𝓛𝓲𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪

«Ciao Lisandra! Dov'eri finita?»chiede in modo gentile la curiosa Viola.

«Non sono affari tuoi», ribatto in maniera maleducata.

«Non mi sembra il modo di rispondermi in questo modo dopo tutto quello che ho fatto per te», borbotta Viola offesa.

«Tutto quello che hai fatto per me? Intendi avermi usata per arrivare qui, per vendicare tuo marito? Beh, ti dico una cosa: se il tuo amato marito non si fosse messo contro coloro che non doveva sfidare, magari non sarebbe morto», sfido incrociando le braccia al petto.

«Come osi?»urla Gabriel accigliato.

«Come oso?»ripeto con tono di sfida. «Sul serio?»Rido sapendo di avere ragione.

«Ti ricordo che sei scappata da loro», afferma Margie, l'assistente dell'agenzia Au Pair, avanzando.

«E sono finita con persone di gran lunga peggiori», ribatto.

«Ora li difendi?»chiede Gabriel.

«Sì, Gabe! Li difendo e sai perché? Perché la mia fuga è stato solo un errore, ma adesso state sbagliando voi: che senso ha combattere una battaglia già persa in partenza?» esorto.

Mentre scambio delle battute con i ribelli, i vampiri si alzano e si allineano alle mie spalle.

«Combattiamo per qualcosa in cui crediamo», afferma con fierezza un lupo battendosi i pugni sul petto, come se fosse uno scimmione.

«In cosa credete?»chiede Lucius alle mie spalle.

«Crediamo di poter vivere meglio senza di voi», risponde qualcuno.

«Noi? Perché, chi siamo noi?»chiede Sebastian.

«Siete creature malvagie che si nutrono di esseri umani e alle quali piace uccidere per puro divertimento». Aggredisce Viola Mabuse.

«E voi? Che cosa vi rende così diversi da noi?»insito. Tutti tacciono. «Che cosa vi rende così diversi da noi? Voi siete qui per ucciderci. Voi cacciate gli animali e vi nutrite di loro. Usate la caccia come divertimento e le guerre come passatempo. Non siete diversi da noi, ma sapete già che fine farete», sibilo a denti stretti.

I dieci ribelli alzano bruscamente le spalle. Gabriel mi guarda con odio, Viola con disprezzo, mentre i lupi ringhiano rumorosamente.

Una strega, che sembra la madre di tutte le altre, alza la mano. In un attimo Lucius gliela afferra, gliela porta dietro la schiena e con l'altra mano le spezza il collo. Sebastian e Nicolae vanno incontro ai lupi e li smembrano, Licano distrugge Gabriel con l'aiuto di mio padre e butta il lanciafiamme per terra, mentre Costanzo e Alexandru si occupano delle due streghe rimaste.

Lucius mi guarda. Dopo alcuni istanti, decido di incontrare il suo sguardo, cercando di decifrare i suoi occhi: non vedo altro che dolore.

Perché provi dolore, Lucius?

Respiro a fatica. Sembra tutto finito e tutti paiono morti. Ruxandra e Phoenix vengono al mio fianco e tutto diventa sbiadito. La testa inizia a girare e l'ultima cosa che avverto è la mano fredda di qualcuno che mi sostiene la testa. Sento anche le parole confuse di qualcun altro.

𝓛𝓾𝓬𝓲𝓾𝓼

La guardavo e lei guardava me. Erano solo sguardi, ma qualcosa si mosse dentro di me. Dopo alcuni secondi, tuttavia, la vidi chiudere gli occhi a rallentatore e cadere a terra con Phoenix che le reggeva la testa.

Tutti i vampiri si radunarono intorno a lei, ma io rimasi fermo vicino al corpo senza vita di una misera e squallida strega che pensava di potermi uccidere.

Volevo muovermi, ma non riuscivo. Ero bloccato da me stesso.

Allora è vero?Sono innamorato di lei?

Come posso essermi innamorato di una donna che ho visto a malapena?

L'ho vista più volte di quanto non immaginassi. Mi ha incantato con poche semplici parole.

Mi ero già innamorato a Hyde Park, quando era nel corpo di Lucinda Mikel.

Ogniqualvolta lei era dentro al corpo di una ragazza, sentivo una voce che mi chiamava e adesso so che era lei. È sempre stata lei.

«Le serve aria», suggerisce qualcuno.

Emilian la prende in braccio e la porta via. Sebastian e Nicolae raggiungono le loro compagne, mentre Costanzo e Phoenix indugiano a debita distanza.

La porta si chiude e resto nel silenzio di tomba insieme a Costanzo e alla mia gemella, che mi guardano con discrezione.

«Milena dov'è?»balbetto scuotendo la testa.

«Era insieme a Davina e Cleo», risponde la mia gemella.

Annuisco.«Bene», mormoro.

«Lucius, stai bene?»chiede la mia gemella.

«Sì, perché?»rispondo cercando di riprendere il controllo. La mia gemella sta per rispondere, ma la anticipo. «Avvisatemi quando si sveglia», affermo uscendo dalla sala.

Mi dirigo verso l'unica sala del castello in cui ultimamente mi sento bene e completo: la sala Sulbén.

Attraverso il corridoio, scendo le scale ed entro nel luogo in cui mi ero rinchiuso. Accarezzo il sarcofago d'oro e penso a colei che l'ha aperto.

Quegli occhi, quei maledetti occhi neri, mi avevano intrappolato. Era come se con un solo sguardo scavassi piano piano in lei e lei facesse lo stesso con me. Per la prima volta mi sentii profanato da qualcuno e questo mi bloccò.

Ma é normale guardarti e volerti con me per tutta la vita? Vorrei guardarti come ancora non ho fatto mai. Perché, lo so, posso far meglio, avrei voluto urlarle. Tuttavia non lo feci. Per la prima volta in vita mia avvertii quella scossa, quella scintilla che avevo cercato in lungo e in largo e che pensavo di aver trovato con Milena. Per la prima volta desiderai dividere il mio potere con qualcuno.

Blocco tutto sul nascere: i miei sentimenti, le mie emozioni e i miei pensieri devono sparire e così fanno.