Capitolo 15
In piena guerra, ecco come si sentiva. In mezzo a due fuochi nemici, due potenti eserciti di testosterone, che si contendevano una terra ricca e prospera; e la terra ricca e prospera altro non era che il suo corpo con i suoi chili di troppo, questo pensava Audrey, mentre osservava i due uomini lanciarsi delle vere e proprie minacce non verbali, solo grazie agli sguardi infuocati che riversavano l'uno sull'altro. Poteva quasi sentire l'odore degli ormoni e del testosterone nell'aria, pronta alle loro mosse da cani Alpha; temeva le mosse di entrambi, pronti a scattare verso di lei e farci pipì sopra per segnalare il proprio territorio. Avrebbe riso seriamente, se la situazione non fosse tragica ed imbarazzante al tempo stesso, perciò prima che i due si prendessero a scazzottate in faccia decise di intervenire - E' stata una bella serata Jim, e tua zia una grande donna! - finse uno sbadiglio - Oh bè, credo sia ora di andare a dormire, è stata una giornata impegnativa per tutti no? - sorrise tentando di smorzare la tensione.
Jim distolse lo sguardo dall'orso greazly che si ergeva in tutta la sua stazza, sul ciglio della porta, per portarlo sulla ragazza. Le sorrise - Si hai ragione, e anche la serata è stata piuttosto tosta per entrambi! Sarà meglio che vada.. Buonanotte Didy - le baciò la fronte, tenendo sempre sotto controllo l'altro. Gli parse addirittura di sentire un ringhio sommesso provenire dalla sua direzione, ma non se ne curò o semplicemente pensò fosse solo immaginazione - Barkley - lo salutò Jim, calcando leggermente il cognome con fin troppa enfasi, e con altrettanti sottintesi; si girò e andò alla sua Jeep e se ne andò. Audrey sospirò di sollievo, guerra scongiurata! O forse no.. Un tossire dietro di lei le fece socchiudere gli occhi, facendola ricredere e mordicchiare il labbro. Si voltò e vide la faccia scura di Heath; deglutì appena e aspettò.
- Te la fai con Jim il barman? - chiese acido, mentre incrociava le braccia sul petto, pompando i muscoli dei bicipiti e mettendo in evidenza alcune vene. Vestiva con una semplice canotta e i pantaloni gli cadevano morbidi sui fianchi e.. '' Cazzarola.. Dovresti essere illegale!! I miei ormoni questa sera sono messi troppo sotto pressione, perché Dio non mi dai un pò di tregua!? '' piagnucolò pensando; cercò qualcosa da dire - Veramente non me la faccio con nessuno!! Lui è un ragazzo simpatico e gentile, sto bene certo ma non significa che io abbia già aperto le gambe per Jim! E poi a te non deve interessare proprio un fico secco, di cosa faccio o non faccio con il barman! Non sei di certo mio padre, né mio fratello Heath!! - sbottò infastidita da quel morboso interesse da parte sua nei suoi confronti.
- Se fossi tuo padre, fidati che ti avrei steso sulle mie ginocchia e ti avrei sculacciato parecchio oltre una bella lavata di capo! Inoltre non sarò un fratello di sangue, tuttavia mi ci avvicino, e potrei benissimo uscire con un fucile e sparargli sulle palle se solo ci prova ancora a sbaciucchiarti di fronte a casa nostra!! - sbuffò risentito Heath. Se gli aveva dato fastidio il bacio? SI. Se era geloso di Jim? Si dannazione, SI! Jim non era poi tanto diverso da lui, amava correre dietro alle belle donne, gli bastava fare quel ghigno arrogante e BOOM. Cadevano tutte ai suoi piedi, e per lei voleva di più, voleva essere lui quel più porca puttana!
- Che cosa?! Se solo ci provi ti stacco le mani!! E comunque ripeto, posso fare ciò che mi pare; sono adulta e soprattutto consenziente semmai dovessi andarci a letto stanne certo! E poi tu fai la predica a me? Che faccia tosta possiedi, tu che di scrupoli non te ne fai! Inoltre.. Inoltre.. Un fratello non scopa con sua sorella!! - esplose, arrossendo di colpo, indignata e un pò vergognandosi al pensiero di lui sopra di lei.
Heath sembrò inorridire - Scopato? SCOPATO? Io non ho scopato, io ho fatto l'amore con te Audrey! Tu.. Tu non sei come le altre, non sei come Rachel. Non lo sarà mai!! - ringhiò, afferrandole le spalle e avvicinandola al suo petto, che si alzava e si abbassava velocemente. Lei lo osservò e dovette ingoiare un grosso groppo in gola; sembrava così sincero mentre pronunciava quelle parole! Oddio.. Sentiva di star per cedere.. Cosa sarebbe accaduto se avesse ceduto alle sue parole, a quello sguardo che nascondeva più di quello che stava dicendo, segreti peccaminosi pronti per essere scoperti. '' Oh al diavolo tutto! E' inutile, posso combattere quanto voglio ma non riesco a stargli lontana! '' pensò, guardandolo avvicinarsi al suo volto; chiuse gli occhi e attese. Percepì il calore della sua pelle e il lieve respiro caldo sulle sue labbra già socchiuse e pronte per essere divorate da altre più fameliche; il tocco fu lieve, la carezza di una brezza marina sul viso. Poi il bacio divenne più esigente, denti e lingua si scontravano tra loro, battaglieri; lava incandescente al sapore del peperoncino e cioccolato, e un esplosione di fuochi d'artificio si scatenava nello stomaco. Come una scossa elettrica, un fulmine che colpiva sempre nel medesimo punto; le sue gambe tremavano, deboli e pesanti, il basso ventre si contrasse e dovette strusciare le gambe tra loro, per avere un poco di sollievo. Si staccarono ansimanti e appoggiò le sue mani sulle braccia di lui, entrambi cercavano di prendere fiato; lo guardò negli occhi e lui la stava osservando, forse temeva una sfuriata per quel bacio, eppure c'era dolcezza in quei bellissimi occhi verdi, ma anche qualcosa che non seppe riconoscere. Strinse le mani e scosse la testa, infine lo spinse in casa con forza e gli sollevò la canottiera, buttandola sul pavimento con un piccolo sospiro estasiato, lui la guardò allucinato - Audrey? Che cosa.. - ma lei lo zittì, posando l'indice sulle sue labbra - Zitto. Io, te, letto. E' solo sesso però intesi? Io avrò solo te, e tu dovrai avere solo me, fino a che questa cosa, questa attrazione fisica non finisce e poi, ognuno per conto proprio.. Ci stai? - ansimò lei, leggermente imbarazzata ma anche convinta delle sue parole. Lui poteva provare affetto, tenerezza ma non amore, e lei si sarebbe accontentata!
Heath la guardò, il cuore cominciò a contrarsi velocemente. '' E' completamente impazzita! Sesso? Amore dannazione!! Ma forse.. Posso dimostrarle di essere degno di lei e forse, riuscirò a farmi amare almeno un poco.. '' pensò, annuendo deciso. Le morse il dito, per poi leccarglielo malizioso, ridacchiando nel vedere le gote di Audrey diventare rosse. Non si sarebbe mai stancato di vederla così!
- Tu ed io, e nessun altro - le sussurrò all'orecchio con voce piena di eccitazione. La afferrò e la sollevò, si fece cingere i suoi fianchi dalle sue splendide gambe e si avviò su per le scale, guardandola languidamente mentre si toglieva la maglia e gettandola sugli scalini, per poi accarezzarlo con devozione sui pettorali che guizzavano sotto al suo tocco pudico. Aumentò il passo e spalancò la porta della sua camera e rinchiuderla alle sue spalle con menefreghismo; riprese a baciarla feroce facendole gonfiare le labbra già per loro carnose e succulenti, poi spostandosi dalla mascella al collo, dove succhiò e mordicchiò la pelle fino ad arrossarla, marchiandola di lui. La gettò sul letto così velocemente e così forte che sobbalzò sul materasso, beccandosi un occhiata tra l'ammonito e il divertito; non se ne curò e velocemente si denudò. Audrey lo guardava con grande aspettativa, Heath era un uomo privo di vergogna e molto sicuro del suo corpo tanto che non si imbarazzava a spogliarsi per lei; indietreggiò vedendolo posare le ginocchia sul materasso che calò sotto il suo peso, e lo guardò raggiungerla a gattoni. Sembrava un lupo in agguato, pronto a balzare sul corpo inerme della preda; quello sguardo pieno di lussuria le fece battere il cuore e tentò ancora di sfuggirgli; un lampo corse nello sguardo di lui, sembrava quasi intenerito da quel suo tentativo di resistergli, tanto da farlo sorridere malizioso. Prima che potesse fare qualsiasi cosa le afferrò un polpaccio e la tirò a sé, sotto di lui; le afferrò i fianchi e cominciò ad accarezzarglieli con parsimonia fino al seno ancora costretto nel reggiseno. Oh che sublime meraviglia! Due splendide colline lattee spingevano per poter uscire da quella gabbia di pizzo e ferretti, ma lui era un gentiluomo e le avrebbe presto aiutate con piacere a fuggire da quella trappola infernale. La vedeva ansimare appena e agitarsi, tanto che approfittò del momento per spingere le sue mani sotto la sua schiena e avvicinarsi ai gancetti e toglierle l'indumento; sospirò e tremò quando vide il seno oscillare libero, lo afferrò con fierezza tra le sue mani e le massaggiò con dovizia, per poi stuzzicare quelle piccole vette dure con i pollici e strizzarli piano con le dita. Con molta lentezza scese e spalancò la bocca, afferrandone uno e leccarlo con molto gusto; il sapore di lei, unito al retrogusto del suo bagnoschiuma alle more lo fece impazzire, sembrava davvero di mordere due more mature, notando anche il loro colore leggermente scuro. Audrey gli afferrò i capelli con urgenza, glieli tirava e nel contempo ansimava di piacere, quella lingua! Doveva essere dichiarata patrimonio nazionale! Si morse le labbra per trattenere i gemiti, ma lui se ne accorse e con delicatezza tolse la carne dalla crudeltà dei denti - No. Voglio sentirti, è bello sentire come gemi per me - le bisbigliò teneramente.
Le tolse i pantaloni e la culotte in pizzo con calma, voleva che godesse di ogni piccola carezza, perciò si decise ad andare con la massima lentezza. Si abbassò e le baciò il ventre, leccandole attorno all'ombelico e all'interno di esso; Audrey gemette rumorosamente, il freddo dell'aria unito al calore della lingua di lui, le fece venire la pelle d'oca. Ma si rese anche conto che fino ad ora, solo lui le stava donando piacere perciò, con uno slancio di coraggio capovolse le loro posizioni; Heath la guardò perplesso, da dove mai veniva tutta quella prodezza? Si chiese mentre la guardava dal basso.
- Ora tocca a me - gli disse, e si abbassò verso di lui, mordendo e leccando ogni centimetro di pelle al suo passaggio. Scese sui pettorali, dove morse con forza uno dei capezzoli, mitigato dalla dolcezza delle sue carezze. Heath stava impazzendo, doveva possederla assolutamente! Nessuno mai, gli aveva fatto provare sensazioni di quella portata, nemmeno Rachel che vantava parecchia esperienza. Gemette rauco, mentre la vedeva scendere con la lingua, raggiungendo la sua erezione che pulsava dolorosamente, così eretta sull'attenti per lei, bramosa di attenzioni. - Qualcuno è molto felice di vedermi a quanto vedo.. Vorresti che ti accarezzassi vero, piccolo? - disse seducente, ancheggiando appena con i fianchi.
- Oh si.. Abbiamo bisogno di coccole - rispose Heath con il fiato ormai corto, guardandola impaziente, spingendo i fianchi verso l'alto. Audrey fece un sorriso birichino, accostando le labbra alla punta del membro leggermente umida e rossa; la baciò quasi con reverenza, per poi proseguire lungo tutta la lunghezza fino ai morbidi e gonfi testicoli. Heath trattenne il fiato, poi gemette quando sentì la lingua di lei leccarli con gusto e delicatamente, per poi accarezzarli e stringerli in una mano, mentre l'altra accarezzava l'asta dura. Sentire la morbidezza che foderava la sua durezza, la fece eccitare ancora di più tanto che sentì la sua femminilità pulsare e l'umidità bagnarle l'interno delle cosce. Con la lingua cominciò a leccare con parsimonia, lo prese in bocca anche se le era un pò difficile; lo aveva fatto poche volte, non aveva quasi mai fatto sesso orale con i pochi uomini che furono presenti nella sua vita, era una pratica che non le piaceva molto trovandola quasi degradante. Forse era anche perché per quegli uomini non provava nulla, a mala pena dell'attrazione fisica; tuttavia per Heath non si sentì a disagio, non le fece ribrezzo prendere il suo membro in bocca anzi, la faceva sentire potente, quasi attraente per lui. Voleva fargli provare piacere, ed essendo sempre stata una grande studentessa, studiosa e ben propensa all'impegno sull'applicazione delle cose che soleva imparare.. Ci mise tutta se stessa in quell'arduo e gradito compito! Più lei muoveva veloce la testa, su e giù, pompando e succhiando, più lui gemeva con toni sempre più alti; per lei era musica per le sue orecchie, lo stava proprio tenendo per.. Quelle! Ogni tanto gettava lo sguardo su di lui, e fremeva ogni qualvolta osservava il suo viso contorto di piacere, gli occhi serrati e le labbra socchiuse, mentre gocce di sudore gli imperlavano la fronte. Lo sentiva dimenarsi sempre di più, aveva iniziato a muovere il bacino contro la sua bocca e le aveva posato le mani sulla nuca; sentiva il suo orgasmo che ormai si avvicinava sempre di più perciò, con una mossa lenta e maligna, lasciò il suo membro e si alzò. Lui la guardò allucinato e boccheggiava, al limite, Audrey sorrise trionfante. Vedeva la sua erezione più grossa e più rossa, i testicoli erano più gonfi e pronti per rigettare il suo seme; lo afferrò con una mano e lo accarezzò, toccandone la punta lucida di saliva e di liquido pre-seminale con il pollice. Heath si dimenò, mostrando la sua faccia da cucciolo bastonato e piagnucolò di dolore e piacere mentre la guardava, pronto quasi a urlarle contro la sua frustrazione; ciò che non poté predire fu la mossa successiva di quella strega tentatrice: alzò i fianchi e con presa delicata ma decisa, indirizzò la sua erezione in quel caldo antro che era la sua femminilità che stava aprendo con le dita, facendogli vedere le sue contrazioni e gli umori che stavano bagnando il suo cazzo. Dopo aver preso le misure, lei si abbassò lentamente, molto lentamente, fino alla base ed entrambi sospirarono di piacere. Audrey gemette appena, socchiudendo gli occhi di piacere e dolore, erano quasi due settimane che non lo prendeva dentro di sé e dovette ammettere che le era mancato; non sapeva perché ma si sentiva completa, era come un perfetto incastro di un intricato puzzle, che la fece fremere da capo a piedi, timorosa. Ma ora non le importava, voleva solo muoversi e assecondare i suoi istinti di donna in piena crisi ormonale, doveva estirpare quel dolore pulsante al basso ventre e perciò, dopo avergli posato le mani sul suo petto, alzò i fianchi velocemente. Lo sentì inspirare con violenza tra i denti, afferrandola dolorosamente sulle natiche con prepotenza; sapeva già che l'indomani le sarebbero sorti dei brutti lividi ma non le interessava minimamente. Si guardarono, vide il pomo d'Adamo di lui andare su e giù veloce; Heath sapeva che non avrebbe resistito a lungo, non con lei, bellissima e gloriosamente nuda e selvaggia che lo guardava peccaminosa. Doveva resistere, non voleva venire come un ragazzino in età puberale! Audrey cominciò a muoversi con calma, salendo velocemente e scendendo lentamente, e ogni tanto ruotava i fianchi per colpire i punti più sensibili dentro di lei; entrambi gemevano senza ritegno, ricoperti da una sottile patina di sudore. Nessuno dei due seppe come, ma il ritmo divenne più frenetico e serrato, entrambi alla rincorsa disperata dell'orgasmo che arrivò quando Audrey, urlò a pieni polmoni e fermandosi con il pene completamente dentro di lei; Heath dovette mordersi il labbro a sangue quando sentì il contrarsi della sua femminilità attorno a lui. Il suo orgasmo durò molto, e solo quando lei terminò rilassandosi, Heath poté venire; la mise sotto di lui, facendola girare a pancia in giù e alzandole quello splendido sedere ben in alto. Audrey era completamente intontita, che non capì cosa accadde tranne quando lui entrò in lei con una spinta dolorosa che la fece urlare; iniziò a spingere impetuoso contro di lei, mentre cercava di tirarsi su con le braccia tremanti. Lui ne approfittò afferrandole un seno bruscamente e tirandole il capezzolo, mentre l'altra la teneva ferma; poi con la prima scese lungo il ventre e si fermò sul suo clitoride, gonfio e bagnato ed iniziò a toccarlo con frenesia, facendola contorcere e boccheggiare. '' Oh no! Oddio di nuovo! '' pensò Audrey mentre cercava di prendere aria; lui si abbassò, sapeva che lei stava per avere un altro orgasmo perché la sentiva contorcersi e contrarsi attorno a lui, perciò le sussurrò eccitato all'orecchio - Vieni Audrey, vieni! -
- Non posso, non ci riesco.. Non.. - balbettò rossa in viso, scuotendo la testa facendo cadere i capelli ai suoi lati. Lui non si fece intenerire, era ormai al limite, anzi aumentò le spinte che divennero spietate come il movimento delle dita sul suo clitoride, le sibilò seducente - Si invece, so che lo vuoi, lo sento! Vieni Audrey, vieni per me! ORA! -
Entrambi vennero urlando, lei con un urlato acuto, lui come un animale, le riversò tutto il suo piacere dentro di lei. Audrey gemette nuovamente nel sentirlo urlare a quel modo e sentire il suo calore e la sua essenza di maschio, tanto che ebbe un altro piccolo orgasmo. Lui sorrise compiaciuto, quando la vide accasciarsi sul letto ormai disfatto e pregno del loro odore, a gambe aperte tanto che poté vedere il suo sperma uscire da lei, colando sul tessuto del materasso. Il suo membro ebbe un altro fremito e schizzò appena sulle sue natiche bianche e leggermente arrossate, prima di rilassarsi definitivamente. '' Cazzo è la cosa più erotica che abbia mai visto in vita mia! '' pensò lui, accarezzandole la schiena e sdraiandosi di fianco a lei. - Stai bene paperotto? - le sussurrò, un pò intimorito dal suo silenzio. Lei aprì un occhio, e ciò che vide lo rilassò; era lucido di sonno, ma si poteva notare il soddisfacimento nel suo sguardo. Le sorrise, quando la vide leggermente ritirarsi su se stessa; non le permise di nascondersi tanto che la girò supina e la fissò - Non ti ho fatto male vero? -
Lei scosse la testa, arrossendo - No! Non preoccuparti.. Anzi.. Sono stata.. Bene - balbettò. Lui le si avvicinò e ronfò nell'incavo del suo collo, aspirandone l'odore e leccandole appena la pelle - Mmm io sono stato benissimo, è stata la cosa più eccitante mai provata fino ad ora te lo garantisco. Sono ampiamente soddisfatto, e lo sei anche tu, visto come ti contorcevi e urlavi! - ridacchiò. Lei gli tirò una leggera gomitata - Io non mi contorcevo e non urlavo!! - squittì acutamente, tentando di andarsene, ma lui la tenne stretta a sé - Ssh rilassati! Lo facevi eccome e Dio come eri eccitante! Ma adesso direi che è meglio dormire un poco Audrey, va bene? Siamo entrambi sfiniti e domani dobbiamo svegliarci presto -
- Ah si? E perché scusa? - chiese lei sbadigliando sonoramente, lui sorrise teneramente - Perché andiamo a fare una piccola gita, solo noi due. Perciò a nanna! -. Audrey annuì non proprio convinta, ma non aveva nemmeno la forza di replicare, la stanchezza reclamava troppo un poco di sonno e quindi optò per chiudere gli occhi e rilassarsi al ritmo del cuore di lui, che la accompagnava in un sonno profondo. Heath la osservò ancora una volta, era felice di vederla lì tra le sue braccia, così rilassata e serena; le baciò la fronte e le bisbigliò - Buonanotte amore mio -
Il giorno dopo i primi raggi di luce filtravano tra le tende, creando granelli di luce volteggiare nella stanza; Heath socchiuse piano le palpebre e sbadigliò, mentre cominciava a svegliarsi. Si stiracchiò la schiena, quando qualcosa di caldo e morbido gli toccò il fianco; spalancò gli occhi di scatto e sorrise ampiamente vedendo il corpo voluttuoso e sonnacchioso di Audrey, raggomitolato addosso a lui. Aveva la testa posata tra il suo petto e il cuscino, una mano era vicina alla sua bocca socchiusa, l'altra invece posava fin troppo vicino al suo membro, che come ogni mattina si alzava sull'attenti, pronto e scattante come un bravo soldato. Heath imprecò sottovoce, non voleva rischiare di passare per un maniaco pervertito, anche se era una cosa che non poteva controllare, non con un corpo caldo e pronto per lui; il suo odore gli inebriò le narici, e dovette farsi forza per non svegliarla con un bacio e stenderla sotto di lui e.. '' Stop!! Urge subito doccia fredda! '' pensò frustrato, stropicciandosi la faccia con una mano, perciò senza fare movimenti bruschi e si alzò andando verso il bagno. Audrey aveva sentito un movimento accanto a lei e aprì gli occhi, guardandosi appena intorno e corrugando la fronte. '' Non sono di certo in camera mia! '' pensò con la mente ancora ovattata dal sonno, solo quando vide due splendide natiche sode contrarsi davanti a lei si sedette di scatto e boccheggiò. - Oh per tutte le focaccine! - balbettò, facendo girare di scatto il proprietario di quello splendido lato B. - Buongiorno anche a te peperotto! - sorrise Heath - Che ne dici di alzarti? - le disse, avvicinandosi a lei e abbassandosi alla sua altezza. Le stampò un bacio leggero e timido all'angolo della bocca, e sogghignò vedendola arrossire e mordendosi le labbra. - Che.. Ore sono? - chiese lei con voce strozzata, mentre tentava di coprire il suo corpo con il lenzuolo. La osservò alzando un sopracciglio - Le sei spaccate! Alza quello splendido sederino e andiamo a fare una doccia! Si esce - sogghignò ergendosi in tutta la sua altezza e in tutta la sua splendida gloria.
Audrey strabuzzò gli occhi e sbuffò, ributtandosi a letto e coprendo la faccia con il cuscino - Col cavolo! Non ho intenzione di muovermi da qui. Specie alle sei!!! Dove diavolo dovresti portarmi? A scalare una montagna?! - grugnì rancorosa. Non era mai stata una ragazza mattiniera, e non lo sarebbe mai stata! Heath la afferrò con non troppa grazia, e se la mise in spalla come un sacco di patate, e camminò verso il bagno; lei scalciò e cominciò a colpirgli la schiena imprecando. Lui cominciò a ridere di gusto - Che finezza! Che soave creatura sei! - e gli schiaffeggiò una natica, facendola squittire indignata. Fecero la doccia uno alla volta, Heath mugugnò osservandola asciugarsi il corpo con l'asciugamano - Potevamo fare la doccia insieme, a quest'ora avremmo già finito! -, la verità era che lui voleva fare la doccia con lei, accarezzarle il corpo con il bagnoschiuma e chissà.. Magari qualche preliminare!
- E io ti ho detto di no! Se l'avessimo fatta insieme, non mi avresti fatto mai finire di lavarmi! - borbottò lei - Vado a vestirmi.. Cosa devo indossare? - chiese guardandolo.
- Comoda possibilmente! Vado in cucina a preparare qualcosa al sacco, deve esserci ancora roba avanzata in frigo! - disse lui, andando verso il suo armadio e optando per una semplice camicia a quadri verde e dei jeans comodi.
Lei annuì - Ma oggi non devi lavorare? -, lui negò - No il bestiame torna oggi nei campi qui.. Se ne possono occupare Duncan e James, Sam invece rimarrà qui con Aron così non dobbiamo preoccuparci dei cani! - disse, per poi scendere in cucina e lasciandola vestire in camera sua. Quando scese, lo trovò davanti ai fornelli, intento a guardare la macchietta del caffè erogare la bevanda calda nelle tazze; la sentì giungere quando ormai era alla porta e dovette sforzarsi di non saltarle addosso: indossava dei pinocchietto in cotone blu oltremare e una maglia a tre quarti a righe bianche e blu, infine delle comode scarpe da jogging bianche. I capelli erano raccolti in due trecce che le ricadevano sui seni, dandole un aria quasi fanciullesca e non aveva nemmeno un filo di trucco. Audrey era così, una donna semplice ma bella proprio nella sua semplicità da acqua e sapone; nonostante avesse vissuto anni lontana da lì, non era cambiata poi così tanto come credeva e ne era molto soddisfatto. - Il caffè è pronto, il latte è sul tavolo perché so che ami bere del caffè latte la mattina. Ho preparato però uova strapazzate e bacon caldo.. - sorrise mesto, lei sospirò e si sedette - Grazie mille, non preoccuparti.. Non penso che, se per una mattina faccio una colazione all'americana, possa morire con le coronarie ostruite dal colesterolo - rise, prendo la forchetta e prese subito le uova, mettendosele in bocca - Davvero squisite! Era da molto che non facevo colazione con uova strapazzate, manca solo il.. - venne interrotta da Heath - Ketchup! Si lo so, amavi metterlo sulle uova di mattina quando facevi colazione a casa mia! - rise - Ancora non capisco come fai a mangiare la salsa Ketchup di prima mattina, insieme al caffè latte - disse fingendosi inorridito. Le si illuminarono gli occhi - Sii! Dammi qua, non puoi capire la bontà! Solo perché a te non piace molto quella salsa! - gli fece la linguaccia - Non credevo ti ricordassi di una cosa così.. Bè così stupida -
Lui la guardò seriamente, posando la forchetta sul piatto - Non è stupido. Niente di te è stupido Audrey, non ho dimenticato niente di quello che ami. Come so che non ami l'aceto, solo sentirne l'odore ti sale la nausea! So che adori le lasagne con tanta besciamella, so che non ti piacciono le verdure verdi, che vai matta per il tonno e non sopporti il salmone. So che ami il piccante ma non ami la carne e il pesce crudo.. La lista è infinita - borbottò arrossendo appena, si era forse spinto troppo? '' Ti sei sputtanato! Grande genio, penserà che tu sia una specie di stolker..'' pensò continuando a mangiare, fingendo tranquillità. Lei lo fissò con occhi spalancati, non credendo alle sue orecchie; non si era certo aspettata che proprio Mr Indifferenza ricordasse quelle cose di lei! Il cuore fece delle capriole, perciò per sdrammatizzare disse ridendo - Non faccio una bella figura se una persona ricorda prima di tutto ciò che amo o no mangiare! -. Lui si mise a ridere e scosse la testa, terminando di mangiare; aspettò che anche lei terminasse e poi, dopo aver preso uno zaino, andarono verso la stalla - Spero tu sappia ancora cavalcare! - le disse lui. Lei si irrigidì - Cavallo? Sono secoli che non salgo su un cavallo, inoltre sai bene che.. -, cominciò ad agitarsi seriamente, non amava salire su un cavallo. Non che non li apprezzasse, ma lei si divertiva di più a guardarli da una certa distanza di sicurezza ecco. - Oh andiamo! Coraggio, non fare la fifona, ormai sei grande per avere paura! - ghignò lui, posando lo zaino a terra e andando verso i box. - Tranquilla, userai Molly Rouge. E' una cavalla di cinque anni molto mansueta. Vieni che te la presento! - sorrise prendendola per mano e trascinandola davanti al box, dove una cavalla dal pelo marrone rossiccio sporgeva il suo muso dalla porticina. Era tutta scura tranne le zampe che erano bianche panna, e la criniera e la coda nere. Heath le prese la mano posandola sul naso della cavalla e le sorrise - Non temere, è una coccolona! E poi ci sono io con te, non ti accadrà niente - disse, prendendo poi la sella e le altre cose per sellare l'animale. Dopo averla sistemata andò dal suo cavallo, uno splendido stallone dal pelo color carbone e ancor più grosso di Molly, Audrey lo guardò e ammise di nona aver mai visto un cavallo più bello di quello e chiese - Come si chiama? -
- Lui è Thor. E' stato l'ultimo acquisto di.. Jonathan - Heath la vide irrigidirsi e adombrarsi - Ma è mio! L'ho addestrato io e lo monto solo io. Bene! Possiamo andare adesso, seguimi! - sorrise allegro. Audrey annuì e dopo alcuni tentennamenti, si rilassò e seguì l'altro per diversi sentieri. Dopo un paio d'ore si fermarono, e le mancò il fiato: davanti a lei si estendeva un piccolo lago che brillava sotto la luce del sole, ed era circondato da una vasta prateria di fiori di campo e le montagne a fare da sfondo. Poi le venne in mente un ricordo e sorrise - Per tutti i bignè ripieni! Ma questo posto lo conosco..! - e scese da cavallo, avvicinandosi all'acqua; lui dopo aver legato i cavalli ad un tronco all'ombra, la seguì e sorrise - Ricordi? Spesso venivamo qui da bambini, passavamo ore a giocare e a correre. - si stese sull'erba, guardando il cielo limpido privo di nuvole. Lei lo seguì, sedendosi accanto a lui - Già.. Era il nostro posto segreto, ogni domenica camminavamo per ore solo per venire qui. Era il nostro rifugio quando eravamo tristi o arrabbiati.. - sussurrò piano, sentendo la gola stringersi e le lacrime pungerle gli occhi.
Heath rimase in silenzio per un pò, poi parlò - Ricordi la promessa che ci facemmo? -, lei lo guardò per un attimo per poi annuire - Si.. '' Quando ogni cosa dovesse andare storta, ricorda di questo posto. Perché io sarò lì ad aspettarti e niente altro conterà. Io ti abbraccerò, ti asciugherò le lacrime e ti farò sorridere, perché io rimarrò al tuo fianco, sempre e per sempre '' - deglutì, abbracciandosi le gambe. Heath sorrise tristemente - Non l'hai dimenticata.. Nemmeno io sai? Quando venivo qui, speravo sempre di trovarti seduta vicino alla riva, ma poi quando giungevo tu non c'eri e solo allora ricordavo che tu eri troppo lontana da me per essere qui - prese un sasso e lo fece rimbalzare sul pelo dell'acqua. Audrey si morse il labbro - Quando siamo cresciuti, tu hai iniziato ad allontanarti.. Io non capivo perché ma le poche volte che mi rivolgevi la parola, mi rispondevi male o lo facevi solo per deridermi! Eri il mio migliore amico, mio fratello e tu.. Ti sei allontanato da me per.. Cosa? Ti cosa ti vergognavi?! Che la piccola e cicciottella Audrey Barkley fosse tua amica? O perché non vestivo in modo impeccabile?! Promesse promesse promesse! Fatte e mai mantenute!! - esplose lei, alzandosi in piedi e camminando lontana da lui. Heath la seguì e le afferrò i polsi - Sono stato un imbecille lo so. Ma eravamo ragazzini Audrey, e all'epoca credevo che.. Non lo so nemmeno io! E la cosa più triste è che vedevo il tuo sguardo spegnersi di giorno in giorno, ma ero troppo stupido e codardo per chiederti scusa! Non sapevo come fare perciò.. Preferii lasciarti libera d fare altre amicizie. In fin dei conti era giusto così, non potevi sempre contare solo su di me, io non potevo sempre proteggerti. Ma forse ho peccato anche in questo. Credevo di farlo per il tuo bene e invece.. - sospirò scuotendo la testa - Mi dispiace Audrey. Per me sei sempre stata la mia migliore amica, la mia sorellina.. Ma con il mio comportamento ho mandato tutto a puttane e non sai quanto me ne sono pentito in tutti questi anni, devi credermi. Ma ora.. Siamo qui, non ti chiedo di dimenticare, solo di perdonarmi e tentare di ricominciare, anche solo come amici! - bisbigliò, sgonfiandosi del tutto e inginocchiandosi davanti a lei. - Tu eri tutto per me.. Eri il mio punto di riferimento, il mio più caro amico.. Se io adesso ti concedessi un altra opportunità.. Non ferirmi. Perché se non puoi mantenere anche questa promessa, questa sarà l'ultima volta che mi vedresti; non tornerei più, perché il mio cuore non reggerebbe un altra volta! - disse con voce tremante, guardandolo. Lui annuì serio e la abbracciò - Non ti deluderò lo giuro! -
Quel pomeriggio parlarono molto, certo ci sarebbe voluto del tempo per riprendere anche una forma vaga di amicizia tra loro, ma entrambi si sentirono più sollevati nel aver suggellato una tregua definitiva tra loro. Mangiarono e bevvero, per poi decidere di fare un bagno nel lago. O meglio, Heath decise che Audrey dovesse ricordare l'ebrezza dell'acqua gelida tra le montagne del Montana, quindi dopo averle corso dietro se la caricò addosso e senza il minimo rimorso la gettò e rise; rise un pò meno quando un Audrey al dir poco incazzata come una banshee lo afferrò per la camicia e lo tirò giù, facendogli fare un bel bagno freddo. Erano ormai le due passate quando decisero di tornare a casa, dove ad attenderli c'erano Sam ed Aron, quest'ultimo giocava con i cani della casa, e Poppy, che se ne stava seduta sotto il portico. - Poppy! Che fai qui?! E' successo qualcosa? - chiese Audrey, una volta raggiunta l casa. L'amica la squadrò attentamente e le sussurrò all'orecchio - Da quando te ne fai delle gite in solitaria con il bel mandriano?? -, l'altra si guardò intorno cercando di non guardare l'amica che la stava osservando curiosa e corrucciata, poi sospirò - Te lo spiegherò dopo, razza di scimmia curiosa..! Allora che ci fai qui? - le chiese esasperata.
Poppy si illuminò - Ah si!! Tu non hai idea! Sono arrivati due tizi a dir poco esilaranti!! Non so da dove vengano ma.. L'intero paese sta ancora ridendo di loro! Poveretti, credo non si aspettassero di trovarsi in un paesino tra i monti come White Sulphur! La ragazza è vestita con un mini abitino succinto e tacchi, e lui sembra si sia messo dei vestiti che hanno fatto a botte in lavatrice! Devi vederli! Hanno anche uno strano accento, soprattutto lei! -
Audrey alzò un sopracciglio - Scherzi vero? Sei venuta qui per questo? Quei poveretti si saranno persi, e invece che chiedere loro se avevano bisogno di aiuto, gli ridete dietro?! -, Poppy alzò le spalle e le afferrò il braccio - Vieni allora! Così ci mettiamo d'accordo per la festa che faremmo a Kelly! E mi devi raccontare di Jim! - blaterò velocemente, trascinandola in macchina e mettendo in moto. Audrey scosse la testa sconsolata, la sua amica era decisamente fuori di testa! Eppure.. C'era qualcosa che non andava, sentiva addosso una strana sensazione che si amplificò arrivando davanti al negozio di parrucchiera. - Eccoli lì! Oddio non si sono minimamente mossi dal locale di Marge! - ridacchiò Poppy; Audrey seguì lo sguardo e sbiancò. - Ehi sugar! Stai bene?! Sei diventata pallidissima!! - esclamò la ragazza, ma la biondina non la degnò di un solo sguardo e scese veloce dall'auto, e cominciò a correre - AMANDA!!! DENNIS!!! - urlò sconvolta ma anche felice. I due amici si girarono di scatto, e quando la videro esplosero in urla festanti e le corsero incontro; la travolsero e caddero tutti e tre per terra, ridendo e piangendo, tenedosi stretti come se non si vedessero da mesi.
- Oddio chéri!! Speravamo davvero di non aver sbagliato paese! E' davvero il buco del culo del mondo eh! - cinguettò Amanda, mentre le prendeva il viso tra le mani e la guardava con sguardo critico - Cielo, sbaglio o sei completamente impolverata?! E questi capelli?! Sono davvero un catastrophe! - . Dennis sbuffò annoiato - Mio Dio Amy! L'hai appena vista, e già la stai soffocando con queste stronzate! - borbottò per poi sorridere dolcemente ad Audrey, baciandola in fronte - Ehilà principessa! Sono felice di vederti, sei dimagrita?! Non va bene! - e si alzò, aiutandole ad alzarsi dal cemento della strada, visto che stavano dando anche fin troppo spettacolo lì in mezzo come tre idioti. Audrey rise allegramente - Datevi una calmata! Come mai siete qui? - chiese ancora scossa. Amanda ridacchiò - Ci mancavi e volevamo vedere dove ti eri sistemata! -, il ragazzo dai capelli biondo platino la squadrò e ghignò - Dì pure che volevi vedere questo uomo dei cavalli e prenderlo a pugni! Testuali tue parole: '' Devo vederlo, e soprattutto gli darò così tanti calci nei gioielli che non li troverà più nemmeno la Nasa! '' -. Amanda lo fissò truce - Sta zitto, tintarella di luna! - e cominciarono a batti-beccare come due comari. Audrey rise di cuore e sospirò - Va bene basta! Avete prenotato una camera in albergo? - chiese intromettendosi tra i due. Dennis scosse il capo sconsolato - No. Sua signoria qui - e indicò Amanda che risentita fece un broncio lungo fino a terra - Ha detto che non serviva, che tanto avremmo potuto prenotare una volta arrivati. Peccato non abbia tenuto conto che è comunque una cittadina grandicella e che siamo periodo estivo! - e la fulminò con lo sguardo. Sospirò e li guardò - Sentite, sono qui con un'amica. Venite a casa mia! C'è spazio e potrete sistemarvi tranquillamente lì - sorrise loro indulgente. I due gioirono, per motivi diversi l'uno dall'altra e la seguirono. Poppy li guardò curiosa, ma nel momento delle presentazioni si scatenò una guerra; Poppy guardava storto Amanda perché lei si era presentata come la Migliore amica di Audrey. Cominciarono a tirarsi frecciatine e vere e proprie guerriglie, per stabilire chi fosse la numero uno tra le due, ingaggiando una sfida di chi conosceva più cose di Audrey fino al ranch. Sia quest'ultima e Dennis si guardarono sconsolati e gioirono silenziosamente quando arrivarono; il ragazzo fischiò ammirato il ranch e il paesaggio e disse eccitato - Sono sicuro che qui si possono fare delle foto spettacolari!! -.
- Si non male, ma ora fammi vedere il ragazzo! - disse annoiata Amanda, mentre Poppy la guardava male. - Poppy vieni? - chiese Audrey, guardando la sua amica che non si muoveva dalla macchina - No no.. Verrò domani mattina così ci aggiorniamo va bene? - sorrise mogia. - Sei sicura? Vuoi passare qui stasera dopo cena se vuoi, non ti mangiano mica! - tentò Audrey, ma sapeva quanto Poppy si sentisse a disagio e con la comparsa di Amanda, sentiva che non c'era posto per lei lì. Perciò si avvicinò e l'abbracciò - Se non te la senti, vieni domani mattina qui così faremo colazione insieme, va bene? -, l'altra sorrise ed annuì leggermente rinfrancata e salutò tutti, tranne Amanda e se ne andò. Li fece entrare in casa e i due nuovi arrivati si guardarono attorno con attenzione - Però! Ti tieni bene dolcezza! Che bella casa! - disse Dennis, dopo aver accarezzato Pepper che era corsa da loro e cominciò ad abbaiante e saltellare entusiasta. - E' opera di Heath.. Ha sistemato parecchie cose qui.. - disse timida Audrey, Amanda la guardò - Allora? Lui dov'è? - sibilò. Ricordava ancora dei pianti al telefono dell'amica e si era ripromessa che gliel'avrebbe fatta pagare a quello spilungone del Montana! Audrey stava per parlare quando un rumore li fece girare di scatto verso le scale: Heath stava scendendo a petto nudo e pantaloncini al ginocchio, ancora umido di doccia. Tutti e tre boccheggiarono senza parole, e i loro ormoni ballarono la samba in gruppo. - Oh si.. Ci sono proprio bei posti qui da vedere! - sussurrò Dennis, ipnotizzato da quella soave visione. - Non è solo l'uomo che sussurra ai cavalli.. E' l'uomo che sussurra alle passere! - cinguettò maliziosa ad Audrey che per poco non si soffocò con la sua stessa saliva. - AMANDA!! - urlò, sperando che Heath non l'avesse sentita; Heath sobbalzò all'urlo e spalancò gli occhi scioccato, non si aspettava di vedersi davanti delle persone così.. Colorate! La ragazza vicino ad Audrey era proprio bella, alta e formosa in quel vestitino molto corto, dalla splendida chioma rosso fuoco e gli occhi pieni di malizia, mentre il ragazzo era basso e magro, dalle fattezze quasi femminili, capelli biondo platino e occhi azzurri tremendamente trasparenti e dai vestiti multi-color. Guardò Audrey in cerca di spiegazione, e si affrettò subito a fare le dovute presentazioni; era tremendamente in imbarazzo, perché sapeva quanto Amanda brillasse di perspicacia e già metteva in conto la ''ramanzina'' che le avrebbe fatto. E già squadrava entrambi, sospettosa. Li portò nella stanza degli ospiti che avrebbero condiviso, non era infatti la prima volta che i suoi amici dormivano insieme. - Dopo cena non ci sfuggi mia cara! - la punzecchiò Amy mentre Dennis annuiva vigorosamente, dovette cedere e li lasciò fare una doccia in santa pace. Scese in cucina dove iniziò a cucinare qualcosa per tutti, Heath la informò che Sam sarebbe arrivato con Aron per discutere di alcune faccende e che si sarebbero fermati anche loro per cena. - Ma quel ragazzo.. Chi è? - chiese Heath innocentemente, lei rise a quella domanda - Geloso? Comunque è un mio caro amico! E' un fotografo freelance sai? Mentre Amanda è una parrucchiera! L'ho conosciuta a Parigi e insieme siamo andate ad abitare a New York -. Heath non era pienamente soddisfatto, avrebbe continuato a porre domande ma i due in questione scesero e non poté dire altro; si sentiva leggermente a disagio con Dennis, perché gli stava un pò troppo attaccato, mentre Amanda lo guardava di sottecchi e fulminandolo con lo sguardo. Venne salvato dal campanello e andò ad aprire velocemente, sospirando felice di vedere Sam e il piccolo, che corse subito in cucina da Audrey che lo abbracciò. I due uomini dopo aver scambiato due parole entrarono in cucina, dove cadde il silenzio. Sia Audrey che Heath non capirono come mai, ma sia Sam che Amanda tacquero quando si videro; i due si guardarono per molti minuti. Amy aveva gli occhi leggermente lucidi e aveva le gote rosse, Sam la guardava pallido e irrigidito sul vano della porta. Heath li guardò a turno, per poi guardare Audrey che alzò le spalle confusa da quello strano comportamento. Poi Sam parlò con voce calma, ma leggermente arrochita - Amanda.. -, l'altra si alzò piano e lo fissò incredula ma felice allo stesso tempo - Ciao Sam..! -
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