Capitolo 22
Audrey sentiva delle voci attutite attorno a lei. Quando socchiuse gli occhi, venne accecata da luci blu e rosse, poi alcune mani le tastavano il collo e la testa che percepiva pesante come un grosso macigno; poi venne sollevata e il rumore di un portone che si chiude. Poi il buio.
Era tremendamente ammaccata, o almeno era così che si sentiva; provò a muovere una mano ma non rispondeva allo stimolo, perciò tentò di sollevare le palpebre e con estrema fatica vi riuscì. Vide tutto bianco, dalle pareti al soffitto e credette per un momento di essere ancora addormentata, ma poi l'odore di disinfettante e la flebo che era attaccato al suo braccio la fecero ricredere; era in ospedale, e quella doveva essere la sua stanza privata.
'' Per qual ragione sono qui? '' pensò frastornata. Infine giunse l'illuminazione ed iniziò ad agitarsi '' Oddio, l'incidente! E dov'è Heath?! '' continuò a pensare mentre tentava di mettersi a sedere, ma non riusciva a muovere nemmeno il più piccolo dei muscoli.
- Audrey? Oh sia ringraziato il cielo! - urlò una voce. Girò la testa di scatto e vide Amanda di fronte alla porta, con la bocca spalancata e gli occhi lucidi, mentre si portava una mano davanti alle labbra, per trattenere un singulto.
- Dennis? Dennis! Audrey è sveglia, vallo a dire agli altri! -
Amanda si sedette solo per un momento, per poi rialzarsi quando un infermiera e un dottore entrarono e sorrisero alla paziente. Audrey lo riconobbe e un debole sorriso le apparì sulle labbra.
- Matt.. Siamo alla tua clinica..? - bisbigliò con voce rauca.
L'uomo le sorrise e lesse i parametri mentre l'infermiera le misurava la pressione - Si, fortunatamente le ferite non erano serie, altrimenti avremmo dovuto chiamare l'elicottero e portarvi da un altra parte. Fortunatamente ve la siete cavata con poco -
- Poco! - sbottò Amanda - Lei non si svegliava e Heath.. Il pick-up è completamente distrutto! - ringhiò ferocemente.
Matt annuì in modo grave - Lo so, ho visto la macchina. Ethan l'ha requisita, quando Heath gli ha raccontato cos'è successo! Comunque Audrey, ora ti farò portare un bicchiere d'acqua visto che posso immaginare come stiano la tua gola e la tua bocca. Sei rimasta incosciente per quasi due giorni, ma probabilmente a causa dello shock; hai un taglio sulla fronte, diversi ematomi ma ringraziando il cielo niente di rotto. -
Lei tentò di mettersi a sedere e lo guardò allarmata - Heath? Come sta lui?! -
L'altro le si avvicinò e la guardò con preoccupazione - Non devi agitarti va bene? Lui sta benone, ma ha una spalla lussata e una costola leggermente incrinata. Dovrete stare a riposo entrambi, questo è chiaro! Ho già avvisato i tuoi amici e ovviamente Sam, che si è precipitato qui subito dopo la chiamata -
Audrey sospirò di sollievo, stava bene! Ma ora le veniva in mente una sola domanda: perché? E soprattutto: chi? Una leggera emicrania cominciava a farsi largo e dovette chiudere gli occhi, sperando che l'oscurità potesse aiutarla.
- Amanda, credo che per adesso sia meglio lasciarla stare. Torna domani con gli altri, Audrey ha bisogno di risposo - disse professionale il medico, che prese la cartella clinica della ragazza e prese il bicchiere d'acqua per porgerglielo, facendo attenzione che non si strozzasse.
L'amica la guardò ancora leggermente preoccupata, ma più sollevata nel vederla sveglia - Tranquilla Didy, ci vediamo domani ok? Sicuramente verrà anche Heath, che era ansioso di venire qui da te - le fece l'occhiolino - Non preoccuparti, vedrai che la polizia riuscirà a trovare il pazzo che vi ha mandati fuori strada! - e le baciò la fronte con fare materno, per poi uscire dalla stanza, lasciando dietro di sé voci concitate e passi veloci.
'' Chi poteva avercela così tanto con loro? Per qual motivo farlo? '' pensò angosciata, chiudendo gli occhi per un istante ed addormentarsi subito dopo.
Il giorno seguente si svegliò senza troppi problemi, poco prima di vedere un infermiera arrivare nella stanza e misurarle la pressione e cambiandole la flebo ormai vuoto. Prima però l'aiutò ad alzarsi e ad andare in bagno, con grande orrore di Audrey che arrossì imbarazzata al fatto che la donna andasse con lei al gabinetto. A dire dell'infermiera era per evitare che cadesse e si facesse male, perciò dovette rinunciare alle lamentele e dovette fare pipì con uno spettatore. Fortuna che almeno era una donna! Le diede una mano anche a lavarsi, poi la ricondusse in stanza e le fece portare la colazione; scoprì che erano delle semplici fette biscottate con uno sputo di marmellata e del tè insipido. Doveva assolutamente parlare a Matt e dirgli di cambiare il menù.. Tuttavia mangiò ugualmente, perché aveva parecchia fame, poi si sistemò alla meglio i capelli che erano sparati in tutte le direzioni.
A metà mattina venne a farle visita Poppy insieme a Kelly, e le rivelò che la voce sul loro incidente si era sparsa in tutta la città. Purtroppo non era una città né piccola ma nemmeno enorme, quindi la voce era quasi ovvia che si spargesse velocemente. Erano entrambe sollevate nel vederla sveglia e comunque abbastanza in salute; dopo un'ora se ne andarono con la promessa che sarebbero andate a trovarla ancora, magari quando sarebbe tornata al ranch. Nel primo pomeriggio qualcuno bussò alla porta, e quando sollevò lo sguardo le si illuminò e per poco non scoppiò a piangere: Heath era davanti a lei, un po' ammaccato ma in piedi e con un braccio ben tenuto fermo al petto, forse per la spalla fuori posto.
- Ciao.. - le sussurrò avvicinandosi velocemente, chinandosi con lentezza e baciandole le labbra in un timido bacio.
- Ciao - rispose lei, spostando il volto in alto per accoglierlo.
Heath si sedette prendendo una sedia e mettendola accanto al letto, poi rimase a fissarla per qualche istante potendo notare i diversi ematomi sul viso. Una smorfia di dolore si fece strada sul viso, che lo reclinò verso il basso, passandosi la mano libera sui capelli che ricadevano scomposti sul capo - Mi dispiace.. Non sono riuscito a mantenere il controllo della macchina.. - sussurrò così piano che Audrey a stento lo sentì.
Si accigliò e gli afferrò la mano, accarezzandola con il pollice in un moto lento e delicato - Non è stata colpa tua. Non puoi affatto pensare questo! La colpa è di quel disgraziato che ci ha buttato fuori strada - disse guardandolo con severità - A proposto.. Si sa qualcosa di questa faccenda? - chiese.
L'altro scosse la testa - No.. Ma a questo punto, ho la sensazione che tra la tua aggressione, il tentativo di furto in casa e questo ci sia un nesso. Troppe cose vicine. Ethan e suo padre comunque hanno fatto delle foto sul luogo dell'incidente, ed hanno trovato segni di pneumatici simili a quelli raccolti la settimana scorsa al pascolo; inoltre sul mio pick-up è stata rilevata della vernice blu scura, ergo la macchina è di grossa cilindrata e blu. Ora resta solo trovarla, e con lei il suo proprietario! - disse cupo, stringendo la mano in un pugno ferreo.
Audrey annuì semplicemente, capiva perfettamente come si sentiva lui a riguardo, perché anche lei era molto furiosa per l'accaduto. Poteva essere solo un pazzo per aver messo a rischio due vite, a prescindere da ciò che si nascondeva dietro. Oppure si trattava di un regolamento dei conti..
- Qualcuno ti ha minacciato in questi anni Heath? Perché potrebbe trattarsi di regolare i conti.. Ci hai pensato? - chiese titubante, anche se era un po' scossa a questo pensiero: a cosa sarebbe arrivato questo psicopatico? O magari ce l'avevano con lei, ma erano anni che non tornava a casa - Magari ce l'hanno con me - borbottò.
- Stiamo vagliando anche questa ipotesi, ma non credono ce l'abbiano con te, al massimo ce l'hanno con me - le disse rassicurante, prendendole la mano e baciandole le nocche con riverenza.
- E perché no? Potrei aver rovinato i piani di qualcuno.. - ribatté sommessamente, guardandolo da sotto le ciglia lunghe.
- Hai un idea? - le domandò accigliato.
- Bè.. Potrà sembrare stupido ma.. Rachel non ha fatto altro che maltrattarmi, e non ha visto di buon occhio la nostra vicinanza -
Heath spalancò gli occhi, poi la bocca, infine scoppiò a ridere - Ma dai Audrey! Rachel? Sul serio? Non è così intelligente da architettare una cosa del genere su! E' vero che ti vede come una rivale, ma da qui a orchestrare un tentativo di omicidio.. Insomma c'ero pure in quella macchina, se sono io il pomo della discordia! -
Lo guardò con risentimento - Io so come mi guarda, e non è lo sguardo di una donna che sa qual è il suo posto. Anzi tutt'altro. Può darsi che abbia sbagliato i calcoli no? E poi dobbiamo vedere tutte le ipotesi, e francamente ho già subito un aggressione, se ci mettiamo pure questa, non credi che le cose sono troppo vicine? - ringhiò, voltando il viso dall'altra parte, togliendo stizzita la mano dalla sua.
Heath rimase basito - Andiamo Audrey, anche tu ci arrivi che è una cosa che non sta in piedi! Secondo me te la prendi con lei perché non ti va a genio ecco tutto - sbottò - E poi tra me e lei non c'è assolutamente niente, ogni tanto scopavamo ma non le ho mai promesso anelli di fidanzamento e matrimonio felice! -
- Scopavate o scopate ancora? - domandò lei freddamente, ma dentro di sé timorosa della risposta. Aveva una paura del diavolo al pensiero che lui potesse continuare a..
- Stai scherzando vero? Io con lei non ci faccio più nulla!! E' vero che continua a provarci, ma l'ho sempre rifiutata da quando vado a letto con te -
- Oh grazie della premura! Come può pensare che tu non la voglia, se invece di mettere in chiaro le cose, continui a dirle semplicemente che non vuoi? Nella testa di una come quella, può trattarsi di un rifiuto momentaneo e solo perché vieni a letto con me! E immagino che non glielo hai detto vero? Altrimenti cosa avresti potuto dirle? Che ora scopi al momento con me! Ma non c'è nient'altro no? - ringhiò con le lacrime agli occhi.
Heath la guardò come se le fosse spuntata un altra testa - Ma per chi mi hai preso? E' vero che non le ho detto di noi due.. Ma non puoi credere che quello che c'è tra noi finirà tra qualche settimana! E poi noi non scopiamo soltanto! Dovresti saperlo cazzo! - alzò la voce lui.
Dovette mordersi la lingua, perciò guardò fuori dalla finestra mentre una lacrima traditrice cadeva lungo la sua guancia: tra loro due non c'era niente, era questo che le aveva fatto capire. Era solo una bella parentesi in quella convivenza forzata; stupida lei che aveva creduto.. Cosa? Che fosse disposto a lasciare tutte le altre per lei? Che fosse deciso a portare il loro rapporto in una relazione? STUPIDA. Ecco cos'era.
- Sono molto stanca, vorrei riposare. Tu torna pure al ranch, avrai molto da fare - disse atona, stendendosi sul lettino dandogli le spalle. Non desiderava nemmeno guardarlo in faccia, e vederlo andare via.
Heath era incredulo: lo stava mandando via? Cazzo! Non le aveva detto niente, non aveva detto qualcosa di sbagliato perciò per quale diavolo di motivo ora era arrabbiata con lui? No.. Non arrabbiata.. Sembrava più delusa, ma da cosa per Dio? Come poteva capire le sue ragioni se ogni volta si chiudeva a riccio? Sospirò.
- Va bene, ti lascio riposare. Verrò a prenderti domani mattina - disse risentito, alzandosi ed avviandosi verso la porta. Si voltò non appena toccò la maniglia, sperando di vederla guardarlo andare via ma niente, non si era mossa di un millimetro da quella posizione. Scosse la testa e silenzioso se ne andò. Chissà perché sentiva che la colpa era sua, nonostante ciò però scacciò quel pensiero e si incamminò lungo la clinica.
Il giorno dopo Audrey venne dimessa dalla clinica, con le raccomandazioni di Matt e il suo sguardo apprensivo; Heath venne a prenderla insieme a Sam, poiché non poteva guidare da solo. Le afferrò la mano e gliela strinse, quando notò il tremore del corpo di lei, ancora reduce dallo shock subito e le sorrise appena. La sera precedente aveva parlato con Amanda e poi con Sam del comportamento avuto dalla ragazza quella mattina, ed entrambi, in tono non troppo diplomatico, gli dissero che era stato un idiota; Audrey aveva bisogno di rassicurazioni, e lui non aveva fatto altro che alimentare le sue paure con quelle parole. Forse era stato davvero uno stupido, ma lei non era di certo una persona molto loquace! Sperava almeno che la festa di bentornato le andasse bene..
Arrivarono al ranch e videro diverse auto già parcheggiate davanti alla casa, Audrey fissò perplessa Heath che le sorrise di rimando e la fece scendere; quando la porta si spalancò Poppy la guardò sorridente, seguita da Amanda e da qualche altra persona.
- Bentornati! Entrate su! -
Heath le prese la mano e la condusse oltre la soglia, dove tantissimi palloncini colorati si scontravano tra loro andando verso il soffitto; c'erano alcune persone tra cui i due barman che la salutarono con un abbraccio lieve, Kelly e Marge le baciarono le guance, c'era Ethan e suo padre, c'era anche la madre di Heath, ma decise di soprassedere e mantenere la calma. In fin dei conti erano lì per festeggiare entrambi, non solo lei! Vivande e bevande troneggiavano sul tavolo da cucina, e si chiese chi mai avesse cucinato visto che né Amanda né Dennis, né tanto meno Poppy, sapevano cucinare.. Decise di indagare più tardi, nel frattempo si godeva quella festicciola, tra risate e commenti maliziosi, per non pensare a tutto ciò che era accaduto. Heath era sempre accanto a lei, e spesso le teneva la mano oppure le abbracciava il fianco, incurante degli sguardi degli altri, o forse, era proprio perché c'erano gli altri che voleva starle vicino. Si sentì un poco rincuorata, che forse avesse capito?
Il campanello suonò, ed Heath andò ad aprire, un poco perplesso perché non aspettavano nessun altro! Quando aprì si irrigidì trovandosi di fronte Rachel in compagnia di Allen.
- Che diavolo fate voi due qui? - chiese sgarbatamente.
- Tesoro! Sono venuta a sapere che c'era una festa qui per il tuo rientro a casa! E non sono stata invitata - disse mielosa, con una punta d'acidità - Lui non so perché sia qui sinceramente - finì Rachel, scostandosi i capelli tinti dietro una spalla.
- Sono venuto a sapere dell'incidente. Povera Audrey, finisce sempre in mezzo ai casini altrui - disse Allen, guardando il padrone di casa impassibile, ma con un lampo d'odio che Heath vide chiaramente.
- Non siete stati invitati. Fuori dalla mia proprietà, andatevene di vostra spontaneità, oppure chiederò allo sceriffo di scortarvi personalmente - disse freddamente. Non voleva che quei due rovinassero la festa, non voleva che Allen si avvicinasse ad Audrey, ed era stufo di Rachel.
- Ascoltami bene Rachel, sono stanco di ripeterlo: noi due non stiamo insieme, ci siamo solo divertiti entrambi. Non ti avevo promesso nulla e lo sai bene! Perciò smettila di parlare come se lo fossi. Io sono innamorato di un altra donna ed è col lei che voglio stare - disse risoluto, mentre la faccia di lei si piegò in una smorfia di pura rabbia.
- Io so chi è lei.. E' per quella stupida di Audrey! Da quando è tornata, tutto gira intorno a lei, nemmeno fosse la regina! Lei non fa per te, andiamo.. Ci sono così tante differenze tra noi due! - alzò la voce Rachel, sbattendo i piedi per terra come una bambina capricciosa.
- Lo so, e sono proprio quelle differenze sostanziali che mi hanno sempre attratto di lei. Mi spiace Rachel, ma non sei mai stata il mio tipo! Mi dispiace aver ferito il tuo ego, ma è così. Sono sempre stato innamorato di lei, e ho dovuto capirlo dopo troppi sbagli. Ma ora lei è qui, e non voglio sprecare altro tempo inutilmente. Ora devi andartene -
Rachel lo guardò con odio e sibilò - Te ne pentirai amaramente! Io sono il meglio! - e se ne andò.
Allen che era rimasto in silenzio ad osservare divertito la scena, esordì - Hai sempre avuto un gran tatto con le persone Barkley, non c'è che dire! Fossi in te però starei attento, una donna gelosa è capace di tutto - disse malignamente.
Heath assotigliò lo sguardo - Non credo siano affari tuoi. Sta comunque lontano da Audrey, sappiamo entrambi i motivi che ti hanno spinto ad andartene no? Non voglio che ti avvicini alla mia donna, sono stato chiaro? - disse, gettando un rapido sguardo al suo braccio fasciato.
- Attento Barkley, non sono più il ragazzino spaurito del liceo. Non ho più paura di te, e nemmeno di affrontarti! Non istigarmi. Per quanto riguarda lei.. Spetta solo a lei di decidere no? In fin dei conti.. Eravamo così amici al liceo.. - disse con uno strano sorriso, che mandò ad Heath dei brividi lungo la schiena, poi lo vide andarsene e rientrò in casa pensieroso.
Ethan si avvicinò e gli chiese cosa fosse accaduto, e quando l'amico spiegò ciò che era avvenuto. Heath gli chiese di indagare su Allen, si sentiva inquieto e non era affatto una cosa positiva.
- Tranquillo amico, lo terrò d'occhio, e se scopro qualcosa.. Sarai il primo a saperlo - rispose Ethan. I due si sorrisero e tornarono alla festa.
Lo so, lo so.. Sono in ritardo e non è molto questo capitolo.. Ma purtroppo il lavoro mi porta via tempo ed energie. La scrittura dei capitoli sarà lenta, ma comunque continuerò a scrivere, perciò portate pazienza!
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