Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8: Non è un Addio


𝓛𝓲𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪

Mi sembra che il tempo si sia fermato. Lucius Romanov in carne e ossa, con una bellissima uniforme nera dai bordi rossi. Oltre ai suoi occhi rosso sangue, fissi su di me, risplende la sua collana con lo stemma dei Romanov. Sposto lo sguardo oltre le sue spalle: Milena è ferma, rigida e indossa uno spettacolare vestito bianco ricoperto da un tulle e da ricami floreali neri come la notte. È stupefatta, esattamente come me. Alle mie spalle, mio fratello è immobile, senza parole, mentre intorno a noi gli ospiti iniziano a notarci e a bisbigliare tra loro.

Per non creare ulteriori tensioni, afferro immediatamente la mano gelida dell'uomo che dovrebbe essere il mio Ateyo. Tutto ricomincia a scorrere normalmente, tranne il mio respiro.

Mi mette una mano sul fianco e con l'altra stringe la mia in modo dolce e imprevisto.

«Ti stanca ballare?»mi chiede.

Ah, siamo arrivati a darci del tu, ora?

«Sei il mio terzo cavaliere, stasera. Non posso definirmi stanca», sorrido.

Per la prima volta nei panni di Lisandra Mikelaus, vedo Lucius Romanov sorridere. Ha un sorriso talmente bello e contagioso che mi sento felice anche io.

«Sai sorridere?»domando improvvisamente.

Imbarazzata, abbasso la testa. Ho il cuore a mille.

«Sai solo controbattere?»ribatte.

«No, scusami. Sono stata maleducata», ammetto.

Si crea un silenzio rumoroso: sento il mio cuore esplodere e rimbombare nelle orecchie. Il respiro è irregolare e gli occhi sono fissi a terra, ma mi lascio guidare in una danza armoniosa.

Le nostre mani si toccano e questo mi rende incredibilmente e inaspettatamente felice.

Sono felice di ballare con Lucius?

Mille volte ho perso questa guerra con me stesso, ma non è bastato a non pensarti più.

Una voce maschile entra involontariamente nella mia testa e dopo qualche secondo mi accorgo di aver appena letto nella mente di Lucius anche solo per poco.

Chi è che non pensa più?

Sarò forse io?

Desidero che lui mi pensi?

Calmati, Lisandra!

«Che cosa pensi?»chiedo dopo un po' di tempo.

«Nulla che non sia inerente alla danza».

«Ti piace danzare?»domanda Lucius.

«Troppo intimo», risponde con furtività.

«Quindi è un no?»

«Mi piace molto», ammette guardandomi fisso negli occhi.

Per un istante mi pare di essere sola nella stanza, come se lui sia l'unica cosa importante. Se dovesse accadere qualcosa, non avrebbe alcuna importanza. Mi basta lui. Per un istante penso di poter avere un futuro con l'uomo che ho davanti.

Scuoto la testa distogliendo lo sguardo e mi concentro sul mio respiro.

«Ho notato che durante i miei allenamenti al castello mi osservavi...»accenno.

«Sì. E allora?»chiede alzando un sopracciglio.

«Mi chiedevo se abbiate notato un miglioramento dal mio arrivo...»

«Sì, l'abbiamo constatato e abbiamo... ho notato che nemmeno tu mi toglievi gli occhi di dosso. Qualcosa ti preoccupa?»esorta.

«Volevo solo capire che tipo di persona sei. Tutto qua», controbatto.

«E che tipo di persona sono?»ripete con tono di sfida. «Illuminami, ti prego».

«Sei particolare, per non dire strano... Hai un mondo tutto tuo. Non so in quanti lo abbiano compreso, abitato, amato, curato, desiderato davvero, al di là delle apparenze», afferma.

La nostra danza si interrompe e siamo uno davanti all'altra. Intorno a noi, tutti volteggiano.

«E che cosa hai visto al di là delle apparenze?»

«Ho visto un uomo solo, che cerca di sfuggire da qualsiasi cosa non sia materiale. Un uomo che ha paura di amare e...»rispondo.

«Amare? Io amo già qualcuno e quella è Milena. Mi spiace che la tua analisi non risulti corretta e ti suggerisco di non sprecare il tuo tempo con cose così futili la prossima volta, ma di utilizzarlo per allenarti ancora», sibila a denti stretti davanti alla mia faccia.

Si volta e si allontana verso Milena con le spalle larghe.

Se la mia vita fosse descritta in un fumetto, sopra alla testa di Lucius Romanov ci sarebbe una grossa onomatopea.

Cerco con lo sguardo mio padre, ma non lo trovo da nessuna parte. Mi volto verso Lucius, ma anche lui è sparito insieme a Milena.

«Lisandra...»mormora Alucard facendomi sobbalzare.

«Alucard, cosa ci fai qui?»chiedo confusa.

«Sono venuto per chiederti di ballare», risponde rigidamente.

«Allora domandamelo», esorto inclinando la testa.

«Mi concederesti un ballo?»

Sorrido e accetto volentieri. Gli prendo la mano e mi avvicino a lui. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.

«Sai, se devi combattere per le attenzioni di qualcuno, stai sbagliando guerra», dice in tono serio, senza guardarmi, poiché i suoi occhi vanno oltre le mie spalle.

Capisco immediatamente che toccheremo argomenti seri e delicati, perciò stabilisco intorno a noi un'aura insonorizzante.

Nessuno dovrà ascoltare la nostra conversazione.

«Non sto combattendo per le attenzioni di nessuno», rispondo in tono triste.

«Sii sincera con te stessa», mi ammonisce seriamente.

«Riguardo cosa?»chiedo facendo la finta tonta.

«Ti piace almeno un po'», sussurra.

«Chi?»

«Il mio re», afferma a bassa voce.

«Non è vero», sbotto immediatamente.

«Non mentirmi. Io so del vostro collegamento con il re. Io sono a conoscenza del fatto che voi siete l'Ateyo l'uno dell'altra».

«Non c'entra essere Ateyo. Io e lui non ci sopportiamo e poi... ci sono diverse... complicazioni».

«Avete entrambi degli sguardi inquisitori sull'altro, ma siete troppo orgogliosi per ammetterlo», dice Alucard con un evidente fastidio nella voce.

«Ammettere che sarebbe difficile? No, grazie. Ammetti tu, semmai, di essere il suo consigliere: lui ha sempre desiderato avere la suaAteyo per avere il potere. Il suo vero amore è il potere», borbotto con enfasi.

«Hai ragione», concorda annuendo.

«Perché non parliamo d'altro?»suggerisco.

«Hai un ottimo passo», ammette improvvisamente accennando un sorriso.

«Mi hai fatto un complimento di tua spontanea volontà! Facciamo passi avanti!»esclamo ridendo. Alucard ricambia. «Una risata. Whoah! Questo è un miracolo!»

«Smettila!»mi riprende in tono scherzoso.

«Di fare cosa?»esorto.

«Di essere così bella», risponde dolcemente.

«Che cosa?»balbetto con voce debole.

«Sei bellissima con il rossetto, ma anche senza, pettinata e struccata. Sei bellissima quando arrivi in ritardo, quando non ricordi le cose, quando arrivi con le occhiaie scure sotto gli occhi. Lo sei quando sei pensierosa, quando parli troppo o quando ti sforzi», afferma accarezzandomi una guancia. «Sei bellissima quando ti emozioni per una frase letta su un libro, quando semplicemente vivi. Sei bellissima e qualcuno in quel momento si sta innamorando di te. Sei bellissima e non lo sai. Sei bellissima perché sei una grande persona, perché ami così tanto che quasi ti autodistruggi, perché ti fai in quattro per tutti anche se poi nessuno ti ripaga. Perché per te l'importante è dare. Sei bellissima perché ci credi sempre, anche quando non dovresti, e te lo si legge negli occhi».

«E chi si starebbe innamorando di me?»chiedo con una certa malizia nella voce.

«Mi sa che sto commettendo un grave errore», bisbiglia Alucard avvicinandosi al mio orecchio, con lo sguardo fisso dietro alle mie spalle. Seguo i suoi occhi, mi volto e vedo Lucius Romanov furibondo. I suoi occhi sono più rossi del solito, le spalle si alzano e si abbassano velocemente. Accanto a lui, Milena si allontana, lasciando spazio a Sebastian e Nicolae, preoccupati per l'atteggiamento del fratello.

«Non ha sentito nulla di quello che mi hai detto», dichiaro a basso voce.

La bolla insonorizzata svanisce.

Alucard si irrigidisce e si reca dal re furioso. «Vostra Maestà!»esclama inchinandosi.

«Lisandra!»mi distrae Ruxandra trascinandomi verso il lato opposto della sala.

«Auguri», dice Dragos ridendo.

I miei amici mi circondano, impedendomi così di vedere Lucius.

Cosa sta accadendo?

Ruxandra mi prende in disparte. «Cos'è successo tra te e il segretario di Lucius? Stavate ballando, ma all'improvviso hai insonorizzato la conversazione e lui ti ha toccato la guancia. Voglio sapere tutto».

«È stato piuttosto strano e ambiguo. È come se si fosse dichiarato, ma...»mormoro.

«Non ci credo...»mi interrompe Ruxandra sbalordita.

«Che cosa?»Mi volto e lo vedo: Lucius sta baciando appassionatamente Milena.

«È la prima volta che lo fa», spiega Alexandru, arrivato al mio fianco improvvisamente.

Inconsapevolmente gli leggo nella mente e l'unica cosa che capisco è una frase spietata: quando mi vedi, voglio che tu veda quello che avevi, che rimpianga quello che hai perso e che realizzi quello che non avrai mai più.

Che cosa significa?

Ce l'ha con me?

Guardo la scena: le mani di lui sulle guance di lei, le loro labbra che si uniscono più e più volte e la folla che acclama con gioia. Improvvisamente, però, sento qualcosa dentro di me infrangersi in mille pezzi.

Me l'aveva detto: lui ama Milena e questa ne è la prova. L'amore è di chi si ama da vicino. Il resto è solo un brutto incubo che non passa mai.

Sono così confusa... Che cosa sono questi pensieri?

Lo amo veramente?

Amo Lucius Romanov?

Tra tutti i pensieri che mi annebbiano la testa, solo ora mi accorgo di non essere più nella sala da ballo, ma nella mia stanza.

«Cosa ci fai qui?»domanda ad alta voce Licano facendomi spaventare e sobbalzare.

«Lic, perché diavolo mi hai fatto spaventare così?»chiedo dandogli le spalle.

«Ho sentito l'odore del tuo sangue. Ero preoccupato. Ho temuto che ti avessero fatto qualcosa», risponde facendo un passo in avanti. «Smettila di piangere. Sei ferita?»

Non mi ero accorta di aver iniziato a piangere.

«Sto bene», singhiozzo sospirando e voltandomi.

«Cazzo!»esclama mio fratello.

«Cosa?»chiedo asciugandomi la guancia. Mi guardo le mani e sono tutte sporche di... sangue nero.

«Com'è possibile? Noi abbiamo visto che...»inizio a balbettare.

Licano si apre la giacca e tira fuori un fazzoletto di stoffa bianco, pulendomi il viso.

«Lic, cosa sono?»chiedo singhiozzando.

«Sei mia sorella. Sei una Mikelaus», risponde prendendomi il viso tra le mani.

«Lic, perché l'ha fatto?»chiedo più tra me e me che a lui.

«Che cosa ha fatto? Chi ti ha fatto qualcosa?»ringhia.

«Perché l'ha baciata davanti a tutti? Voleva farlo per ripicca?»chiedo con voce stridula.

«Stai parlando di...»

«Penso di essermi infatuata di Lucius Romanov», dichiaro respirando a fatica.

Licano si irrigidisce.

«Non ti piace, vero? Ho notato che ti irrigidisci spesso quando si avvicina o viene nominato...»sospiro.

«Non pensavo di vederti con il tuo Ateyo in così poco tempo, ma penso che voi due sareste perfetti l'uno per l'altro: siete testardi, orgogliosi e provate una certa gioia nell'uccidere».

«Lic, non voglio essere la sua marionetta». Cerco di trattenere le lacrime per non sporcarmi il viso.

«Non lo sarai, perché non glielo permetterai», risponde Licano con un sorriso fiero.

«Lic, voglio mostrarti una cosa, ma non voglio rischiare di avvelenarti con il mio sangue avvelenato, perciò...»mormoro.

«Fa' quello che devi fare», mi interrompe.

Gli metto le mani sul viso, chiudo gli occhi e respiro con calma, mostrandogli le parole di Alucard mentre danzavamo.

«Gli piaci...»afferma stupefatto.

«Dici sul serio?»esorto.

«Sì. Non è ovvio?»

«No, non è così ovvio», borbotto.

«Non ci avevo mai fatto molto caso, ma effettivamente è cambiato. Confermo: gli piaci», ridacchia.

«Credi che dovrei dargli un'opportunità?»chiedo.

«A te piace?»

«Non l'ho mai visto sotto questo punto di vista, ma potrei pensarci. Io... non lo so... Sono così confusa», balbetto.

«Datti tempo per stare con lui come persona, non come tutore», mi incoraggia Licano.

«Penso che questo compleanno sia finito per me. Ho bisogno di riposare», affermo stanca specchiandomi e osservando il mio magnifico vestito fatto su misura.

Me lo tolgo con sorprendente facilità, mi metto il pigiama e rivolgo un ultimo pensiero a Lucius Romanov.

Caro Lucius,

Volevo solo farti sapere che sei l'unica persona per la quale io abbia lottato fino alla fine. Vado in giro a dire che non ti voglio, che sto bene così. Poi, tuttavia, quando torno a casa, vorrei dormire ma non ci riesco, perché l'amore non fa addormentare. In ogni caso, questa sarà l'ultima volta in cui mi obbligherò a pensare a te. D'ora in poi sarai solo il mio re. Nient'altro.

𝓛𝓾𝓬𝓲𝓾𝓼

Mi stacco bruscamente da Milena, completamente incantata e stupefatta per il bacio, il primo dopo secoli e secoli, e mi volto verso tutti gli ospiti. Sono immobili, con le bocche spalancate, entusiasti per lo spettacolo che ho dato.

Cosa mi è saltato in mente?

La cerco. Ho bisogno di vedere i suoi occhi...

Una sensazione pesante e demoralizzante mi pervade il petto, ma non è mia: appartiene a qualcun altro. Appartiene a lei... Sta male? Lisandra, dove sei?

La porta della sala, che dà sul giardino, si apre invitando tutti gli ospiti a continuare il ricevimento all'esterno. Nel momento in cui l'aria fresca della sera entra nella stanza, qualcosa mi paralizza. Tutti si dirigono all'esterno e seguono le istruzioni della servitù dei Mikelaus. Milena mi prende per il braccio, ma rimango fermo dove sono. Uno strano odore mi è giunto al naso, un odore di metallo misto al rame che io conosco molto bene. Mi sento allarmato: è come se quell'odore scatenasse in me qualcosa di profondo, che mi terrorizza e mi rende vulnerabile.

«Va' avanti senza di me», dico. Mia moglie china la testa e annuisce.

«Va bene», risponde Milena.

Seguo l'odore fino alla porta di una stanza che avevo già visto durante il ballo in onore del giovane Mikelaus. Noto che la porta è leggermente aperta e avverto la presenza di Lisandra e di suo fratello all'interno. Mi avvicino e osservo la scena di nascosto.

Lei è in preda a un singhiozzo incessante, ma lui l'abbraccia impedendomi di vederla. In ogni caso, non percepisco la presenza di ferite sanguinanti in lei.Da dove viene l'odore del sangue?

«Lic, non voglio essere la sua marionetta», dice Lisandra tra un singhiozzo e l'altro.

«Non lo sarai, perché non glielo permetterai», sento sorridere Licano.

«Lic, voglio mostrarti una cosa, ma non voglio rischiare di avvelenarti con il mio sangue avvelenato, perciò...»

«Fa' quello che devi fare», la interrompe lui.

Lisandra fa un passo indietro e gli mette le mani sul viso. Chiude gli occhi e respira con calma. Che cosa stanno facendo?

«Gli piaci...»afferma stupefatto il giovane Mikelaus.

Piacere? A chi? Cosa? Quando?

Mi trattengo e cerco di non ringhiare, lasciando libero accesso alle emozioni violente sovrastanti.

«Dici sul serio?»chiede Lisandra.

«Sì. Non è ovvio?»domanda Licano.

No, giovane e irritante Mikelaus. Non è ovvio. Chi è innamorato di Lisandra? borbotto nella mia testa.

«No, non così ovvio», mormora la ragazza.

«Non ci avevo mai fatto molto caso, ma effettivamente è cambiato. Confermo: gli piaci», ridacchia Licano.

«Credi che dovrei dargli un'opportunità?»sussurra Lisandra, come se fosse qualcuno a doverla invitare a farlo.

«A te piace?»ribatte il fratello.

«Non l'ho mai visto sotto questo punto di vista, ma potrei pensarci. Io... non lo so... Sono così confusa». Lisandra si volta e finalmente riesco a vederla in faccia: ha il viso corrucciato e sporco di sangue.

«Datti tempo per stare con lui come persona, non come tutore», la incoraggia Licano.

Lei annuisce, si allontana e si mette davanti allo specchio. È Alucard! No! Non lui!

«Penso che questo compleanno sia finito per me. Ho bisogno di riposare», afferma stanca Lisandra.

Licano si alza dal letto su cui si trova, saluta la sorella con un bacio sulla tempia e viene verso la porta.

In meno di un secondo corro via, lontano dalla tenuta Mikelaus, dalla famiglia Mikelaus, ma soprattutto da Lisandra.

Sento il vento soffiare tra i capelli, l'adrenalina fluire nel mio corpo e la rabbia prendere il sopravvento.

Arrivo in cima al monte Gerlachovsky Štít, il più alto dei Carpazi, e urlo come mai avevo fatto prima.

«Datti tempo per stare con lui come persona normale, non come tutore», ha detto Licano alla sorella.

Tutore!

Tutore!

Si riferiva ad Alucard, la mia guardia e il mio segretario personale.

Mi ritorna in mente il modo in cui lui e Lisandra ballavano: lui la guardava e l'accarezzava. La collera ribolle in me.

Urlo di rabbia, di gelosia, di tutto. Urlo per Lisandra Mikelaus.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro