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Legend Never Die

// questa storia è basata sul linguaggio dei fiori, se qualcuno non dovesse capire il significato di determinati fiori nelle ultime righe metterò il significato di ognuno di essi

Erano tutti li, tutti coloro che erano sopravvissuti a quell'inferno che si era creato dalla distruzione delle mura

Erano tutti lì, feriti, con gli sguardi bassi, sono passati anni, forse anche secoli da quel giorno

Si trovavano tutti li di fronte a ciò che prima era stato un campo di battaglia e che ora era diventato un enorme pianura contornata da alberi di ciliegio in fiore, la primavera era arrivata e loro si trovavano tutti in quel posto con diversi fiori in mano

Erano tutti, anche coloro che prima erano loro nemici, Annie e Reiner erano venuti con loro e avevano portato dei fiori come gli altri, erano lì per portare memoria a coloro che erano morti per la loro causa o chi semplicemente era morto per la crudeltà di questo mondo

Il primo fu Reiner, prese la sua
* Zinnia di un colore rosso acceso e la posò per terra ai piedi di un maestoso ciliegio aprendo la bocca per cominciare a parlare

-Berthold... Mi manchi... Sei stato un valido guerriero... Anzi, non voglio più usare quella parola, ho illuso te ed Annie di essere qualcosa che non eravate, come me siete stati soggiogati per qualcosa che ancora non ho capito o che forse non voglio capire, non so neanche perché dovevamo compiere quella missione, uccidere, massacrare, rovinare la vita di milioni di innocenti... Non volevamo questo... Non volevamo diventare assassini con milioni di vite sulla coscienza, mi dispiace per tutto ciò che ti è successo perché in parte è colpa mia, che vi ho spronato a tutto questo, è per tutti questo che sei morto, ti sentivo io, ti ho sentito gridare il mio nome e quello di Annie mentre venivi divorato perché fosse preso il tuo potere... Mi dispiace, mi dispiace per tutto quello che ti è capitato, non doveva succedere, addio Berthold mi mancherai per sempre-

Accarezzò piano la zinnia prima di alzarsi da terra per tornare al suo posto mentre Annie si avvicinò piano all'albero e posò * L'ortensia colore viola accanto alla zinnia di Reiner

-Grazie Berthold per esserci stato per me quando ne avevo bisogno, tu, come Mina, mi avete consolato nei momenti più bui, sembravate gli unici a comprendermi veramente... Grazie per quello che avete fatto, per le vostre comprensioni che io non meritavo, voi ci siete sempre stati per me ma io a quanto pare non sono riuscita a mantenere il favore... Mi dispiace... Perché le mie erano comprensioni non meritate, vi ho sempre voluto bene ragazzi, grazie di tutto-

Si asciugò una lacrima traditrice prima di tornare al suo posto accanto a Reiner con gli occhi lucidi. La terza a parlare fu Hanjie, prese il suo * Papavero rosso pastello e si avvicinò all'albero, lo posò per terra e parlò

-Moblit... Levi... Grazie, Moblit grazie di avermi sempre rimproverato e sopportati durante i miei esperimenti, quando mi avvicinavo troppo ai miei giganti e loro provavano a divorarmi tu insistevi sempre per poter stare con me e non perdervi occasione di rimproverarmi per ciò che facevo facendoti esasperare, e tu Levi... grazie di avermi fatto stare al tuo fianco, lavorare con te è stato un grande onore, mi mancheranno i tuoi rimproveri ed il tuo solito tono inespressivo che io sapevo nascondeva più di quanto tu avresti mai voluto mostrare, mi mancheranno i tuoi "quattr'occhi di merda"... Mi mancherete entrambi-

Hanjie sorrise prima di scoppiare in lacrime mantenendo il suo solito sorriso

-Ci rivedremo, addio ragazzi-

Si alzò tornando a posto con ancora le lacrime che le solcavano le guance mentre Connie prendeva il suo posto ai piedi dell'albero e posava il suo
* Ranuncolo accanto agli altri fiori presenti

-Sasha... Ti amo... Sono stato un idiota a non avertelo detto prima... Un emerito idiota a non averti detto prima ciò che io provavo per te, mi dispiace per ciò che ti è successo... Non te lo meritavi, nessuno si meritava di morire, tu come gli altri avevi paura di affrontare tutto questo ma il tuo sorriso non l'ho mai visto sparire, ho visto la paura, il terrore di morire ma il tuo sorriso non ti ha mai abbandonato, sorridevi sempre, soprattutto di fronte ad un piatto fumante di cibo-

Il ragazzo ridacchiò piano mentre delle lacrime prendevano a scorrergli  sulle guance

-Eravamo simili, nonostante tutto ridevamo e scherzavano, giocavamo insieme e ci divertiamo a rubacchiare dei pezzi di cibo agli altri quando non se ne accorgevano... Mi mancherai mia cara potato girl, addio-

Disse l'ultima frase lasciandosi scappare un singhiozzo e tornò al suo posto con ancora il sorriso sulle labbra, dopo Connie fu il turno di Jean che ai avvicinò piano all'albero e posò un piccolo insieme di * Solidago ai suoi piedi mentre prendeva parola

-Marco... Come va lassù? Odio pensare che sei morto, lo odio con tutto il mio cuore, non riesco ancora a farmene una ragione, eppure è così, la vita ti mette davanti di tutto per farti crollare, ma io sono forte e vivrò per entrambi, eri l'unico che probabilmente non mi considerava un pallone gonfiato nel corpo cadetti... Ti ricordi il nostro sogno? Noi dovevamo fare parte del corpo di gendarmeria e stare al sicuro all'interno delle mura, ma non è andata così... Tu... Sei morto... Ed io? Io mi sono arruolato nel corpo di ricerca per vendicarti, per uccidere quel mostro che ti aveva strappato via la vita-

Sorrise tristemente con gli occhi rossi cercando di asciugarsi le lacrime che gli cadevano senza dargli tregua

-Eri il mio migliore amico... Anzi... Se vogliamo essere onesti.... Anche qualcosa di più... Ti amerò per sempre Marco-

Si alzò in piedi mentre le lacrime continuavano a scorrergli incessantemente sulle guance, dopo di lui fu il turno di Historia che prese il suo * Ibisco si un rosa acceso e lo posò al suolo scoppiando in lacrime subito dopo

-Ymir... Tu... Tu... Non ci sei più... Come farò io adesso senza di te? Dovevamo stare insieme per sempre, non hai fatto altro che proteggermi fin'ora e poi? Sei morta ed io non ti ho protetta, ti ho sempre amato anche se litigavamo spesso, litigavamo per il tuo carattere tremendamente aggressivo e strafottente ma io so che in fondo anche a te importava di qualcosa che andava oltre te stessa, sei sempre stata la mia dea, nonostante tutto ti trovavo perfetta sotto ogni punto di vista-

Guardò il fiore che aveva portato continuando a piangere

-So che questo fiore appassirà domani, non sarà duraturo come gli altri, ma basta questo perché tu eri così, da un giorno all'altro la tua bellezza è appassita mentre tu morivi, mi manchi Ymir, ti amo-

Finì di parlare la bionda alzandosi scossa dai singhiozzi mentre veniva consolata da Hanjie, quando Historia abbandonò quel luogo ci si avvicinò Eren con in mano un  ramoscello di
* Agrifoglio, lo posò per terra e prese un profondo respiro cominciando a parlare

-Mamma... Hai visto? Sono diventato un soldato, finalmente dopo tanto tempo ho coronato il mio sogno e sono riuscito a colmare quel senso di libertà che ci era stata negata, sono riuscito ad uccidere i mostri che ti hanno portato via da me-

Singhiozzò mentre le lacrime scorrevano veloci

-Ti ho vendicato finalmente, sono riuscito a riconquistare la libertà e questo lo devo solo a te, tu mi hai insegnato a donare tutto pur di vincere, mi hai insegnato a non arrendermi e di questo ti ringrazio, ti meriti un riposo eterno in pace, ciao mamma, ti voglio bene-

Disse l'ultima frase accarezzando piano le foglie dell'agrifoglio e tornando al suo posto mentre Mikasa avanzava verso il maestoso albero posando per terra la * Dalia di un rosa sfumato con del bianco

-Grazie mamma e papà, grazie per avermi dato alla luce, grazie per esserci stati per me fino a quel giorno... Grazie di avermi protetto anche in una situazione del genere... E tu zia Carla, grazie di avermi accudito come se fossi tua figlia durante il corso del tempo, grazie di tutto, siete stati delle figure importanti per me, spero che starete bene dovunque voi vi troviate-

Sorrise dolcemente la ragazza mentre le lacrime le solcavano le guance mentre tornava al suo posto accanto ad Eren che la consolava

L'ultimo a parlare fu Armin, prese la sua * Alstroermeria di un colore giallo con dei dettagli oro e lo posò in quel piccolo insieme di fiori che si era venuto a creare

-Mamma, Papà, Hannes, Erwin, Levi, Thomas, Mina, Marco, Sasha, voi siete solo l'inizio di una lunga serie di nomi che non faranno altro che rimanere nella nostra memoria, voi per colpa della nostra causa siete morti, chi da soldato e chi da semplice cittadino, ma voi non siete morti a causa dei giganti, quella è solo una bugia, voi siete morti a causa dell'odio di questo mondo, abbiamo scoperto la verità, e questo non è stato altro che tutta un'illusione, probabilmente la paura dei giganti era il male minore, perché chi ci si nascondeva dietro faceva più paura, voi avete donato la vostra vita ed i vostri cuori-

Portò una mano al cuore e l'altra dietro la schiena facendo il loro saluto, il saluto dei cadetti, seguito subito da Eren, Mikasa e gli altri che, seppur con ancora le lacrime agli occhi, ricambiarono il saluto

-Grazie di aver donato la vita per la libertà, spero che sarete liberi lassù-

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Significato linguaggio dei fiori

Zinnia: un dolce "mi manchi"

Ortensia: ringraziamento per una comprensione ricevuta ma non meritata

Papavero: omaggio per consolare la mancanza di una persona cara

Ranuncolo: amore triste

Solidago: sentimenti sinceri

Ibisco: bellezza fugace

Agrifoglio: Difesa, eternità

Dalia: gratitudine

Alstroermeria: devozione

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Spero che questa One shot vi sia piaciuta💙

- Shadow

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