Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Libro 2: 13) Stile Wuju

L'enorme e lucente sala da ballo era completamente illuminata dal lampadario sopra al soffitto. Il pavimento era così lucido che l'araldo delle macchine ci si poteva specchiare. Non era mai stato in un posto del genere, ben diverso dai laboratori o dai luoghi pericolosi che di solito frequentava. Nell'immensa sala non c'era il suo vecchio "amico", ma solo una ragazza intenta a riscaldarsi facendo un po' di stretching. « Com'è cresciuta. », pensò Viktor che riconobbe il viso della figlia di Reveck. Se la ricordava molto più bassa, ma sempre elegante e magra come la madre. L'ultima volta che la vide aveva poco più di nove anni e lui aveva ancora un corpo umano. Il padre aveva esaudito il suo desiderio di diventare una macchina e l'unione della tecnologia di Viktor con quella di Corin fu determinante per la creazione dell'araldo delle macchine. Avrebbe preferito parlare con il padre piuttosto che con lei, ma di Corin non ce ne era traccia in quel posto.

« Posso esserle d'aiuto? »

Chiese la giovane Orianna che notò quasi subito l'entrata di Viktor. L'araldo delle macchine, per non farsi riconoscere in giro, girava sempre con un mantello blu che gli copriva i capelli ed il viso metallico. La ragazza dai capelli biondi smise di allenarsi per poter parlare con il nuovo ospite e si avvicinò per vederlo meglio. Orianna non era ancora vestita per ballare, infatti teneva addosso la tuta, per potersi prima riscaldare e poi iniziare a danzare.

« Cerco tuo padre. »

Affermò con la sua solita voce metallica e ciò mise in allerta la bella Orianna, facendola indietreggiare. Quella voce le ricordava qualcosa. L'aveva già sentita da qualche parte, forse senza quella tonalità, ma ne aveva un vago ricordo.

« Lei chi è? »

Chiese ad una distanza di sicurezza abbastanza lunga per poter anche tentare una repentina fuga.

« Un vecchio amico... Non dirmi che ti sei dimenticata di me, mia cara Orianna. »

Viktor si levò il cappello facendo vedere il suo volto metallico e la giovane impallidì. Quell'individuo lo conosceva anche fin troppo bene. L'immagine dell'araldo delle macchine era stampata a fuoco nella mente di Orianna e di tutti i cittadini di Piltover. Più volte aveva avuto incubi riguardanti ad una delle "creazioni" di suo padre. Quando era piccola, l'immagine di Viktor nella sua "versione finale" era praticamente il mostro sotto al letto di tutti i bambini di Piltover. Tutti i genitori lo descrivevano come uno dei più grandi scienziati di Piltover e di Zaun. Ma, volendo diventare anche lui stesso una macchina, si era trasformato in un essere né uomo né robot. Lei era una delle poche a sapere che suo padre collaborò con lui per dargli quel corpo. E ciò non lo accettava volentieri. Voleva tanto bene a suo padre, tanto da voler diventare come lui un giorno, ma la "creazione" dell'araldo delle macchine era una delle poche cose che non riusciva ad accettare del suo passato.

« A quanto pare ricordi... »

« Cosa vuoi ancora da mio padre! »

Urlò così forte da stupire Viktor, che non si sarebbe mai immaginato che una tonalità di voce così forte potesse uscire dalle sue candide labbra.

« Mi serve tuo padre. »

La calma glaciale dell'araldo delle macchine fece adirare ancora di più la giovane. Non aveva alcuna arma li con sè e, nel caso andasse storto qualcosa, non avrebbe potuto difendersi.

« Esci immediatamente da qui! »

Urlò a perdifiato Orianna che cercava anche di farsi sentire fuori dalla sala da ballo. Il padre era a terminare una "commissione" e non sarebbe tornato prima dell'alba.

« Cerca di mantenere il sangue freddo. Sono qui per... »

Ma, prima che potesse finire la frase, fu colpito con una palla medica da allenamento in pieno volto. Orianna, non sapendo che fare per potersi difendere, prese i primi oggetti che vide attorno a lei e li lanciò contro Viktor. Ciò diede parecchio sui nervi all'araldo delle macchine.

« Vai via o ti ritroverai tutta la polizia di Piltover alle calcagna! »

Viktor, infastidito ed umiliato dalla giovane, non ci pensò due volte a fare ciò che il suo onore gli imponeva di compiere. « Corin non mi perdonerà mai per questo... Ma la razza umana è così stupida che merita di essere punita. », pensò guardando dritto negli occhi della giovane. Erano forti, ma trasudavano paura.

.....................................................................................................

« Tipo con poca pazienza era quello... »

Esclamò Shaco dopo esser scappato dal ninja oscuro di nome Zed. Il suo piano era rischioso, ma, per sua fortuna, anche questa volta era riuscito ad ottenere quello che voleva con il minimo sforzo e senza morire. Creare troppi cloni di lui gli toglievano parecchia energia, ma questo ed altro per raggiungere il suo scopo.

« Speriamo che quello spaventapasseri sia riuscito nell'impresa. »

Si erano dati appuntamento vicino ad una delle cascate più grandi di Ionia. Si raccontava che quella era la casa di una divinità, ma Shaco non aveva mai creduto alle dicerie della gente. E, poi, con sé aveva il Nexus, avrebbe potuto distruggere chiunque con un'artefatto magico così potente. Ma non doveva esser sprecato per una divinità curatrice. Ma per qualcosa di più grande. Di più potente. Di più malvagio.

« Eccolo! »

Fiddlestick correva verso di lui facendo strani segni con la falce.

« Scappa! »

Urlò lo spaventapasseri mentre scatenava i suoi corvi contro due individui che lo inseguivano. I due, abili combattenti, non si facevano intimidire dai corvi e li uccidevano con grande facilità senza diminuire il passo e senza dare alcun vantaggio a Fiddlestick, il messaggero della sventura.

« Ti sei fatto beccare? »

Urlò arrabbiato il demone giullare contro il compagno che lo vide correre a fatica a causa delle sue gambe di legno. Lottare era sconsigliato, avrebbero perso ciò che avevano ottenuto dalle loro missioni. Ed i loro tesori erano troppo preziosi per poter esser sprecati contro una scimmia ed un samurai. L'unica soluzione era la fuga.

.....................................................................................................

« Te l'avevo detto che ci sarebbe stato da divertirsi! »

Urlò la scimmia mentre prendeva a bastonate i corvi che gli lanciava lo spaventapasseri dinanzi a loro. Al suo fianco, Yasuo cercava ancora di capire come fosse finito in quella situazione. Se non avesse dato retta al primate si sarebbe goduto una bella serata a bere in una delle tante taverne di Ionia. Non appena seguì Wukong, non ci volle molto per incrociare anche colui che aveva ridotto in quello stato di incoscienza il ninja Shen. Anche se non si sarebbe mai aspettato di dover combattere contro una spaventapasseri. Quello strano essere, visti i due combattenti, si diede alla fuga cercando di coprirsi con i suoi corvi. Ma Wukong e Yasuo furono così tanto veloci a disfarsi dei suoi corvi che non diedero il tempo allo spaventapasseri di scomparire nel nulla.

« Corvi andate ed uccideteli! »

Continuava a gridare ai suoi volatili, nonostante venissero uccisi quasi due secondi dopo.

« Non è tempo di fuggire! Combatti! »

Urlò Yasuo contro lo spaventapasseri che non si fermò nemmeno per un attimo. Ormai correvano da un paio d'ore e la stanchezza incominciava a farsi sentire, nonostante sia Yasuo che Wukong avessero una resistenza incredibile.

« Fermati sacco di paglia! »

Urlava Wukong mentre colpiva i corvi con il suo bastone. Era un regalo del suo maestro ed era "speciale" come lui. Aveva la capacità di allungarsi e di muoversi a suo piacimento. Ciò rendeva Wukong imprevedibile e difficile da colpire, dato che usava spesso il bastone per difendersi.

« Mai! »

Continuava a rispondere lo spaventapasseri. Yasuo ne aveva vista di gente strana, ma uno spaventapasseri vivente non se l'aspettava proprio. « Perché una scimmia che combatte con le tecniche Wuju? », pensò ironicamente. Aveva visto troppe stramberie nella sua vita e non poteva nemmeno dare la colpa all'alcol. Non erano sogni o allucinazioni, ma erano persone reali fatte di carne e ossa. O, in questo caso, di paglia e legno.

.....................................................................................................

Non passò troppo tempo che si trovarono di fronte anche un altro "avversario". Dai vestiti che portava sembrava un giullare, ma l'apparenza ingannava i due combattenti che non sapevano chi, in realtà, avessero di fronte.

« Coprimi! »

Urlò il giullare allo spaventapasseri che gli scaraventò un paio di corvi attorno per poterlo nascondere. Bastarono pochi istanti e, quando i corvi tornarono a fronteggiare Wukong e Yasuo, il giullare scomparve nel nulla.

« Ma dov'è finito? »

Si chiese il primate che continuava a cercarlo con lo sguardo mentre bastonava i corvi in corsa. Il samurai, invece, non si scompose. Superò i corvi con un veloce scatto e colpì con un fendente l'aria.

« Mi credi cieco? »

La sua lama era riuscita a fendere qualcosa. Non il vento, ma qualcosa di più solido. Dal nulla comparve il corpo tagliato a metà del giullare che scomparve nuovamente dopo pochi istanti.

« Un clone? »

Il giullare che aveva fatto a fette era soltanto una copia dell'originale e ciò mise maggiormente in guardia il samurai, che aspettò immobile il più piccolo rumore per poter attaccare, mentre Wukong era ancora impegnato nell'inseguimento dello spaventapasseri. Ma stare fermo era la peggior strategia in assoluto. Dal sottosuolo comparvero delle trappole che lanciarono mini dardi contro Yasuo, che bloccò con la sua spada senza troppa difficoltà. Le tre trappole che comparsero dal nulla sembravano dei giocattoli a molla, con la faccia del giullare su ognuno di essi. Ad ogni movimento del samurai, queste incominciavano a sparare, così da tenerlo fermo al suo posto.

« Mi sono lasciato fregare... »

Con lo sguardo cercò il primate che, con suo grande dispiacere, era a terra. Il suo corpo, freddo ed immobile, era diventato talmente bianco da farlo sembrare un fantasma. Dinanzi a lui c'era il giullare insieme allo spaventapasseri che, con sguardo assassino, si compiacevano dell'omicidio appena compiuto.

« Ora è il tuo turno. »

Sogghignò con una risata che fece accapponare la pelle al forte samurai.

.....................................................................................................

Dopo aver visto il samurai tagliare a pezzi il giullare, Wukong capì subito che si trattava di un falso. « Sa creare false copie di se stesso e le usa come esca? Geniale! », pensò mentre prendeva a bastonate i corvi. Ma, vedendo il suo compagno fermo, decise che era ora anche per lui di "acchiappare" lo spaventapasseri.

« Ora ti prendo! »

Wukong lanciò il suo bastone contro l'avversario, prendendolo in testa e facendolo cadere a terra.

« Questa è la mia occasione! »

Ripreso il bastone, Wukong rimase immobile per poter imprimere maggiore forza al colpo che doveva sferrare allo spaventapasseri. Ma, prima di colpirlo, il nemico si girò verso di lui con uno sguardo che spaventò a morte la scimmia, tanto da farlo esitare in ciò che stava facendo. Due secondi durò quel senso di paura, tanto da far trovare indifeso il povero allievo di Yi, che si ritrovò un coltello conficcato in pieno stomaco.

« Sono qui! »

Disse a sorpresa il giullare comparendo nel nulla. Era diventato invisibile per poter colpire la scimmia quando meno se l'aspettava. Mossa furba e vincente. Il pelo di Wukong, all'improvviso, cambiò colore diventando bianco e poi trasparente, come se fosse un guscio vuoto e senza vita. Infine, con un tonfo, cadde a terra esamine senza vita.

.....................................................................................................

Lo spaventapasseri ed il giullare, dopo aver finito il primate, si diressero sorridenti verso il samurai, che non poteva muoversi a causa delle trappole di Shaco.

« Hai paura? Dovresti averne! »

Urlò Fiddlestick mentre preparava la sua falce per colpire l'avversario. Anche Shaco tirò fuori dalle tasche due coltelli.

« Preferisci morire per mano di testa di paglia, per mano mia o delle mie trappole? Ti conviene decidere in fretta! »

Ma, proprio mentre stava per lanciare i coltelli, entrambi ricevettero una bastonata in testa facendoli cadere a terra per il dolore.

« Ma chi osa? »

Urlò il demone girandosi e non credendo a ciò che vide.

« Impossibile... Tu sei morto! »

Dinanzi a lui si era trovato non uno, ma tre scimmie identiche che facevano roteare il loro bastone in segno di sfida. La scimmia che avevano ucciso era scomparsa nel nulla ed all'improvviso ne erano spuntate tre.

« Non sei l'unico in grado di sdoppiarsi. Ho sacrificato il mio clone per poterti far uscire allo scoperto... »

Wukong indicò il terreno dove prima c'era il clone morto per mano di Shaco.

« Questo è lo stile Wuju! »

Gridarono all'unisolo le tre scimmie. Il giullare, furioso per l'offesa e indignato che un semplice primate potesse copiare i suoi "trucchi" non ci pensò due volte a far segno al compagno di creare un diversivo.

« Fiddlestick! Ora! »

Lo spaventapasseri richiamò a se tutti i corvi che aveva per poterli trarre in salvo. Questi, con gli artigli e il becco, presero la pelle ed i vestiti dei due e li fecero volare lontano da quel luogo, lasciando definitamente lo scontro con la scimmia ed il samurai. Servirono una ventina di corvi per far volare Shaco, solo una decina per lo spaventapasseri che era sicuramente più leggero di lui.

« Diventa più forte... Poi torna da me! »

Gridò spavaldo la scimmia al demone giullare, a cui bruciava ancora la sconfitta. Il samurai, invece, sembrava divertito dalla scena.

« Complimenti... Appena mi sarò liberato di queste trappole, ti offrirò da bere. »

.....................................................................................................

Era appena sorto il Sole a Piltover ed i mercanti per le strade stavano per allestire il mercato del giorno. Tutti gli abitanti, sebbene vivessero con il terrore che Jinx potesse distruggere la tranquillità di quella cittadina in un batter d'occhio, continuavano a vivere la loro vita di tutti i giorni. Faceva lo stesso anche Corin Reveck, che continuava a compiere "commissioni" per chi non riusciva a chiedere aiuto alla polizia di Piltover. Piccoli omicidi che potevano salvare una famiglia dal pizzo di qualche criminale, o grandi stragi che potevano ristabilire l'equilibrio tra fazioni nemiche. La polizia di Piltover non poteva essere dappertutto e la gente lo sapeva. Per questo Corin continuava a lavorare per loro in cambio di denaro. Non chiedeva altro che un rimborso spese per poter sopravvivere e per poter mantenere la sua tanto amata figlia.

« Ma cosa è successo qui? »

Corin si trovò di fronte all'entrata della sala da ballo dove la figlia si allenava e la vide distrutta. Bruciature, vetri rotti e pareti semi fuse da qualche raggio laser. Per terra, invece, Corin riuscì a vedere solo una cosa: sangue.

« Orianna... »

Disse con voce rauca e soffocata da leggeri singhiozzi causati dalla voglia di piangere. La sua unica figlia, la bella Orianna, era distesa sul pavimento in una pozza di sangue. Oltre a qualche taglio ed alcune escoriazioni, Corin vide un enorme buco sulla fronte del corpo senza vita della figlia, causato probabilmente da un raggio laser. Corin, distrutto fisicamente e mentalmente, prese tra le mani il corpo della figlia e scoppiò in un mare di lacrime e disperazione. Maledicendo il cielo per la perdita di ciò che aveva di più prezioso al mondo.

« Orianna! »

.....................................................................................................

Se volete seguire tutti gli aggiornamenti, i retroscena della storia, le cazzate fatte dall'autore ed altro ancora, vi consiglio di seguire la pagina Facebook: Telespalla Wolf.




Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro