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Libro 2: 18) L'incubo di Runeterra

Erano passati due giorni da quando Jinx finì di costruire il macchinario progettato dal padre. Lo yordle era rimasto nel suo laboratorio per ultimare gli ultimi dettagli della macchina ed, anche in quello occasione, aveva dormito solo poche ore. Quella mattina sarebbe dovuto arrivare Jayce nell'accademia per visualizzare l'operato dello scienziato ed Heimerdinger aveva confinato la figlia nella sua stanza almeno fino a quando il difensore del domani non se ne sarebbe andato dall'edificio.

« Non posso tirargli nemmeno una bomba? »

Domandò, con la sua solita espressione supplicante, la sera prima di andare a dormire, con il labbruccio da cane bastonato e gli occhi lucidi. Heimerdinger, invece, non volle dare soddisfazioni alla figlia e fu ferreo sulla sua decisione. Ne andava sull'incolumità dell'accademia e di sua figlia stessa.

« Va bene... Fallo tu per me. »

Riferì allo zio Ziggs che, anche lui con lo sguardo, chiese il permesso allo scienziato. Ma l'espressione di Heimerdinger non cambiò nemmeno in quel caso.

« Rovina feste... »

La mattinata era stata abbastanza calma e tranquilla, segno che Jinx e Ziggs stavano ancora dormendo beati nei loro letti. Dopo il suo solito infuso, Heimerdinger aveva acceso il macchinario per poter visualizzare la posizione delle luci. Era diventata una routine ormai, ogni volta che entrava in laboratorio non poteva farne a meno. Il macchinario stesso era un ottimo sistema difensivo in caso di attacco da esseri magici ed Heimerdinger ne conosceva uno che era il più pericoloso di tutti.

« Per mille teoremi! »

Esclamò quando vide qualcosa all'interno dello schermo che lo allarmò. Le luci si erano spostate dai vari luoghi di Runeterra. La concentrazione maggiore d'aura magica veniva vista soprattutto nei pressi delle isole d'ombra, a Noxus e nel Frel Jord. Ora, invece, la concentrazione maggiore delle luci dello schermo era fissa su Piltover.

« Non è possibile! A meno che... »

Lo yordle focalizzò la mappa di Piltover, per poter vedere il luogo in cui la concentrazione del potere magico era maggiore. E vide, con suo grande stupore, che il potere magico era concentrato tutto in un quartiere preciso di Piltover. Un potere magico immenso, due punti luminosi molto grandi ed altri due poco più piccoli. Precisamente all'interno della casa dello sceriffo Caitlyn. Vedendo un potere del genere, ad Heimerdinger venne subito in mente uno dei possibili esseri capaci di poter esprimere un'aura magica talmente potente.

« Troppo alto per essere Shaco... Potrebbe essere... »

Disse a bassa voce e con voce tremante, pensando ad uno yordle che spesso causava incubi nella mente degli abitanti di Bandle City.

« Veigar. »

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Il viaggio era durato più del previsto, ma, finalmente, erano riusciti ad arrivare nei pressi delle mura di Piltover. Era quasi mezzogiorno e tutti erano stremati dal lungo e pericoloso viaggio. In più di un'occasione Teemo, Tristana, Gregori e Amoline si erano imbattuti con dei briganti o con dei soldati noxiani lungo la via, ma, grazie all'aiuto della magia dei due maghi e delle trappole di Teemo, se l'erano cavata senza troppi problemi.

« Dov'è l'accademia? »

Chiese il nobile Hastur, ansioso di conoscere lo scienziato Heimerdinger e di trovare un modo per riavere sua figlia sana e salva.

« Poco distante da qui. Ci conviene trovare un posto in cui stare nella città prima di dirigerci nell'accademia. »

Gregori non capì il motivo di quella perdita di tempo.

« Non possiamo aspettare oltre. Voglio trovare mia figlia al più presto. »

Teemo, con il suo solido sguardo sorridente e glaciale, risposte a tono allo stregone grigio.

« Voi non siete yordle e non conoscete un professore dell'accademia. Sperare di essere ricevuti da Heimerdinger in tempi brevi e pensare di poter ricevere un marchingegno che ci dica dove si trova vostra figlia in pochi minuti è da sciocchi. Ti facevo più riflessivo. »

Per tutto il viaggio, i due si erano scambiati battute per poter prendere in giro l'altro, ma, la maggior parte delle volte, la spietatezza dello yordle superava l'ingegno dello stregone e spesso l'aveva vinta lui.

« Inutile fare questi discorsi. Basta che ci sbrighiamo. Mentre voi andate a parlare con lo scienziato, io cercherò di nuovo di individuare mia figlia. »

Nemmeno il tempo di finire la frase che i quattro videro qualcosa di incredibile sorpassare le mura di Piltover.

« Ma cosa sono quelli? »

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Il volto pallido e confuso delle tre ragazze era visibile per tutti i presenti. Né Caitlyn, né Vi, né Lux si sarebbero mai immaginate una mattinata del genere. Prima l'arrivo di due bambini, di cui uno che affermava di custodire il Nexus, poi la presenza di un'enorme gelatina che al suo interno aveva imprigionato un mostro violaceo e con espressione da ebete. Da quando l'essere di nome Zac si era presentato alle ragazze, tutte e tre erano rimaste fisse sul divano inorridite nel vedere quell'ammasso globulare. Purtroppo non faceva lo stesso effetto ai due bambini, che si divertivano nel vedere il mostro viola messo in quella gelatina e che faceva delle facce buffe. In più trovavano spassoso Zac, soprattutto quando mangiava i pasticcini che Caitlyn gli aveva offerto, dato che galleggiavano nel suo stomaco e che poi venivano mangiati da Mundo.

« Lasciane qualcuno anche a me! »

Urlò l'ammasso globulare dando un pugno al suo stomaco per fermare la voracità del mostro.

« Ma Mundo ha fame... »

La voce del mostro era disturbata e debole, come se stesse parlando in una vasca piena d'acqua.

« Puoi inghiottire anche me? »

Chiese la piccola Annie, con occhi supplicanti e brillanti, voleva anche lei provare quel "gioco" che teneva bloccato Mundo. Mentre Amumu toccava la pelle gelatinosa di Zac con timore di venirne inghiottito all'interno.

« Quello schifo è seduto sulla mia poltrona... »

Affermò Caitlyn schifata a bassa voce pensando ai residui gelatinosi che Zac lasciava ad ogni suo passaggio.

« Luxanna sei sicura che non sia un nemico? »

Domandò Vi alla bella Luxanna Crownguard, comunemente chiamata Lux. Vi usava spesso quel nome, sapendo che la bionda demaciana odiava esser chiamata con il suo nome completo. Troppo lungo e troppo regale per uno spirito libero come lei.

« Ha un potere magico troppo piccolo e troppo positivo per essere classificato come mostro... In teoria Amumu è più pericoloso e più oscuro di lui. »

Lux si morse il labbro al solo pensiero di cosa sarebbe successo se Amumu avesse scatenato tutto il suo potere magico in quella casa. Con molta probabilità, la sua furia distruttiva non si sarebbe fermata all'abitazione, ma avrebbe spazzato via metà Piltover. Si trovavano con una bomba ad orologeria nel salotto.

« Dobbiamo trovare una soluzione... La più piccola crisi di Amumu potrebbe distruggere metà città... Ed anche Annie non scherza. Pure lei può dire la sua su questo argomento. »

La bionda si riferì al suo potere magico. Alto e stabile, ma allo stesso tempo pericoloso ed imprevedibile.

« Non possiamo mica cacciarli via... Ezreal li ha mandati da me per proteggerli da Viktor. Dobbiamo fare il nostro dovere. »

Lo sceriffo al solo nominare il suo caro amico, sospirò tristemente pensando a ciò che i due bambini gli avevano riferito sul suo conto. In quel momento poteva anche essere morto per quanto ne sapeva.

« Ciò non toglie che sono un pericolo per Piltover. E tu, come sceriffo di questa città, hai il dovere di proteggerla. E mai prima d'ora un essere oscuro come Amumu ha messo piede qui! »

« Non puoi portarlo a Demacia? Li sicuramente sapranno meglio di noi cosa farne. »

Consigliò Vi, cercando di sbolognare la patata bollente ad una delle più potenti forze militari di Runeterra.

« Non porto quella bomba nella mia città! »

Caitlyn doveva prendere una decisione molto difficile. Doveva proteggere i due bambini e la sua città allo stesso tempo. Amumu, per via del suo potere magico incontrollato, era facilmente rintracciabile da parte di Viktor e non ci sarebbe voluto molto prima che l'araldo delle macchine capisse la sua ubicazione.

« Non so dove mettere al sicuro questo bambino... »

Lo sceriffo apparve sconsolato e privo di idee, ma non si diede per vinto. Doveva trovare una soluzione. Un luogo che potesse permettere sia la sicurezza del piccolo, sia la sicurezza di Piltover.

« Se solo la tesoreria fosse ancora intatta. »

Vi si riferiva all'attacco terroristico di Jinx avvenuto qualche tempo prima. La tesoreria, luogo più sicuro della città, era stata ridotta ad un cumulo di macerie e la sua ricostruzione procedeva lenta e con qualche intoppo, nonostante l'efficace intervento dei robot di Heimerdinger.

« Giusto... Heimerdinger! »

La voce dello sceriffo fece sobbalzare i presenti e ciò creò una situazione imbarazzante di silenzio, con lo sceriffo che aveva ritrovato il sorriso. L'accademia degli yordle era il luogo più sicuro della zona dopo la tesoreria, abbastanza distante dalla città ed armata per poter resistere a Viktor.

« Pensi all'accademia? Credi che accetteranno di proteggerlo? »

Caitlyn era sempre più sicura dei suoi pensieri e rispose a Vi con tono deciso e sicuro.

« Devono! Anche lui è uno yordle. È compito loro dare sussidio e protezione ad ogni yordle che non si trovi a Bandle City. L'accademia funge anche da ambasciata qui a Piltover! »

Lo sguardo deciso, ma rassicurante, si posò sullo yordle bendato che la fissava con uno strano sorriso. Amumu aveva paura, ma sentiva che si poteva fidare delle parole dello sceriffo. All'improvviso, però, il campanello suonò nuovamente quella mattina.

« Se questa volta non è Jayce giurò che lo uccido. »

Urlò Vi andando ad aprire nuovamente la porta. Quello che vide, però, la fece tremare per qualche secondo. Jayce era li sulla porta, con il suo martello Mercurio caricato dalle scintille gialle, ma non era da solo.

« Vi... Esci dalla casa. C'è un mostro da distruggere. »

Alle sue spalle c'erano una ventina di yordle armati di macchine da guerra e di esplosivi e che tenevano puntati i loro cannoni sulla casa. Vi riconobbe solo tre di loro: Heimerdinger, che cavalcava un enorme cannone gigante con le rotelle per poter essere trascinato in ogni luogo; Corki, che volava con uno dei suoi girocotteri, usati nella guerra di Ionia contro le truppe di Noxus ed in molte altre battaglie; Ziggs, armato con bombe di ogni tipo e con una miccia accesa in mano, segno che era pronto ad attaccare in ogni momento.

« Ma cosa succede? »

Dalla truppa degli yordle si alzò lo scienziato dai capelli biondi. Vi lo riconobbe dalla voce, nonostante il cambio di look.

« Amici e colleghi. Oggi ci ritroviamo a combattere contro uno dei più grandi pericoli di Bandle City. Portiamo in alto l'onore dell'accademia e distruggiamo una volta per tutte Veigar! »

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Il volo dei corvi non durò molto, giusto il minimo indispensabile per poter dare il tempo a Shaco e Fiddlestick di ottenere un consistente vantaggio sui loro inseguitori. Proprio per quella ragione fu necessario raggiungere le coste di Ionia, allontanandosi dalla foresta.

« Per quale ragiona eri inseguito da un samurai ed una scimmia? »

Gridò Shaco quando raggiunsero un posto sicuro. Era arrabbiato per quell'inconveniente che aveva rischiato di mandare in aria tutto il suo piano.

« Non ne ho idea! Ho preso ciò che mi avevi chiesto di prendere dal ninja dell'equilibrio e sono scappato. Qualche minuto dopo me li sono ritrovati alle costole. »

La scusante di Fiddlestick non reggeva molto ed il demone giullare fu quasi tentato di pugnalarlo per dargli una lezione. L'importante, però, era che ora erano salvi e che avevano tutto il necessario per poter utilizzare al meglio il Nexus in loro possesso.

« Hai preso l'ultimo ingrediente? »

Chiese lo spaventapasseri dubitando delle capacità del compagno e credendo di esser riuscito solo lui a completare la missione.

« Domanda stupida. È ovvio che io riesca sempre ad ottenere quello che voglio. Tu invece? Dov'è l'incubo? »

Fiddlestick, mettendosi una mano in gola, fece uscire dalla paglia una piccola fiasca verdognola. Durante il combattimento tra i due ninja ed il samurai, Fiddlestick aveva approfittato di un momento di concentrazione di Shen per poterlo attaccare alle spalle e risucchiare uno dei suoi pensieri più potenti. E nulla era paragonabile ad un pensiero dell'occhio del crepuscolo, colui che vanta di avere una mente superiore agli altri. E nulla era più pericoloso di un incubo. Un suo incubo.

« Eccolo. Fai attenzione... È più potente di quanto potessi immaginare. »

Disse sibilando e cercando di riparare alcuni dei tagli causati dai samurai con la sua spada e la sua tecnica del vento.

« Bellissimo... »

Shaco ammirò quella fiasca meravigliato, mentre tirò fuori il Nexus dalla tasca dei suoi pantaloni. Aprì la fiasca contenente l'incubo e lo versò sopra il Nexus, scatenando un immenso potere su quest'ultimo. Un potere oscuro che cercava di fuoriuscire dalla mano del giullare. Anche Fiddlestick si allontanò di qualche passo, temendo il peggio.

« Sei sicuro che funzionerà? »

Chiese lo spaventapasseri mentre vedeva il potere del Nexus brillare di luce propria. Shaco lo ignorò e prese dalla sua tasca l'ultimo ingrediente della sua "ricetta".

« Il Nexus, privò di forme di vita, è quasi inutile. Basta dargli una mente ed un corpo e verrà fuori qualcosa di oscuro e di pericoloso... »

Il giullare aveva tra le mani anche il corpo da dare al Nexus: un pezzo dell'ombra di Zed. Solo per quel pezzo aveva rischiato di morire per mano del ninja delle ombre.

« La mente te la dona Shen... Il corpo, invece, Zed. »

Appena appoggiò il pezzo d'ombra sul Nexus, questo reagì in maniera incontrollabile e con una potenza incommensurabile. Anche Shaco dovette far cadere il Nexus per terra per evitare che le sue mani fossero distrutte da quell'enorme potere.

« Si! Si! Si! Prendi forma e dammi l'essere perfetto! La più spaventosa e micidiale macchina da guerra di Runeterra! »

Urlò in preda alla gioia il giullare mentre dal Nexus fuoriusciva un'aura nera come la pece e con un potere inimmaginabile. Pian piano, l'aura incominciava a prendere forma e diveniva sempre più grande ogni secondo che passava. Fiddlestick ammirava meravigliato a quello spettacolo, mentre Shaco non smetteva di ridere come un matto.

« Vivi! »

All'improvviso un'esplosione ammutolì Ionia e dalla pietra blu uscì un essere composto solo d'oscurità. Un'ombra di colore blu scuro che volava da terra e che possedeva un busto, delle braccia ed una testa. Era sprovvisto solo delle gambe, ma la sua potenza magica gli permetteva di volare come e quando voleva. Gli occhi, freddi e spietati, emanavano una luce azzurrina che mise i brividi anche a Fiddlestick. Il torace era coperto da un'armatura nera con rigature di rosso, mentre portava due lame concave per ogni braccio, il che ricordava molto le armi di Zed. Era sprovvisto di altri dettagli, infatti non aveva bocca, organi genitali o peli, ma incuteva terrore. Proprio quello che voleva Shaco.

« Sei l'incubo che ho sempre desiderato di avere. »

Disse, orgoglioso della sua creatura mentre raccoglieva da terra il Nexus, a cui l'essere oscuro era collegato. Tramite quell'oggetto, Shaco sarebbe stato in grado di controllare quel mostro ed avrebbe avuto l'occasione per distruggere Runeterra.

« Quanto sei bello... Credo che ti chiamerò... Nocturne. »

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