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9. Pace

Ci risvegliamo con i passerotti che cinguettano sugli alberi del giardino. Mi scosto i capelli dalla faccia e apro a fatica gli occhi assonnati. Quando mi rendo conto della posizione in cui sono cambio immediatamente posizione. Sono, ero con la testa appoggiata al petto robusto di Giacomo, il buon killer.
Buon killer, già.
Mi ha doppiamente risparmiata e aiutata.
Ma è un killer.
Perchè agisca così non lo so. Ma questo in parte mi conforta. Non so dire perchè...
È come se, dopo quello che ho provato tentando di adescarlo, non riesca a tornare indietro. Come se volessi spingermi ancora più in là.
Come se...mi fosse innamorata di lui.
-Buongiorno Jeanette.-
-Ehi.. buongiorno!-
Lo guardo. Mi sembra che non abbia dormito molto.
-Ahhh...- si stira allungando le braccia lunghe su cui spiccano i muscoli e il busto:- vorrei dormire per un secolo..-
Infatti.
-Non lo dire a me.-
Si stropiccia le palpebre.
-Non dormite molto in accademia, vero?-
Rido. -Pochissimo.- ammetto.
-..come noi..sempre a lavorare..-
Ridiamo insieme, come se stessimo parlando di cose divertenti, non dell'amara realtà.
-Poi - gli dico:- pensa che tutte le sere con un qualsiasi stupido pretesto venivano nella nostra ala i maschi della Rollys e facevamo tardissimo...quindi pochissimo sonno..-
Tende i muscoli. Si rannuvola.
Ho detto qualcosa di sbagliato? Poi capisco. È solo..geloso?
-Ah..sei geloso?-
Scrolla le spalle.
-Chi lo sa, principessa...-
Si alza dal letto e mi tira un cuscino.
-Sbrigati in bagno, ti porto i vestiti che ti ho fatto preparare di qua, poi andiamo..-
-In accademia?-
-All'inferno.-
Ride.
-Era una battuta di merda, non c'è bisogno che me lo dici, lo so bene. Ma mi sento allegro..-
-E quindi inizi a fare battute?-
Non me lo aspettavo così loquace, visto com' è, soprattutto di mattina appena sveglio.
-Se tu vedessi me e Franz all'opera chiameresti un ospedale psichiatrico..quando iniziamo a scherzare non riusciamo a fermarci..-
Ridacchio. Ha un'aria così buffa.
Ridiamo insieme.
-Pensa- gli dico -Che fino a ieri sera cercavo di ammazzarti..-
Si fa serio.
-Ascoltami, ti dirò un segreto.-
Si siede sul letto e mi guarda fisso negli occhi. Con i suoi spettacolari occhi azzurri e puri.
-Secondo me- dice - Io riesco a uccidere per un semplice motivo. Uno solo. Come i colpi di coltello con cui potevi tranciare la mia vita, ieri sera.
Io non guardo gli occhi delle mie vittime. Li vedo. Ma non presto loro attenzione, non li guardo. Quando mi capita rischio. Come con te, Jeanette. Ti avrei potuta tranquillamente eliminare, ma ho visto nei tuoi occhi un desiderio di vita che mi ha impressionato. E, si dice, gli occhi sono lo specchio dell'anima.-
-Allora cosa dovrei dire io, Giacomo? Visto che hai iniziato questo discorso vale la pena finirlo. Tu, con i tuoi occhi profondi, mi hai fatto sciogliere il cuore. Non mi sono innamorata, bada bene! Ma..-
Sorride.
-Ho capito.-
-Cosa?- 
Non voglio si faccia idee strane. Invece di parlare mi tende la destra.
-Pace, soldato?-
-Che pace sia, killer.-
Mi sorride, i suoi occhi mi illuminano l'animo.

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