mani.
Dovrei smetterla di fare molte cose, eppure non lo faccio, continuo imperterrito. Un drink in più non farà la differenza.
"Sto bene, Ken" rispondo, recuperando il bicchiere e bevendo tutto d'un fiato.
Il liquido fresco scorre lungo la gola, il telefono vibra nella tasca, ma non ho voglia di controllare chi mi sta cercando.
"Non stai bene Harry..."
Non sto bene, non sto bene per niente e rido di me stesso e della mia stupidità. Kendall continua a guardarmi nervosa, vuole fare qualcosa, vorrebbe dannatamente aiutarmi, ma non può.
Mi appoggio al bancone alle mie spalle, la pista inizia a girare e io non riesco a fermarla. Kendall mi segue, non mi perde di vista nemmeno un secondo quando questa è l'unica cosa che dovrebbe fare. Grace mi guarderebbe con disprezzo, mi ammonirebbe da ragazza responsabile qual è. Non le ho mai sopportate quelle come lei; troppo inquadrate per poter stare con me.
I quadrati non mi sono mai piaciuti, i cerchi sono i migliori, armoniosi, grandi e piccoli ma sempre uguali. I quadrati sono spigolosi, freddi, grezzi, ma Grace non lo è, è bellissima, è perfetta e sta con lui.
Merda.
Alzo la mano verso il bancone un'altra volta, afferro il mio cellulare con continua a vibrare. Niall non sembra voler smettere di vibrare, anche se le persone non vibrano, le persone si muovono, ma Niall vibra. Oppure è il mio cellulare che vibra. Non so chi dei due sta eseguendo questa azione, ma in entrambi i casi è fastidiosa.
Tasto rosso. Il migliore tasto inventato. Cancella, spegni, fine, tasto rosso.
Alzo lo sguardo e Kendall non c'è più. Si è stufata di me. Nessuno si stufa di me, ma forse voleva di più, e io non riesco a darle di più, come faccio a darle di più se lei gira?. Gira veloce come tutta la stanza. Dovrebbe smetterla di girare. Forse sono al lunapark, a bordo di uno di quei giochi che girano. La stanza gira, io giro.
Il telefono vibra ancora, ma il nome di Niall non compare più sul display. Perché non compare niente? Perché non sta vibrando, è solo una mia impressione, Niall non vibra.
Sorrido scorrendo le immagini del telefono. Bianco e nero, bianco e nero, Gemma, Mamma, bianco e nero, bianco e nero. Tutto in bianco e nero, la mia vita in bianco e nero, la mia giacca in bianco e nero, la mia camicia bianca e i miei pantaloni neri.
Grace sarebbe bella anche senza colori, ma con i colori lo è di più.
Grace, ancora Grace, sempre Grace. Perché non è qui?
La stanza gira, io giro e forse Grace riuscirebbe a fermare la giostra, insulterebbe il macchinista e mi porterebbe in salvo. Lo fa sempre, anche se non sono ubriaco, ma io non sono ubriaco o forse si. Non lo so, ma voglio un altro drink.
Alzo la mano, il mio amico barman è già qui, ha i capelli biondi, Grace odia i capelli biondi. Li odia tutti, ma Niall no, nemmeno Jamie. Ma lei vive con Jamie, anche se dice di no. Vive con lui, ma non con me, vive con lui, ma sta con l'orso, meglio Jamie che l'orso, Jamie dovrebbe stare con Mad, ma vive con Grace.
Che casino, tutto gira, le parole girano e il liquido rosso scende lungo la gola.
Devo mettere ordine, mamma lo dice sempre che devo stare più attento, l'ordine porta confusione, confusione porta a Jamie e l'orso, lontano da Grace, sempre più lontano da Grace.
Devo parlare con lei, voglio sentire la sua voce. Siamo ancora amici, io lo so che siamo ancora amici. Lei vuole essere mia amica e io voglio lei. Come amica, nient'altro, ma lei non deve stare con l'orso e vivere con Jamie.
Scorro la rubrica, non trovo più il suo nome, è scomparso anche da qui. Perché ho così tanti numeri, perché conosco così tante persone? Mi allontanano dal suo nome, mi allontanano da lei e io non voglio. Non più.
Grace. Grace. Grace.
E' il suo numero. Tasto verde, chiama, ok, affermativo, squilla.
Uno squillo, due squilli, tre squilli. "Pronto?"
Cazzo.
"Pronto?"
Merda. E' tutto vero, è l'orso, sta con l'orso, l'orso risponde al suo telefono. L'orso sta con lei.
Tasto rosso. Il cuore batte, forte e la rabbia sale. Mad aveva ragione e la testa gira ancora.
"Harry, vieni!"
La voce di Kendall arriva alla mia destra. Ha in mano il mio cellulare e forse mi sono sognato tutto. L'orso non mi ha risposto, devo ancora chiamare Grace. Voglio il mio telefono, devo chiamarla.
"Devo chiamarla." ribadisco.
Kendall scuote la testa. Non dovrebbe farlo perché la stanza gira e se lei scuote la testa, gira ancora di più.
"No, devi andare a casa, Greg è qui che ti aspetta."
Non voglio Greg, non voglio andare a casa, voglio chiamare Grace. "Devo chiamare Grace!" ripeto avvicinando a Ken.
Che stupido nome Ken, non la chiamerò più Ken, Ken è stupido e lei non lo è.
"L'hai già chiamata Harry e adesso andiamo a casa."
La mano di Kendall è nella mia e le mie gambe la seguono.
La folla mi rallenta, rallenta il mio cervello, rallenta il mio cuore. Non era un sogno, Grace sta con l'orso, l'orso risponde al suo telefono.
Una mano più grande afferra il mio braccio e la mano di Kendall lascia la mia.
"Sei pronto, Harry?" mi domanda Greg.
Non sono pronto, non sono mai pronto a lasciare andare le persone. Grace non può davvero farmi questo. Ho bisogno di Grace, anche se non dovrei averne.
Le labbra di Kendall sono sulle mie, ma non sento nulla, non sento le mie labbra, vedo solo i suoi occhi troppo vicini, il suo respiro sul mio viso. "Riposati Harry, ti chiamo domani."
Mi chiama domani. Kendall mi chiama domani e Grace non mi chiamerà più.
Merda.
Greg mi conduce fuori dal locale. Mi gira la testa, mi fa male la testa e non sento più niente. Non voglio camminare, non riesco a camminare.
I flash sono tanti, la confusione troppa, ma devo arrivare alla macchina. Greg continua a ripeterlo, ma lui non capisce che le gambe non rispondono come dovrebbero.
Inciampo, ma Greg mi sorregge. Lui mi aiuta sempre e io sono un disastro.
Altri flash, sono fastidiosi e mi bruciano gli occhi. Girano i flash, gira Greg, gira l'asfalto nero.
Tutto gira nella mia testa, ma Grace rimane li, anche se sta con l'orso, anche se mi ha spezzato il cuore.
Lei resta li.
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti :D
Scusatemi per il clamoroso ritardo, sono molto occupata ultimamente e il tempo di scrivere è poco;)
Ma eccomi qui, ecco quì Harry ed il capitolo.
Non doveva essere così, ma scrivendo, questo è quello che è uscito :D Spero lo possiate apprezzare e spero anche di ridurre i tempi per la pubblicazione del prossimo capitolo :D
Buona giornata a tuttI!
Al prossimo capitolo!
Un bacio! Greta <3
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