I giorni di viaggio sono trascorsi, e io sono arrivato sulla Terra.

<Questi qui sono ancora in uno stato così antico da aver appena scoperto l'energia elettrica... va bene, non sono affari che mi riguardano, del resto sono nel passato poi. Comunque non vedo l'ora che Kakaroth li tolga di mezzo.> Osservo la navicella, la quale segna più o meno le coordinate del Palazzo di Dio, poi la distruggo.

<Tanto non mi servi più. Da ora mi basta solo volare per circa 45 minuti in direzione est.> sono sopra una foresta, scendo a terra per vedere dove è cresciuto il muschio, in modo da orientarmi sempre e comunque, poi spicco il volo in direzione dell'est. Trascorrono i 45 minuti, e giungo ai piedi di un'imponente colonna, sotto la quale ci sono delle popolazioni antiche, a quanto pare ferme all'età della pietra.

<Tra voi c'è Dio?>chiedo ansioso e con una certa impazienza.

<N-no, ma p-può p-provare a scalare questa colo-nna.> mi risponde uno di loro in preda al terrore... forse perché sono in volo.

<Capisco.> risalgo la colonna a massima velocità mettendoci almeno dieci minuti per atterrare su un obelisco, ed essere poi accolto da un gatto obeso e da un giovane umano, probabilmente suo discepolo.

<Uno di voi due è...> vengo interrotto improvvisamente.

<Dio? No. Qui non c'è Dio, devi salire ancora più su, Bardak.>

<Come sai il mio nome?!> cado a terra tanto stupito quanto incredulo, giurerei di non averlo mai visto, eppure mi conosce.

<Karin-Sama sa tutto! Lui riesce a leggere nel pensiero delle persone con una facilità impressionante!> mi risponde il suo pseudo-discepolo.

<Dimostramelo! A cosa sto pensando ora?!> mi rivolgo nervoso al gatto.

<Alle sfere del drago, al fatto che vuoi conoscere tuo figlio e che sei di un'altra linea temporale. Se vuoi incontrare Dio lascia che ti aiuti, lui deve aver già percepito la tua energia, e deve aver comunque provato a proteggersi. Se vuoi ti accompagno, così avrai meno difficoltà ad incontrare tuo figlio. Solo che dovrai portarmi in spalla, io non so volare.> il gatto si strofina gli occhi e mi sconvolge sempre più.

<Va bene, gattaccio, ma dopo te ne scendi tu, se hai letto nel mio pensiero io verrò riconvocato su Namek.> nel frattempo mi si avvicina il suo allievo.

<Io mi chiamo Muten, il mio sogno è essere un'eremita e avere una scuola di allenamento di arti marziali!> mi porge la mano, ma con uno schiaffo la sposto.

<Gatto, sali!> porgo la mia schiena al gatto, un pò umiliato. Un anno fa se qualcuno mi avesse chiesto di salirmi in spalla sarebbe morto... forse ho ricevuto troppe botte in testa da Chilled. Il gatto sale senza problemi, raccomanda al giovane di tenere tutto in ordine e partiamo verso una meta di cui non si sa nulla.

<Dio sarà felice di rivedermi dopo tutti questi decenni, l'ultima volta che l'ho visto aveva appena creato le sfere del drago, sai?> Karin cerca di conversare.

<Non me ne importa niente.>

<Che razza di scontroso, se anche tuo figlio sarà così me ne pentirò amaramente.> sbuffa. Siamo arrivati. Quell'essere sembra molto vecchio, ma nonostante tutto si capisce che proviene da Namek. Mi guarda seriamente, ma appena vede Karin inizia a parlare dei bei tempi andati.

<Tu sei Dio? Il protettore delle Sfere del Drago?> chiedo interrompendo la loro inutile discussione.

<Si. Sono io, cosa ti ha spinto fin qua, ragazzo? Anche se posso tranquillamente immaginarlo. Vuoi evocare Shen Long, vero? Il Drago delle sfere terrestri.>

<Si, ne ho bisogno, lo sto facendo per i tuoi connazionali su Namek.>

<Spiegati meglio.> mi trovo costretto a dover parlare, ma dopo aver ascoltato attentamente, il vecchio sparisce per riapparire dopo pochi minuti con sette sfere arancioni dalle stelle rosse. Inutile dire che i miei occhi si sono illuminati;
Il vecchio le sistema a terra per poi pronunciare:

<APPARI, SHEN LONG!> il cielo diventa scuro, e dalle sfere appare un gigantesco drago verde che dice

<Esaudirò un desiderio a tua scelta, ma solo uno, quindi scegli attentamente.>

<Riporta in vita il saggio di Namek.>

<Come desideri.> i suoi occhi si illuminano e poi far sì che produca uno strano suono.

<Il tuo desiderio è stato esaudito, ora devo andare. Addio.> e svanisce, disperdendo le sfere sulla Terra, nel frattempo, il cielo si schiarisce.

<A breve tornerò su Namek, addio, signori.> appoggio un piede sulla punta del palazzo, e dopo circa cinque minuti mi ritrovo su Namek.

***Leggi***

Bene djente! Anche per questa volta ho fatto un capitolo lunghetto... sempre a tarda notte... sono le 2:08 e.e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, se sì cliccate sulla stellina, se no siete liberi di farmelo sapere, purché sia in maniera costruttiva. Detto questo vi lascio e... ALLA PROSSIMAAA!