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Libro 1: 22) Un nuovo viaggio

I deboli raggi del sole illuminavano la via fangosa per la fuga dei due bambini. Era una mattina tranquilla ed il cielo prometteva di mantenere quella serenità. L'enorme Tibbers galoppava tra gli alberi della foresta, cercando di aumentare la propria velocità ad ogni passo. Amumu, stupito dal gesto dell'amica, aveva più volte urlato contro Annie di fermare la corsa dell'orso e di tornare indietro.

« Annie non farlo! Stai commettendo un errore! »

La piccola non capiva l'atteggiamento dello yordle che, praticamente, gli stava chiedendo di portarlo dal suo boia.

« Sto cercando di salvarti la vita se non l'avessi notato! »

Urlò arrabbiata mentre cercava di domare Tibbers per dirigerlo sempre più lontano dall'accampamento dell'occhio del crepuscolo.

« Ma così butti all'aria tutto il tuo futuro! »

Amumu, al solo pensiero che la sua amica avrebbe rischiato la morte solo per salvarlo, aveva gli occhi lucidi e stava per mettersi a piangere. Annie, vedendolo in quello stato, urlò all'improvviso a Tibbers di fermarsi e si rivolse direttamente al piccolo.

« Ascoltami bene! Tu sei il primo essere in questo continente che ha un potere tanto alto quanto il mio. Sei l'unico che posso chiamare amico perché io e te siamo uguali. E non rinuncio a te! Quindi o stai zitto e fai il duro mentre scappiamo, o preparati a combattere contro di me. Perché per nessuna ragione permetterò a Shen di ucciderti. Hai tutta la vita d'avanti per dimostrare che sei un essere di luce e che puoi servire l'equilibrio. Noi dobbiamo essere il futuro di Runeterra! »

Amumu, vedendo che anche la piccola aveva gli occhi lucidi, si strofinò gli occhi con le sue bende e fece segno all'amica di continuare la loro fuga.

« Bene... »

Annie diede a Tibbers l'ordine di continuare a correre. La loro destinazione poteva essere una sola: dovevano lasciare Ionia e solo al porto potevano trovare una barca per continuare la loro fuga.

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« Sono scappati? »

Urlò Gregori Hastur contro l'occhio del crepuscolo mentre cercava di trattenere la moglie. Amoline, alla notizia, non aveva esitato nel lanciare un lampo contro Shen, che evitò per un soffio, gettandosi di lato al colpo.

« Sua figlia ha reagito nel peggiore dei modi quando gli ho riferito che il suo nuovo amico sarebbe dovuto morire per l'equilibrio. »

Le parole di Shen colpirono anche i due yordle Teemo e Tristana, che erano accorsi il più velocemente possibile appena saputa la notizia.

« Avevate deciso la morte del piccolo? »

Chiese arrabbiata la yordle che non accettava il destino di Amumu. Teemo, invece, come al solito era calmo e freddo, quella notizia non aveva scosso il suo sguardo glaciale.

« Era una prova. Dovevamo sapere come avrebbero reagito a questa infausta notizia. Se avessero accettato la loro sorte, sarebbero stati salvi entrambi. Annie ha sbagliato, cambiando il suo destino e quello del piccolo Amumu. Ed ora, per il bene dell'equilibrio, entrambi saranno ricercati dai ninja dell'equilibrio. »

Amoline, infuriata con l'occhio del crepuscolo, si staccò dalla presa del marito e di Akali e, senza dire nulla, uscì dalla tenda. Gregori aveva capito cosa voleva fare ed era d'accordo con lei.

« Se permette, io e mia moglie cercheremo nostra figlia per conto nostro. E la difenderemo dalla sorte che lei ha scelto per Annie! »

Dopo esser uscito dalla tenda, Teemo si avvicinò all'occhio del crepuscolo. Era rimasto in silenzio per tutto il tempo, senza contrastare o obiettare la decisione di Shen. Ma, vedendo il volto preoccupato di Tristana, doveva prendersi una responsabilità più grande di lui.

« Shen... Anche noi cercheremo il piccolo. Se fosse per me ve lo riporterei indietro il prima possibile. Ma, per questioni personali a me ignote, Tristana non ti permetterà mai di ucciderlo. Ed io sono dalla sua parte. Perciò, anche se riuscissimo a recuperarlo, farò in modo che tu non lo rivedrà mai più. »

Detto questo, Teemo prese per mano la yordle ed uscì dalla tenda, lasciando i due ninja da soli.

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La sera era arrivata veloce a Piltover. Caitlyn, Ezreal e Vi erano rimasti all'ospedale tutto il giorno preoccupati per le condizioni del loro compagno. Vi era stata al capezzale dell'eroe di Piltover per tutto il tempo, restando in un rigoroso silenzio per vegliare su Jayce e dannandosi per non essere stata al suo fianco durante il combattimento. Vane sono state le parole di Caitlyn o di Ezreal, non riusciva a sentire ragioni. Ringraziava solo il fatto che ora Jayce stava li al suo fianco, ancora vivo. Le lacrime incominciarono a scendere quando Jayce aprì per la prima volta gli occhi dal coma. Vi, vedendo il difensore di Piltover sveglio, non si preoccupò di nascondere i sentimenti che provava per lui ed incominciò a baciarlo di fronte al biondo avventuriero ed allo sceriffo di Piltover.

« Non gli ha dato nemmeno il tempo di parlare... »

Disse il biondo sorridendo a quel momento di debolezza di Vi. Non credeva possibile che Vi avesse tanto coraggio nel far uscire la sua parte femminile in pubblico. Di solito era sempre stata una roccia di fronte agli altri. Ezreal notò che anche l'amica sceriffo stava piangendo per quel gesto.

« Anche tu mostri il tuo lato umano? »

Ironizzò il giovane mentre Caitlyn si asciugava il volto.

« È bello vedere Vi così..... Sentimentalmente parlando. »

Ci vollero un paio di minuti prima che quel momento di romanticismo finisse. Non appena Vi e Jayce si ricordarono della presenza dei loro amici in quella stanza, cercarono di ricomporsi e di darsi un certo tono. Purtroppo Jayce aveva delle informazioni importanti da dare ai compagni ed era necessario distruggere quell'attimo tanto romantico.

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« Idiota... Dovevi aspettarmi prima di andare incontro a Viktor. In due non avremmo perso ed avremmo potuto anche gestire Shaco con un pizzico di fortuna. »

Il biondo avventuriero stava accusando l'amico di imprudenza. Capiva come si era sentito e sapeva che non avrebbe mai voluto mettere in pericolo i suoi compagni. Ma questo pensiero lo poteva fare con Vi e Caitlyn. Lui era l'unico che avrebbe potuto realmente dargli una mano con nemici del calibro dell'araldo delle macchine e del demone giullare.

« Non mi fare la predica... Avresti fatto lo stesso. »

Disse con un sorriso stanco stampato sul volto. Ezreal ricambiò il sorriso, dando ragione al difensore di Piltover.

« Non hai tutti i torti. Ma stavolta hai sbagliato tu, quindi te la meriti la mia predica ed i suoi pugni. »

Ezreal indicò Vi, che teneva le mani strette a quelle di Jayce e non smetteva di lasciarle nemmeno per un momento. Caitlyn, intanto, stava ragionando su quello che Jayce aveva sentito del discorso tra Viktor e Shaco.

« Un Nexus... Cos'è un Nexus? »

Jayce, perplesso, non riuscì a dargli una spiegazione precisa sull'oggetto in questione.

« Non saprei... Potrebbe essere un'arma, un potere mistico o una bestia del vuoto... Può essere qualunque cosa per quanto ne sappiamo. L'unica informazione utile che ho ottenuto riguarda il luogo in cui sono nascosti: il deserto di Shurima e la selva demoniaca del Serpentine River. Luoghi pericolosi ed inaccessibili per molti esseri di Valoran. »

Ezreal sentendo quei luoghi avvertì un brivido lungo la schiena. C'era stato nel deserto di Shurima e sapeva quanto fosse pericoloso e quante trappole nascondeva quel luogo.

« Che posti accoglienti... Guai a te se ci vai! »

Urlò Vi a Jayce, che provò talmente tanto imbarazzo da arrossire di fronte ai presenti. Non era abituato a vedere Vi così premurosa e preoccupata per lui. Ma, oltre all'imbarazzo, provava anche piacere in quelle premure.

« Vi ha ragione... Per ora sei esonerato da ogni impegno sia con la polizia di Piltover sia per ogni attività non riguardante la legge. Riposati e quando sarai pronto tornerai alla caccia di Viktor. »

Caitlyn aveva ragione, in quelle condizioni Jayce era poco d'aiuto.

« Non possiamo dare tanto vantaggio a Viktor e Shaco! Dobbiamo sapere cosa sono questi Nexus e dobbiamo evitare che loro ne entrino in possesso. »

Jayce era preoccupato per ciò che poteva accadere. Viktor non era da sottovalutare, soprattutto con tutto ciò che aveva fatto grazie all'utilizzo del cristallo arcano. Anche se non sapevano cosa fossero questi Nexus, non potevano lasciare una possibile arma nelle sue mani.

« Tu riposa... Ci penserò io a trovarli. »

Ezreal spiazzò tutti i presenti tranne Caitlyn. Sapeva che il biondo avventuriero era l'unico che poteva viaggiare in quei luoghi. C'era già stato in passato e conosceva bene le trappole che nascondevano certi posti. Quindi, a malincuore, doveva vedere il suo amato di nuovo partire per un viaggio in cui avrebbe potuto rischiare la vita.

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« Ci sono riuscito! Ci sono riuscito! »

Urlò lo scienziato Heimerdinger nel suo laboratorio. Aveva completato la sua macchina acconciatrice ed era riuscito a farsi crescere lunghi e fluenti capelli biondi come l'oro. Dopo qualche secondo di eccitazione, ci fu un urlò di terrore e di shock. Ziggs, preoccupato per il secondo urlo dell'amico, si precipitò nel suo laboratorio per vedere cosa fosse successo. Una volta li, vide qualcosa che non si aspettava. Lunghi ed alti capelli biondi e baffi bianchi accompagnati da un corpo interamente peloso con un manto marroncino e morbido. Ziggs, stupito dal nuovo "look" di Heimerdinger, cercò con lo sguardo una spiegazione da parte dello yordle, che era quasi sotto shock.

« Non avevi detto di volerti far crescere solo i capelli? Quei peli da dove escono? »

Heimerdinger, fissò Ziggs con uno sguardo assassino e pieno di rabbia.

« Hai toccato il mio macchinario? »

Chiese con una voce stridula e in preda alla collera. Ziggs, in effetti, si era seduto sopra un grosso imbuto quando lo scienziato stava ultimando la macchina e quell'imbuto era collegato al macchinario.

« Mi sono seduto su quell'imbuto. Perché me lo chiedi? »

« Quell'imbuto serve per dare il materiale genetico alla macchina. Un capello biondo mi ha dato i capelli di Ezreal... Se ti sei seduto li sopra è probabile che ci sia caduto qualche tuo pelo e ciò spiega la mia nuova peluria da "gatto"! »

Urlò arrabbiato con il collega e con se stesso per non aver fatto attenzione a ciò che faceva. Ziggs non riuscì a trattenere una fragorosa risata che fece innervosire ulteriormente l'amico che gli urlò di uscire dal laboratorio.

« Posso dirti una cosa? »

« Che vuoi? »

« Non sei mai stato tanto puccioso come ora! »

Quest'ultima battuta scatenò l'ira di Heimerdinger, che lanciò una chiave inglese sulla fronte di Ziggs. Una volta ricevuto il colpo, scappò fuori dal laboratorio prima di avere ulteriori punizioni da parte del collega yordle.

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« Piano... Piano... Piano... »

Bisbigliò la giovane dai capelli blu elettrico mentre colorava la faccia di una scimmia assonnata. Jinx si era infiltrata nello zoo di Piltover per poter insidiare il caos scatenando una rivolta da parte degli animali. Il buio della notte era d'aiuto alla giovane e tutti erano ancora scossi dall'attacco alla tesoreria, quindi nessuno si aspettava una sua "marachella" in quel momento. Questa volta non aveva avvisato nemmeno suo padre del piano di quella sera, non voleva beccarsi un'altra ramanzina dallo yordle. L'unico che sapeva di quel piano era suo zio Ziggs, che gli aveva fornito dell'esplosivo per poter far saltare in aria i cancelli dello zoo.

« Ecco! Ho finito! »

Jinx tentò di "urlare" a bassa voce, per non svegliare gli animali che gli stavano affianco. Aveva passato l'intera notte a dipingere i volti delle scimmie dello zoo. Anche altri animali avevano avuto lo stesso trattamento di "make-up": due leoni, un elefante, un rinoceronte e tre ippopotami. Prima di far scoppiare l'allarme e prima di far esplodere i cancelli, voleva dipingere qualche altro animale e firmare il suo operato sui loro corpi come aveva fatto con il corpo del rinoceronte, su cui aveva scritto "Jinx è stata qui!". Si avviò verso un'altra gabbia e trovò una coppia di babbuini che dormivano beati.

« Bene! Voi siete già truccati! »

Dopo aver scarabocchiato su qualche zebra, posizionò le cariche esplosive sulle gabbie degli animali ed entrò nella gabbia del rinoceronte.

« Ho sempre voluto cavalcarti! »

Dopo essere salita in groppa all'immensa bestia, diede inizio al suo piano: far dilagare il caos in città. Premendo un tasto sul suo telecomando, fece esplodere in serie le cariche, svegliando gli animali e facendoli fuggire in preda al panico dai cancelli distrutti. Lei, a cavallo del rinoceronte, stava in testa alla rivolta. Il suo unico pensiero era quello di far entrare in azione le sue "amiche" del distretto di polizia di Piltover.

« Yeah! »

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Ezreal non perse tempo, aveva già pronto lo zaino e non ci volle nulla a preparare gli ultimi dettagli per il viaggio. Non aveva pensato di fermarsi così poco a Piltover e, sicuramente, non si sarebbe mai aspettato una permanenza così turbolenta. Tutto era iniziato con il ritorno della pace a Piltover e si era concluso con la minaccia di Viktor e Shaco. Jinx era stata la miccia di queste giornate esplosive. Senza di lei niente di tutto ciò si sarebbe mai verificato. Ma, sempre senza di lei, non avrebbe mai scoperto come controllare il suo potere. Mentre finiva di preparare il suo zaino, sentì un rumore di passi dietro le sue spalle. Era Caitlyn e teneva in mano un pacco regalo.

« Per chi è quel regalo? »

Chiese il biondo avventuriero al giovane sceriffo della città.

« È per te... Potrebbe esserti utile per il viaggio. »

Disse con voce bassa e triste, la sua partenza era un enorme peso per lei. Ezreal aprì il pacco e vi vide al suo interno un guanto sinistro in pelle, con rifiniture dorate e con un enorme buco al centro del dorso della mano.

« Un guanto? »

« È per sostituire quella catena. È più comodo e più duttile in combattimento e puoi anche incastonare il diamante all'interno del buco. È fatto apposta... »

Ezreal, apprezzando il dono della bella amica, non perse tempo per abbracciarla. Caitlyn si rilassò in quell'istante e sentì tutto il calore trasmesso dall'amico in quell'abbraccio. Sapeva che sarebbe tornato a Piltover prima o poi, ma ogni volta che partiva era come lasciare una cicatrice nel cuore dello sceriffo.

« Torna presto... »

La voce di Caitlyn era sempre più bassa e debole, cercava di trattenere le lacrime. Ezreal capendo la sua situazione, lasciò la presa e la bacio sulla guancia.

« Avrai presto mie notizie. »

Detto questo, preso lo zaino ed uscì dalla stanza, lasciando la bella Caitlyn sola in quella camera vuota. A quel punto, poteva anche non trattenersi. Non appena sentì il portone d'ingresso chiudersi, scoppiò a piangere come una bambina. Ancora una volta, aveva perso il suo amato amico. Ancora una volta aveva perso l'occasione per dichiararsi. Ancora una volta sarebbe stata da sola contro il mondo. Con la paura di perdere Ezreal per sempre in ogni momento e con il timore che quella matta di Jinx potesse farsi viva in ogni momento. Per non parlare della minaccia costante di Viktor e Shaco. Il futuro, per lo sceriffo di Piltover e per tutto il corpo della polizia, Vi e Jayce compresi, era buio. Solo che i suoi due amici avevano l'un l'altro per potersi aiutare in un momento così difficile. Per Caitlyn, invece, l'unico che poteva aiutarla e che poteva stargli accanto, era appena uscita dalla porta della sua vuota e triste casa.

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