26.
Bambina mia
Non dimagrire perché
non configuri il modello che si è personalizzato la società
Gaia.S.
•ℂ𝕒𝕥𝕙𝕪•
☆☆☆
Oscurità.
Ho davvero toccato il fondo questa volta.
Sono svenuta? Non vedo nulla qui è tutto nero, tutto buio.
Provo a muovere le braccia e sfioro il pavimento, ma continuo a non capire dove mi trovo.
Mi alzo in piedi e comincio a girare su me stessa. È molto inquietante, ma c'è un non so che di tranquillo, questo posto così tetro mi fa sentire calma e al sicuro.
Inalo l'aria a pieni polmoni, cercando di stabilizzare il più possibile il respiro.
«Ma dove mi trovo?» Domando ad alta voce, come se qualcuno potesse sentirmi.
Ed effettivamente è così «ti trovi nell'oblio Cathy» sgrano gli occhi, cercando di capire da dove provenga questa voce femminile.
«Chi... chi sei?» Chiedo con una punta di panico nella voce.
«Per ora non è importante bambina mia. Il tuo compagno... Kyle, è morto» a quelle parole il mio cuore si frantuma in mille pezzi.
Ho continuato a sperare fino alla fine che fosse un brutto incubo e mi sarei risvegliata a breve.
A quanto pare mi sbagliavo.
«Kyle...» sussurro, cercando di immaginarmelo mentre sorride e mi coccola tra le sue braccia.
«Non piangere tesoro, non tutto è perduto» mi sfioro le guance, non mi ero nemmeno accorta stessi piangendo «il tuo amato ritornerà con la luce negli occhi: spenti dall'oscurità eterna. Ma ad una condizione» la prima domanda che mi sorge spontanea è: perché proprio costei, mi stia rivelando informazioni di tale importanza. Stiamo letteralmente parlando di vita o di morte.
Poco importa però, rivoglio il mio Kyle indietro.
«Farò qualsiasi cosa» rispondo senza esitazioni.
«Come immaginavo... preparati» la sua voce mi scivola addosso come miele e io non posso fare a meno di sentirmi sempre più pesante e sempre più stanca.
D'un tratto mi ritrovo a casa mia.
Sono nel salotto e davanti a me ci sono loro: i miei genitori e mia sorella.
Tutti e tre sono legati su delle sedie, proprio come aveva fatto Stacy con me l'ultima volta.
«Cosa ci faccio qui?» Chiedo, timorosa della risposta.
«Fagli del male, devono provare quello che hanno fatto subire a te per tutti quegli anni» annuncia con una calma disarmante. Nota il mio movimento inesistente, sembro ancorata al terreno «avanti».
Mi domando se è questa la vera soluzione a tutti i miei problemi. Fare del male a chi l'ha fatto a me, mi farà tornare indietro l'unico amore della mia vita?.
Sembra tutto così assurdo.
Con passo insicuro mi avvicino a mia sorella. Le sfioro i capelli tinti e lei mi guarda disgustata.
«Leva quelle luride mani dal mio meraviglioso volto, sudiciume umano!» Strilla alterata.
Mi allontano subito come scottata «scusami» sussurro, abbassando lo sguardo.
«Scusami? Cathy, ti ho detto di fare a loro del male, non accarezzarli e scusarti» interrompe la voce di prima.
Tremo un pochino e mi riavvicino, questa volta a mia madre. La fisso negli occhi, gli stessi che ho sempre desiderato si illuminassero di orgoglio o amore...
L'amore che mi dava Kyle.
Lui a colmato tutte le lacune che la mia famiglia ha lasciato. Stringo con forza i pugni ai miei fianchi.
Strizzo gli occhi iniziando a tremare «non posso...» inizio a dire.
«Cosa prego?» Domanda la voce, la quale si inizia ad avvicinare sempre di più.
«Io non posso fare a loro del male. Mi hanno ferita è vero, ma io ho avuto la mia rivincita con Kyle. Loro non hanno un ragazzo che li ama alla follia, loro non hanno la felicità di una persona che ti ama per quello che sei» dico alzando sempre di più la voce «non hanno e non avranno mai la vera felicità, sono rinchiusi nella loro bolla perfetta, che di perfetto non ha un emerito... fringuello» sospiro e abbasso di poco la voce «io la mia Felicità l'ho trovata» concludo, aprendo gli occhi e guardandomi le scarpe.
Una mano sfiora la mia spalla, un brivido mi percorre la schiena.
«Ottimo bambina mia, hai risposto più che correttamente. È giunta l'ora che ti sveli la mia identità ordunque... sono colei che nelle storie viene rappresentata come la Dea Luna» mi rivela e con fare aggraziato si posiziona davanti a me.
Il volto è coperto da una maschera bianca, i suoi capelli sono bianchi e lunghi, come le sue vesti, simili a quelle di una divinità greca.
È bellissima, penso tra me e me.
Anche se non riesco a vederle il volto, riesco a percepire i lineamenti sinuosi e delicati del suo viso. La continuo a fissare come incantata.
Mi risveglio dai miei pensieri e ritorno seria «io...» rivoglio il mio Kyle indietro.
«So già cosa vuoi chiedermi... avrai ciò che vorrai, solo quando darai voce ai tuoi sentimenti. Alle emozioni che hai provato, quello che senti ora e che vorresti sentire Cathy. Pensa a Kyle» mi spiega con gentilezza.
Arriccio il naso non capendo il vero significato, celato dietro quelle parole criptiche.
«Allora emh-» inizio a dire, ma vengo immediatamente interrotta.
«Canta Cathy, canta e butta fuori tutto quello che hai dentro e che hai trattenuto fino ad ora» sorride e io apro la bocca per dire qualcosa che non esce.
Sospiro chiudo gli occhi e penso, per un tempo indeterminato, alle parole giuste a ciò che provo ora.
«...I had all and then most of you some and now none of you» Sospiro sento gli occhi pizzicare «Please take me back to the night we met» sento la voce spezzarsi, ma continuo.
«I don't know what I'm supposed to do haunted by the ghost of you...» una lacrima riga il mio volto rosso di tristezza. Sto dedicando la canzone al mio amore, l'unica persona che mi abbia veramente amato «Please take me back, to te night we met...».
«When the night was full of terror... and your eyes were filled with tears...» sorrido tristemente ripassando in testa il pezzo della canzone: quando la notte era piena di terrore e i tuoi occhi erano pieni di lacrime. La prima volta che mi ha visto crollare per un terremoto, volevo sprofondare ero terrificata, ma lui mi è rimasto accanto dopo tutto.
«When you had not touched me yet...» sospiro aprendo gli occhi, quando non mi avevi ancora toccato. La mia prima volta è stata con Kyle, la prima volta che mi sono sentita veramente amata.
Veramente voluta da qualcuno.
«Please, take me back to the night were we met... I had all and then most of you some and now none of you... please, take me back to the night we met...».
«La prima volta che ci siamo incontrati? È stato un po' traumatico, non credi anche tu bestiolina?» Alzo lo sguardo di colpo, facendomi quasi male dalla velocità.
Lo vedo, Kyle è di fronte a me.
«Kyle!» Urlo, saltandogli addosso. Riesce a prendermi al volo e mi tiene stretta a se, alzo il capo e prendo il suo facendo combaciare immediatamente le bocche.
Lo bacio come se fosse ossigeno, come se fosse l'oasi in un deserto.
Lui è la mia vita, la mia famiglia.
«Ti scongiuro... non abbandonarmi più ti prego... io ti amo Kyle, ti amo tantissimo» continuo a singhiozzare affannata.
«Non lo farò più te lo prometto amore mio, ora sono qui con te giusto? E rimarrà così, non ti abbandonerò mai più non l'ho mai fatto» sussurra stringendomi maggiormente.
Apro un pochino gli occhi e solamente ora noto che siamo in casa sua.
«Mi fa piacere che vi siete riconciliati, ma ora vi devo parlare di una cosa miei eletti» comunica improvvisamente la voce della Dea Luna che, a quanto pare, è rimasta al nostro fianco tutto il tempo «non vi siete domandati perché i genitori di Cathy sono improvvisamente spariti? Dove sono finiti e perché non hanno partecipato alle orribili torture di quella che dovrebbe essere la loro bambina?» Domanda e il dubbio spunta solamente ora.
«Sinceramente erano e sono diventati un qualcosa di superfluo, non li ritengo più importanti e non li vedo più come un tempo. Non sono più i miei genitori e non mi sono mai posta il dubbio di dove fossero finiti, perché a parer mio potrebbero marcire all'inferno» espongo tutto d'un fiato.
La Dea sorride quasi fieramente delle mie parole, ma l'attimo dura poco e diventa più seria di prima.
«Ironia della sorte i tuoi genitori si trovano proprio lì: Odio e Rabbia sono i loro veri nomi, demoni che si nutrono delle sofferenze altrui. Perché ti hanno sempre trattato male anche se eri loro figlia? Perché tu sei nata diversa da loro, mentre Stacy è nata per il loro pensiero, nel modo corretto, tu no. Tu sei "quella impura" della famiglia» un sorriso dolce le si forma sul volto «ed è l'impurezza giusta, perché tu passerai, proprio come il tuo compagno, alla vita eterna in paradiso. Loro vogliono trascinare tutto nelle profondità dell'Inferno e fare crollare il mio impero» sospira.
«Immagino che sia qui che entriamo noi giusto? Ci hai riuniti qui per un motivo» presume Kyle serio. Prende la mia mano e la stringe a se, mi tira verso di lui e la mia schiena combacia perfettamente con il suo torace.
Abbraccia il mio busto da dietro e mi tiene ancorata come se volesse proteggermi da qualcosa.
«Esattamente, voi siete in possesso della pietra dell'amore. Siete i miei eletti, coloro che sconfiggeranno le tenebre una volta per tutte» un brivido mi trapassa la schiena, sembra pericoloso.
«Come prendiamo questa fantomatica pietra?» Domanda sempre Kyle.
«C'è un rituale apposito che vi farò svolgere domani, ora dovete riposare e ricongiungervi, domani mattina ritornerò da voi, compiremo il rituale e vi spiegherò le strategie e il passo successivo» ci informa la Dea «molto bene, io ora vado. Ci vediamo domani, ciao Kyle, ciao Cathy» detto ciò, una nuvola di colore viola compare sopra di lei e la sua forma svanisce misteriosamente nella nebbiolina.
«È tutto così strano... demoni? Perché esistono i demoni?» Domando più a me stessa che a Kyle.
«A quanto pare sì» mi risponde. Si posiziona davanti a me, prende il mio volto tra le mani alzandolo verso il suo «amore, ora che siamo insieme non pensiamoci. Voglio stare con te sta sera, ci guardiamo un film?» Chiede, ponendomi la domanda come se fosse un bambino con gli occhi a cuoricino.
Ridacchio divertita «certo» poi un dubbio mi sorge spontaneo «tutto questo tempo...» Kyle assottiglia lo sguardo cercando di capire il continuo della frase «dove sei stato?» Domando, un vuoto mi assale improvvisamente e una lacrima scende per un tratto limitato, poiché Kyle la raccoglie con il pollice.
«Sono sempre stato di fianco a te e non puoi capire il dolore che ho provato nel vederti soffrire e non poter fare assolutamente niente, il sentirmi impotente davanti a te è stato qualcosa di terrificante e orrendo» sorride amorevolmente. Sì avvicina e mi bacia una guancia per poi prendermi in braccio e portarmi nella camera da letto.
Mi mancava questo posto, mi mancava Kyle diamine.
Con una delicatezza disarmante, mi appoggia sul letto e io crollo tra i morbidi cuscini, mi affretto a lasciargli lo spazio necessario, così che si possa sdraiare di fianco a me.
«Allora? Che ci guardiamo?» Domanda tutto solare. Ci penso un pochino prima di dare la mia risposta definitiva.
«Guardiamo la Bella Addormentata? Non l'ho mai vista» Appoggio la testa sulla sua spalla e lui alza il braccio, facendolo passare dietro la mia schiena. Appoggio la testa nell'incavo del suo collo e con presa ferrea mi stringe a se.
«Va bene mia principessa, come desidera» ridacchio per il soprannome, mentre Kyle cerca di mettere il film.
Appena inizia, io mi avvicino meglio al mio compagno, stringendolo maggiormente a me.
È una sensazione meravigliosa, così caldo e soffice. Sorrido involontariamente e finalmente dopo tanto mi sento veramente apprezzata e al sicuro.
Kyle inizia ad accarezzarmi una guancia e piano piano, più continua con le carezze, più scende verso il basso.
Sospiro con il battito che inizia ad accelerare sempre di più.
Passa la mano sulla coscia fino a sfiorare l'interno coscia.
«Kyle...» lo richiamo con occhi vogliosi.
«Che c'è bestiolina, ti sei già stancata del film?» Domanda con un ghigno malizioso.
«No, mi sono stancata di aspettare la tua prossima mossa».
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