Mentre camminiamo lungo il viale che porta all'ingresso provo a immaginare le reazioni che avranno i miei compagni al mio ritorno. Probabilmente era stato dato per scontato che eravamo tutti morti, quindi immagino saranno sconvolti.
Sorrido. Sarà bello riabbracciarli, dopo tutto questo tempo senza averli neanche mai sentiti. È vero, ne ho trovare altri nuovi, primo fra tutti Giacomo e Franz, anche lui molto simpatico. Ma loro sono diventati, dal primo momento che ci siamo incontrati in mensa, la nostra famiglia. Siamo arrivati alla fine del percorso. Gli alberi sono dietro di noi, ormai, e le nostre ombre si confondono con i rami robusti. Giacomo si ferma. Mi giro.
-Cosa c'è killer?-
-Niente..volevo solo darti questo.-
Mi porge un bigliettino di cartoncino nero. Il biglietto da visita dello "studio ortopedico" di Smily.
-Perchè?-
-L'ufficio ha il balcone principale che dà sul bar. Ci sarà sempre qualcuno. Ha controllare la situazione.-
-Quindi?-
-Niente. Se hai un problema puoi andare lì e chiamarmi. Il tuo cellulare sarà controllato.-
-Giusto..- Ha pensato proprio a tutto, come sempre. Ma..
-Se non trovo Smily?-
-Ci sarà sempre una mezza dozzina dei nostri uomini. Comunque tu ricordati: Hann Til Alkibiades.- @Ciceroset
Lo guardo torva. Ci stiamo separando, forse non ci vedremo mai più, e lui, dannazione, pensa a un trucco per fregare la giustizia. È un pazzo. Un bellissimo pazzo, ma è e rimane un...
-Non ti spiegherò l'origine di quest'invenzione, ma tu ricordatela. Non si sa mai. E poi..-
Si avvicina lentamente. Mi sfiora le guancie con le sue mani perennemente gelate, mi sposta i capelli mossi dal venticello fresco della mattina. Delicatamente, come da tempo desideravo, appoggia il suo corpo al mio, abbassa lo sguardo fino dentro a perforarmi gli occhi con i suoi...e...mi bacia. Il bacio più lungo, desiderato e dolce della mia vita. L'ha fatto inaspettatamente, come suo solito. Lui è lui. Mi fondo lentamente dentro di lui, abbandonandomi dentro i suoi occhi, lasciando che le sensazioni del corpo prendano il sopravvento. Un altro sguardo dolce, un altro bacio di quelli che sciolgono l'animo. -Non mi dimenticherò di te Jeanette. Mai. Per nessun motivo.-
-Si..- sono commossa. Mi nascondo dentro il suo petto, stringendomi a lui come se fosse l'ultima cosa che potessi fare. Mi ha baciata, di sua spontanea volontà.
Mi ritraggo. -Jack..-
-Si?-
-Ti amo.
-Anch'io.. Mio Angelo.- ci sorridiamo. Un altro bacio, rapido ma intenso.
-Quando ci rivedremo?- mi chiede.
-Mi stai addirittura chiedendo un appuntamento?-
-Madamoiselle...-
Ridiamo. Perdendoci nelle nostre emozioni.
-A San Valentino. Fra 2 settimane. Alle 8.30 precise.-
-Non mancherò. Au revoir, Madamoiselle.- si inchina, mi prende la mano, e la bacia. Come un perfetto gentiluomo. Il bacio del killer.