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Libro 2: 21) Una nuova missione

Il cuore di Kennen batteva all'impazzata per ciò che aveva visto. Veloce e silenzioso, ascoltò tutto il discorso degli strani individui. Uno sembrava un giullare, mentre l'altro pareva uno spaventapasseri. Tutto ciò non preoccuperebbe molto il cuore della tempesta, se non fosse per l'enorme potere magico che era celato all'interno dei loro corpi.

«Chi sono questi?»

Si chiese lo yordle mentre li osservava discutere e mentre univano degli oggetti con un cristallo. Lo spavento più grande arrivò quando un'ondata di potere oscuro avvolse l'intera zona.

«Ma cosa?»

La forza d'urto era talmente forte che quasi lo fece volare via. Dal cristallo si era materializzato un essere di pura oscurità, che fece rizzare il pelo al ninja dell'equilibrio. Immobile per il terrore e per il pensiero di doversela vedere con quella creatura, fissò sgomento i tre esseri, finché uno di loro, il giullare, non ordinò alla creatura oscura di distruggere un albero poco distante da lui. La creatura gli obbedì senza battere ciglio e squarciò l'arbusto con una velocità ed una facilità impressionante. Era a pochi passi da lui e Kennen era certo di essere stato scoperto, dato che la creatura mosse lo sguardo verso di lui. Ma, senza battere ciglio, tornò dal suo padrone in rigoroso silenzio.

«Che forza mostruosa...»

Lo yordle si inchinò sulle sue gambe, schiacciato dall'immenso potere che emanava quell'essere.

«Ha lo stesso potere di Amumu, ma c'è qualcosa di diverso...»

Pensò ad alta voce mentre fissava colui che veniva chiamato Nocturne dagli altri due. Amumu aveva un potere incontrollato ed oscuro, ma aveva anche un animo puro ed un barlume di luce al suo interno. Quel mostro, invece, aveva un potere oscuro, ma ben delineato e controllato da quel cristallo. In più il cuore era totalmente nero e puzzava di morte e distruzione. Sembrava un'unione tra Annie ed Amumu. 

«Un vero incubo si sta per abbattere su Runeterra.»

Disse sconsolato lo yordle mentre vide scomparire gli strani esseri. Era riuscito a sentire l'ultimo ordine del giullare. Dovevano arrivare da un certo Viktor e, a quanto pare, Nocturne li aveva inglobati nella sua nube per poter volare più velocemente verso la sua destinazione.

«Devo avvisare Shen!»Urlò correndo più veloce di un fulmine nella foresta dell'isola.«Sempre ammesso che Shen sia ancora vivo...»

Lo sconforto si abbatté sul forte yordle che, in quella notte, vide nascere il più grande male che Runeterra avesse mai concepito.

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Dopo aver ritrovato i genitori di Annie e gli accompagnatori di Amumu e dopo aver fatto ragionare Heimerdinger sul fatto che lo yordle bendato fosse innocuo se lasciato in pace, Caitlyn tentò di convincere lo scienziato a tenere al sicuro il piccolo che custodiva al suo interno il Nexus. Lo sceriffo spiegò anche tutto ciò che avevano scoperto sul conto dello yordle non-morto al padre di Annie ed ai due yordle che lo avevano preso in custodia. Amumu dormiva ancora beato, inebriato dall'effetto velenoso del dardo di Teemo. Mentre Vi e Jayce avevano portato Zac alla centrale, per poter rinchiudere temporaneamente il mostro che aveva imprigionato nel suo stomaco.

«E tu vorresti tenere quel bambino dentro la mia amata accademia così da poter reggere possibili attacchi da parte di Viktor o Shaco? Hai del coraggio da vendere nel chiedermi una tale pazzia!»

Il solo pensiero che la sua amata accademia potesse essere distrutta da mostri del genere, fece rizzare i capelli per la paura allo scienziato che non aveva alcuna intenzione di cedere alle richieste dello sceriffo.

«L'accademia è il luogo più sicuro di Piltover. Dobbiamo per forza nasconderlo da voi a causa delle condizioni della tesoreria.»

Il solo nominare la tesoreria portò Heimerdinger a pensare ad un altro fattore: sua figlia si trovava nell'accademia. Se avesse fatto rintanare dentro casa sua Caitlyn e metà corpo della polizia, Jinx sarebbe stata in pericolo.

«No! Mi dispiace. Ho già troppe cose da nascondere e troppi problemi. Se ci prendiamo in custodia questo bambino è come se entrassimo in guerra. E l'accademia è territorio neutrale fin dalla guerra di Ionia.»

Lo scienziato rimase fermo sui suoi principi per poter salvare l'accademia che aveva costruito con tanto amore e sua figlia che avrebbe protetto anche a costo della vita.

«Ti ricordo che fungiamo anche da ambasciata noi...»

Disse rapido Ziggs che comparse alle spalle di Gregori Hastur, intento a sentire i discorsi dei due con interesse.

«E tu da che parte stai?»

Gli urlò contro lo scienziato, tirandogli un cacciavite in testa.

«Se quel bambino ha un Nexus dentro di sé, va protetto a tutti i costi. Potrebbe essere l'ultimo artefatto di questo tipo di tutto Valoran.»

Si intromise Gregori, cercando in tutti i modi di convincere lo yordle. Un Nexus nelle sue mani, o nelle mani di Demacia, sarebbe stato molto utile per concludere con una vittoria la guerra con Noxus. Annie gli stava affianco e guardava torvo il biondo yordle per poterlo intimidire. Ma lo scienziato non si curò molto della bambina.

«Amumu va protetto... A scapito dell'accademia.»

Le parole del mago fecero innervosire Heimerdinger. Sapeva bene cosa poteva succedere se il Nexus fosse finito in mani sbagliate. Ma non si doveva permettere di chiedergli di sacrificare tutto il duro lavoro compiuto in questi anni. Ed anche altri yordle li presenti erano dello stesso avviso.

«Non ti scaldare... Sai anche tu che è la cosa giusta da fare.»

Teemo bloccò lo scienziato, notando la rabbia sul suo volto.

«Dammi una sola ragione per mettere in pericolo tutto ciò che amo!»

Gli urlò contro allo scout che, con il suo solito sguardo freddo e gelido, seppe subito cosa dire per poterlo convincere.

«Vuoi rivivere gli orrori di Ionia?»

Le parole di Teemo, rapide e fredde, bloccarono i presenti yordle. Molti di loro avevano combattuto molti anni prima per aiutare Demacia e Ionia ad uscire dalla guerra e molti di loro avevano visto parecchi loro compagni morire in battaglia.

«Io sono stato li... A combattere con i miei simili e con i miei alleati. Fianco a fianco... Ne avrò visti morire a migliaia sia da un lato che dall'altro. Solo perché Noxus era interessata ad un potere simile a quello del Nexus custodito nell'arcipelago di Ionia. Sappiamo entrambi che ora una parte di quel potere è in mano a coloro che cercano vendetta, mentre la restante rimane sigillata in uno scrigno nel tempio sacro. Ma la domanda che ti voglio fare è un'altra... Ti ricordi di tutti quei morti?»

La domanda velenosa ed aspra dello scout fece calmare di botto Heimerdinger che strinse i pugni, stringendo sempre di più la sua chiave inglese al solo pensiero di tutti i compagni persi anni prima. Lui non era sceso in battaglia, ma aveva rifornito di armi e di strumenti Hextech le forze alleate per fermare l'invasione. Gli occhiali di Master Yi, per esempio, erano un regalo da parte sua al leggendario spadaccino. Ma non poteva dimenticare quanti fratelli aveva perso. Quanti compagni erano stati uccisi. Quanti scienziati di Runeterra avessero perso la vita per far finire quel massacro. Stanco ed abbattuto, lo scienziato diede il consenso di portare Amumu nell'accademia.

«Che venga da noi... Dopotutto è uno yordle e non possiamo permettere che gli venga torto nemmeno un capello!»

Esclamò fiero per poter sembrare il salvatore del bambino e della sorte di Runeterra.

«O una benda... In questo caso.»

Lo interruppe Ziggs, meritandosi un'altra chiave inglese dritta sulla fronte.

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«Hai sentito anche tu il potere oscuro che si è manifestato poco tempo fa?»

Chiese Yi al ninja dell'equilibrio, stanco per il lungo viaggio ed ancora spaventato per ciò che i suoi occhi avevano assistito. Non avrebbe mai pensato di assistere ad uno spettacolo del genere, eppure era l'unico che poteva dare una spiegazione concreta ai presenti.

«Certo maestro. Ho assistito personalmente alla creazione di un mostro dai poteri inimmaginabili. Potrebbe essere la minaccia peggiore che Runeterra possa aver mai visto.»

Il ninja ci mise un paio di secondi per alzare il capo verso i presenti e si stupì della presenza di Yasuo nell'abitazione dello spadaccino del Wuju.

«Maestro... Cosa ci fa questo traditore qui con voi?»

Domandò con disprezzo lo yordle che fissava il samurai, intento a finire il the corretto che gli aveva offerto Yi.

«È mio ospite ed ha tentato di catturare insieme al mio allievo due esseri che hanno ridotto in fin di vita l'occhio del crepuscolo.»

Al nominare il capo dei ninja dell'equilibrio, Kennen ebbe un sussulto. Era tornato indietro dalla sua missione solo per poter constatare con i suoi occhi le condizioni di Shen e di Akali. A Zaun aveva avvertito un disturbo nell'equilibrio e si era precipitato sull'isola più velocemente che poteva.

«Come stanno Shen ed Akali? Che cosa li è successo?»

«Sono stati attaccati da uno spaventapasseri e da un giullare. Io e la scimmia qui presente abbiamo fatto del nostro meglio per cacciarli via. I tuoi compagni sono ancora vivi, se è questo che ti interessa sapere.»

Sollevato dalle parole del samurai per le condizioni degli altri ninja dell'equilibrio, Kennen dovette subito ricollegare ciò che aveva detto Yasuo con ciò che aveva visto.

«Un giullare ed uno spaventapasseri? Ma sono gli stessi che hanno creato la creatura oscura!»

Yi, non riuscendo a comprendere bene la situazione, si fece spiegare meglio cosa vide Kennen poco prima. Gli servivano tutti i dettagli possibili per poter ricostruire una spiegazione per tutti gli avvenimenti accaduti quel giorno. Però, quando il ninja nominò un certo cristallo nelle mani del giullare, Yi ebbe un sussulto.

«Un cristallo dici? Possibile che sia...»

Il leggendario spadaccino aveva in mente un solo artefatto magico in grado di manifestare tutto quel potere: il Nexus. Ma ormai erano scomparsi da Valoran ed in pochi ricordano i periodi bui in cui venivano utilizzati in battaglia. Anche Ionia aveva posseduto un potere simile a quello del Nexus, ma, a causa di alcuni personaggi che si impadronirono di una parte di quel potere, l'artefatto del grande tempio perse molto del suo potere magico.

«Se quello che dici di aver visto è reale, allora siamo in una situazione di grave pericolo. Non solo noi, ma tutta Valoran potrebbe trovarsi in un incubo senza fine.»

Kennen fissava preoccupato il leggendario spadaccino, mentre Wukong non aspettava altro che ricevere ordini dal proprio maestro ed andare in missione per sconfiggere questa minaccia.

«Kennen. Tu e Wukong andrete...»

«Si! In missione! Non vedevo l'ora!»

Urlò la scimmia in preda all'eccitazione ed all'euforia di poter misurare la sua forza con gente così pericolosa.

«Lasciami finire una buona volta. Voi due seguirete la scia magica lasciata dalla creatura. Un potere così grande è difficile da nascondere o da celare, quindi non dovrebbe essere troppo complicato stanarli. Parte molto più dura, invece, sarà quella in cui dovrete distruggere il cristallo in mano al giullare ed allo spaventapasseri. Se davvero il potere della creatura è nato da quel cristallo, è possibile che distruggendolo la creatura si dissolva dal nulla. Partirete immediatamente. Tutto chiaro?»

Chiese allo yordle ed all'allievo.

«Chiaro!»

Risposero all'unisono per poi uscire insieme dalla tenda. Intanto, anche Yasuo si era alzato per levare le tende. Non aveva la minima intenzione di rimanere in quel luogo un secondo di più e doveva trovare una locanda in cui passare la notte.

«Dove credi di andare?»

Domandò Yi allo spadaccino che si sentì quasi preso per i capelli.

«Non ti unisci a loro?»

«Io non centro nulla in questa storia e non sono un tuo allievo o un tuo fan come quei due. Non puoi costringermi ad aiutarli. Ho già un sacco di problemi per conto mio senza aggiungere quegli degli altri.»

Questa fu la risposta di Yasuo. Secca e concisa così da poter bloccare sul nascere ogni tentativo dello spadaccino di convincerlo a partire insieme ad una scimmia troppo cresciuta ed uno yordle che, in più di un'occasione, gli ha dato la caccia.

«Sai... Proprio l'altro giorno sono andato a fare visita al tuo villaggio natale per rendere i miei omaggi alla tomba di tuo fratello...»

Affermò Yi bloccando d'istinto il samurai.

«Ci sono tante persone gentili nel tuo villaggio, in quest'isola ed in questo arcipelago. Già in passato hai combattuto per difendere Ionia e le persone a te più care dagli attacchi di Noxus. Questa volta scendi di nuovo in battaglia per difendere Valoran. Per difendere coloro che nemmeno immaginano di essere in pericolo. Spero che l'onore di un samurai ed i suoi principi non vengano dimenticati o abbandonati nel corso del tempo. Poi questa potrebbe essere l'occasione giusta per poter morire in pace, riportando un po' di onore sul buon nome della tua famiglia. O preferisci morire adesso. Che ne dici?»

Le parole di Yi colpirono nel profondo il samurai, cercando di puntare sul suo orgoglio e sul senso del dovere. Lo spadaccino aveva perfettamente ragione. Quella creatura era una minaccia per tutti e lui aveva ancora tanto da perdere. Nonostante fosse considerato un traditore dalla società di Ionia, aveva ancora la sua famiglia da proteggere. Il fratello era scomparso per mano sua, ma il suo villaggio e la gente che amava c'erano ancora. E, come durante la guerra con Noxus, lui doveva proteggerli.

«Non morirò nel disonore e non dimentico le mie origini. Difenderò chi amo. Come ho sempre fatto.»

Yasuo aprì la porta ed uscì dall'abitazione di Yi. Non passarono nemmeno pochi istante che, il samurai, rientrò nella casa e prese la bottiglia con il the corretto dello spadaccino.

«Questo è per il viaggio.»

Il maestro dell'arte Wuju, divertito dalla scena, gli porse un altro dono. Un presente molto più prezioso di un liquido alcolico.

«Vuoi che te la presti per lo scontro? Non sarà facile distruggere un artefatto magico con quella katana mal ridotta.»

Lo spadaccino gli porse la sua spada come dono. La lama che aveva mietuto migliaia di vittime e che era diventata leggenda per Runeterra. Una spada speciale creata da pietre runiche e che aveva più esperienza di qualsiasi altra arma. Yasuo, quasi in imbarazzo per quel dono, fu terribilmente tentato di prendere la spada e di valutarla da vicino. Ma questo sarebbe stato un terribile atto di tradimento nei confronti della sua katana. Dopotutto aveva imparato a controllare e tagliare il vento con quell'arma, non avrebbe mai potuta sostituirla con un'altra lama. Non sarebbe stato onorevole. Proprio per questo rifiutò l'offerta dello spadaccino con un gesto della mano e si affrettò ad uscire dalla casa di Yi prima di cambiare idea nel prendere la spada della leggenda.

«Bella la spada... Gli stivali invece...»

Yasuo uscì dall'abitazione senza dire nient'altro e lasciando il vecchio maestro da solo. Contento nel vedere che c'era ancora qualcuno in grado di poter difendere Ionia e Runeterra dal male. Ormai il tempo delle sue imprese eroiche era finito. Doveva lasciare il passo alla nuova generazione.

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Erano passate un paio di settimane da quando Ezreal aveva lasciato la città-stato più pericolosa di tutto Valoran. Stentava ancora a crederci di esser uscito vivo da quella situazione di pericolo e tutt'ora aveva il sospetto di esser seguito da qualche spia noxiana per ottenere informazioni utili dal suo viaggio. Per non parlare delle notti passate a non dormire a causa degli incubi causati dal fratello del carnefice.

«Se fossi rimasto ancora per un secondo in quella città, Darius mi avrebbe staccato la testa e l'avrebbe messa in un cesto a modo di gioco!»

L'incontro con la "mano di Noxus" l'aveva abbastanza traumatizzato, ma ciò non fermò il suo ritorno verso casa. Mancavano pochi chilometri di distanza tra lui e Piltover e già riusciva a scorgere la sua bella città. Ma, prima di tornare a casa, voleva fare una piccola visita all'accademia degli yordle. Per raccontare le ultime novità ad Heimerdinger e per poter "rivedere" Jinx. Nonostante tutto, si era molto affezionato alla ragazzina dai capelli blu elettrico e non vedeva l'ora di passare un po' di tempo con lei.

«Lo yordle mi staccherà la testa quando mi vedrà. Ma tanto, se non lo fa lui, ci penserà quel noxiano...»

Pochi metri lo separavano dall'immensa entrata dell'accademia e, stranamente, Ezreal notò qualcosa di strano. La porta dell'immenso istituto tecnologico era spalancata e non c'erano molti yordle al suo interno. Di solito, verso quell'ora, l'immenso edificio brulicava di vita e di rumore dei macchinari creati dagli scienziati e dai professori. Quel giorno, invece, regnava il silenzio generale. Per di più il giovane vide degli yordle intenti a lasciare l'accademia con uno zaino in spalla.

«Ma cosa è successo?»

Si domandò nel tentativo di trovare una risposta.

«La maggior parte degli yordle sono a Piltover a difendere il Nexus, mentre la restante parte sta facendo fuggire gli studenti verso la città per poter usare l'accademia come rifugio per il piccolo Amumu. Heimerdinger è furbo, ha mandato un segnale a tutti gli studenti dell'accademia, così da non fargli correre alcun pericolo in vista dell'attacco.»

Una voce vecchia, ma arzilla, risuonò nelle orecchie di Ezreal, che si girò per poter vedere chi gli stava parlando alle spalle.

«Quale attacco? Sanno già di Amumu? E come stanno lui ed Annie? È successo qualcosa di grave? E... Tu chi saresti?»

Ezreal vide di fronte a sé un signore molto anziano dai capelli di un color celeste spento, vestito di una sola vestaglia blu chiara e con dei sandali ai piedi. La sua barba, lunga e dello stesso colore dei capelli, era folta e mal curata, come anche i capelli che sembravano si reggessero in alto grazie qualche forza gravitazionale. Alle sue spalle, invece, c'era un grosso ingranaggio dorato, retto tramite delle corde legate alla sua vita come una cintura. Una delle cose che attirò maggiormente l'attenzione del giovane, furono i suoi occhi luminosi e privi di pupille.

«Oh... Così tante domande, così poco tempo per rispondere. Dovremmo trovarne di più. Non credi?»

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