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9. Il fine giustifica i mezzi?

Nal Hutta è una discarica, non mi stupisce che gli Hutt si trovino a loro agio in questo luogo.

Così come Lando, sembra un po' troppo a suo agio nell'armatura di Boba Fett, il quale ha provato a dire che sarebbe stato meglio fosse lui stesso ad usare la propria armatura, ma nè io né Lando gli diamo retta.

Lando lancia un occhiata alle sue spalle, alla lastra di Carbonite che ci stiamo trascinando dietro, ha il terrore che succeda qualcosa ed Han muoia in quella lastra.

Il posto indicato da Boba Fett come punto d'incontro, sembra essere una Cantina fatiscente che ha visto giorni migliori.

Io e Lando ci scambiamo un occhiata, ho avuto una buona idea nel dire a Chewbecca di seguirci a distanza con il Falcon, uno Wookie non passa inosservato.

-Sento il tuo nervosismo Lando- sussurro, mentre varchiamo la soglia della Cantina.

-Scusa se non ho il tuo autocontrollo, ed è fin troppo ovvio che finirà male, me lo sento- sussurra Lando.

-Non fare il pessimista, andrà tutto bene- nonostante il mio tentativo di tranquillizzarlo, non sembro riuscirci bene.

Ma lo sento bene che borbotta "per lei è facile, schiocca le dita e manda tutti all'altro mondo" scocco un occhiata a Lando, evito di fargli notare che non posso farlo.

Ho il sospetto che non mi crederebbe anche se ci provassi a spiegarglielo, quindi è meglio lasciare stare e concentrarmi su qualcosa di più imminente.

La Cantina ha un bancone circolare proprio nel mezzo, i clienti sono impegnati a giocare a Sabaac o a bere, nessuno sembra notare la nostra presenza.

Il rumore della lastra che fluttua dietro a me e Lando, sembra attirare l'attenzione di qualche commensale.

Tipo il Cacciatore di taglie che sbarra la strada proprio nella stanza in cui dovremmo andare, se avessi avuto qualche dubbio ora sono sicura che siamo nel posto giusto.

Quando nota che ci avviciniamo, impugna il Blaster ma non lo punta contro di noi, si limita ad osservare.

-Abbiamo una consegna per gli Hutt- dico al Cacciatore di taglie con la voce distorta dal casco.

Il Cacciatore si avvicina alla lastra, lancia un occhiata al volto di Han ed un verso di sorpresa gli esce dalle labbra, ci fa segno di proseguire.

Oltrepassata la soglia della stanza, sembra quasi di essere entrati in un mondo a parte, dove a farlo da sovrano è il lumacone situato in fondo alla stanza.

Ha la pelle color giallo malaticcio, ed intento a discutere con altri quattro lumaconi, sono tutti lì.

Io e Lando ci guardiamo, sapendo che abbiamo avuto una buona dose di fortuna, trovandoli tutti insieme.

Il lumacone giallo, si rende conto della nostra presenza, ed assottiglia gli occhi sbotta qualcosa in Huttese prima di dare una manata al droide protocollare.

-Boba Fett! Pensavo che ormai ti fossi arreso- traduce il droide.

-La parola arrendere, nel mio vocabolario non esiste- risponde Lando.

Alcuni mercenari si piazzano agli angoli della stanza circolare, impugnano i Blaster pronti ad usarli.

L'Hutt volta il capo verso il droide protocollare, parla brevemente in Huttese, il droide inizia a fare dei passetti rapidi verso la lastra,  ed osservando poi il volto di Han.

-Si, è proprio Han Solo- il droide detto ciò, torna al suo posto di fianco all'Hutt.

Lando tenta di nascondere il suo nervosismo, ma ci riesce malissimo, per sua fortuna indossa l'armatura di Boba Fett.

Il lumacone ride, io stringo la presa sul Blaster, quando annuncia che offrirà da bere a colui che gli ha portato Han Solo.

Noto del movimento negli angoli della stanza, come se fossero in attesa di un ordine per attaccare, io e Lando siamo proprio nel centro.

Gli altri Hutt, non sembrano interessati a ciò che succede loro intorno come se avessero altro a cui pensare.

In quel momento mi rendo conto che gli Hutt hanno problemi come chiunque altro, incluso il fatto che la Nuova Repubblica non è intenzionata ad avere rapporti con gli Hutt.

L'impero faceva prosperare le attività criminali, finanziando la rete sotterranea ed illegale del Mercato Nero.

Anche se con l'orecchio capto una parola o meglio un nome, stanno facendo il nome di Darth Vader, io non posso fare a meno di chiedermi cosa vogliono da papà.

La vera domanda è perché parlano di papà, a meno che non stiano parlando  del fatto che con la caduta dell'impero  sia sparito, si è sparsa la voce che sia morto anche se papà è convinto che sia un bene.

La voce di Lando mi arriva alle orecchie ma non lo sento, la mia attenzione è tutta sugli Hutt, il solo pensiero che potrebbero fare del male  a papà, non lo sopporto.

In più alla mente mi tornano le parole di Han, ed il motivo per il quale ci troviamo qui, questo non fa che aumentare il mio odio.

Quell'odio che sto riversando sugli Hutt, lo sento che mi scorre nelle vene  andando a braccetto con la Forza.

Il primo Hutt che subisce la mia collera, collassa sul terreno come se il suo cuore abbia smesso di battere.

Il secondo Hutt, non fa in tempo a dire nulla se non a fare qualche verso rantolante e soffocato prima di spirare.

Il terzo Hutt, si ritrova con la testa esplosa dall'interno, mentre inizia a scoppiare il caos con le guardie che escono di corsa per paura di essere il prossimo.

Il lumacone urla in Huttese, non ce bisogno di saperlo per capire che sta urlando ai suoi di fermarmi, ma dal fuggi fuggi generale un po' tutti si rifiutano.

Sento l'agitazione e la paura di Lando, non tanto verso gli Hutt piuttosto che verso di me "si è decisamente sua figlia", quando nota che lo sto osservando si ammutolisce.

Uno dei due Hutt rimasti, urla in Huttese verso l'altro, il quale lo guarda come se fosse pazzo.

È in questo momento che vorrei tanto sapere l'Huttese, devo ricordarmi di  farmelo insegnare da papà, perché prima o poi torna sempre utile.

Con un colpo di Blaster, attiro la loro attenzione, si guardano attorno e si rendono conto che eccetto noi quattro la stanza si è svuotata.

-Cosa volere tu da noi?- gli occhi viscidi di entrambi gli Hutt sono su di me ora.

Mi tolgo il casco mostrando loro il volto, uno dei due Hutt sbatte con nervosismo la coda, pur non capendo l'Huttese riconosco la parola Sith.

La mia confusione deve essere fin troppo evidente, Lando mi sta indicando il viso sento anche che sussurra "i tuoi occhi" a quel punto afferro Lando per l'elmo costringendolo ad abbassarsi per potermi specchiare.

Nonostante il riflesso sia poco chiaro, noto un cerchio rosso acceso intorno all'iride, il castano quasi non si nota più.

Però questo può essere usato a nostro vantaggio, tanto più che i due Hutt sembrano ansiosi di liberarsi di noi, soprattutto di me.

-La taglia su Han Solo, eliminatela- se pur non essendo contenti, i due Hutt annuiscono, ed aggiungo che qualsiasi cosa vogliono da Darth Vader dovranno scordarsi di lui.

I due Hutt si guardano per un attimo, prima di tornare ad osservare nella mia direzione.

Dicono che Darth Vader ha fatto loro un favore nell'eliminare Jabba, anzi sono riconoscenti verso il Signore dei Sith, tanto che volevano avvertirlo che i cultisti Sith lo stanno cercando.

Credono che i cultisti Sith vogliono il suo aiuto, per qualcosa che non sanno, forse non averli uccisi è stato un bene dopottutto.

Gli Hutt hanno promesso di eliminare la taglia sulla testa di Han, devo averli  spaventati per bene, hanno detto che avrebbero tenuto gli occhi aperti per i cultisti.

Lando borbotta qualcosa sul fatto che non vuole avermi mai come avversaria, ma quando inizio a trafficare con i sistemi della lastra, usa la scusa che deve contattare Chewbecca.

Han cade a peso morto se non fossi stata lì sarebbe finito per terra, si guarda intorno la mano sinistra si aggrappa alla mia spalla.

Han sbatte gli occhi un paio di volte, ed un verso frustrato gli esce dalle labbra.

-Io non vedo! Non ci vedo!- si muove a tentoni, finché si rende conto che ce davvero qualcuno.

-È tutto a posto, fai un respiro profondo- sussurro per tranquillizzarlo.

-Chi c'è?- domanda Han, prova a seguire il mio consiglio, facendo un respiro per calmare i nervi.

-Qualcuno che ti ama- gli poso una mano sul viso per farlo voltare, verso la mia direzione.

La comprensione gli attraversa gli occhi, non gli do neanche il tempo di pronunciare il mio nome ad Han, che poso le mie labbra sulle sue. 

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