Libro 3: 25) Angelo
L'aria attorno alla piazza era decisamente cambiata con l'arrivo del prodigo esploratore. In pochi secondi aveva salvato i due yordle che erano sotto l'attacco della bestia oscura di Shaco, Nocturne.
«Finalmente sei qui!»
Shaco pregustava il momento tanto atteso per rendere perfetta la sua creatura. Donandogli Ezreal, il suo potere sarebbe aumentato ed avrebbe ottenuto una propria volontà soggetta a sé. Uno schiavo dominato dal Nexus che, gelosamente, custodiva tra le proprie mani. Aveva vissuto a lungo per vedere quel momento e non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione per fare suo il biondo.
«Ezreal!»
Urlò il piccolo Amumu dall'altra parte della piazza. Era ancora sul dorso di Tibbers e, velocemente, si stava avvicinando verso Annie che cercava, con molta fatica, di levarsi dai vestiti i residui del corpo di Zac. La piccola mummia non era per niente convinto del piano architettato dal giovane, proprio per quel motivo gli fece uno sguardo spaventato per poter capire se avesse avuto ancora intenzione di agire in quel modo.
«Stai tranquillo! So quello che faccio!»
«E so anche cosa farà quel demonio se avrà la meglio su di me.», pensò Ezreal, ricordando gli avvenimenti del futuro e pensando a tutti coloro che lo avevano aiutato per tornare indietro nel passato. Si morse il labbro al sol pensiero di non aver potuto dare alcun contributo a quel futuro e che, a causa sua, fossero tutti spacciati.
«Mi cercavi?»
Domandò il biondo al demone oscuro che, lentamente, si rimise in piedi. Le sue ferite si stavano rimarginando per merito del potere del Nexus ed il suo ghigno glaciale tornò ad incutere terrore nei presenti.
«Certamente... Vorrei farti conoscere qualcuno di speciale. Nocturne, presentati!»
Ad uno schiocco di dita, la creatura si avventò contro il giovane piltoveriano che, senza pensarci due volte, lanciò lontani da lui i due yordle per poi sparire nuovamente con lo "spostamento arcano" giusto di lato a Nocturne. Lo mancò di poco con le sue lame, ma Ezreal sapeva perfettamente che il suo obbiettivo non era quello di ferirlo. Shaco aveva bisogno di un corpo integro per rendere al meglio la suo opera finale. Il demone giullare aveva gli occhi fissi su di lui, cosa alquanto pericolosa in un terreno pieno di nemici.
«Ma cosa?»
Uno sparo, proveniente da un rifugio poco lontano, zittì i presenti. Un proiettile aveva colpito in pieno volto il demone giullare.
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«Non ti muovere...»
Disse sottovoce lo sceriffo di Piltover mentre cercava di prendere la mira sull'individuo che si trovava al centro della piazza, difeso da una bestia oscura che incuteva un incredibile timore. Lux le guardava le spalle nel caso che qualche altra creatura del Vuoto fosse giunta in quella posizione. Non erano troppo lontani dal bersaglio, ma erano abbastanza vicini da permettere a Caitlyn di sparare senza essere notata da nessuno.
«Bersaglio acquisito!»
Detto ciò, sparò il proiettile, sperando che tutto potesse filare liscio. Un secondo dopo, sentì un forte rumore metallico bloccare il colpo. Stentava a credere a ciò che vedeva. Nonostante la distanza e l'effetto sorpresa, non era riuscita a centrare il bersaglio. O, perlomeno, non era riuscito a ferirlo.
«Non ci credo... Come ha fatto?»
Domandò incredula la demaciana che non si capacitava di come fosse sopravvissuto a quel colpo. Quell'individuo aveva fermato il proiettile con i denti e, mentre lo sputava dalla bocca, rise di gusto. Pochi secondi dopo aver parlato con Ezreal, indicò con la mano il punto in cui si erano nascoste e, con una velocità immane, la creatura oscura si scagliò verso le due ragazze.
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«Sapevo che non sarebbe bastata una pallottola, ma sinceramente mi aspettavo che tu schivassi il colpo.»
Disse incredulo il biondo quando vide il demone giullare con il proiettile tra i denti. Il proiettile di metallo emetteva ancora del fumo e Shaco lo sputò dopo pochi istanti.
«Ho aspettato tanto per potermi ritrovare qui dinanzi a te... Non mi farò finire da qualche "personaggio secondario"! Adesso... Tira fuori ciò che ho creato in te!»
L'esclamazione di Shaco si riferiva, ovviamente, alla parte oscura che aveva risvegliato nel cuore del piltoveriano, ma non sapeva che, grazie a Jinx, lui era in grado di controllare quel suo lato distruttivo. Ma, senza alcun preavviso, Shaco indicò il punto in cui le sue amiche si erano nascoste per attaccarlo dalla distanza.
«Si trovano lì, vero?»
Chiese divertito, soprattutto per merito dell'espressione attonita di Ezreal che, senza nemmeno aspettare l'ordine di Shaco alla bestia oscura, si teletrasportò con il movimento arcano.
«Nocturne, vai...»
La creatura si mosse una volta ricevuto l'ordine. Dopo aver raggiunto le due ragazze, allargò le braccia per poter attanagliare entrambe. Caitlyn si mosse all'indietro per evitare la presa e, con il braccio destro, cercò di allontanare anche Lux. Proprio mentre Nocturne aveva raggiunto l'estensione massima, Ezreal apparve dinanzi a lui, mettendosi in mezzo alla creatura ed alle due ragazze.
«Ed unisciti con Ezreal.»
Shaco terminò l'ordine e, la creatura fatta di pura oscurità, abbracciò il biondo che, dopo qualche secondo di silenzio, iniziò ad urlare dal dolore. Ci vollero pochi istanti per far entrare Nocturne nel corpo del piltoveriano, ma, dopo che fu scomparso, una temibile aura negativa avvolse il giovane esploratore. La sua forza spostò le amiche di qualche metro a causa dell'enorme vento che era riuscito ad scatenare solo per merito del suo potere. Dopo qualche istante, il corpo di Ezreal iniziò a trasformarsi. Caitlyn l'aveva visto solo una volta in quella forma e non riusciva a smettere di tremare. In un sol colpo aveva perso l'occasione per uccidere il loro nemico, si era fatta fregare da un attacco a sorpresa ed aveva perso colui che amava alla follia.
«Aaahhh!»
L'urlo di Ezreal riecheggiò per tutta la città, tra lo stupore generale. Il suo corpo era totalmente cambiato. La forza luminosa che l'avvolgeva da tempo era ormai sparita, lasciando solo oscurità. I suoi capelli biondi erano diventati nero pece ed i suoi occhi avevano cambiato colore, divenendo rossi sangue. Anche le sue mani erano diverse. Le unghie si erano allungate e sembrava come se avesse degli artigli animali. Anche i denti erano diventati più aguzzi. Lo sceriffo incominciò a piangere nel rivedere quel lato di Ezreal che, rispetto al passato, si differenziava solo per una cosa. Sulla sua spalla destra era comparsa un'ala oscura. Le piume corvine spuntarono all'improvviso, facendo accapponare la pelle a Lux che stentava a credere a ciò che stava accadendo. Sembrava come se fosse sceso in terra un angelo oscuro.
«Si... Si!»
Urlò Shaco dal piacere. La sua opera era compiuta. La sua creatura era, finalmente, divenuta perfetta.
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«Dove mi trovo?»
Si chiese risvegliandosi in un mare d'oscurità. Non riusciva a distinguere nulla attorno a lui e non capiva come ci fosse finito in quel luogo. I suoi occhi non riuscivano nemmeno a vedere i lineamenti delle proprie mani, sebbene riuscisse a sentire i brividi del suo freddo corpo.
«Che luogo è questo? C'è nessuno?»
Si chiese, urlando verso il gelido vuoto. Nessuno rispose. Scoraggiato per tutto ciò, si sdraiò per terra, cercando di trovare qualche fonte luminosa nel cielo. Ancora nulla. Nessuna stella era lì per poterlo rincuorare e per potergli donare un briciolo di gioia. La testa gli girava vorticosamente ed aveva un terribile dolore al petto. Sentiva freddo, ma non aveva nulla con cui coprirsi. Dopo un paio di secondi di confusione, gli venne alla mente qualcos'altro a cui non riusciva a dare risposta.
«Ma... Io chi sono?»
Si domandò, alzandosi di scatto e grattandosi il capo con forza. Sentiva la morbidezza dei suoi capelli tra le mani e ciò gli diede un leggero momento di felicità. Non si ricordava chi era, il perché era in quel luogo e come c'era finito.
«Sono messo proprio male.»
Si disse, iniziando a piangere a dirotto a causa della sua condizione. Le lacrime scesero lentamente sulle sue guance. Erano calde e riuscivano a dargli un pizzico di conforto in quel buio totale.
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«Finalmente... Sei mio!»
Urlò dalla gioia il demone giullare che, stringendo con forza il Nexus, richiamò a sé la sua creatura. Il corpo di Ezreal, totalmente stravolto dalla trasformazione, si teletrasportò dinanzi a Shaco, lasciando sul proprio posto un paio di piume e le due ragazze tremanti con le lacrime agli occhi.
«Al tuo servizio.»
Disse Ezreal con una tonalità di voce totalmente diversa da quella di prima. Subito dopo, si inchinò dinanzi al suo padrone che non smise nemmeno per un secondo di sogghignare con aria soddisfatta.
«Si... Si! È questo quello che volevo sentirti dire! Tu sarai colui che porterà la fine di questo mondo! Guarda quello che vedo io! Senti ciò che sento io! Vivi quello che vivo io! Figlio mio!»
Shaco strinse il Nexus tra le mani e se lo portò al petto, trascinando tutti i suoi sentimenti dal suo cuore a quello della sua creatura che, dopo qualche secondo, si rialzò, ponendo fine al suo gesto di rispetto e si volse verso gli avversari che avevano combattuto il padrone fino a quel momento.
«Con chi vuoi che inizi?»
Domandò con lo sguardo iniettato di sangue. Il suo raggio visivo era immenso e riusciva ad intravedere dei potenziali bersagli a chilometri di distanza. Il suo guanto, quasi del tutto distrutto a causa dei suoi artigli, era ancora sul polso, ma brillava di una luce oscura. Con quell'arma, avrebbe colpito tutti anche da una distanza ragguardevole. In quella pizza, però, poteva raggiungere chiunque: i due yordle che avevano cercato di attaccare in più occasioni il suo padrone; la bambina che lo aveva ridotto in fin di vita e la mummia che si stava avvicinando a lei a cavallo di un orso d'ombra; dei combattenti che erano appena arrivati all'interno della piazza, accompagnati da una ragazza dai capelli rosa; uno strano oggetto volante che volava sopra le loro teste con all'interno due yordle e due persone; altri due individui, uno disteso e l'altro sopra di lui con le mani unite per lanciare degli incantesimi curativi, che si erano nascosti dietro uno dei muri distrutti; le due ragazze che avevano colpito dalla lunga distanza Shaco; ed una strana melma verdastra che si avvicinava verso di lui.
«Mi dispiace, bello!»
Esclamò la poltiglia verdastra prima di sferrargli un pugno in pieno volto. Zac, prima di tutti, si era mosso per agire, avendo avvertito un pericolo tremendamente grande in quella trasformazione. Aveva anche allungato il suo braccio all'indietro per dare maggiore potenza al proprio colpo, ma non ottenne il risultato sperato. Il suo pugno melmoso riuscì a colpirlo in pieno volto, creando anche una leggera brezza d'aria a causa dell'impatto, ma l'Ezreal oscuro non si mosse di un millimetro.
«Inizierò da te.»
Il giovane, comandato da Shaco, alzò la mano in direzione di Zac e, un istante dopo, il suo avversario esplose in mille pezzi, lasciando i presenti attoniti per l'orribile gesto compiuto da Ezreal. Il corpo di quell'essere si sparse per tutta la piazza in piccoli pezzi melmosi.
«No! Come ti sei permesso!»
Urlò la piccola Annie che vide colui che l'aveva salvata poco prima esplodere in un frangente di secondo. Voleva correre verso Ezreal ed incenerirlo con la sua magia, ma fu bloccata dalle bende del piccolo Amumu.
«Lasciami andare! Non vedi cosa ha fatto a Zac? Dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi!»
Ma il piccolo bendato non mollò la presa sulla bambina, invitando anche Tibbers a porsi tra lei e la creatura dominata da Shaco.
«Stai tranquilla. Tutto si sistemerà.»
Disse cercando di trattenere le lacrime.
«Come puoi dirlo?»
Domandò la piccola che veniva coperta dal corpo del suo orso ombra nel tentativo di nasconderla dal nuovo nemico.
«Perché questo fa parte del piano.»
Rispose Amumu che lasciò attonita Annie. Lui era dispiaciuto per Zac, ma non poteva prevedere un suo attacco improvviso mentre Ezreal fosse stato in quella forma.
«Piano? Vuoi dirmi che lui...»
Amumu terminò la sua frasi prima che avesse il tempo di finirla.
«Si... Lui voleva farsi controllare da quel mostro.»
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«Perfetto!»
Esclamò per la gioia Shaco nel vedere la sua creatura fare in mille pezzi il suo primo avversario. Era tremendamente potente e col solo pensiero era riuscito a distruggere qualcuno che aveva respinto il precedente Nocturne.
«Chi è il prossimo?»
Domandò l'essere oscuro con il corpo di Ezreal, come se stesse aspettando che un altro avversario si facesse avanti per poter misurare la sua forza. Ma nessuno si mosse per paura di dover affrontare un essere del genere. Tutti si erano messi in posizione di difesa ed attendevano i suoi movimenti. Anche i nuovi arrivati nella piazza non mossero un muscolo. Dal nulla, però, dal cielo cadde qualcosa. Non era una bomba o un'arma, bensì una persona.
«Tesoro! Finalmente sei qui!»
Urlò la voce femminile che proveniva dall'alto. Si era gettata in picchiata dal mezzo volante senza alcuna paura e senza pensare troppo alle conseguenze. Un gesto a dir poco folle. La creatura, però, non temendo il suo arrivo, la anticipò e la prese al volo.
«Che bella presa.»
Disse con voce dolce la ragazza, accarezzandogli la guancia. La creatura, che volava a pochi centimetri da terra per merito della sua ala nera, la vide per qualche secondo e, dopo un suo sorriso, la prese per il collo con la mano artigliata.
«Ehi! Che fai! Mi fai male così!»
Disse la giovane con voce strozzata, non capendo il motivo per il quale Ezreal non la stesse riconoscendo. Gli artigli della creatura oscura di Shaco affondavano lentamente nella carne della ragazza da capelli blu, mentre si dimenava per liberarsi dalla presa.
«Non mi riconosci? Sono la tua Jinx!»
Quelle parole, però, non ebbero alcun effetto su Ezreal che, con gli occhi iniettati di sangue, voleva finire la sua preda al più presto.
«Fermo.»
All'udire quella voce, la creatura si fermò e lasciò la presa dal collo della giovane, che cadde a terra. Respirava a fatica e tentava di prendere più aria che poteva, quasi piangeva per il dolore subito poco prima.
«Perché?»
Chiese l'Ezreal oscuro a chi gli aveva parlato poco prima. Quell'ordine gli era stato impartito da Shaco stesso che, lentamente, si avvicinò a Jinx.
«Perché è anche merito suo se oggi tu esisti.»
Rispose il demone giullare, porgendo la propria mano verso la ragazza dai capelli blu elettrico.
«Mia cara... Hai detto di chiamarti Jinx, vero? Bene... Non ti ho mai ringraziato per avermi liberato dalla tesoreria di Piltover. Prendi questo mio gesto caritatevole come se fosse qualcosa di estremamente raro. Oggi ti lascerò in vita, sempre se non vorrai compiere qualche gesto che va oltre i limiti della follia. Adesso siamo pari.»
Le parole di Shaco colpirono profondamente la ragazza che, però, non riusciva a staccare gli occhi dal suo Ezreal. Era cambiato così tanto e lo riconosceva più. Sentiva che adesso era qualcosa con cui non avrebbe potuto competere e, per questo, rimase in silenzio. Avrebbe voluto farlo tornare in sé, ma non sapeva come agire. Nel suo futuro vedeva solo la morte semmai si fosse mossa.
«Chi è il prossimo?»
La creatura si rivolse al padrone che, con aria divertita, aveva l'imbarazzo della scelta.
«Direi che puoi iniziare da chi mi ha sparato poco fa. Ho rischiato grosso a causa sua. Poi ti lascio libero di scegliere chi possa essere la tua preda. Eccezion fatta per quello yordle... Lui è mio.»
Disse dopo aver indicato Teemo, non aveva ancora digerito l'umiliazione subito per mano dello scout. Ezreal, dopo aver ricevuto l'ordine, si smaterializzò di nuovo, lasciando attonita la povera Jinx e ricomparse dinanzi a Caitlyn, con Lux alle sue spalle. Il giovane sceriffo, nel vedere il suo caro amico ridotto in quelle condizioni, non riuscì a trattenere le lacrime. Posò il fucile a terra, si levò il cappello e puntò lo sguardo verso i suoi occhi rossi come il sangue. Il suo coraggio era tornato, sebbene le gambe continuassero a tremare. Lux, invece, non riusciva a stare in piedi per il terrore.
«Ezreal... Non ti ricordi di me?»
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