Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Mi sa che distruggere la città e dare vita alla lavatrice è illegale (pt. 2)

Lo spettacolo che mi ritrovo davanti agli occhi è semplicemente troppo: le case sono a tubo ed ad un certo si incrinano formando una specie di ricciolo, e i colori si mescolano tra freddi e caldi. Oltre le case si può notare una foresta con alberi viola e neri.
Davanti a me c'è quella che si potrebbe chiamare la piazza, e sarebbe davvero un bellissimo spettacolo, se non fosse per le streghe terrorizzate che corrono da una parte all'altra, mentre alcune sono immobili, quasi pietrificate. Infine c'è un gruppo di streghe che continua a lanciare incantesimi ad una donna, senza nemmeno guardarla.

La donna è molto alta, e sta fluttuando guardando tutti dall'alto in basso. Ha un fisico secco, la pelle sembra grigia e i suoi capelli sono dei serpenti che si dimenano attorcigliandosi tra loro. I suoi occhi sono ciechi e non appena si scontrano coi miei sento la sua voce rimbombare nel mio cervello:

<Sei tu colui che mi ha evocato, lo hai fatto per rabbia e solitudine? Esaudirò il tuo desiderio: ti darò la libertà e ucciderò tutti coloro che la ostacolano, a partire da queste streghe>

Io spalanco gli occhi e scuoto la testa: quella è la tizia che ho evocato leggendo quella formula, ma io non voglio che muoiano così tante persone. Non l'ho mai voluto, allora perchè...

"Visto? Solo danni sai fare"

La voce di mia madre, ovviamente, non poteva mancare.
Però ha ragione.
Come sempre.
Sono inutile.

"Esatto, non saresti dovuto nascere"

<Io sono Nessuno> sussurro.

Ha fatto bene a darmi quel nome.
Ha sempre avuto ragione.

<miao>

Un graffio mi distrae dai miei pensieri.

<miao>

Le mie sorelle. Sono uscito perchè volevo vederle, stare con loro. Aiutarle.

Intanto una serie di boati mi fa alzare lo sguardo e noto che più della metà delle case è distrutto. Le streghe che stanno combattendo sono allo stremo e, tra quelle che si reggono a malapena in piedi, noto mia madre che non la smette di lanciare incantesimi alla donna.
Le streghe immobili e pietrificate sono in centinaia.

Devo trovare le mie sorelle.

Faccio un passetto incerto, ma Rae, furiosa, mi graffia di nuovo, non smettendo di divicolarsi e riuscendo a liberarsi.

<RAEE> grido inseguendo la gatta che corre a tutta velocità verso non so cosa.

Non conto il tempo che impiego a correre per raggiungerla, ignorando le grida delle streghe e le case che vengono distrutte una dopo l'altra.
Quando finalmente la riprendo, noto che ci troviamo davanti ad un edificio rettangolare e gigante che odora di depressione e ormoni, inoltre c'è un'enorme scritta appesa all'entrata con suscritto "Scuola di Ermentley".

<Rae, mi hai guidato fino alla scuola? Grazie>

Sono sinceramente sorpreso dalla sua dimostrazione di affetto.

Mi incammino verso l'entrata cin cautela: le mie sorelle mi hanno sempre detto che la scuola è un'inferno pieno di mostri cannibali chiamati professori con l'abitudine di torturare gli studenti.

Una volta davanti all'entrata non so che fare: busso? Chiedo il permesso? Apro la porta senza chiedere nulla? Grido che la ragione per cui la città sta per venir distrutta sono io?
Fortunatamente la porta si apre da sola, rivelando una strega alta e in carne, con gli occhi verdi ed i capelli ricci e mori raccolti in una coda bassa.

<Che diamine ci fai quì fuori? Vuoi morire, per caso?>

Mi chiede imbestialita, per poi prendermi per un braccio e portarmi dentro l'edificio.
Dentro è pieno di streghe piccole e grandi sedute sul pavimento. Da loro riesco a sentire diverse emozioni, che mi inondano all'improvviso impedendomi di respirare: ansia, rabbia, paura... gioia?

<NES! Stai bene, grazie a Maga Magò>

Qualcuno mi stritola in un abbraccio affettuoso.

<RAZZA DI ********************, SI PUÒ SAPERE PERCHÈ SEI VENUTO FIN QUÌ, È PERICOLOSO BRUTTO *****************>

Immagino che si capisca chi è chi.
Anya continua a stritolarmi, mentre Terry mi guarda come se volesse uccidermi, ma so che è tutta una facciata, in realtà è felice di vedermi.

Io mi guardo attorno analizzando meglio la scuola: è sporca. Le fughe nel pavimento sono talmente sporche che probabilmente delle formiche ci hanno fatto una casa. Gli angoli sono pieni di ragni e le streghe più piccole non la smettono di mettersi le dita in bocca, per poi toccare tutto.
La scuola fa schifo.

<Anya, Terry, conoscete questa strega?> chiede la strega che mi ha fatto entrare.

<Si, è nostra sorella minore, non viene a scuola perchè studia da casa>

<Quanti anni ha? Insomma, Beryl sa che le streghe sono obbligate ad andare a scuola dai dodici anni?>

<Senta, signorina Feryal, si faccia i ************************ suoi.>

La signorina Feryal lancia un'occhiataccia a Terry.

<Non ci credo che ti ha cresciuta Beryl. Comunque, tu, Nes, mettiti comoda, ci siamo noi streghe a proteggere te, le tue sorelle e il tuo gatto>

Le mie sorelle mi guidano verso una stanza strana, e sporchissima. È piena di ragni (soprattutto negli amgoli), c'è un pessimo odore di sangue e urina.

<Prima che tu ti scandalizzi, sappi che il bagno è sempre così. Sporco, disgustoso e SENZA CARTA IGENICA>

Non ho mai visto Anya così incazzata.
Ho paura.

<Comunque, che ci fai quì? Come hai fatto a raggiungere la scuola? E metti giù Rae che stai morendo dissanguato.>

<Allora, 1) sono uscito perchè ero preoccupato per voi (Anya:<Che teeeeenero>) 2) mi ha guidato Rae 3) sarà meglio>

E metto giù Rae che si accoccola al pavimento sporco e si addormenta.

<Hai visto com'è la situazione fuori?>

Chiede Terry (sorprendentemente senza nessun bep)

<Si, mamma è allo stremo, poi ci sono un sacco di streghe pietrificate e la città è praticamente distrutta, e potrebbe essere tutta colpa mia>

<In che senso?>

Io racconto la storia del libro, della frase e di quelli che mi ha detto la donna. 
Per tutto il racconto Anya non la smette di passare da un'espressione ad un'altra, mentre Terry non la cambia nemmeno quando parlo del libro strano.

<Certo che sei davvero un ********* **************************>

In effetti non ha tutti i torti.

<Per una volta di ragione a Terry, insomma: ma che diamine ti salta in mente a leggere una frase magica su un libro molto probabilmente posseduto? Ma comunque non capisco: quando una creatura viene evocata è costretta ad ubbidire agli ordini dell'evocatore, no? Allora perchè vuole uccidere tutte le streghe e distruggere la città? Insomma, tu mica l'hai richiesto, giusto?>

Io la guardo con gli occhi leggermente spalancati: davvero le evocazioni ubbidiscono agli ordini dell'evocatore? Allora perchè?
Rianalizzo le parole della strega, e per un attimo un pensiero si fa strada nella mia mente, ma scuoto la testa, non l'ho davvero desiderato, non potrei mai farlo. Mai.

Anya sospira, poi si gira verso Terry che annuisce:
<L'unico modo per capire perchè Medusa (si Nes, hai evocato Mesdusa) vuole distruggerci e uccidere tutte le streghe è affrontarla e chiedere a lei, avremo bisogno anche di te, fratellino rompipalle, perciò vedi di stare al passo, chiaro?>

Detto ciò, Anya tende un braccio e pronuncia un incantesimo:

<Elester>
 
Terry, fa più o meno lo stesso solo che pronuncia un altro incantesimo:

<**********>

In un attimo due scope sfondano la finestra del bagno e quella nera con delle zucche blu e nere vola verso Terry, mentre quella viola con delle fragole appese sul manico vola verso Anya.

<Salta su, e Terry...>

<Lo so, e guarda che sono pure più veloce di te sulla scopa, ********>

Io mi siedo dietro ad Anya e le circondo la vita.

<Ti prego, non andare troppo veloce>

<Tranquillo fratellino, mi limiterò a vendicarmi di stamattina>

Bhe, morirò.

<Se è Medusa, cosa ci impedisce di morire male semplicemente guardandola>

<Tu. Vedi, i poteri dell'evocazione non funzionano sull'evocatore, perciò non funzioneranno si di te. L'unico problema è che non sai usare nemmeno la magia elementare, ma poco importa, ci farai da scudo. Bhe, PARTIAMO>

Non appena ci troviamo in aria mi viene da vomitare: ho sempre voluto volare, peccato che Anya non vada affatto piano, anzi, fa doppi giri mortali e va a zig zag, sembra quasi che lo faccia apposta.

<La ************************ è là> grida Terry indicando Medusa, che continua a fluttuare in aria e a lanciare incantesimi sempre più distruttivi.

"Ricorda che tutto questo è colpa tua" continua a torturarmi la voce di mia madre.

In piazza tutte le streghe che stavano combattendo o fuggendo sono pietrificate.
Anya atterra dietro alle macerie di una casa, seguita da Terry.

<So che sei quà, forza vieni fuori, tu e le streghe che sono con te. Non ti capisco, sai. Perchè allearti con il nemico contro la tua unica alleata.>

Io chiudo gli occhi per scacciare l'orribile sensazione della sua voce nel mio cervello. Fa male, è come se la testa fosse sul punto di esplodere.

<Sa che ci siamo, vuole che usciamo allo scoperto.>

Anya annuisce e si alza in piedi chiudendo gli occhi:

<Hei tu, perchè vuoi ucciderci tutti?>

...
..
.
Io pensavo che avesse un piano intelligente.

<Le persone che ami sono così, ti deludono, ti feriscono, e ti abbandonano per poi farti uccidere.>

Io mi blocco sul posto. Fa male. Non penso che riuscirò a sopravvivere la prossima volta che mi "parlerà".

Anya sussurra delle parole che non capisco e fa dei movimenti strani con le mani, per poi aprire gli occhi che brillano di una luce rossa.
Improvvisamente del fuoco circonda Medusa, e in contemporanea una barriera trasparente la imprigiona con le fiamme.

<Che è successo?>

<Bheee, io ho acceso un fuoco, poi Terry ha creato una barriera, così se fluttua muore per il fumo, se atterra muore bruciata.>

<Ma allora io a che servivo?>

<Piano di riserva, è probabile che Medusa abbia molti assi nella manica>

Devo ammettere che sono stupito: hanno risolto la situazione in pochi secondi.

In quel momento un'onda d'urto mi colpisce in pieno, facendomi volare via dalle mie sorelle, che si voltano preoccupate.
Mi sento afferrare da una mano dura come la pietra che mi circonda il polso, impedendomi di raggiungere le mie sorelle.

<NES, DIVE SEI?>

<A CENTO METRI DAVANTI A TE, ANYA>

<SONO NELLA BARRIERA, MEDUSA MI HA TRASCINATO DA LEI, STO BRUCIANDO, AIUTOO>

La voce di Medusa è decisamente più forte della mia, ma Anya non può davvero credere che quella voce appartenga a me: è diversa dalla mia.

"Sull'evocatore non funzionano i poteri dell'evocazione" ricordo in quel momento.
Medusa, probabilmente sta usando i suoi poteri per ingannare Anya.

<ANYA, NON CREDERLE, SONO QUÌ, COME FAI A NON VEDERMI?!>

Anya non mi ascolta e corre verso la barriera.

<Terry, Medusa ha trascinato Nes nella barriera, devi dissiparla e lasciarmi entrare>

<Sei sicura che non sia un inganno di quella ********************?>

Terry fissa un punto all'interno della barriera e sgrana gli occhi:
<*****************>
Le due corrono all'interno della barriera mentre io continuo a gridare che sono quì, che sto bene, che non devono cadere nella trappola di Medusa.

Il fuoco si spegne e, davanti a me, ci sono due statue che una volta erano le mie sorelle con accanto una Medusa divertita e sogghignante.

<Ora vado a sterminare le altre streghe, e dopo potrai celebrare la tua libertà>

"Dice" sorridendo davanti ai miei occhi devastati.
Io non posso davvero aver desiderato questo.
Non posso davvero aver chiesto che morissero tutte.
Ma l'ho fatto.
Ho desiderato di essere libero, ma ho anche pensato che la mia libertà dipendesse da queste streghe.
Che se non fosse per loro, per mia madre, per le mie sorelle, sarei davvero libero.
E so che è in parte così.
So che quella maledettissima voce che mi perseguita e che continua a ferirmi, non è altro se non la voce di mia madre.
So che lei mi tiene segregato perchè non vuole che le streghe sappiano della mia esistenza, perchè queste mi ucciderebbero in quanto figlio di un essere umano.
E tutto questo, fa male. Fa molto male.
Fa male perchè è vero.

<Io non voglio tutto questo, non voglio che muoiano. Ti prego, non farle morire> sussurro, ma nessuno ascolterà questa stupida preghiera.

Sospiro e lancio un'occhiata al suolo.
Aspetta.
Perchè quel libro con la faccia cucita è quì?

Lo afferro con la mano libera, e questo si apre su una pagina completamente bianca, meno una frase che brilla come mille diamanti.
So cos'è: è una magia che potrebbe incasinare tutto come potrebbe risolvere tutto.

<Tanto non può andare peggio di così> borbotto fissando la frase.

<Ikleyansar molfersis>

Sento un boato, poi un'altro, poi più di cento boati in contemporanea. Ma che ca-

<CAPO, io sono il sergente Stufa, lui, cioè, pardon, lei è il capitano Lavatrice>

<Salve>

<E quello dietro di noi è il vostro esercito, signore>

<COMBATTEREMO FINO ALLA MORTE, SIGNORE>

Il sergente stufa è una stufa con gli occhiali da sole e il fucile (non chiedetemi come ha fatto a parlare), il capitano Lavatrice è una lavatrice con una katana e qualche coltello da lancio. L'"esercito" è interamente costituito da elettrodomestici, mobili e chi più ne ha più ne metta, con armi.

<Aspettiamo gli ordini, signore> dice il capitano Lavatrice.

<Io, bhe, liberatemi da questa statua> dico abbastanza incerto sul da farsi.

<SISSIGNORE>

E sparano alla mano della strega pietrificata, e per un pelo non mi beccano.

<Ora attaccate e uccidete Medusa!> ordino leggermente a disagio.

<SISSIGNORE>

E partono all'attacco, sparando a destra e manca distruggendo ancora di più la città.

Io prendo il libro da terra e li seguo, anche se non riesco a stare al passo.
Il capitano Lavatrice sembra notarlo, perchè viene verso di me e mi fa salire sopra di lei.

<Rilassatevi, signore, quì ci pensiamo noi.>

<Lo apprezzo, state per combattere contro il mio errore>

<Che errore, signore?>

<Ho accidentalmente desiderato che tutte le streghe morissero, perchè sono un idiota e...>

Mi ritrovo a raccontarle tutto: tutta la mia vita, il rapporto con mia madre, con le mie sorelle, i miei sogni.
Non appena ho finito il capitano Lavatrice sospira pesantemente:

<Voi avete fatto molti errori, ma evocare Medusa non è tra quelli, lasciatemi un attimo esporre la mia tesi: penso che voi siate esploso.
Da quel che mi avete raccontato, voi desideravate uscire ed essere libero, giusto? Allora perchè non lo avete fatto? La porta è sempre stata aperta. Voi non siete imprigionato fisicamente, ma mentalmente. Vostra madre vi ha sempre detto di essere inutile, e voi vi odiate perchè la pensate proprio come lei, tuttavia voi vi rifiutate di pensare di odiare anche vostra madre, anche se è evidente che lo fate, anche se non accettate questo odio. Voi la amate e le volete bene, tuttavia non riuscite ad accettare l'odio che provate per lei. Lo stesso vale per le vostre sorelle: volete bene ad entrambe, ma le invidiate, perchè loro possono uscire, mentre voi siete prigioniero, perciò odiate anche loro, e come per vostra madre cercate di nascondere quell'odio a voi stesso.
Poi ci sono tutte le altre streghe, che per voi rappresentano il mondo esterno: le adorate perchè sognate il mondo al di fuori della vostra prigione, ma le odiate perchè sapete che vi rifiuteranno, e come sempre rigettate quest'odio.
Ora, non sono una psicologa, sono solo una lavatrice, ma posso dirvi con certezza una cosa: se voi accettate l'odio che provate, starete sicuramente meglio. Insomma, questo desiderio di uccidere le streghe, incarnato da Medusa, è solo l'esplosione inevitabile del vostro odio represso. Non rigettate l'odio, vi serve almeno quanto l'amore.>

Wow, non riesco a pensare ad altro se non a wow.

<Perciò, dovrei odiare le persone? Ma non è sbagliato?>

<Signore, quando si tratta della propria salute non esiste un limite netto che separa giusto e sbagliato, inoltre capirà anche lei che reprimere una parte della propria persona, vi rende un piatto, non siete nessuno se non siete completo.>

<Io sono Nessuno>

<Avete capito cosa intendevo, spero>

<Come fai ad essere tanto saggia, capitano Lavatrice?>

<Taaaante streghette che parlano da sole mentre lavano i loro panni sporchi>

Sorrido piano e agito le gambe.
Imparare ad odiare è la soluzione. D'ora in poi lo farò, odierò almeno quanto amerò, ma prima devo sconfiggere Medusa.

<SIAMO ARRIVATI, SIGNORE>

Il sergente Stufa si gira verso il suo esercito, probabilmente per fare un discorso che verrà ricordato dai posteri e-

<PAPERE> grida il sergente.

Maddai, non sarà mica un grido di guer-

<PAPEREEE> fa da eco l'esercito.

Io ci rinuncio.
E scope, lavatrici, stufe, tavolini eccetera vanno all'attacco contro Medusa che lanciava incantesimi contro gli oggetti.

<NOOO, SCOPAA>

<Comtinua senza di me, Sprugna>

<Non posso, io devo starti accanto>

<Sprugna...>

<TU NON CAPISCI, io ti vedevo dal lavandino e mi chiedevo come fosse possibile che una cosa tanto magnifica esistesse>

In quel momento Medusa lancia un incantesimo di fuoco che "uccide" entrambi.

Volgo lo sguardo verso un microonde che sta sparando contro Medusa, per poi notare il capitano Lavatrice che sta combattendo in uno scontro diretto con Medusa, che sembra quasi in difficoltà.

Medusa attacca con un incantesimo che non comprendo che divide in due il capitano, che non si arrende continuando ad attaccare malgrado di lei non rimanga più di tanto.

<Che diamine state facendo, codardi, stiamo combattendo tutti sotto il grido di papere, siamo compagni e perciò non dobbiamo abbandonare il capitano Lavatrice> grida il sergente Stufa.

In un attimo tutti gli oggetti stanno attaccando e sparando a Medusa che grida con furia cercando di salvarsi, fallendo miseramente.

Io corro verso il capitano Lavatrice.

<Capitano, stai bene?>

<Credo che per me sia finita>

<No, non puoi morire, tu sei l'unica persona che mi ha davvero aiutato>

<Signore, la vita va come viene, e per me è giunto il momento di andare, addio>

Un ultimo respiro (che non so da dove viene) e qualcosa mi dice che sta morendo serena.

Io mi asciugo le lacrime che continuano a scorrere sulle guance.

<Grazie, e scusa per averti dato vita solo per morire>

Mi alzo asciugando le lacrime.
Mi guardo intorno, scomprendo che tutti gli oggetti sono tornati inanimati, probabilmente perchè hanno adempiuto al loro scopo: sconfiggere Medusa.

Mi incammino verso la piazza riflettendo: se il capitano Lavatrice mi ha insegnato qualcosa, è che finché seppellirò il mio odio non potrò essere libero e felice.

Sospiro guardando il cielo filtrato dalla barriera: niente tornerà come prima.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro