Capitolo 20
Ragazzi, perdonate il ritardo ma questo capitolo non voleva scriversi! So che è corto, ma avevo promesso anche che avrei scritto anche degli altri personaggi e così è stato! Il prossimo sicuramente sarà di Heath e Audrey; per ora posso solo dire: buona lettura, e spero sia comunque di vostro gradimento!
Un bacione
La festa si era protratta per delle ore, ed Audrey non aveva più rivolto la parola ad Heath che se ne stava piuttosto stizzito a debita distanza da lei; Rachel aveva abbandonato il party dopo pochissimo tempo, probabilmente il fatto di aver visto Heath in atteggiamenti troppo intimi con quella che lei considerava come una patetica zitella mangia ciambelle.
Kelly era rimasta sorpresa e felice di quella festicciola in suo onore, ed aveva ringraziato la ragazza per la torta che a detta sua era ''La fine del mondo''! Audrey la ringraziò sorridendo, e per un po' aveva messo da parte l'incontro del pomeriggio e il litigio con l'uomo con cui aveva una sottospecie di relazione a base di sesso, sesso sfrenato. Era tornata a casa in macchina con Heath e i suoi amici, mentre Poppy aveva deciso di rimanere e sistemare le ultime cose nel negozio; arrivando al ranch c'era Sam ad aspettarli, salutò tutti con un ampio sorriso e balbettò poi un piccolo saluto ad Amanda che arrossì a sua volta.
Audrey e Dennis si guardarono per qualche secondo, poi alzarono gli occhi al cielo e scossero il capo: quei due dovevano parlarsi e alla svelta! La ragazza si guardò in giro, dopo aver accarezzato i cani, e notò che Heath era sparito. '' Ma che diavolo gli prendeva adesso? '' pensò frustrata '' Di certo io non ho fatto niente, quindi non andrò da lui, se lo scorda. ''
- Dennis, a proposito.. Dove sei andato con l'affascinante barman? - sogghignò guardando l'amico, che ora la stava fissando con un sorrisino di circostanza mentre cercava di darsela a gambe.
- Vero! Allora, dove ti ha portato? A vedere qualche animale del posto? E immagino tu l'abbia.. guardato da vicino.. - disse maliziosa Amanda, ammiccando.
- Siete due idiote.. Non è successo niente - borbottò di risposta, scappando in camera. Ovviamente non poté sperare che le sue amiche lo lasciassero in pace, infatti gli corsero dietro.
- Bene. Ora dicci tutto! Racconta ogni più piccolo sordido particolare.. - incitò Amy, sdraiandosi sul letto mentre l'altra sedeva sul bordo in attesa.
Dennis sospirò sconsolato, sapeva che non poteva averla vinta quando si mettevano in testa di assillarlo perciò sedette sul pavimento incrociando le gambe e cominciò a parlare - Ci siamo conosciuti l'altra sera al saloon. Sapete come sono fatto no? Quando vedo un bel ragazzo non mi ferma niente, nemmeno se è etero, perciò ho cominciato a flirtare con lui e lui non solo non era infastidito ma contraccambiava le mie battute. Abbiamo cominciato a chiacchierare di cose stupide e e assurde; abbiamo iniziato a bere, sempre di più e lui ha cominciato a fare battute non poco velate così gli ho chiesto se c'era una donna che faceva parte della sua vita, sapete no? Per tastare il terreno.. E lui mi ha detto di no, che era uno spirito libero e che amava le storie anche facili; così l'ho invitato a fare un giro e, non so come siamo finiti nei bagni a baciarci. Mi ha spinto contro il muro e ha iniziato a baciarmi furiosamente e cazzo! Se ci sa fare con la lingua! In ogni senso - disse malizioso - Ci siamo chiusi in uno dei cubicoli ed entrambi abbiamo iniziato a toccarci sopra i vestiti, poi lui ha iniziato a spogliarmi e gli ho chiesto cosa volesse fare, lui mi ha detto che voleva provare per una volta il sesso con un uomo. Eravamo eccitati entrambi e su di giri per l'alcool, e mi sono trovato piegato addosso al muro con i pantaloni abbassati e il suo viso in mezzo alle mie natiche. Ve l'ho detto che ci sa fare con la lingua, non fate quelle facce che avete fatto di peggio voi! Alla fine, quando credevo che sarei venuto così, ha preso un preservativo e dopo esserselo messo.. Bè ho visto le stelle! Cristo, ma qui nel Montana sono tutti così dotati?! Ci abbiamo dato dentro, siamo rimasti chiusi lì per un ora; siamo usciti e ci siamo scambiati i numeri e poi ci siamo separati. Pensavo fosse una cosa da botta e via ma.. Stamattina mi aveva mandato un messaggio chiedendomi di vederci e.. Non ho resistito! Pensavo volesse ripetere l'esperienza e di certo non gli avrei negato un altro giretto, ma mi ha solo portato a fare un giro mostrandomi uno dei suoi luoghi preferiti. Abbiamo chiacchierato, con domande sulle nostre vite, domande semplici e stupide eppure il tempo è volato.. Mi sono trovato bene con lui, non è solo bravo a fare sesso ma è anche una brava persona, è gentile, simpatico e premuroso.. Si era portato dietro pure il pranzo da mangiare per me e lui! - disse sospirando e sorridendo come un ebete, mentre le altre si scoccarono uno sguardo eloquente, arrivando entrambe ad una stessa conclusione: il loro amico era completamente cotto!
- E vi vedrete ancora o è già finito il divertimento? - chiese Amanda, concentrata nelle risposte dell'amico.
- Bè non ne abbiamo parlato Amy! Non è che lo si domanda una cosa del genere! Comunque.. io spero voglia continuare.. almeno fino a quando non torneremo a casa - disse alzando le spalle, anche se dentro di lui sentiva uno strano nodo stringere all'altezza dello stomaco.
Audrey annuì appena - Sono stupita lo ammetto.. Credevo di piacergli visto che qualche settimana fa mi aveva baciata, ma a giudicare da come ti guardava stamattina deduco che tu gli piaccia moltissimo Dennis! E ti posso assicurare che è una brava persona; certo non voglio che tu soffra, quindi fa attenzione ok? Per il resto divertiti - gli disse dolcemente, accarezzandogli la fronte.
Dennis sorrise e si godette la carezza; sapeva perfettamente che Audrey si preoccupava spesso per lui e Amy, ogni volta che i due soffrivano infatti lei era solita porgere una spalla per loro. La baciò sulle labbra in segno di riconoscenza, mentre afferrava una mano di Amanda, che ricambiò con una stretta affettuosa; erano la sua famiglia, l'unica che per lui contava davvero e non le avrebbe mai abbandonate.
- E tu? Quando parlerai con Sam? - chiese all'amica, che sospirò rumorosamente mentre si metteva a sedere.
- Penso.. Si, di essere pronta a parlare con lui. Probabilmente alla prima occasione gli chiederò cinque minuti del suo tempo e.. parleremo se vorrà ancora parlare - disse fissando la finestra.
I due amici annuirono e Audrey le disse - Sono convinta che anche lui desideri parlare con te, di tante cose. Vedo come ti guarda, lo hanno notato tutti Amy; dovete assolutamente parlare e chissà, magari è la volta buona che finite finalmente a letto! -
Amanda boccheggiò e arrossì - Audrey ma che dici?! -
- Tesoro, c'è così tanta tensione sessuale anche tra voi due, che non si respira quando siete nei dintorni! - le ammiccò Dennis - Perciò discutete e poi fate pace sotto le lenzuola! -
Quella sera il diretto interessato aveva accettato con gratitudine l'invito a cena di Audrey, e con grande disappunto di Amy che non si sentiva più così tanto pronta a parlarci. Quando poi vide l'amica farla sedere accanto a lui, le avrebbe volentieri strappato i capelli; sapeva che l'amica voleva aiutarla, e apprezzava lo sforzo ma era lei a dover parlare con Sam alla fine, mica viceversa! E l'ansia la stava divorando sempre di più..
La conversazione ora si era trasferita in salotto, davanti a delle buone tazze di caffè ed eventuale ammazza caffè per concludere una cena luculliana; Dennis parlava fitto fitto con Heath e Sam mentre Audrey e Amanda parlavano del più e del meno, anche se entrambe erano incuriosite da quella conversazione tanto privata di quei tre mascalzoni che discutevano a bassa voce, per non farsi sentire da loro. Amanda si stava mordicchiando il pollice quando vide Sam alzarsi per andare a fumare una sigaretta fuori, e Audrey le pizzicò un fianco indicandole l'occasione propizia con un cipiglio degno di nota; sospirando nervosamente si alzò e si sistemò la gonna del vestito e andò anche lei sotto il portico.
- Posso farti compagnia? - chiese lei, con finta baldanza.
Sam la guardò perplesso - E da quando fumi? - le chiese - Il fumo fa male e deteriora la pelle, non lo sapevi? -
Alzò le spalle e gli prese la sigaretta dalle dita e prese una grossa boccata, per poi buttare fuori il fumo in una grossa nube grigiastra nell'aria - Che ci vuoi fare? Sono una cattiva ragazza che non ascolta i consigli degli altri-
- Oh me lo ricordo bene.. - sogghignò l'altro di rimando, riprendendosi la sigaretta e aspirando a sua volta il fumo.
Rimasero in silenzio per un bel po', fissando entrambi l'ampia distesa notturna puntellata di stelle luminescenti sopra le loro teste rimanendo vicini l'uno all'altra eppure distanti, come se ci fossero chilometri in mezzo tra loro come la terra con il cielo.
Un refolo di vento fresco soffiò scuotendo le chiome degli alberi ed Amanda rabbrividì leggermente, anche se era estate le sere erano piuttosto fresche in mezzo alle montagne; Sam la guardò e sorrise mestamente vedendola riscaldarsi le braccia con le mani, era sempre stata una tipetta freddolosa ma pur di apparire perfetta indossava sempre vestitini appariscenti, e pur di farsi notare sarebbe anche morta di freddo!
- Nonostante gli anni siano passati, non hai ancora imparato ad indossare delle felpe la sera qui. Non sei cambiata affatto - disse con la sua risata roca e profonda.
Amanda sentì la pelle d'oca formarsi a quel suono, era quello che le era mancato di più in lui: la faceva sentire al sicuro, come una bella coperta calda nel periodo invernale, le ricordava una cioccolata calda con panna e uno spruzzo di caramello e noci, era densa e avvolgente. Gli sorrise timidamente - Sai che non amo indossare abiti informi.. In fondo perché nascondere il mio fisico? Non è brutto da doverlo nascondere - ridacchiò altezzosa; in realtà aveva sempre mal sopportato il suo fisico perché era sempre stato troppo formoso e dedito ad occhiate viscide da parte di uomini indesiderati. Ma sua madre era contraria a jeans e magliette informi e le faceva sempre indossare capi troppo aderenti e lei li indossava in silenzio e con riluttanza; tuttavia imparò presto ad apprezzarli quando incontrò lui, voleva essere bella per lui, desiderabile e così fu. Sapeva che Sam se la mangiava con gli occhi, lo vedeva anche ora a distanza di anni dal suo sguardo di fuoco, come la serata passata al saloon. Era l'unica volta che ringraziava sua madre per la sua ostinazione a capi d'alta moda che la costringeva a portare.
- Si, ma prendersi un raffreddore per una sciocchezza del genere mi sembra un tantino esagerato no? Ci sono molte donne che non hanno bisogno di attirare l'attenzione con abiti corti, anche con una tuta addosso sono meravigliose. L'eleganza deriva dal carattere, non dall'esteriorità - disse Sam sovra pensiero, spegnendo il mozzicone nel posacenere.
Per Amanda fu un vero e proprio schiaffo sul viso e deglutì, trattenendo le lacrime: cosa significava? Che ora non gli interessava più nemmeno sul piano fisico? Si appoggiò al terrazzo in legno e prese un grosso respiro, cercando di non far tremare la voce disse - Capisco. Quindi io, o un altra donna, non avremmo le tue attenzioni? -
- Le guarderei per cinque secondi, poi me le dimenticherei - rispose lui, non capendo dove volesse arrivare.
Gli sorrise amaramente - Capisco. Ecco perché dopo pochi mesi ti eri sposato.. Mi ero montata la testa a quanto pare, troppo -
Sam la guardò con cipiglio serio e incrociò le braccia - Che vuoi dire con questo? Non sono così superficiale -
Amanda rise - Hai appena ammesso che guarderesti una persona come me solo per poco e poi la dimenticheresti. E guarda caso, dopo soli sei mesi ti sei sposato! - disse girandosi verso di lui, con occhi lucidi.
- Ma che diavolo stai dicendo?! Per me non era così, non dipingermi come uno stronzo Amanda! Cristo santo, cosa avrei dovuto fare? Aspettarti fino alla ma vecchiaia?! Mi hai detto che dovevi tornare a casa, che non potevi stare con me.. E ora mi vieni a dire che ho sbagliato a sposarmi? -
- Io non mi aspettavo fedeltà eterna, ma pensavo mi amassi di più! Come è possibile che professavi amore per me, e dopo nemmeno nove mesi ti sei sposato? Era questo il tuo amore? Sono dovuta tornare perché i miei genitori avevano scoperto la nostra relazione.. L'ho fatto anche per te! -
- Ah certo! Per me? Ma tu sei fuori di testa! Amore è affrontare le cose insieme, tu mi hai mollato su due piedi Amanda! Mia moglie invece era sempre stata innamorata di me, ed era lì quando mi hai spezzato il cuore! Poi è rimasta incinta e anche se non l'amavo come ho amato te, non l'avrei lasciata sola! -
Amanda singhiozzò - Maledetto stronzo! Io ti amavo e volevo proteggere te e la tua famiglia, per questo ti ho lasciato! Avevano minacciato di creare problemi a te e ai tuoi genitori, così sono tornata a Parigi.. Poi quando hanno visto che non volevo sposarmi con l'uomo che avevano scelto per me, per ampliare i loro affari mi hanno diseredata. Mia nonna e mia zia mi hanno accolto in casa e sono state loro a spingermi a tornare qui e parlarti! Ma quando son arrivata a casa tua, mi ha aperto la porta la tua futura moglie. Mi aveva detto che stavate per sposarvi e nonostante le avessi chiesto se potevo parlare con te, mi disse che non dovevo più farmi vedere. Hai idea del dolore che ho provato?! Tu che avevi giurato di amarmi sempre e comunque, non hai impiegato che pochi mesi per dichiarare amore eterno per un altra! Sarei io la superficiale, la stronza?! Ed io che sono ancora qui, ancora ad a... - ma si zittì, mordendosi la lingua, non ne valeva la pena davvero perdere altro tempo con lui; gli volse le spalle andando verso la porta d'ingresso, l'unica cosa che voleva ora era piangere sotto le coperte.
Una mano d'acciaio le afferrò il polso riportandola bruscamente alla realtà, facendola voltare verso di lui che ora la fissava con cipiglio bellicoso - Di che diavolo stai parlando? -
- Cos'è, sei sordo per caso? O ascolti solo quello che ti pare? - ringhiò di rimando, tentando invano di scrollarsi di dosso la sua mano.
- Che diavolo significa che non ti sei sposata?! Che diavolo significa che sei venuta qui?! - si alterò lui, alzando la voce ad ogni parola.
Lei emise un sospiro tremolante - Esattamente quello che ti ho detto. Dopo quattro mesi dal mio ritorno a Parigi avrei dovuto sposarmi ma non l'ho fatto. Solo qualche mese dopo mi sono fatta coraggio e sono salita sul primo aereo per venire qui; volevo rivederti, volevo.. Ho sperato che tu, non lo so nemmeno io. So solo che quando sono arrivata davanti alla porta di casa mi ha aperto una donna che si professava la tua fidanzata e che non avevo alcun diritto di venire qui e parlarti; che presto vi sareste sposati e che non avevi tempo per la tua avventura estiva. Così me ne sono andata, ma prima ti avevo spedito una lettera scrivendoti semplicemente che mi sarei trattenuta in albergo ancora qualche giorno nella speranza che venissi da me e potessimo parlare. Quando non ti sei presentato capii che non volevi nemmeno vedermi un ultima volta perciò me ne sono andata; ora se non ti dispiace, potresti lasciarmi? Sono stanca e mi sono umiliata abbastanza -
Sam si irrigidì ascoltando le sue parole, e le interpretò come un pessimo segnale: non le credeva, e perché avrebbe dovuto? Ci ha messo poco a trovarsi un altra donna con cui condividere la propria vita; la considerava una donna superficiale quindi perché credere al suo dolore?
- Lasciami.. Per favore.. Non ti chiederò altro, lasciami andare una volta per tutte - sospirò Amanda, con voce piena di sofferenza.
- Ero venuto a cercarti. Tuo padre mi aveva detto che eri in viaggio di nozze, che io non contavo nulla per te. Così mi sono messo il cuore in pace e me ne andai, avevo anche lasciato una lettera per te ma.. Tornato qui ero completamente distrutto e Patricia mi rimase accanto; bevevo spesso e una sera ero così ubriaco che.. Quella notte Patricia rimase incinta e il pensiero che mio figlio crescesse con un padre che beveva come una spugna, e lasciare la madre sola.. decisi di sposarla. - deglutì - Mi sento preso per il culo a questo punto. Sembra davvero una beffa del destino - rise crudelmente, passandosi una mano sul viso con fare stizzito.
Amanda iniziò a tremare e a versare lacrime silenziose, piene di angoscia, tormento e dolore: le aveva scritto? L'aveva cercata a casa sua? E lei? Lei era completamente all'oscuro di tutto ciò!
- Io.. Non ne sapevo niente.. Io.. - balbettò distrutta, percependo il suo cuore pompare ad una velocità inaudita e il respiro accelerare mentre luminosi puntini neri e bianchi iniziavano a ballarle davanti agli occhi. Le gambe iniziarono a tremare e inclinarsi sempre di più verso il pavimento. Percepì le forti braccia di Sam afferrarla prima che crollasse a terra come un fantoccio di pezza e tenerla stretta al suo petto che si alzava sotto il suo rapido respirare affannoso.
- Sam.. Oddio Sam! Non.. Io.. - singhiozzò mentre il dolore continuava ad impossessarsi di ogni fibra del suo essere, o forse era il dolore di Sam? Non lo sapeva, era così grande da non saper distinguere la sua provenienza.
- Ssh.. Tranquilla.. Sono qui, sono con te.. - le sussurrò tra i capelli, prendendola in braccio come un padre prendeva la figlia, dopo che si era addormentata sul divano.
Bussò alla porta con forza e quando Heath aprì, rimase perplesso nel vedere l'amico con una faccia lugubre e Amanda rannicchiata al suo petto. Aprì la bocca ma prima che potesse anche solo dire una sillaba Audrey iniziò a strepitare.
- Che cosa è successo? Cosa le hai detto?! - sibilò avvicinandosi all'amica, che nascose il volto tra le mani mentre le spalle tremavano vistosamente.
- Stanne fuori. - le disse gelido l'altro, facendola boccheggiare stizzita. Heath le pose le mani sulle spalle e l'avvicinò a sé, lasciando l'amico portare in camera la ragazza; scosse la testa quando Audrey lo guardò storto, quei due dovevano chiarirsi e loro non dovevano mettersi in mezzo.
Sam posò Amanda sul letto, dove la corpi con una coperta in modo da riscaldarla un poco, ma Amanda lo sentiva lo stesso. Il gelo era dentro di lei, e non c'era niente che avrebbe potuto scaldarla nemmeno l'abbraccio dei suoi amici più cari, che ora erano turbati nell'averla vista in quello stato. Era raro vederla crollare in quel modo, e se era successo voleva dire anche che qualcosa era andato storto; avrebbero atteso tuttavia che fosse lei a parlare, non l'avrebbero forzata.
Dopo essersi assicurato che la donna che ancora amava si fosse addormentata, uscì da quella stanza come una furia senza guardare in faccia nessuno, mentre milioni di pensieri gli affollavano la mente facendogli venire un forte mal di testa. Sentiva il bisogno di urlare, di picchiare qualcosa e per farlo doveva allontanarsi da lì; non avrebbe sopportato nessuna ramanzina da parte di Audrey e di Dennis, e nemmeno un tentativo d'approccio del suo amico; non salutò nessuno, afferrò le chiavi e salì sulla sua macchina, partendo velocemente e lasciandosi il ranch alle spalle: doveva schiarirsi le idee, ma soprattutto, doveva capire e trovare quel presunto biglietto che Amanda gli aveva inviato anni prima. Patricia non poteva essere arrivata ad un simile livello di cattiveria, non poteva davvero credere che in realtà, la donna che aveva sposato fosse una simile stronza! Solo quando avrebbe rimesso a posto le idee, sarebbe tornato, ma per ora aveva bisogno di stare lontano da lì, lontano da lei e dal loro amore che ancora li legava insieme.
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