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Libro 1: 04) Stelle cadenti

I sogni del giovane sceriffo erano terminati troppo in fretta. Aveva dormito poco a causa del putiferio creato da Jinx il giorno precedente. Era ancora assonnata e stanca quando si alzò dal letto ed aveva fatto dei sogni abbastanza strani e confusionari. Per la maggior parte del tempo aveva sognato Ezreal che stava semplicemente al suo fianco. Ricordare il suo sorriso era uno dei pochi piaceri che aveva avuto durante la notte. La sera precedente, prima di andare a dormire, era andata a controllare le condizioni dell'amico. Era chiuso nella sua stanza con la luce spenta così Caitlyn non volle disturbarlo. Quando scese in cucina, Vi la salutò, porgendole il giornale e una tazza di caffè.

« Leggi un po' qui. »

Esclamò facendole notare il titolo in prima pagina: "Il caos è tornato!". Lo sceriffo non si stupiva della notizia. Era lo scoop del secolo, era giusto che i vari giornali di Piltover ne parlassero.

« Non vedo nulla di strano... Stanno parlando di quello che è successo ieri. »

Caitlyn sbadigliò vistosamente ed incominciò a bere.

« Non è questo il punto! Se i giornali mandano certi messaggi ai cittadini, creano il panico. E questo rende il nostro lavoro più difficile... »

Vi era scocciata dalla notizia e non le era ancora passata l'arrabbiatura per il disegno di Jinx sulla facciata della tesoreria.

« Lo hanno sempre fatto... Non mi stupirò solo ora che il nostro nemico ci ha sfidati a viso aperto. La cosa importante per noi è proteggere la tesoreria... Verrà attaccata tra due giorni e voglio ogni robot-sentinella pronto allo scontro. »

Non appena finì il suo caffè, fissò gli occhi sulla testata del giornale, cercando di pensare ad una strategia per catturare quella mina vagante di Jinx.

« Poi mi servirà l'aiuto di tutti per sorvegliare le entrare del palazzo... »

« Hai qualcosa in mente? »

Chiese incuriosita la giovane Vi.

« Forse... Quando Ezreal e Jayce saranno con noi ti potrò spiegare il piano. »

Lo sceriffo non disse altro, ma Vi sorrise all'amica porgendole un "regalo".

« Che te ne pare? »

Aveva messo sopra il tavolo un volantino con la faccia di Jinx e con la scritta in nero che diceva "Un proclama da parte della polizia di Piltover. Lo sceriffo di Piltover, con l'autorità conferita dal sindaco, offre una ricompensa per la cattura del criminale Jinx accusata di: disturbo della quiete pubblica, assalto terroristico, vandalismo ed oltraggio delle forze dell'ordine."

« Mi piace... Vado ad attaccarlo in camera. »

Non appena Caitlyn entrò in camera sua, vide le vecchie taglie delle sue precedenti prede. Pensando con nostalgia a quel piccolo momento di pace avuto dopo la cattura del suo ultimo nemico: Salenzer. Colta da un impeto di rabbia, incominciò a strappare le taglie, una dopo l'altra. Continuò tutto ciò finché non ne rimase solo una: la taglia di Jinx. Il suo ultimo ostacolo per far trovare a Piltover la pace che meritava.

« Il caso è mio! »

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Poche ore dopo, tutti si riunirono nella sede della polizia di Piltover. Jayce ed Ezreal si trovavano nell'ufficio di Caitlyn ad aspettarla. Prima di incontrarsi, Jayce volle essere sicuro che il suo biondo amico si fosse calmato per ciò che era successo il giorno prima. Per sua fortuna lo vide calmo e rilassato come i vecchi tempi.

« Ti vedo in gran forma! »

Esclamò prima dell'arrivo di Vi e Caitlyn nell'ufficio.

« Pensavi che sarei rimasto in quello stato per sempre? »

Ezreal aveva sempre voglia di scherzare, ma Jayce lo guardò più seriamente dopo un'iniziale sorriso.

« Sai che molto probabilmente ci ritroveremo a combattere contro questa pazza... Saprai controllarti? »

Chiese pensieroso e dubbioso sulle capacità del suo amico.

« Non sono riuscito a controllarlo solo perché non ero preparato mentalmente a quell'attacco... Posso ritrovarmi contro i peggiori mostri di questo mondo senza avere paura, ma se mi colgono alla sprovvista è dura tenere a bada le reazioni del "mostro". »

Una risposta sicura, decisa e priva di sbavature. Questo era il prode avventuriero che Jayce onorava e rispettava.

« Poi, finché avrò il mio diamante, nulla potrà andare storto. »

Disse indicando il diamante legato al polso dal cinturino d'oro. La sera prima aveva spiegato all'amico che era l'unico oggetto che poteva limitare il potere che racchiudeva il suo potere oscuro. Senza di esso non sarebbe stato tanto sicuro di riuscire a trattenere in se tutta la sua forza. Qualche secondo dopo, ad interrompere il discorso dei due ragazzi, arrivò Vi seguita a ruota da Caitlyn.

« Eccoci qua! Interrotto qualcosa di importante? »

Chiese guardando lo sguardo di Jayce, che era rimasto serio nonostante le parole di Ezreal.

« Niente che ti riguardi, disordinata cronica. »

La frase di Jayce era riferita alla sera prima, quando vide con orrore il tremendo trambusto in camera di Vi, con tutti i suoi macchinari ed oggetti personali sparsi per la stanza.

« Che intendi dire con questo? »

Domandò non capendo la frecciata fatta dall'eroe di Piltover. Il loro principio di litigio, però, fu domato dallo sceriffo. Che un colpo sordo sbattè la taglia di Jinx sulla sua scrivania.

« Basta ciarlare a vanvera! È l'ora di organizzare un piano di difesa per proteggere la tesoreria! »

Lo sceriffo quasi urlò nel dirlo. Voleva sbattere quella pazza in gattabuia ed avrebbe impegnato anima e corpo in questa impresa.

« La tesoreria è il luogo più protetto di Piltover. L'abbiamo circondata di trappole e di robot miei e di Vi, non vedo proprio come possa anche solo pensare di entrarci in luogo simile. »

Jayce spiegò il suo punto di vista. Caitlyn non potè non dargli torto. Nessuno era mai stato in grado di rubare qualcosa di valore dalla tesoreria. O nessuno era mai stato in grado di fuggire dalle sue segrete, ricordando i numerosi criminali che vi erano rinchiusi all'interno. Ciò che preoccupava maggiormente era il "perché?". Perché attaccare la tesoreria? Per quale scopo?

« Conosco i sistemi di sicurezza che abbiamo messo. Ma dobbiamo in qualche modo cercare di raddoppiare le trappole ed i robot sentinella. Entro domani sera voglio altri trecento robot funzionanti che facciano da contenimento al palazzo. »

La proposta di Caitlyn sfiorava il ridicolo, tanto che anche Vi era costretta a bocciare la sua idea.

« Trecento robot? Sai quanto mi ci vorrà per costruirli? »

« Con l'aiuto di Jayce riuscirai a farcela in tempo... Dopotutto anche lui è uno scienziato e può costruire robot altrettanto validi come i tuoi. »

Vi e Jayce si scambiarono uno sguardo di sfida. Nessuno dei due voleva lavorare con l'altro, ma se Caitlyn lo ordinava, loro dovevano eseguire.

« Jinx ci attaccherà venerdì all'alba... Quindi abbiamo due giorni di tempo per organizzarci al meglio. Oltre ai robot, ogni membro della polizia di Piltover sarà in prima linea a pattugliare la città, in cerca di questa pazza. Invece noi saremo all'interno della tesoreria, per respingere la sua avanzata. »

« Come credi che ci attaccherà? »

Chiese Ezreal valutando bene le dimensioni della tesoreria e le sue entrate. Caitlyn era sollevata nel vedere che era tornato il calmo e pacato stratega di sempre.

« La tesoreria ha due entrate principali... E sono quelle di cui ci dobbiamo preoccupare di meno dato che sono le più protette. Direi di concentrarci sull'entrata fognaria. È la meno sicura ed è un ottimo punto per poter organizzare un'imboscata. »

Vi aveva ragionato su quel piano per tutta la notte. Ma la sua proposta fu bocciata da Ezreal.

« No... Quella è pazza. Ci ha sfidato apertamente di fronte l'intera città ed ora credi che si nasconderà nelle fogne? No... No... Lei attaccherà uno dei due portoni principali. Nella sua mente conta maggiormente la sfida... E distruggere la tesoreria dall'ingresso principale con un'entrata trionfante sarà il suo punto più alto di estasi. »

Ezreal non aveva tutti i torti. La pazzia di Jinx non si poteva capire con semplicità. Dovevano mettere in gioco anche questo fattore.

« Queste sono le nostre idee... Cosa proponi sceriffo? »

Jayce, Vi ed Ezreal attesero con ansia la risposta della giovane Caitlyn, che, con la sua intelligenza investigativa, stava cercando il miglior piano da poter attuare in quella circostanza. Finché, dopo tanti pensieri ed ulteriori ipotesi, Caitlyn accettò l'idea del biondo avventuriero.

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« È il grande giorno! »

Urlò la giovane Jinx saltando giù dal letto per la felicità. Aprì la finestra della sua camera e vide Piltover in lontananza, illuminata da miriadi di luci. Erano le quattro del mattino, mancava poco all'alba. Jinx aveva prefissato l'appuntamento con le sue nuove "amiche" per le sei in punto ed aveva ancora due ore di tempo per prepararsi. Non appena aprì la porta della sua stanza, per raggiungere il bagno dell'accademia, trovò suo padre che l'aspettava nel corridoio.

« Buongiorno papino! »

Esclamò abbracciando lo scienziato. Heimerdinger non potè non apprezzare il gesto della figlia, ma aveva capito che Jinx sapeva ciò che voleva fare.

« Jinx sei sicura di voler andare in città? Potrebbe essere pericoloso... »

« Tanto meglio! Più pericoloso sarà, più mi divertirò. »

Non appena la giovane raggiunse il bagno, Heimerdinger sapeva che aveva nuovamente fallito. Non riusciva mai a dissuadere la figlia, soprattutto quando le chiedeva di rinunciare a qualcosa a cui teneva. L'unica cosa che poteva fare in quel momento era pregare per la sua salute. Sperando che gli allenamenti che Jinx aveva effettuato in questi anni con Corki e con Ziggs potessero dare i loro frutti.

« Inutile tentare di dissuaderla ora... È troppo tardi. »

Dopo qualche secondo, si accorse di un altro errore imperdonabile: aveva fatto andare per prima la figlia al bagno, quando lui stesso aveva un bisogno fisiologico urgente.

« Dannazione! Passeranno ore prima che quel bagno sia di nuovo libero! »

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« Sono pronta! »

Jinx uscì dal bagno già vestita ed armata. Un top di pelle e pallottole colorato di viola e di nero, uno shorts di jeans semi-strappati con un cinturino di proiettili, un unico collant nero che copriva la gamba destra e degli enormi stivali neri. I suoi lunghi capelli di color blu elettrico erano raccolti in due trecce che toccavano il pavimento. Portava con se una pistola di un intenso color celeste, delle bombe a mano attaccate sulla cintura, una mitragliatrice al fianco legato ad una tracolla ed un lancia razzi sulla schiena.

« Da dove hai tirato fuori quelle armi? »

Chiese incredulo il padre.

« Dal bagno. »

« Tieni delle armi in bagno? »

Heimerdinger non riusciva a non essere scioccato dalla risposta della figlia. Tanto che non si accorse che mancavano solo cinque minuti all'ora dell'incontro tra Jinx e la polizia di Piltover.

« Papà vedi che torno per cena. »

Jinx salì sul suo mezzo di trasporto. Aveva passato due giorni a costruire tutti i macchinari necessari per la sua entrata ad effetto. Tutto ciò non fece che preoccupare ulteriormente il padre.

« Sicura di volerci andare così? Non sarebbe meno rischioso andarci con la macchina o con un aereo di Corki? »

« Nah... Questo va più che bene! Vuoi che ti porti qualcosa al mio ritorno? »

Domandò accendendo la miccia del suo mezzo di trasporto.

« Portami mia figlia sana e salva... »

Jinx diede un bacio sull'enorme cervello dello scienziato e si mise in posizione per la partenza.

« Pronti... Partenza... Via! »

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Mancavano cinque minuti all'ora annunciata dalla pazza. I robot erano stati schierati sia intorno alla tesoreria, sia al suo interno. Vi e Jayce avevano lavorato ininterrottamente in questi giorni ed erano riusciti ad accontentare lo sceriffo costruendo i robot richiesti. I quattro paladini di Piltover si erano schierati alla difesa delle porte principali. Si erano divisi in due gruppi: Vi ed Ezreal a proteggere la porta posteriore; Caitlyn e Jayce a difesa della porta anteriore.

« Agitata? »

Chiese il giovane avventuriero alla bella Vi che, per l'occasione, si era tagliata i suoi capelli rosa, corti dietro e con un'unica ciocca rosa chiara che le scendeva sull'occhio destro.

« Perché me lo chiedi? »

Vi si stava infilando la sua armatura Hextech ed era pronta per lo scontro.

« Ti sei tagliata i capelli... O sei agitata oppure è successo qualcosa di sconvolgente. Quale delle due? »

Ezreal si pose in maniera abbastanza sfrontata. Non aveva troppa confidenza con la giovane e quindi faceva fatica a relazionarsi con lei. Aveva un rapporto ben diverso con Caitlyn. Con lei si poteva scherzare, ridere ed essere seri. Capiva sempre come porsi con lo sceriffo. Ma Vi, forse perché aveva un carattere più chiuso della collega, non aveva mai lasciato intravedere alcuna confidenza con l'avventuriero. Era sempre stata gentile con lui, ma mai confidente.

« Nessuno! »

Vi pareva abbastanza arrabbiata, era evidente che c'era qualcosa sotto. Ezreal, però, aveva paura di chiedere ulteriormente. Rischiava di ricevere un pugno dalla giovane, sferrato dalla mirabile armatura Hextech. Dopo qualche istante, quando Ezreal trovò le parole giuste per poter parlare alla ragazza, si bloccò di colpo. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione.

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« Qualcosa non va? »

Chiese il giovane sceriffo al collega. Jayce stava facendo roteare su se stesso l'enorme martello Mercurio. Indossava una grossa armatura Hextech, al contrario di Caitlyn che preferiva combattere leggera in compagnia del suo fidato fucile.

« Niente... Sono solo in pensiero per lo scontro. »

Caitlyn sapeva riconoscere quando qualcuno gli mentiva e sentiva che Jayce lo stava facendo. Stava nascondendo qualcosa.

« È per caso qualcosa che riguarda Ezreal? »

Chiese preoccupata. Jayce pensò all'amico, era preoccupato per lui, ma in quel momento non era in cima ai suoi pensieri.

« Dal tuo sguardo direi di no... »

Ad un tratto, Caitlyn ebbe un'illuminazione: forse aveva capito cosa turbava l'eroe di Piltover.

« È successo qualcosa con Vi? »

Jayce cambiò espressione, Caitlyn aveva fatto centro.

« Si! Caso risolto! Allora? Cosa è successo? Dimmelo! Che tanto lo sai che me lo racconterà lei prima o poi. »

Jayce era con le spalle al muro. Era stato fregato dal suo stesso bel viso. Doveva raccontare tutto a Caitlyn? Oppure doveva aspettare che Vi gli spifferasse cosa fosse successo? Il tanto imbarazzo fu bloccato da un pensiero di paura. Caitlyn non si era ancora accorta di nulla, ma Jayce aveva visto qualcosa di terrificante, tanto da infondere sconcerto e paura negli occhi dell'eroe di Piltover.

« Allora? Me lo racconti si o no? »

Jayce, muto e preoccupato, indicò con la mano il cielo. Dinanzi a quello spettacolo anche la giovane Caitlyn rimase senza parole.

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« Evvai! »

Gridò per la gioia la giovane Jinx. Era riuscita in qualcosa di impossibile. Dall'accademia aveva fatto lanciare un centinaio di missili, dipinti con facce sorridenti e denti aguzzi, diretti verso la tesoreria, per rendere in macerie l'intero edificio. Lei stessa si era messa su uno dei missili e lo cavalcava come se fosse una tavola da surf. Sebbene il viaggio a cavallo del missile era durato meno di cinque minuti, la pericolosità di quel gesto era inimmaginabile. Stava per far cadere dal cielo un centinaio di missili, che, in lontananza potevano quasi essere scambiati per una miriade di stelle cadenti. Nemmeno suo zio Ziggs era arrivato a questo livello con il suo lavoro.

« Che emozione! »

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