Capitolo 16
C'era un silenzio surreale in quella stanza, e sembrava che nessuno volesse fare la prima prima mossa, troppo intimoriti da quella tensione che aleggiava nell'aria. Audrey faceva rimbalzare lo sguardo dalla sua amica, al mandriano Sam; ogni tanto gettava lo sguardo su Heath e su Dennis, nella speranza che uno dei due potesse dare delle delucidazioni in merito a quello strano comportamento. All'improvviso, forse per pietà, Aron interruppe quel tetro scenario e tirò la mano di suo padre, con un piccolo broncio infantile di noia; aveva senz'altro fame, a giudicare dal modo in cui guardava i piatti sulla tavola.
- Ragazzi, che ne dite se intanto preparo qualche stuzzichino? Dennis, ci sono delle pizzette e dei würstel e patatine in quelle credenze, potresti prenderli e preparali? Heath perché tu e Sam non andate in giardino nel frattempo e fate distrarre Aron nel tempo che prepariamo qualche cosa da mettere sotto i denti? - disse Audrey, guardando seriamente Heath che dopo aver intercettato le parole sotto quell'invito, spinse l'amico e il figlio fuori di lì e portandoli fuori in giardino. Poi lei si voltò verso l'amica, che parve riscuotersi e impallidire improvvisamente - Ok, sembra tu abbia visto un fantasma. Che sta succedendo Amanda? - le chiese dopo essersi avvicinata a lei, mentre Dennis aveva cominciato a preparare degli stuzzichi da portare fuori agli altri tre, ma deciso a sentire ogni parola di quella conversazione.
Amanda sospirò, la voce le uscì fioca e dovette deglutire diverse volte; si portò una mano tremante alla gola e chiuse gli occhi - Mon Dieu.. Mai avrei pensato di rivederlo.. Ho bisogno di alcool - deglutì, guardando i suoi amici che la osservavano confusi e sbigottiti. Ma lo era anche lei diamine! Non avrebbe mai creduto di rivedere la sua gioia e il suo tormento davanti a lei, dopo diversi anni di lontananza! Sentiva lo stomaco chiuso e il cuore pareva volergli uscire dalla cassa toracica, tale era la sua furia con cui batteva.
- Alcool? Un pò d'acqua se vuoi - borbottò Audrey, prendendosi un'occhiataccia risentita dall'altra che ribatté - Solo se è sotto forma di ghiaccio, nel mio bicchiere di rum. E già te lo tirerei dietro se mi presentassi del rum con ghiaccio. Ho seriamente bisogno di qualcosa di forte se volete ascoltare la storia.. -. Audrey alzò gli occhi e sospirò - Dovrebbe esserci del whiskey nella vecchia credenza.. Temo non sarai l'unica a desiderare qualcosa di forte! -
Dennis preparò su un vassoio alcuni salatini e altri stuzzichino, infine dopo aver aspettato l'amica con la bottiglia, decise di prendere un bicchierino e versarci dentro un pò del liquido ambrato. Le altre due lo guardavano leggermente confuse, al che l'altro alzò le spalle e disse - Credo che non siamo gli unici a volerci ubriacare prima del tempo, perciò aspettatemi qui e non fiatate prima del mio arrivo! - e uscì dalla porta d'ingresso, incamminandosi sotto al portico dove vide i due uomini bisbigliare a bassa voce e il bambino guardare il cielo che stava scurendosi di minuto in minuto, dondolandosi su se stesso. I due uomini, sentiti i passi avanzare verso di loro, si zittirono e resero Dennis a disagio. - Ho portato qualcosa da mettere sotto i denti.. Mentre il bicchiere è per te - disse con voce pacata - Io credo che ne avrai bisogno - porgendogli il bicchiere con il whiskey. Sam lo guardò spaesato, ma poi gli sorrise con riconoscenza e lo ringraziò. Dennis annuì e lasciò il resto sul tavolino, dove Aron vi si fiondò e cominciò a mangiucchiare qualche salatino, poi si voltò e tornò dentro dove raggiunse le sue amiche e si sedette; in attesa di ascoltare la storia versò a tutti e tre una buona dose di alcool e guardò Amanda.
- Non mi lascerete in pace vero? D'accordo.. Voi sapete bene che io non sono nata qui ma a Parigi e che la mia famiglia - e storse il naso, rabbuiandosi - E' molto benestante.. I miei genitori non hanno mai avuto veramente tempo per me, ero sempre affidata a tate e governanti; l'unica volta che eravamo una ''famiglia felice'' era durante le vacanze estive, ovvero quando i miei genitori partivano per le ferie in qualche località marittima. Avevo diciotto anni e io avevo finito le scuole superiori uscendo con un buon voto; mia madre quell'anno volle stranamente passare le vacanze qui in Montana. Io all'inizio non ne ero molto entusiasta, perché volevo vedere il mare e qui ovviamente ci sono solo montagne e boschi; stanca dopo una settimana di passare il mio tempo in albergo, decisi di visitare un pò dintorni. Era un bel paesino, tranquillo e monotono ma sempre meglio che stare chiusa in una S.P.A perciò ne approfittai per fare un giro; non mi accorsi nemmeno del tempo che passava e soprattutto non mi accorsi nemmeno dove fossi arrivata! In poche parole: mi ero persa! E il telefono ovviamente non prendeva, cominciai a sudare freddo e imprecare pesantemente finché non sentii dei passi sul sentiero in selciato su cui mi trovavo. Me ne stavo lì imbambolata in attesa, quando mi trovai un enorme cavallo davanti a me; mi spaventai a morte e caddi a terra come una povera stupida, sporcandomi d'erba e polvere. Quando vidi il mio meraviglioso vestito ridotto a quel modo, guardai malamente il cavallo e il ragazzo su di esso, imprecandogli contro in francese.. - Audrey sbuffò e Dennis scosse la testa sconsolato - Che c'è? Era uno Chanel! Comunque dicevo, continuai a quel modo fino a quando dal cavallo scese un bellissimo ragazzo che mi guardò preoccupato. Tacqui immediatamente e arrossii molto, davanti a me c'era un bellissimo ragazzo alto e massiccio; indossava dei jeans sporchi e una maglia a maniche corte e il cappello da cowboy ma, ciò che mi colpì non era il suo vestire da ragazzaccio, ma i suoi occhi. Erano neri, dell'ossidiana più pura e sembravano risucchiarti l'anima; mi guardò e corse per aiutarmi a rialzarmi, tremavo da capo a piedi e mi sentii a disagio perché era la prima volta che mi sentivo così spaesata in compagnia di una figura maschile! Cominciò a balbettare qualche scusa in inglese, poi sbottò in un '' Mi sento un cretino, con tutta probabilità non capisci una parola di inglese! '' e scoppiai a ridere perché continuò ad insultarsi ad alta voce, credendo che io non lo capissi! Diventò rosso come un pomodoro maturo e continuò a scusarsi; alla fine mi riaccompagnò fino al suo ranch dove chiuse il cavallo nella stalla e prese la macchina. Cominciammo a parlare e a conoscerci e ci demmo appuntamento al giorno dopo; andò avanti così per tutta la settimana, poi divenne un mese. Mi fece fare delle vere e proprie incursioni nel bosco, ve lo immaginate? Io in mezzo alla natura! Ma mi divertii moltissimo, imparai perfino a stare seduta su un cavallo! Se prima provavo attrazione per lui, poi divenne una vera e propria cotta ma purtroppo le vacanze finirono e io dovetti tornare a casa.. Ci scambiammo gli indirizzi e la promessa di incontrarci l'anno successivo, e così fu; nonostante fossimo lontani il mio amore per lui non svanì anzi, si rafforzò molto, lui era la mia roccia, soprattutto quando la stanchezza e la rabbia prendevano il sopravvento. L'anno dopo tornammo e lo incontrai il giorno stesso al mio arrivo, mi portò a visitare il suo posto speciale; si trattava di un piccolo lago circondato interamente da roccia dove potevi accedervi tramite un piccolo sentieri pedonale, ricordo anche che c'era una cascata che vi ricadeva all'interno e dava al paesaggio molta suggestione. Lì ci demmo il nostro primo bacio e fu.. Meraviglioso! Avevo lo stomaco in subbuglio e.. Sembrava mi stesse baciando il cuore, da quanto dolce e delicato era.. Il mio mondo era sempre stato dai toni grigi e tristi, ma per la prima volta si tinse di colori sgargianti e brillanti! Un giorno decisi di presentarlo ai miei genitori, ero convinta che lo avrebbero accolto educatamente ma mi sbagliai.. Non la presero bene anzi, mi intimarono di non averci più niente a che fare; vollero fare le valigie e partire immediatamente, piansi molto e nonostante continuassimo a tenerci segretamente in contatto sapevo che le cose erano cambiate. Passarono due anni e i miei pensarono bene di programmare il mio fidanzamento con uno più vecchio di me; non era un cattivo uomo ma era una cosa troppo sofferente per me, ma i miei non vollero sentire ragioni e mi dissero a chiare lettere che se non avessi obbedito mi avrebbero diseredato. Quando però scoprii che mi avevano tenuto nascosto una visita di quel ragazzo.. Scoppiai, iniziai ad insultarli e feci le valigie. Mia zia e mia nonna furono ben contente di ospitarmi, e quando spiegai loro ogni cosa, mi incitarono a prendere il primo volo e andare in Montana a cercarlo. Lo feci quasi subito, prenotai il primo volo e arrivai qui con un misero bagaglio ma non mi importava; per la prima volta ero libera dal peso dei miei e potevo fare ciò che volevo. Purtroppo però quando arrivai scoprii che lui si era fidanzato con un'altra donna e che aspettava un figlio da lei.. Mi si spezzò il cuore, lui non mi aveva aspettata, non mi aveva più cercata e si era rifatto una vita! Gli lasciai una lettera nella sua casella per le lettere e piangendo me ne andai. Tornai in Francia, dove iniziai a studiare come parrucchiera interrompendo gli studi di magistratura, troncai ogni rapporto con i miei genitori e andai a vivere in un appartamento minuscolo ma essenziale in centro.. Il resto è storia - sorrise amaramente, con gli occhi lucidi al ricordo. Audrey e Dennis la guardarono e, senza dire una parola la abbracciarono mentre Amanda iniziò a singhiozzare. - Ero innamorata di lui.. Sam era tutto per me.. Ma come avrei mai potuto vincere contro quel donna e il loro bambino? Non potevo, non potevo! -. I due amici continuarono a tenerla stretta tra le loro braccia, poi la bionda decise di farla andare a darsi una rinfrescata al viso insieme a Dennis, e si mise a cucinare una pasta veloce con pollo al curry e peperoni saltati in padella. Non faceva altro che pensare alla storia della sua amica e di Sam, le si spezzò il cuore perché conosceva Amanda e l'aveva vista piangere pochissime volte; doveva essere stato terribile per lei ritrovarsi davanti l'uomo che le faceva battere il cuore, perché lo intuiva, lei era ancora innamorata e si spiegava perché non si impegnasse nelle relazioni. E lei? Lei non era identica alla sua amica? Aveva avuto così tante scottature a causa di Heath che non si impegnava mai, non voleva relazioni serie e stabili, perciò si faceva bastare quel poco che era disposta a concedere. Sospirò pesantemente mentre osservava il sugo nella padella, continuando a mescolare con attenzione; un bacio delicato sulla tempia la fece trasalire e per poco non le fece cadere il mestolo sul pavimento.
Si girò appena, per quanto due possenti braccia attorno alla sua vita glielo permisero e sorrise leggermente. - Ehi.. La cena sarà presto pronta.. - bisbigliò Audrey, continuando a guardare le pentole di fronte a sé. Heath annuì - Tranquilla, Sam è rimasto fuori con Aron. I tuoi amici dove sono? - le sussurrò all'orecchio, mordicchiandogli il lobo maliziosamente, sfiorandole la vita e poi su, verso i seni coperti dalla maglietta.
- Sono in camera.. Amanda aveva bisogno di calmare i nervi e Dennis è andato con lei. Tu sapevi niente di Sam e Amy? - chiese inquisitoria. L'altro negò - No, mi ha accennato qualcosa stasera ma preferisce parlarmene in privato e non davanti a suo figlio. So solo che si sono frequentati anni fa e basta -. Audrey si girò completamente verso di lui - Non ho mai visto piangere Amanda così, non è una ragazza che piange spesso.. Deve essere stata una cosa molto importante per lei, e che l'ha fatta soffrire molto.. Mi spiace moltissimo per lei, comprendo il perché non cerchi storie serie; quando soffri per un amore in cui credevi perdi ogni speranza.. Siamo molto simili io e lei -.
Heath la osservò: lo sguardo era triste e sofferente, e sapeva che non era solo per la sua amica ma anche per se stessa. E si sentiva impotente, mentre la gelosia lo attanagliò, '' Chi sarà stato a renderla così diffidente? Un idiota ecco chi era questo idiota! '' pensò rabbioso. - Hai sofferto molto anche tu? Dimmi il suo nome, potrei fargli una visitina! - sogghignò, colpendo con un pugno la sua mano aperta, con fare minaccioso. Lo guardò e pensò '' Sei tu '' ma non lo disse, rise amaramente - Calmati, ormai non ha più importanza. Dì ad Aron e a Sam che la cena è pronta - disse freddamente e sbrigativa, dandogli le spalle. Heath rimase interdetto: e ora che aveva detto di così assurdo? '' Questa donna mi manderà al manicomio! '' pensò sofferente, mentre tentava di dire qualcosa; un tossire molesto lo fece desistere e fece girare entrambi. Amanda e Dennis li guardavano inquisitori, la ragazza poi stava assottigliando pericolosamente lo sguardo verso di lui e sembrava pronta ad azzannarlo alla gola. - Disturbiamo? - chiese divertito il biondino, l'amica entrò come un carro armato e si diresse verso l'altra che tentava disperatamente di nascondere il proprio turbamento concentrandosi verso il cibo. Con voce ansiosa, disse che la cena era pronta e che avrebbero potuto sedersi a tavola; Amanda che aveva lo sguardo di una lince, le bisbigliò all'orecchio - Devi dirmi parecchi cose mia cara! - e aiutò l'amica che la guardò supplicante di lasciar cadere il discorso, ma sapeva che sarebbe stata irremovibile perciò sospirò e si preparò psicologicamente al discorso che avrebbe ricevuto più tardi. Ed è ciò che avvenne alla fine; la cena era stata un parto per tutti, Sam e Amanda non producevano che qualche monosillaba, Dennis invece sembrava aver assorbito troppi caffè da quanto parlava, Audrey sospirava ogni cinque minuti e Heath aveva la testa che gli scoppiava a causa della parlantina sciolta del giovane fotografo. Aron era l'unico che non prestava attenzione a nessuno, troppo concentrato nel divorare un piattine fumante di pasta, nonostante avesse divorato tutti i salatini da solo. Quando Sam e il figlio li salutarono per tornare a casa e Heath si chiudesse in ufficio, i due amici presero Audrey e la trascinarono in camera cominciando a tartassarla di domande, pretendendo risposte più che esaustive! Controvoglia cominciò a parlare, non omise nulla perché Amanda se ne sarebbe accorta; entrambi i suoi amici la guardavano attentamente, Dennis era il più curioso e poneva domande spesso imbarazzanti mentre l'altra rimaneva in silenzio, corrugando la fronte e rimuginando su ciò che diceva. Alla fine Dennis crollò dal sonno, e in una posa molto imbarazzante con tanto di bocca aperta e rivolino di bava lungo il mento; entrambe ridacchiarono e scattarono diverse foto, lo avrebbero ricattato sicuramente!
- Sai.. Mi preoccupa questo tuo silenzio Amy, non è da te - borbottò Audrey, indossando il baby-doll pervinca che Amanda gli aveva, non senza minacce, fatto mettere per la notte. Aveva delle semplici bretelline fini, le coppe erano ricoperte di seta e pizzo mentre il ventre era completamente coperto da tessuto di seta trasparente, infine per completare il tutto delle semplici culotte in pizzo semi-trasparente.
- Sto solo riflettendo Didi. Io proprio non lo capisco, prima sembra non interessargli niente di te e di quello che fai.. Poi però ha paura delle tue reazioni e cerca di tenerti per sé! Ora ti ha detto che sarete solo tu e lui, ma c'è da fidarsi? Insomma è sempre stato uno stallone allo stato brado! - ridacchiò vedendo l'amica roteare gli occhi - Per quel che vale, io direi di buttartici e vedi come va. In fin dei conti a te interessa, e non parlo solo dell'aspetto fisico - disse eloquentemente. Audrey boccheggiò - Ma cosa stai farneticando?! Io non provo proprio un bel niente per lui, certo è un bel ragazzo ma.. -, Amy la guardò con compassione e scosse la testa - Tesoro.. Noi non siamo in grado di fare sesso senza metterci sentimenti, ecco perché è sempre una delusione per noi ogni volta! Non c'è niente di male Didi.. Guarda me! Anche io non ho mai smesso di amare Sam! Nemmeno a distanza di anni, avevo creduto di averlo dimenticato e invece, mi è bastato uno sguardo e BOOM! I sentimenti sono riaffiorati con niente! - sospirò. Audrey lo abbracciò - Cosa pensi adesso? Cosa faremo? - bisbigliò sottovoce; l'altra la tenne stretta a sé - Non lo so. Posso solo dire una cosa: siamo fottute -
Audrey si svegliò presto il giorno seguente, e con diversi dolori alla schiena. La sera precedente infatti si era addormentata con Amanda e Dennis, in un letto da una piazza e mezza; Dennis dormiva a stella, Amanda dormiva su un fianco e lei dovette semplicemente adattarsi in quel poco spazio rimasto, leggermente in bilico sul bordo del materasso. Sospirò e sbadigliò, e cercando di non fare troppo rumore si alzò per andare a bere un bicchiere di latte in cucina; ormai il sonno se n'era andato da un pezzo quindi tanto valeva cominciare a preparare qualcosa per colazione. Non si era aspettata di trovarsi Heath già sveglio, e con addosso solo dei semplici pantaloni di cotone, probabilmente era il suo pigiama notturno, lui le dava le spalle, e guardava il cielo che iniziava piano piano a schiarirsi sotto le prime luci dell'alba; gli si avvicinò piano e gli si affiancò, sembrava quasi che non l'avesse ancora percepita. - Come mai già sveglio a quest'ora? - gli chiese, toccandogli il braccio; sobbalzò e si voltò a guardarla, e boccheggiò come un pesce - E questo da dove viene fuori?! - balbettò, squadrandola da capo a piedi. Lei arrossì lievemente - Oh.. E' un regalo di Amanda, anche se io non amo indossare queste cose. Dice che mi fa più femminile.. - ridacchiò scuotendo la testa - Come mai sei qui? -
Heath si morse la lingua, voleva fare tutt'altro che risponderle in quel momento - Dobbiamo andare a sistemare le recinzioni sul pascolo a ovest.. Qualcuno ha tentato di portare via l'ultima parte della mandria ma per fortuna erano presenti i miei uomini, li hanno allontanati facilmente. Purtroppo però ora dobbiamo mettere delle nuove reti, rinforzarle; Sam si occuperà di riportare la mandria qui. - digrignò i denti nervoso, nonostante non avessero fatto grandi danni, era frustrato perché per poco non aveva rischiato di perdere parte del bestiame. Audrey era preoccupata, se avessero rubato il bestiame, avrebbero avuto seri problemi al ranch; con la sua vendita pagavano gli stipendi, e tutte le spese della casa e dei tre pascoli. - Siete riusciti a prendere la targa? - chiese seria, forse così avrebbero potuto risalire ai ladri; Heath sospirò - No.. Era troppo buio, l'unica cosa certa è che era un mezzo grosso con un traino.. Ma più di questo.. - imprecò, non c'erano informazioni utili alle indagini in corso con quelle poche prese quella notte. Lei gli posò la testa sulla spalla, cercando di confortarlo; erano anni che non si interessava a quel posto perciò non era molto brava con gli affari del ranch ma si dispiaceva per lui, in fondo ha portato avanti tutto da solo! La guardò curioso, poi addolcì lo sguardo e le baciò la fronte - Non preoccuparti, non ci troveranno impreparati e sono certo che riusciremo a fermarli - le disse, afferrandole delicatamente una mano e stringendola nella sua. Si accorse che la sua mano era minuta e delicata, non avvezza ai lavori manuali faticosi, ma non priva di qualche leggero callo, ed era candida, bianca come il latte appena munto e risaltava molto stretta nella sua, che era grande e bronzea a causa del sole giornaliero. Era eccitante. Sentì chiaramente una piccola fitta di desiderio crescere in basso, avevano fatto l'amore già due volte ma era così preso dall'assaporare l'attimo di unione tra le loro carni, da non aver dato conto del resto o averlo dato per scontato. '' Male, molto male. Ogni piccola parte, ogni piccolo strato di pelle deve essere venerato, e lo farò! '' pensò guardandola, era bella la sua Audrey. Non era perfetta, non aveva un corpo slanciato e magro, ma era perfetta per lui. Lo era sempre stata d'altronde, aveva sempre amato le sue forme e i suoi chili in più, ma stupido com'era non glielo aveva mai detto. '' Perché sei e sei sempre stato un imbecille! '' continuò a pensare amaramente, per poi avvicinarsi piano a quella bocca, così piena e carnosa ed invitante. Non vi indugiò oltre e la baciò con tenerezza, usando la lingua per delinearne i contorni rosei e succosi come frutti rossi maturi; se si concentrava poteva sentirne anche i sapori, lamponi maturati al sole estivo e bagnati dalla rugiada notturna. Che sapore sublime! Questo pensava mentre la baciava e veniva ricambiato con titubanza, ma con passione sempre più crescente. Era un fuoco che divampava di minuto in minuto, una passione così forte da farli bruciare ma la fiamma non si sarebbe spenta con un pò d'acqua, oh no.. Era una fiamma sempre viva e costante, fino alla fine dei loro giorni. Audrey non era abituata ad avere qualcuno che la prendesse e la baciasse in un momento qualsiasi; nelle sue poche relazioni, ogni gesto era quasi programmato, come se ogni istante importante dovesse concludersi con un abbraccio o con del sesso occasionale. Entrambi staccarono le labbra con uno schiocco lascivo, Heath si sarebbe tuffato nuovamente su di lei se non avesse avuto il timore che qualcuno degli ospiti potesse piombare in cucina e trovarli a mangiarsi a vicenda, come due adolescenti. Heath sospirò e la lasciò andare con riluttanza - Sarà meglio che vada a lavarmi e a vestirmi.. Dobbiamo andare a prendere il resto del bestiame e portarlo al sicuro -. Audrey annuì - Potrei portare qualcosa da mangiare più tardi se vi va.. E magari dare una mano con la recinzione.. - titubò, temeva che le dicesse di no, aveva paura che le avrebbe riso in faccia visto che non erano esattamente persone in grado di sistemare qualcosa di così delicato. La guardò e sorrise - Certo perché no! Ci farebbe comodo dell'aiuto in più - le accarezzò la guancia per poi baciargliela, infine si allontanò e andò in camera.
La mattina la passò a preparare cibo sufficiente per tutti, panini con hamburger e pancetta e dei muffin ai mirtilli e glassa al limone erano posato in modo perfetto all'interno del cesto da picnic, insieme alle bottigliette d'acqua fresca e un termos con del caffè caldo. Aron le aveva dato una mano, poi però annoiato era corso ai piani superiore rincorrendo Pepper che si godeva le coccole del bambino; Amanda e Dennis erano fuori in cortile ad ammirare il paesaggio circostante. - Ehilà! Hai finito di giocare alla mogliettina? - urlò Dennis, seguito da Amanda che rise alla faccia scioccata e rossa dell'amica a quell'uscita. - Ma sei impazzito?! Ma quanto puoi essere idiota! - borbottò lei, voltandogli le spalle, non degnandolo più di alcuno sguardo. I due amici si guardarono e si sorrisero complici, poi Amanda le andò alle spalle e posò il mento su una spalla della biondina, guardando famelica i muffin. Audrey rise - Non ci pensare neanche! Questi sono per dopo carina, e oltretutto voi due non siete ancora andati a cambiarvi! - la guardò attentamente, vestiva con un semplice vestitino striminzito e con sandali abbelliti di cristalli con tacchi vertiginosi - Avrai pure un paio di scarpe da ginnastica e dei jeans no? Su, a cambiarsi! - disse risoluta, dandole una sonora sberla sul sedere e facendo squittire l'altra indignata. - Stai diventando una zoticona! - brontolò Amanda - A proposito.. Dove è andato a finire quel piccolo gnomo da giardino? -. Dennis alzò un sopracciglio, confuso - Gnomo da giardino? Amy sai che stai parlando di un bambino si? -, Amanda alzò gli occhi al cielo e si sedette mentre Audrey la guardava accigliata. Sapeva che l'amica si sentisse a disagio con Sam, e vedendo il suo bambino così simile all'uomo che amava, non le rendeva le cose facili ma pensava che alla fine fosse un pò esagerata. In fondo Aron che colpe aveva? Non finì nemmeno di pensare, che la figura del piccolo si stagliò sulla porta della cucina e alzava la mano in aria stringendo qualcosa di lungo e rosa fluorescente; per poco non stramazzò a terra quando capì cosa aveva in mano e divenne bordò dalla vergogna, mentre trucidava con lo sguardo l'amica che divenne mortalmente pallida e Dennis dovette scappare in giardino, liberando una grossa risata. - Aron.. Tesoro cosa ci fai con.. - deglutì Audrey, Aron sorridendo disse innocentemente - Bacchetta magica! Vibra! - e la agitò a destra e a sinistra. Amanda si erse in tutta la sua bassa statura - Ehi tu!! I tuoi genitori non ti hanno insegnato a non ficcare il naso nelle cose degli altri, senza permesso?! - sibilò prendendo il suo vibratore dalle mani del bambino, che la guardò con occhi lucidi e spalancati; Audrey corse da lui e si abbassò al suo sguardo - Aron.. Quella che Amanda - e calcò bene il nome, guardandola male - E' che non devi mettere le mani in cose non tue, capisci? Dovevi chiedere il permesso prima, ma non è successo niente. Non lo rifarai ancora vero? - gli chiese con dolcezza, e il piccolo annuì ancorandosi a lei, guardando di soppiatto l'altra, timoroso di ricevere un ulteriore sgridata. Amanda nascose dietro la schiena l'arma del misfatto, mentre Aron decise di andare in cortile e giocare per conto suo; Dennis entrò e guardò le sue amiche ed esplose in una seconda risata, entrambe erano rosse di vergogna poi Audrey sbottò - Andate a vestirvi disgraziati! E spera che il bambino non dica a suo padre di quella cosa fosforescente che nascondi nella valigia! - ma Dennis decise di ricalcare il tutto, mettendo ancor più in imbarazzo Amy dicendo - Secondo me il caro cowboy sarebbe più che felice di utilizzare quella bella bacchetta che vibra! Sai che magie farebbe?! -
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