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Capitolo 17

Heath era già partito da qualche ora insieme a Sam, per andare a radunare i vitelli e il resto della mandria; Audrey dopo aver fatto una bella doccia, e aver pulito le stanze, era andata in cucina a preparare un pranzo al sacco per tutti. Aveva già indossato dei pantaloncini corti e una maglietta a maniche corte scolorita, e aveva sistemato i suoi capelli in due trecce, quindi non doveva perdere tempo per il suo vestiario cosa che stava facendo innervosire parecchio Amanda, che non aveva l più pallida idea di cosa indossare!

E ora, mentre i suoi amici imprecavano a denti stretti nella loro camera, lei si ritrovava a cucinare hamburger di manzo in padella, preparando in disparte delle salse da accompagnare insieme a della verdura alla griglia, e infine prese a cucinare il suo crumble alle ciliegie. Era il dolce preferito di Heath, perciò visto gli ultimi trascorsi, voleva stupirlo e fargli una sorpresa; aveva preso le ciliegie che aveva già lavato e snocciolato, e le aveva unite con lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone, aveva amalgamato il tutto e lasciato a riposo. Poi in una ciotola aveva messo farina, zucchero, semi di una bacca di vaniglia, del burro ammorbidito a temperatura ambiente ed infine, con le mani, aveva amalgamato gli ingredienti formando della briciole con la punta delle dita, alla fine aveva preso degli stampini dove aveva messo le ciliegie ed infine la pasta sbriciolata ed infornato nel forno caldo per mezz'ora. Aveva deciso di tenere i dolcetti in caldo, quindi li aveva posti in una teglia e chiusi con alluminio, visto che era un dolce che andava servito caldo! Dopo aver sistemato i panini al sesamo, la carne e la verdura, i dolci e delle bevande da accompagnare al tutto, chiamò il resto della ciurma per informarli della partenza; restò sconvolta nel vedere Amanda con degli shorts molto corti, e una semplice canottiera dove faceva intravedere una porzione di pancia, rigorosamente piatta e fonte di profonda invidia di Audrey, e delle scarpette basse non molto adatte per un attività di campo. Dennis invece era più sobrio, jeans e maglietta a maniche corte, dai colori molto vivaci che facevano risaltare la sua pelle lattea, e la sua immancabile macchina fotografica; sospirò e alzò gli occhi al cielo quando entrambi risero dei suoi vestiti e soprattutto delle sue trecce bambinesche.

- Sembri una piccola contadinesca! Ti manca solo un grosso cappello di paglia, e poi potresti andare a raccogliere le uova in un pollaio! - rise Amanda, mentre Dennis le aveva scattato diverse foto e con tutto il suo candore le disse - Con queste, potrò ricattarti fino alla morte! Se mi servirà un favore, so già come farti dire di si, dolcezza! -. Dopo aver borbottato diverse maledizioni ai suoi amici, presero la jeep e percorsero diversi chilometri di sentieri, ridendo in silenzio quando li sentiva lamentarsi e aggrapparsi alla macchina, non appena c'era uno scossone dovuto al sentiero accidentato pieno di buche e sassi. Amanda la guardava pallida - Non ti avevo mi vista guidare, non lo fai mai a New York che credevo non avessi nemmeno la patente! - pigolò, mentre osservava il piccolo Aron restarsene cheto sul sedile senza lamentarsi una volta.

- Diciamo che sono stata obbligata a farla.. Ma Jonathan mi iscrisse contro la mia volontà a scuola guida, e dovetti prenderla per forza. Non appena ottenni la patente, non mi avvicinai più ad una macchina, tranne quando fuggii dal ranch anni fa. - spiegò sinteticamente Audrey, ma come sapeva, non avrebbe potuto scamparla di fronte alla curiosità dei suoi compari, infatti il suo migliore amico le chiese - Perché? Insomma, è uno spreco farla e poi non usarla no? -. Lei sospirò pesantemente e raccontò brevemente la storia dell'incidente, il suo odio verso le macchine e la paura dei veicoli in generale, - Mi spiace dolcezza, non avevo idea.. - sospirò Dennis, guardandola con compassione per poi distogliere lo sguardo, perché sapeva quanto Audrey mal tollerasse sguardi simili. - Perché non ce l'hai mai detto Didy? - domandò Amy, che le accarezzò appena una spalla, notando il suo irrigidimento mentre guidava, al che le rispose atona - Perché mai avrei pensato di dover guidare ancora, e perché non mi piace ricordare l'incidente e la morte di mia madre -

Proseguirono il viaggio in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri fino a quando non raggiunsero la pianura verde dove da lontano, videro già gli uomini in sella ai loro cavalli intenti a spingere la piccola mandria verso sud. Audrey parcheggiò a debita distanza, non si poteva mai sapere la reazione degli animali nel caso fossero infastiditi da qualcosa; scesero tutti e dopo aver aperto il bagagliaio e tirato fuori i viveri, fece un cenno ad Heath che l'aveva già vista arrivare, e dopo aver dato l'ordine legarono tutti i cavalli e si avvicinarono. Aron corse immediatamente da suo padre, che un tenero sorriso lo afferrò e lo mise in spalla, rimanendo però poi a fissare Amanda a bocca aperta, e si accorse che anche gli altri due mandriani la guardavano famelici. Sembravano lupi pronti ad attaccare una preda innocente, anche se quella preda di innocente non aveva nulla! Questo era uno dei pensieri di Sam, mentre pallido squadrava da capo a piedi la giovane donna davanti a lui. Perché si: Amanda ora era diventata una vera e propria donna; aveva acquistato la dolcezza delle sue forme, sui fianchi e sul seno alto e sodo, con il suo ventre pallido in mostra da quella canotta striminzita che indossava e la rendeva ancor più indecente del solito. Non che a lui dispiacesse si intende, ma come lo infastidiva il fatto che altri uomini la guardavano con interesse! Lei era sua, solo sua! '' Ma che cazzo! Sam, stai affrontando un divorzio ed hai anche un bambino piccolo, controlla i tuoi ormoni! Non sei più un ragazzino, e poi lei era tua una volta! Ora è una giovane donna libera e senza vicoli, e senza di lui..'' pensò tristemente, voltando il capo dall'altra parte. Non aveva notato il desiderio negli occhi di Amanda, troppo impegnato com'era nelle sue elucubrazioni mentali, e non aveva visto la sua sofferenza quando lui aveva voltato il viso, non rendendosi nemmeno conto probabilmente della smorfia che gli era parsa guardandola. Amanda avrebbe voluto urlare di frustrazione e di rabbia. L'aveva abbandonata, dopo avergli chiesto di aspettarla, lui aveva già un altra donna al suo fianco; si era vestita in quel modo assurdo solo per far colpo su di lui, ma sembrava quasi che provasse il profondo desiderio di vederla sparire da lì. Oh lei sapeva che quello non era posto in cui sarebbe andata volentieri, ma per amore chi non lo farebbe? Se ne avesse parlato con Dennis, probabilmente le avrebbe riso in faccia! Come poteva ancora amare un uomo a distanza di anni? La verità era che non aveva mai dimenticato quel ragazzo che le aveva mostrato e fatto apprezzare il suo mondo; ogni volta che aveva frequentato qualcuno, lo metteva sempre in confronto a Sam, il suo dolce Sam. Quel Sam che le aveva fatto provare la più grande felicità, e che poi l'aveva fatta cadere nella più profonda sofferenza del primo vero amore; tutti le avevano parlato di una cotta adolescenziale, che sarebbe passata ma lei sapeva che non era una semplice sbandata. Non se a distanza di anni, sentiva il suo cuore batterle tanto velocemente da aver paura di ritrovarselo rotolare ai piedi e milioni di farfalle sbattere furiosamente nello stomaco.

Audrey gettò un occhiata di sottecchi ai due, e impercettibilmente sospirò scuotendo la testa; sapeva che l'amica aveva tentato l'approccio vestendosi in quel modo, ma era anche a conoscenza del fatto che probabilmente era la strada sbagliata per tentare un approccio deciso con Sam. Quei due erano così simili! Testardi e tremendamente insicuri! Ma chi era lei, che non aveva mai osato di gettarsi a capofitto nelle relazioni con gli altri? Almeno Amy poteva dire di averci provato, ma lei poteva dire lo stesso? Qualcun altro stava arrovellando il suo cervello, ma non aveva pensieri così malinconici, tutt'altro. Heath era abbastanza vicino alla sua bionda da poter allungare la mano per toccarle il viso, ma dovette farsi grande violenza per non farlo. Quando l'aveva vista scendere dall'auto, qualcosa di grosso e pressante gli aveva oppresso il cuore ed anche il basso ventre; quei pantaloncini corti mettevano in risalto quelle splendide gambe che lui adorava schiacciare tra le mani mentre facevano l'amore, quella maglietta metteva in risalto il suo seno prosperoso e volitivo, e quelle trecce.. Dannazione a quelle dannatissime trecce che gli facevano immaginare scene più oscene che potesse immaginarsi! Dovette ficcarsi un panino in bocca, pur di non gemere come un maniaco e, con grande cautela, si sistemò meglio il cavallo dei pantaloni. Gesto che purtroppo non sfuggì a Dennis che sogghignò apertamente, visto che anche lui poteva capire il perché di quel gesto così.. Noncurante! Capitava anche a lui di doversi sistemare i calzoni quando vedeva un bel bocconcino su cui avrebbe voluto mettere le mani. E poté notare come Audrey si era irrigidita vedendo quel gesto non proprio pio del cowboy, e di come il suo sguardo da prima sorpreso si fece subito scuro, per poi voltargli le spalle irrigidita e nervosa. Heath alzò un sopracciglio, confuso, Dennis per poco non gli esplose a ridere in faccia. Quei due erano davvero spassosi! Si, decisamente voleva vedere come si sarebbe evoluta la loro relazione, che di certo non poteva dirsi noiosa come quella d Amy con l'altro bel fustacchione! Non che non volesse bene ad Amanda, le amava entrambe di un amore pulito e sincero, perché erano state le uniche a guardare oltre le apparenze e ad amarlo per quello che era, ma per Amanda alla fine tutto si sarebbe risolto con una bella dichiarazione e tutti vissero felici e contenti. Ma Audrey, Audrey era per lui un incognita; l'aveva vista gettarsi a capofitto in relazioni per niente felici, per poi chiudere con qualche povero disgraziato a cui interessava portare una semplice conoscenza in qualcosa di più. Si, non vedeva l'ora di vedere come avrebbero gestito le loro gelosie, le loro insicurezze e il loro continuo rincorrersi in esplosioni di guerre e ri-appacificazioni.

Tutti erano immersi nei loro pensieri, chi tristi, chi divertiti, chi invece pieni di eccitazione, si gustarono il pranzo in silenzio con la sola sinfonia del vento che faceva vibrare i fili d'erba, e i muggiti delle mucche radunate in lontananza. Benché per alcuni di loro non era la solita musica che ascoltavano nella grande mela, percepirono i loro cuori farsi leggeri e sereni, come se il vento portasse via le loro ansie e i loro turbamenti. Sam, Heath e gli altri decisero di rimontare in sella mentre i cani indirizzavano il bestiame verso i mandriani; Audrey, Amanda e Aron decisero di tenersi bene in disparte per sicurezza, mentre Dennis aveva pensato bene di scattare qualche foto qua e là mantenessi lontano dalla traiettoria degli animali, che scalciavano e sbuffavano. Audrey osservava con attenzione quello spettacolo, vagamente in ansia: spesso anche i cowboy più esperti rischiavano spesso l'osso del collo se per caso un toro o una mucca gli andavano addosso con il loro peso, perciò era in allerta e pronta a reagire. Il bambino tuttavia non era dell'avviso di rimanersene fermo a guardare, perciò piano piano si avvicinava sempre di più all'azione, facendo attenzione a non attirare l'attenzione delle due ragazze. Accadde tutto in un momento: alcune delle mucche più giovani si staccò dal resto della mandria e corse nella loro direzione, ed Aron rimase fermo completamente terrorizzato, nel vedere quegli enormi bestioni correre verso di lui; Amanda non era mai stata brava con i bambini, anzi a detta sua non credeva mai ne avrebbe avuti di suoi, perché sempre secondo lei, sprovvista di lato materno. Ma quando vedi il pericolo davanti a te, e quando questo si estende su un esserino piccolo e fragile come un bambino di quattro anni, la forza che non credevi di avere esplode come una bomba. E corse, più forte che poté incurante delle urla e del rumore forte di zoccoli; si gettò sul bambino e lo mise sotto di lei, coprendolo con il proprio corpo. Audrey aveva notato il fucile nel bagagliaio, lì molto spesso i mandriani si portavano appresso delle armi nel caso di pericolo e fece l'unica cosa che le venne in mente di fare: lo afferrò saldamente e puntandolo in alto cominciò a sparare dei colpi. Le mucche spaventate deviarono i corpi a terra e tornarono a ricongiungersi con il resto del bestiame che ora si trovava fuori dal recinto e pronto per essere condotto in un pascolo più sicuro e vicino al ranch.

Heath e Sam non attesero nemmeno un istante, non aspettarono di fermare il cavallo e scesero velocemente in corsa, correndo affannati e terrorizzati verso i loro affetti più cari. Sam per poco non ci rimaneva secco! Suo figlio per poco non veniva ucciso dalla corsa folle dei bovini, e il pensiero infine corse alla donna che ora lo stringeva spasmodicamente a sé: anche lei aveva rischiato grosso, ma era uno splendore con quei capelli sparati in aria e gli abiti sporchi d'erba e fango. Heath continuava invece a imprecare maledizioni, mentre pensava a come avrebbe potuto farla pagare a quegli idioti dei suoi uomini per non aver guardato gli animali con attenzione e aver permesso una cosa simile. Avevano rischiato la tragedia se Audrey non avesse sparato e mentre si avvicinava, la guardava forse per la prima volta in vita sua: era bella la sua ragazza. Non era magra, e forse non vestiva alla moda, ma era bellissima; vederla con i capelli scarmigliati, le guance rosse dall'adrenalina e gli occhi infuocati era semplicemente splendida, non era una principessa indifesa lei, ma una guerriera con le palle! Metaforicamente parlando si intendeva.. La vide respirare affannosamente, il suo petto si alzava e scendeva con rapidità; davanti a lui ora, la vedeva con più chiarezza: sotto quello sguardo infuocato vi era della fragilità che Audrey non era stata in grado di nascondere, non davanti a lui almeno. Agì d'istinto ed in barba a chiunque, l'abbracciò stretta, toccandole ogni centimetro di pelle del viso e delle braccia per rassicurarsi che fosse tutta intera tirando poi un sospiro di sollievo quando lei abbozzò un lieve sorriso, ricambiandolo a sua volta con più calore. L'avrebbe baciata anche, ma temeva seriamente per l'incolumità delle sue parti basse, perciò si limitò a trattenere le sue mani piccole e bianche tra le sue. La voce gli uscì leggermente tremolante - Stai bene? Sei ferita? - e la vide allargare leggermente gli occhi, stupita, mentre scuoteva il capo - No.. Per fortuna l'istinto ha preso il sopravvento e sono riuscita a far sparare qualche colpo.. Amanda e Aron..? - sussurrò incerta, mentre l'adrenalina cominciava a svanire e il corpo cominciava a venir scosso dai tremiti. Heath la rassicurò, trascinandola dietro al pick-up - Si sta tranquilla! Avete avuto entrambe ottimi riflessi, sono stupito! - cercò di sdrammatizzare, mentre a lei sfuggiva una risatina nervosa - Bè devi avere dei riflessi fulminei a New York.. Tra scippatori in metropolitana, ciclisti e autisti non proprio conoscenti del codice stradale che cercano di investirti, e ogni vicolo per tre tentano di abusare del tuo corpo.. Ci si fa il callo per i riflessi fulminei! -

Heath la guardò basito, ma in che diavolo di posto viveva?! '' Col cavolo che la faccio tornare in un posto così sicuro! '' pensò con sarcasmo, sentendo alcune voci alzarsi sempre più alte. '' Ma che diavolo succede? '' questo pensarono entrambi quando tornarono sui loro passi, vedendo un Sam particolarmente incazzato, un Amanda molto furiosa, ed un bambino che si nascondeva dietro le gambe del padre tappandosi le orecchie e serrando gli occhi con forza.

- Sei un incosciente!! Dove guardavi mentre mio figlio si allontanava dal vostro fianco?! Che c'è, è troppo faticoso badare ad un bambino per più di 5 minuti?! - disse nero Sam, ergendosi in tutta la sua altezza. Amanda non si lasciò sopraffare e ribatté fuori di sé - Forse tu e tua moglie avreste dovuto insegnargli ad ubbidire quando degli adulti gli danno un ordine preciso!! Inoltre sia io, sia Audrey siamo intervenute prontamente e il tuo caro figlioletto non ha che un minuscolo graffietto sulla guancia! Io sono quella messa peggio, ma cosa vuoi che sia! Io potevo anche rimanerci secca, l'importante è che il tuo prezioso pargolo non abbia riportato nulla! -

Sam la fissò stranito e borbottò - Ma non dire fesserie, certo che mi sarei preoccupato se ti fossi fatta male! Ma Aron è un bambino e.. - Amanda non lo lasciò finire - Vaffanculo! Non te ne fregava un benamato tubo se ci rimanevo! La prima cosa che hai fatto è stato correre da lui, non guardandomi nemmeno di striscio e, la prima cosa che mi hai detto è stata: Ma quanto sei stupida?! Dove li avevi gli occhi quando mio figlio si è allontanato? Poteva morire! - ansimò e poi riprese - Sai che c'è? La prossima volta lascia tuo figlio alla tua vicina, oppure dì a tua moglie di tornare a casa e occuparsi della sua famiglia invece che sollazzarsi lontana da questo posto dimenticato da Dio! -

- Basta! State spaventando il bambino - disse Heath con serietà, mentre Audrey prendeva in braccio Aron, dove prontamente nascose il suo viso nell'incavo tra spalla e collo, guardando entrambi penosamente. Amanda deglutì, si sentiva ferita dal comportamento dell'uomo e comprese che per lei non c'era più posto nel suo cuore, e forse non c'era mai stato visto la velocità compiuta da lui nel dimenticarla. Si vedeva che aveva una gran voglia di piangere e Dennis, dopo aver assistito in silenzio, sia avvicinò e la portò sotto la sua ala protettrice squadrando con fastidio il cowboy, per poi accompagnarla nella macchina. Audrey sospirò esausta, e dopo aver scosso la testa, mise il piccolo che si era fatto silenzioso sul sedile e si mise al volante. Sam stava per parlare quando Heath in modo brusco lo fermò - Basta. Lasciale andare a casa; finiamo qui Sam - e l'amico non poté fare altro che annuire secco, e voltarsi verso il cavallo per poi guardare la macchina andare verso casa, con sguardo rammaricato e frustrato.

Non appena la macchina venne parcheggiata nel vialetto, Amanda scese con uno scatto e raggiunse la porta di casa con impazienza, Dennis e Audrey si guardarono e bastò uno sguardo per capirsi al volo; la bionda scese dalla vettura e aprì, ed entrambe andarono nella stanza degli ospiti e la bionda sedette sul letto, in attesa della prossima esplosione. - Ne vogliamo parlare? - chiese con calma Audrey, osservando la sua amica correre avanti e indietro per la camera, sbuffando e borbottando parole in francese. Si fermò di colpo, e Audrey sospirò di sollievo: le stava venendo il mal di mare a furia di vederla andare avanti e indietro!

- Ma ti rendi conto?! Quel brutto imbecille!! Ha dato a me dell'irresponsabile! Che a quanto pare devo fare una visita oculistica visto che non ho guardato suo figlio allontanarsi! Quando è stato questione di secondi poi!! Oltretutto io non sono la baby-sitter di SUO figlio!! Non sono sua madre cazzo! Inoltre non si è minimamente interessato a me, se mi fossi fatta male! A proposito avresti del cotone e del disinfettante? Mi sono sbucciata le mani e le ginocchia.. Ah ma certo! In fin dei conti io per lui sono stata solo una sveltina, in età adolescenziale! Chi se ne frega se ci rimanevo secca io! L'importante è che il suo prezioso tesoro non si fosse fatto nemmeno un piccolo taglietto! E non guardarmi così! - disse puntando l'indice contro l'amica, che aveva alzato le mani - So che è suo figlio, e credo che chiunque veda una cosa del genere perdi come minimo anni di vita, ma cazzo! Nemmeno un chiedermi come stessi! Capisci? Se fosse successo il contrario non avrei mai detto quelle cose a lui! E invece.. Invece lui.. - singhiozzò, per poi mordersi le labbra a sangue.

Audrey sospirò e l'abbracciò - Ti capisco Amy.. E credo che anche lui sappia che non intendevi dire quelle cose.. Lui era solo in ansia, ma ti assicuro che era preoccupato anche per te. Ma avete sbagliato, devi concedermelo. Non dovevate urlare davanti ad Aron. Amanda, so che sei ferita e delusa nel trovarlo con un figlio suo.. Ma non devi prendertela con Aron, perché è solo un bambino che non comprende i vostri trascorsi, lui vede solo una bella ragazza che lo detesta senza sapere il perché, che litiga con suo padre e una madre completamente assente. Parlate tra di voi, discutete ma fatelo quando Aron non vi guarda, stenderesti a crederlo ma i bambini sono come gli animali, avvertono quando il clima intorno a loro non è dei migliori e rischiano di ammalarsi per questo. Tienilo solo a mente quando ti troverai faccia a faccia con Sam va bene? -

L'altra tirò su con il naso - Lo so.. So cosa vuol dire avere persone perennemente incazzate davanti a sé e non poter fare niente.. Ma capiscimi, io ero innamorata di lui, credevo mi avrebbe aspettato e invece.. Torno e lui si stava per sposare! E come se non bastasse.. Il mio sogno di avere dei bambini nostri si è volatilizzato, vedendo un lui in miniatura davanti a me dopo anni, a ricordarmi che non è mio figlio ma suo e di un altra donna! Non sai quanto questo mi distrugga!! - balbettò piangendo, Audrey continuò a tenerla stretta e a sussurrarle parole all'orecchio. Non si trovava nella stessa situazione, ma forse mettendosi nei suoi panni anche lei reagirebbe con altrettanta foga e dispiacere.

La lasciò farsi una doccia e il necessario per disinfettarsi e andò verso la cucina, dove trovò Aron seduto a tavola in silenzio e Dennis che guardava fuori dalla finestra. - Wow, non saprei chi premiare dei due per tanto silenzio! - sdrammatizzò lei, mentre i due si girarono velocemente verso la sua figura. Andò verso il frigo dove tirò fuori una bottiglietta di succo per darne un bicchiere al bambino, e con uno sguardo lo chiese anche all'amico che annuì appena.

- Audrey, ti posso parlare? - chiese Dennis, serio. Andarono in salotto e il fotografo gli mostrò alcune foto; Audrey dovette sforzare gli occhi per capire cosa guardare sul monitor della macchina fotografica e spalancò appena gli occhi - Dove le hai fatte? - domandò ansiosa. Dennis le spiegò dove le aveva fatte e lei ascoltava in silenzio, pensierosa, poi disse - Non cancellarle, le devo mostrare ad Heath. Le salverò su una chiavetta e poi chiederò al padre di Ethan di stamparle in commissariato. Potrebbero tornare utili queste foto -. Lui annuì e andò in camera, dall'altra sua amica, che sapeva avrebbe sfogato su di lui tutto il nervosismo accumulato quella mattina. Una volta che se ne fu andato, Audrey cominciò a fare delle congetture ma non poteva comunque pensare chi potesse fare una cosa simile; mezz'ora dopo Heath e Sam raggiunsero il ranch, entrambi silenziosi. Avevano già discusso, ed Heath disse esattamente le stesse parole di Audrey e l'altro, dopo aver sospirato tristemente concordò che doveva assolutamente parlare con Amanda. Averla rivista dopo anni, aveva messo in discussione l'amore che credeva di provare per la moglie e i suoi sentimenti erano in piena lotta tra loro. Entrarono in casa e Aron salutò entrambi con un debole sorriso, per poi abbracciare il padre che lo strinse a sé, accarezzandogli la testa decidendo che per quel giorno sarebbe andato a casa con il bambino. Heath lo capiva, ma dall'altra sperava che l'amico fosse più coraggioso e parlare con la ragazza; cercò Audrey e la trovò seduta all'ombra del fienile.

- Vedo le rotelle del tuo cervello girare veloci. - le disse sedendole accanto. Audrey sobbalzò e lo guardò - Siete già tornati? Come è andata? - chiese, pensando a quelle foto. Heath sospirò - Bene, se non si esclude la nuvola nera che ha accompagnato Sam fin qui. - Lei annuì - Già.. Nemmeno Amanda è particolarmente felice. Quei due dovrebbero seriamente parlare! - sbuffò, sistemandosi le trecce dietro le spalle; Heath seguì il loro percorso con attenzione e deglutì - E' ciò che gli ho detto anche io.. Ma credo che per oggi nessuno dei due sia pronto a parlarsi civilmente - ridacchiò a bassa voce.

Audrey gli sorrise - Già. A proposito.. Dennis ha scattato alcune foto, e credo dovresti dargli un occhiata. Penso possano tornare utili per le indagini del furto di bestiame -. Lui la guardò e annuì - Ha trovato qualcosa di interessante? Perfetto, ogni cosa può esserci utile, lo ringrazierò senz'altro.. Però prima.. - sussurrò a bassa voce, guardandola bramoso, portò una sua mano sulla nuca e l'avvicinò alle sue labbra, baciandola appassionato - Non hai idea di cosa m hai ispirato con queste maledette trecce! La mia erezione è stata dolorosa per tutto il pomeriggio, lo senti? - le sussurrò lascivo, leccandole un lobo dell'orecchio sinistro, mentre le portava una mano sul suo membro duro e fremente. Audrey deglutì sonoramente: ma come diavolo faceva? - Sei sempre troppo diretto - borbottò arrossendo. '' E quando mai non arrossisco?! '' pensò, continuando però le sue carezze sul ringonfiamento di lui, che ora si stava letteralmente leccando le labbra. Una scossa la fece tremare da capo a piedi, e con un impeto che non credeva le appartenesse, lo afferrò per la maglia e lo baciò con voracità. Succhiò e mordicchiò il suo labbro, mentre lui la portava con destrezza sopra di lui, toccandole il seno coperto, ancora purtroppo, dalla canotta. Gliela tolse velocemente. Audrey boccheggiò qualche istante, poi riprese, continuando a baciarlo per poi scendere verso il basso; decidendo che la maglia fosse d'intralcio, gliela tirò dall'orlo verso l'alto e guardò con ammirazione quel torace duro e possente, fissando bramosa i suoi muscoli leggermente sudati e gonfi grazie al duro lavoro. Giurò di sentire gli angeli cantare, e alzando appena gli occhi al cielo, ringraziò per tutto quel ben degli Dei e leccò con dovizia ogni linea marcata e i capezzoli, indurendoli sotto il suo tocco umido. Heath gemette rumorosamente, i suoi occhi divennero torbidi di impazienza e brama, le afferrò le braccia e la alzò in piedi, sbattendola non troppo rudemente contro la parete del fienile e le afferrò i seni opulenti, chiusi ancora da quell'aggeggio infernale del reggiseno. Glielo spostò verso il basso, e i suoi seni uscirono baldanzosi e pronti ad un assalto di bocca e denti. Non dovettero attendere molto. Heath scese come un rapace e glieli afferrò bruscamente, massaggiandoli con le sue mani ruvide per poi succhiare con gusto i capezzoli diventati turgidi. - Non sai cosa farei a queste due belle signorine.. Ma so che il mio ragazzone presto o tardi farà la loro conoscenza - sogghignò lui, vedendola annaspare di fronte a tanta schiettezza e irruenza passionale. La sua erezione premeva contro il jeans, voleva andarci piano, voleva essere dolce e delicato, ma che qualcuno lo perdonasse non riusciva ad esserlo! - Perdonami Audrey, vorrei essere più tenero ma non ce la faccio. Ti desidero così tanto da star male, così tanto che devo montarti, sento il bisogno di farlo come l'animale che sono - disse ansimando, spogliandola di tutti gli indumenti con foga. Lei glielo permise docilmente, tanto che ciò che gli sussurrò lo fece perdere definitivamente il controllo di sé - E allora non trattenerti mio splendido mustang - e con la lingua, gli tracciò la conchiglia dell'orecchio. Lui la girò bruscamente e la fece mettere in un perfetto angolo retto, spalancandole le cosce con prepotenza. Le separò le grandi labbra e vide il suo centro pulsare bramoso di attenzione e lucido e vischioso; si inginocchiò e la leccò tutta, inserendo la lingua nella sua femminilità, stimolandole velocemente il clitoride gonfio. La sentiva ansimare e gemere, mentre con la lingua risaliva verso il solco dei glutei, che spalancò vedendo la rosellina tra di essi, rosa e contratta.

- Qualcuno ti ha mai fatto provare il piacere della penetrazione anale? Mmm.. Posso provare? - sussurrò avvicinando il viso ad essa, prese gli umori della vagina e cosparse l'altro buchetto, stimolandola solo dall'esterno.

Audrey si irrigidì: aveva provato solo una volta ma non aveva provato alcun piacere in quell'atto, ma sentire Heath mugugnare d'eccitazione la fece sentire potente perciò spinse il sedere verso di lui. guardandolo sopra una spalla.

Lui inserì un dito, che venne inglobato dalla sua carne in una morsa stretta, che fece gemere entrambi; iniziò a muoverlo piano, poi sempre più veloce, ruotandolo e arricciandolo, e continuò così fino ad inserire tre dita, spronato dai gemiti e dai gridolino di lei. Stava scoppiando, voleva farla sua ma doveva andarci piano perché non credeva fosse abituata a farlo; mentre continuava a vezzeggiarla con le dita, spostò l'altra mano sulla sua femminilità e bruscamente le inserì tre dita anche lì. Audrey urlò, alzandosi in punta di piedi e cominciando a muovere il bacino avanti e indietro, ormai presa nel vortice della lussuria; imprecò e scosse la testa, il suo corpo era coperto da una leggera patina di sudore e iniziò a chiedere sempre di più finché non esplose euforica e senza freni - Cazzo sbrigati e sbattimelo dentro! -

Heath tirò fuori le dita dalla sua vagina, e con quella mano iniziò a sculacciarla, gemendo nel vedere quelle meravigliose natiche diventare rosse; era però arrivato il momento, perciò estrasse le altre dita e si tolse i jeans e i boxer, buttandoli nell'erba e nella polvere. Puntò il suo cazzo e verso la sua femminilità ed entrò con una spinta secca, muovendosi avanti e indietro, bagnandosi al meglio. La sentì contrarsi attorno a lui e sogghignò malefico, uscendo e facendola piagnucolare. Le tenne aperte le natiche e puntò la sua erezione verso l'ano, vide la cappella avvicinarsi e pian piano spinse, quando però la vide pian piano sparire e venire inglobata da quella carne calda e stretta non resistette. Si piegò e le disse roco - Perdonami - e con un movimento del bacino, entrò con forza, quasi con brutalità. Audrey urlò e tentò di fare dei respiri profondi, lui invece aspettò qualche secondo per farla abituare alla sua misura. E quando la vide sospirare e annuire impercettibilmente, lui grugnì in risposta e iniziò a muoversi; dapprima lentamente, ma durò poco perché i movimenti si fecero frenetici e profondi. Così potenti che lei per poco non cadde in avanti, si inginocchiò a terra posando gli avambracci a terra. Il ritmo che Heath incalzava non si era fermato anzi, l'aveva sculacciata ancora e ancora, poi gli aveva afferrato le trecce con entrambe le mani e continuò a pompare vigoroso. Entrambi sentivano il piacere bruciare nei loro ventri, un grande fuoco bruciava le loro carni in piena estasi; lo sentiva gemere e spingere come un animale in calore, e lei altrettanto eccitata si spingeva contro di lui per ricevere meglio i suoi colpi. Stava sperimentando un piacere diverso, non pensava che avrebbe mai permesso a qualcuno di farle una cosa del genere e trarne piacere, come venir sculacciata e afferrata per i capelli a quel modo! E invece dovette ricredersi, sempre più vogliosa lo incitava urlando e lui le rispondeva in modo diretto e osceno. Quando lo sentì ingrossarsi dentro di lei, e muoversi privo di controllo, titillò il clitoride scivoloso e un enorme spasmo le fece arcuare la schiena, contrarre il ventre e serrare e rilasciare i muscoli della sua vagina e del suo ano con inaudita forza, urlando fino a sgolarsi mentre calde lacrime le scendevano lungo le guance, completamente in preda al culmine dell'orgasmo. Heath non poté resistere a quella presa ferrea sul suo cazzo, e con un profondo gemito di godimento esplose, spingendosi in profondità e rilasciando il suo seme, finalmente liberandosi tanto che quello, uscì un poco e finì a macchiare l'erba sotto di loro. Caddero entrambi esausti e appagati, dopo un così focoso amplesso; un silenzio privo di imbarazzo li circondò, si guardarono e lui l'attirò a sé baciandola con trasporto, pieno d'amore per quella donna che si era affidata a lui a quel modo. Era splendida, piena di lui e rossa dallo sforzo, e giurò che avrebbe sempre cercato di farla essere così, priva di freni e traboccante d'amore per lui.

Nessuno dei due si accorse che un paio di occhi li stava osservando da lontano, con disprezzo. Avrebbe distrutto quella relazione e quella felicità!

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