26. Figlio, Fratello, Padre
Anakin's POV
In questo momento, maledico me stesso per aver fatto quel patto con Mon Mothma, potrei essere libero di andare e venire dal pianeta.
Sul momento mi è sembrata una buona idea, ho pensato che senza Palpatine, le cose sarebbero state così tranquille e noiose che accettare la sua proposta era un modo per far contenti tutti.
Solo che non ho tenuto conto di quanto mi assomigliano Luke e Leia, quei due attirano problemi come le calamite.
Ed ora mi trovo nella classica posizione che con il senno di poi, non la prenderei questa decisione, l'unico messo peggio di me, è Ezra.
Padmè lo ha incastrato a fare da babysitter a Jaden, nel mentre gli ha chiesto di controllare anche a me.
Ezra mi ha guardato per un attimo, facendo lo sbaglio di dire che sono un uomo adulto e che so badare a me stesso, Padmè ha scrutato Ezra poi ha guardato me.
-Si vede che non lo conosci, Ezra- gli ha risposto con un sorriso, mi ha dato un bacio ed è uscita da quella porta, lasciando l'unica cosa che non posso controllare: l'ansia.
Ezra sta sfogliando distrattamente un olo-giornale, ma il suo sguardo va soprattutto verso il suo comlink, non smette mai di guardarlo.
Qualcuno potrà pensare che sono un pessimo padre che sfrutta il proprio figlio per cose simili, ma la noia è una cosa brutta.
Quindi con la promessa di dargli un biscotto, mando Jaden a prendere quel comlink, Ezra si accorge del furto quando per la milionesima volta cerca il comlink da controllare.
-RIDAMMELO!- urla Ezra.
Si lancia dal divanetto, il fatto che sono più alto di lui è un bene, anche se si dimena peggio di un anguilla mentre cerca di riprendere il comlink, finché non si mette a suonare ed a quel punto è ovvio che stava aspettando una chiamata.
Poso la mano sul capo di Ezra, tenendolo a distanza, lasciando che si dimeni come un anguilla, mentre rispondo al comlink di Ezra al posto suo.
-Ezra? Ci sei?- mi risponde una voce femminile, Ezra riconosce la voce, sembra intenzionato a riprendersi il comlink.
-Mi spiace, Ezra in questo momento è impegnato, chi parla?- domando, sotto lo sguardo indispettito di Ezra.
-Sono Sabine, tu sei Anakin vero? Finalmente ci conosciamo, ho sentito tanto parlare di te-
Ezra mi sta fulminando con lo sguardo, per poi darmi una ginocchiata su un fianco per spingermi via, non riuscendoci usa la Forza per farlo.
Ringrazio i miei riflessi, altrimenti sarei già andato a sbattere contro la parete della casa, Ezra afferra il comlink.
-Scusa, Sabine, Anakin è un impiccione- sento Ezra che lo borbotta sta dicendo anche altro, una risata mi arrivata alle orecchie dall'altro lato del comlink.
Gli urlo dietro un "ti ho sentito", mentre osservo Ezra che esce per avere un po' di privacy, però chi l'avrebbe mai detto che Ezra ha la ragazza.
Rimango da solo con Jaden che mi guarda in attesa del biscotto che gli ho promesso, so già che me ne pentirò, soprattutto perché Padmè mi ucciderà se lo scopre, secondo lei sto viziando troppo Jaden.
Ho diciannove anni da recuperare con Jaden, voglio fare tutto ciò che non ho potuto fare con Luke e Leia, questo include anche i vizietti.
So che sanno cavarsela che non dovrei preoccuparmi che sanno cavarsela, il mio istinto paterno è in modalità orso come direbbe Leia.
Porgo un biscotto a Jaden, anche se mentre lo fa sono quasi certo che abbia detto "acie aba", ma sono quasi certo che mi abbia ringraziato e chiamato papà.
Ed in quel preciso momento, accade qualcosa, Jaden inizia a piangere come un matto diventa rosso come un pomodoro, dando fiato a tutta l'aria che ha in corpo.
Non faccio nemmeno in tempo a chiedermi cosa sta succedendo che inizio a sentire un vuoto nella Forza, soltanto una volta in vita mia ho sentito un vuoto simile.
È stato quando Ahsoka è morta per mano del Figlio, da allora eccetto quando ero convinto che Padmè fosse morta, non ho mai più sentito nulla di simile.
Ezra entra in casa di corsa ha un espressione sconvolta, ed è pallido come un morto, il suo sguardo è fisso su di me.
-Anakin...- non gli lascio nemmeno il tempo di dire altro, lo afferro per la gola con la Forza.
Ezra non sembra sorpreso dalla mia reazione, anche se un verso frustrato arriva alle spalle di Ezra.
-Sei sempre il solito, mettilo giù- Ahsoka mi guarda, ha le braccia conserte, lascio la presa su Ezra che torna a respirare.
Non dovevo sfogare la mia furia su Ezra, ma era il più vicino, il quale prende in braccio Jaden che sta ancora piangendo.
È come se Jaden avesse sentito che è successo qualcosa, nemmeno stare in braccio ad Ezra funziona per farlo stare tranquillo.
-Chi è? CHI È MORTO?!- domando.
Ahsoka mi scruta, è consapevole che qualsiasi risposta mi darà avrà delle brutte conseguenze.
-Leia- mormora Ahsoka.
Mi sento come se la terra mi mancasse sotto i miei piedi, soltanto la presenza di Ahsoka mi impedisce di crollare sul pavimento, sentire il nome di Leia e la parola morte nella stessa frase, non è qualcosa che mi aspettavo.
Le parole di Ahsoka mi rimbombano nella testa, il fatto poi che abbia suggerito di fare una cosa simile mi ha lasciato incredulo, ha davvero suggerito di riportarla in vita?
L'altra volta sono stato fortunato, la Figlia era in punto di morte, non ho dovuto sottrarla ad un essere vivente.
Qui è diverso.
Mi ricordo l'ammonimento del Padre sul riportare in vita una persona defunta, prendere una vita da un essere vivente per un altro, anche se ora la vita in gioco è quella della mia stessa figlia.
Mi passo una mano sul viso, sono consapevole che non si torna più indietro, ma soprattutto qualsiasi cosa succederà da adesso in poi dovrò pagarne le conseguenze.
Perché sarò anche il prescelto, sarò anche neutrale, ma questa è una linea che non dovrebbe essere mai varcata da nessuno.
Il mio sguardo cupo insospettisce Ahsoka, non fa in tempo a dire nulla che sono io a dirglielo il motivo, mi lascia parlare anche se leggo nei suoi occhi una determinazione che quasi mi spaventa, tanto quanto le sue parole successive che mi spiazzano.
-Prendi la mia- propone Ahsoka.
-Scordatelo- sbotto, inizio a pensare ad un piano b, pensare a qualcosa di alternativo.
Ahsoka posa le mani sulle spalle, mi costringe a guardarla negli occhi, in quel momento mi sento come se l'avessi già persa.
-Ho vissuto più di quel che dovevo, sarei dovuta essere morta da anni, ho scampato la morte due volte, la Forza ha sempre un motivo per tutto- mi fa notare Ahsoka, il sorriso che ha sulle labbra è triste.
Non riesco a crederci che sta per succedere davvero, una lacrima cade lungo la guancia, Ahsoka è stata la mia ancora di salvezza quando ero lontano da Padmè per la Galassia in guerra.
È la sorellina che non ho mai avuto, anche quando è stata cacciata dall'ordine ero sempre preoccupato per Ahsoka, pur sapendo che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Ti voglio bene, furbetta.
Abbraccio Ahsoka cercando di non piangere, in quel momento arriva Ezra, che annuncia che il Millenium Falcon è appena atterrato.
Il mio cuore si stringe nel vedere Leia inerme tra le braccia di Han, volto il capo verso Ahsoka, la quale ha un espressione determinata, non ha cambiato idea anzi vedere Leia in quello stato sembra averla convinta del tutto.
Vedo Morai planare dentro la stanza, andando a posarsi sul braccio teso di Ahsoka, la quale gli da una carezza sul capo con un dito.
-Veglia su Leia come hai fatto con Ahsoka- sussurro a Morai, la civetta spalanca leggermente le ali come un segno di assenso, andando a posarsi sulla spalla di Han ed osserva Leia dalla sua postazione.
Ahsoka si avvicina a Leia, gli posa una sulla fronte, andando poi ad allungare l'altra mano verso di me, Han cerca di farsi spiegare cosa sta succedendo, ma l'unica cosa che gli dico è di prendere Jaden ed andarsene.
Forse sarà la mia espressione, ma Ezra ha il buon senso di afferrare Jaden, prendere un riluttante Han per un polso ed uscire dalla casa.
Non appena sono sicuro che non ci sia più nessuno in casa, afferro la mano di Ahsoka, non appena faccio ciò un onda d'urto di pura Forza si espande con noi come epicentro.
Ora non si torna più indietro.
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