Capitolo 9
Stanotte non ho chiuso occhio, l'ho passata piangendo. Non ci posso credere l' uomo che pensavo mi amasse mi ha tradito e in più con una delle mie migliori amiche, ditemi che sto sognando.
<<mi dispiace per te ma non è un sogno è tutto reale>>
<<Grazie, per esserci sempre e per ricordarmi la realtà dei fatti, cara coscienza >>
<<Non c'è di che, cara amica mia>>
<< Mi stai innervosendo ed oggi non è proprio giornata, è meglio se sparisci>>
<<Va bene, ma ricordati non ti libererai mai di me>>
Dopo aver reso il mio aspetto più o meno presentabile esco di casa e chiamo Azzurra per chiederle se era disponibile a incontrarci al parco, mi è mancata e vorrei recuperare il rapporto perso in questi lunghi anni, almeno mi distraggo un' po'. Lei accetta e una volta arrivata al parco non appena la vedo seduta su di una panchina faccio dei movimenti con le braccia per farmi notare e lei quando mi riconosce mi viene incontro e mi abbraccia.
<<Ehy, tutto bene?Ti vedo giù di morale>>
<<Sisi tutto bene, ti ho chiamata, perché vorrei tanto recuperare il rapporto che abbiamo perso col tempo, ti va?>>
<<Certamente sennò perché avrei accettato?>>
<<La tua risposta mi ha reso felice>>
<<Che ne dici se te la senti di raccontarmi cosa è successo ieri?>>
A questa domanda io rimango pietrificata non me l' aspettavo. E ora cosa le racconto. Non posso dirle che ho appena scoperto che il mio ragazzo mi tradisce con la mia migliore amica. Proverò a dirle una bugia anche se so per certo che non se la berrà e quindi a quel punto le dovrò dire tutta la verità.
<<Niente di che ho intravisto solo una persona che non mi aspettavo di vedere>>
<<Grace è mi stai nascondendo qualcosa? >>
<<No perché? >>
<<Perché quando menti guardi sempre da un'altra parte e diventi rossa in viso quindi mi stai mentendo. Se non mi vuoi dire cosa ti succede non farlo io lo accetto, perché è normale dopo quattro anni di distanza>>
<< No,non è che non mi fido di te, ma non ce la faccio è successo tutto così velocemente che non ho avuto neanche il tempo di metabolizzare>> dico e incominciano a fare capolino delle lacrime, che all' inizio reprimo, ma poi faccio scendere.
<<Tranquilla io sono qui al tuo fianco piangi sfogati io rimarrò qui ad ascoltarti>>.
Dopo queste parole, non so perché ma le racconto tutto da ieri sera, lei mi appoggia e mi sostiene e mi da dei consigli. Dopo non so quanto tempo che ho passato con lei a sfogarmi e alcune volte a sorridere, mi accorgo che è tardi e che tra un' po' dovrei andare a lavoro, così lei si offre di accompagnarmi, in questo modo poteva salutare anche le sue colleghe. Inizio il mio turno, mettendo su un falso sorriso e comincio a fare la cosa che più amo al mondo il mio lavoro. Al termine mi sento osservata, però mi giro e non vedo nessuno, sarà un effetto del mio subconscio visto che in 24 ore è successo di tutto.
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