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Capitolo 1

(L'immagine di copertina è opera mia)

Laurel’s POV

Un’altra giornata di duro lavoro era terminata finalmente! La mia intenzione era quella di andare a farmi una doccia rilassante e poi andare con gli altri in missione: Felicity aveva individuato un gruppo di spacciatori e avevamo in mente di fermarli prima che commettessero altri reati.

-Laurel! Vieni subito sbrigati!- disse una mia collega allarmata e corsi nella stanza accanto.

La televisione stava trasmettendo il telegiornale: quando vidi la notizia in questione spalancai la bocca.


Dopo anni dalla terribile tragedia anche l’altra persona a bordo della nave, Sara Lance, è tornata a casa. Un vero miracolo, non c’è che dire. I genitori sono già stati avvisati e pregano i giornalisti di rimanere lontani sia dall’ospedale dove la ragazza è momentaneamente ricoverata e dalle loro abitazioni.


Oh. Mio. Dio. No, non era possibile!
Afferrai il cellulare e chiamai mio padre, il quale mi disse che stava passando a prendermi per andare in ospedale.

Mentre aspettavo che arrivasse chiamai Oliver e anche lui mi disse che mi avrebbe raggiunto appena finita la riunione comunale.

-Come diavolo è stato possibile?!- chiesi mentre salivo in auto -Oliver ha detto di averla vista annegare!-.
-Non ne ho idea tesoro, per ora l’importante è che sia qui- disse mio padre ed io annuì.

Quando arrivammo all’ospedale il mio cuore batteva a mille.

-Il medico la sta ancora finendo di controllare. È stata quella ragazza a portarla qui- disse l’infermiera indicando una donna che camminava nervosamente avanti e indietro per il corridoio -Magari lei sa dirvi qualcosa sull’accaduto-.

La ringraziammo e ci avvicinammo alla donna: avrà avuto all’incirca la mia età, capelli lunghi e scuri, pelle piuttosto scura, probabilmente era orientale, abbastanza alta.

-Hey! Sei tu che hai portato qui mia figlia?- chiese mio padre.
La ragazza ci guardò uno ad uno negli occhi: quello sguardo avrebbe intimidito chiunque, persino la persona più coraggiosa del mondo.
-Sì. Lei è suo padre?-.

-Sì e lei è Laurel, sua sorella. Posso sapere il nome della ragazza che mi ha riportato mia figlia?-.

-Solo se lei lo vorrà- disse indicando con la testa la porta della stanza dove stava Sara.

L’attesa mi stava letteralmente uccidendo! Passarono due ore prima che il medico uscisse dalla stanza.
-Allora?!- disse mio padre scattando in piedi.

-Sua figlia è una donna molto forte, capitano. Dalle varie cicatrici che ha sul corpo deve aver passato le pene dell’Inferno, ma si rimetterà. Fisicamente quantomeno, per quanto riguarda l’aspetto psichico potrebbe metterci un po’ più di tempo, non riesco neanche ad immaginare cosa abbia passato in questi anni- disse il medico.

-Possiamo vederla?- chiesi.
-Certo ma lei ha chiesto esplicitamente che prima entri la donna che l’ha portata qui- disse indicando la donna misteriosa.

-Vai pure, se lei lo desidera vai- disse mio padre e la donna entrò.

****
Sara’s POV

Non potevo crederci, ero a casa finalmente! Certo, non era proprio così che mi immaginavo di tornare, ma l’importante era esserci.
Quando vidi Nyssa entrare nella stanza sorrisi: era bello vedere che lei stava bene.

-Hey habib*, come stai?- chiese sedendosi accanto al letto.
-Bene, più o meno. Sono giusto un po’ indolenzita, ma il medico ha detto che tra un paio di ore posso già tornare a casa-.

Lei sorrise, dandomi un bacio.
-Cosa dirai ai tuoi genitori?- mi chiese.

-La verità, non ho altra scelta- dissi e lei annuì.
-Qui fuori ci sono tuo padre e tua sorella, li faccio entrare?- mi chiese ed io annuii.

Andò ad aprire la porta e mio padre fu il primo ad entrare nella stanza: appena mi vide corse ad abbracciarmi, le lacrime agli occhi.

-La mia piccolina- disse ed io lo strinsi, iniziando a piangere.
-Sara…- disse mia sorella, quando mi era mancata!

-Laurel…- dissi e abbracciai anche lei -Mi dispiace, per tutto…- cercai di dire tra i singhiozzi.
-Shh, non fa niente. L’importante è che sei a casa-.

-Chi è la ragazza misteriosa?- chiese mio padre quando sciogliemmo l’abbraccio.
-Oh, giusto. Lei è Nyssa, lei mi ha salvata. Io e lei… beh stiamo insieme- dissi arrossendo.

Nyssa sorrise, mettendosi dall’altro lato del letto.
-Davvero? Beh è una notizia bellissima!- disse mio padre.

-È vero, sono contenta che abbia trovato qualcuno che ti vuole bene- disse Laurel e mio padre annuì.
-C’è una cosa che devo dirvi…- dissi e iniziai a raccontare di quello che era successo a grandi linee, della Lega degli Assassini e così via.

-Oh mio Dio, deve essere stato orribile!- disse mia sorella.
Annuii: -Sì, ma avevo Nyssa pronta ad aiutarmi- dissi guardandola e lei sorrise.

-Sappi che sarai sempre la benvenuta, Nyssa- disse mio padre.
-Grazie- rispose lei sorridendo.


Quella sera avevamo organizzato un incontro con Oliver e altre persone.
Avevo scoperto che Oliver era diventato Arrow e insieme alla sorella e ad alcuni amici, compresa mia sorella che era diventata Black Canary, proteggeva la città.

-È bello rivederti tra di noi- disse Thea abbracciandomi.
-Anche io sono contenta di rivederti-.
-Non posso ancora credere che tu sia sopravvissuta, ero convinto fossi annegata!- disse Oliver.

-Beh ci sono andata vicino, fidati- dissi e lui sorrise.
-È bello riaverti qui- disse e mi diede un bacio sulla testa come faceva sempre.

Nyssa, accanto a me, si irrigidì.
-Hey, non devi essere gelosa- dissi baciandola.


Dopo la festa ero nella mia stanza a letto, Nyssa dormiva sulla brandina accanto a me. Avremmo trovato un letto anche per lei, ma per il momento doveva accontentarsi di quello.
-Devo ammetterlo, Star City sembra carina- disse.

-Non posso credere che tu l’abbia detto!- risi e lei mi guardò con finto sguardo offeso.

-Mi prendi in giro? Osi scherzare con me?- disse ridendo ed io feci un sorriso furbo.
-Forse…-.

Lei si sporse verso di me, baciandomi.
-Mai scherzare con me, habib-.

Ricambiai il bacio. Ero convinta che d’ora in poi tutto sarebbe stato più tranquillo, ma quando si tratta della Lega degli Assassini nulla è mai certo.


Note:

*habib = amante (arabo)

Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye

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