3. Incontro
Soldato Mitsui.
La calma è minacciosa. Dopotutto siamo contro i killers, i diavoli. È strano che ci sia tutta questa quiete. La nebbia è scesa. Il fucile Hecate II è inutile con una visibilità così bassa. Lo dico al comandante. Lei asserisce. Ma mi ordina di rimanere con loro. Non gli piace tutto questo silenzio. I killers non possono essersi tirati indietro. Non è da loro. Dobbiamo stare attenti.
Giacomo.
Salgo seguito da Smily. L'edificio è piuttosto alto ma il tetto è piatto. C'è una gran nebbia. Ci favorirà. Arrivo in cima e scorgo le figure scure delle amazzoni. Hanno quella deliziosa tutina nera che fa risaltare le forme perfette del loro corpo. Sarà difficile trattenere Smily. Lui è dietro di me. Mi giro e sorrido. Ha aperto la fodera del macete e si sta leccando le labbra. Schifoso pervertito. Ma non posso fare a meno di sorridere.
-Smily, faccio io.-
-Ma Dio...non posso fare io...non faccio niente di sporco..- mi implora.
Ma sono fermo nel mio proposito. Non bisogna fare troppo rumore.
Cazzo. C'è anche un cecchino. Se ci ha visto sono morto.., ma non può averci visto. Eravamo coperti dal muro. Infatti non è in posizione è vicino al comandante del plotone. Sono 10. 12 con il cecchino e il comandante....Tiro fuori la pistola. La mia J7 personalizzata..
Infatti ha anche una lama di coltello perennemente aperta sotto il calcio. Caricatore da 17 colpi. La mia arma preferita. Guardo ancora le mie vittime. Sono giovani. La rossa cecchino avrà solo 17/18 anni..troppo giovane per morire...Ma che discorsi sono? Non sono forse io il Dio della Morte? Che sto pensando? E comunque anch'io ho 18 anni. Sorrido. Nessuno è troppo giovane per morire. Nessuno è troppo vecchio per morire.
Soldato Mitsui.
Sento un rumore dietro le nostre spalle. Mi volto. Uno di quei killers è sbucato dal nulla dietro di noi. Cazzo. Non sembra armato. Le mie compagne si girano e gli puntano contro i fucili. Io gli punto contro la pistola. Morirà se tenta di fare un passo. Ma il comandante è troppo buona. Cerca sempre una soluzione diplomatica. -Killer, ti sei venuto a costituire?-
Ride, e la sua risata è fredda, lunga e vuota. È il Dio della Morte. Fa un passo. -Aspettate a sparare- dice il comandante. Ma non la ascoltiamo. Spariamo a quel dannato fantasma che ha risvegliato in noi le più oscure paure. Ma lui svanisce. Si nasconde dietro la nebbia. Lui è la nebbia. All'improvviso ci arrestiamo e allora si sente un rumore. Uno sparo. Sofia. Si inginocchia sanguinante. L'ha colpita al cuore. Esce dalla nebbia.
Giacomo.
Esco dalla nebbia dietro a cui mi ero nascosto. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove. Le Amazzoni cadono stupite. Non gli hanno insegnato a difendersi? Mi sono bloccato. Davanti a me, a una distanza di 10 metri, ho il cecchino rosso. Si alza e prova a correre. Mi volge le spalle. Sparo.
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