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•Vita Sbagliata-L'età dell'adolescenza•

emmeffebooks Ecco la tua recensione!

"𝐶𝜄 𝑠𝜎𝜋𝜎 𝑉𝜄𝜏𝜀 𝑐𝘩𝜀 𝜋𝛼𝑠𝑐𝜎𝜋𝜎 𝑠𝜀𝑔𝜋𝛼𝜏𝜀. 𝐷𝜀𝑠𝜏𝜄𝜋𝜄 𝑐𝘩𝜀 𝑠𝜀𝑚𝑏𝑟𝛼𝜋𝜎 𝜀𝑠𝑠𝜀𝑟𝜀 𝑔𝜄𝛼̀ 𝜏𝑟𝛼𝑐𝑐𝜄𝛼𝜏𝜄. 𝛴 𝜌𝜀𝑟 𝑞𝜇𝛼𝜋𝜏𝜎 𝑠𝜄 𝜌𝜎𝑠𝑠𝛼 𝜌𝑟𝜎𝜈𝛼𝑟𝜀 𝛼 𝑙𝜄𝑏𝜀𝑟𝛼𝑟𝑠𝜄 𝜕𝛼𝑙𝑙𝜀 𝜌𝜀𝑠𝛼𝜋𝜏𝜄 𝑐𝛼𝜏𝜀𝜋𝜀 𝑐𝘩𝜀 𝑐𝜄 𝜏𝜀𝜋𝑔𝜎𝜋𝜎 𝜄𝜋𝜏𝑟𝛼𝜌𝜌𝜎𝑙𝛼𝜏𝜄 𝛼𝑙𝑙𝜀 𝜎𝑟𝜄𝑔𝜄𝜋𝜄, 𝑐𝜄 𝑠𝜄 𝜏𝑟𝜎𝜈𝛼 𝑠𝜀𝑚𝜌𝑟𝜀 𝜄𝜋𝜀𝑠𝜎𝑟𝛼𝑏𝜄𝑙𝑚𝜀𝜋𝜏𝜀, 𝑠𝜎𝜌𝑟𝛼𝑓𝑓𝛼𝜏𝜏𝜄 𝜕𝛼𝑙 𝜌𝑟𝜎𝜌𝑟𝜄𝜎 𝜌𝛼𝑠𝑠𝛼𝜏𝜎."

Sinossi:

"<<Sfigata! Si, è esattamente così che mi sento: una povera sfigata che non riesce a collocarsi da nessuna parte. Anche l'ultima prova di affido è andata a farsi fottere e ora, cosa mi resta da fare?"

Sono seduta nell'ufficio dell'assistente sociale da più di mezz'ora ad aspettare di sapere quale sarà il mio destino.

"Non è sempre colpa mia, però, e che cazzo, non possono sempre addossarmi tutte le responsabilità sui fallimenti delle mie prove di affido! Ho sempre trovato famiglie molto lontane da quella che è la mia visione personale di un nucleo familiare: un padre e una madre un po' fuori di testa, ma che si amano alla follia. Io sono abituata a questo tipo di famiglia, così è stata la mia fino a quando poi tutto è precipitato nell'orrore più assoluto."

Immersa nei miei pensieri, quasi senza accorgermene, mi alzo e rimango in piedi davanti alla finestra a fissare la pioggia che, lenta, sta cadendo ormai da ore.
Guardo tra i tetti i questo quartiere di periferia di Livorno, nella vana speranza di riuscire a intravedere il mare. La sua presenza è una delle poche costanti della mia vita. Come se il suo moto incessante riuscisse a trasmettermi la forza per andare avanti. Ho freddo e come al solito le mani sono gelide. Tiro giù le maniche della felpa oversize che indosso, nell'inutile tentativo di provare a riscaldarle.

<<Ora cosa succederà? Cosa mi aspetta?>>

La voglia di fumare mi sta logorando. Odio le attese, specialmente se poi queste nascondono sicuramente situazioni sgradevoli, ma se ora tiro fuori le sigarette per accenderne una e mi beccano è la fine.

<<Ma chi se ne frega!>>

Rapidamente mi dirigo verso il bagno, tentando di recuperare dalla tasca dello zaino il pacchetto di Camel e, cazzo, come al solito non riesco a trovare l'accendino. Nel casino totale che regna in queste tasche gli accendini spariscono sempre, inglobati a chissà cosa.

<<Dove stai scappando, Eleonora?>>

La voce squillante dell'assistente sociale mi fa trasalire. Velocemente nascondo nella manica della felpa le sigarette. Ora si che posso dire addio all'idea di fumare. Fanculo.

<<Non scappo, tranquilla, stavo solo andando in bagno.>> Mi sento rispondere con un tono che vorrei far apparire rilassato e invece viene fuori una specie di rantolo isterico.

<<Vieni a sederti nel mio ufficio che ti devo parlare.>>

"Eh si, tu devi parlare, ma io non ti voglio ascoltare perché so già che mi dirai qualcosa che non mi piacerà."

Con una lentezza esasperante, richiudo lo zaino e torno indietro sui miei passi, verso la stanza dove mi aspetta la tipa.

<<Siediti!>>

Sposto la sedia con un piede, facendola strisciare rumorosamente sul pavimento e mi accomodo lentamente, poggiando lo zaino a terra davanti a me. Con le mani ghiacciate, riprendo a torturare le maniche della felpa nel vano tentativo di allungarle. Comprendo perfettamente che, agli occhi della mia interlocutrice, il mio può sembrare un atteggiamento volutamente snervante. Invece sto solo cercando di tranquillizzare il mio respiro, per evitare il sopraggiungere di un attacco di panico. Non sarebbe né la prima, né l'ultima volta che mi succede una cosa del genere.

<<Eleonora, io davvero non so più cosa fare per te! Avevo sperato che questa potesse essere finalmente la famiglia giusta, ma come al solito sei riuscita a mandare tutto all'aria.>> Il tono è serio e di rimprovero, e non promette davvero nulla di buono.

<<Come fai a vanificare ogni tentativo che faccio per trovarti una famiglia decente? Dimmi, cosa c'è che non andava questa volta?>>

"Eh...Bella domanda, e ora cosa le rispondo? Che non sono le famiglie che mi trovi che non vanno, sono io il problema! Io che non sono altro che una fottuta psicopatica, il cui unico desiderio è quello di tornare indietro nel tempo per poter vivere in quella che era la mia vera famiglia! Strana, sbandata, ma mia!"

Capisce che la mia risposta non arriverà e continua:<<Volevo risparmiarti di finire in una casa famiglia, ma non mi lasci alternative. Tra un po' arriverà a prelevarti il responsabile di una struttura che si trova a Manfredonia, mi raccomando cerca di essere almeno collaborativa.>>

<<Manfre-cosa? E dove cazzo sta?>> Chiedo con un'espressione vagamente mista tra il curioso e lo scazzato.

<<Eleonora! Modera il linguaggio, diamine! E' un prete la persona con cui avrai a che fare! Mi raccomando continua a parlare così, sai che bella immagine avrà di te?>>

<<Francamente me ne frega poco dell'immagine di me che potrò dare a un prete... Un prete? Ma cosa ho fatto di male? Non sono neanche battezzata. A casa mia la religione non è mai stata cosa gradita."

Vorrei spiegarglielo alla tizia che non conosco neanche le preghiere base della religione cattolica, che la vedo dura la mia sopravvivenza in una casa famiglia a tema religiosa. Ma resto immobile, in silenzio. Tiro ancora un po' giù le maniche della felpa, come a voler sparire del tutto, e intanto aspetto che mi dica dove si trova il paese che ha nominato prima.
Mi spiega che è in Piglia, in provincia di Foggia. L'unica cosa che risveglia leggermente il mio interesse è scoprire che è sul mare. Perfetto. La mia anima depressa e solitaria già si immagina in riva al marre, in una giornata di pioggia e tempesta a pensare e a fumare.

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Ci sono vite che nascono segnate. Destini che sembrano essere già tracciati. E per quanto si possa provare a liberarsi dalle pesanti catene che ci tengono intrappolati alle origini, ci si ritrova sempre e inesorabilmente, sopraffatti dal proprio passato.
Eleonora è ancora una bambina quando la sua vita felice viene interrotta per sempre e tutto precipita nell'orrore e nella solitudine. Trascorse la sua infanzia prima, in un istituto, poi, in affido temporaneo presso varie famiglie.
Brucia tutte le tappe della sua giovane esistenza vivendo un'adolescenza inquieta, sbandata e sofferente fino a quando, dopo l'ulteriore fallimento dall'ultima prova di affido, viene trasferita in una casa famiglia gestita da un prete "sui generis".
Si ritrova a sedici anni a dover ricominciare per l'ennesima volta una nuova vita, che le permetterà di ritrovare la serenità perduta, l'amicizia e l'amore. Un amore forte, sincero e passionale che la farà gioire e Eleonora, con le sue parolacce e il suo carattere scontroso e solitario, vi prenderà per mano e vi porterà nei suoi incubi e nei suoi sogni più nascosti, alla scoperta di un percorso che da adolescente la trasformerà in donna.
La frase con cui inizi la trama è praticamente stupenda e molto significativa: Perché ognuno di noi ha un passato molto travagliato e anche "nascosto", quindi nel futuro tendiamo a migliorarci e a non commettere gli stessi errori fatti in passato. Elena mi ricorda troppo la vita di Nica, ovvero protagonista del mio libro preferito "Il Fabbricante Di Lacrime" di Erin Doom, che non so se conosci ma in alternativa te lo consiglio vivamente. Non so che significhi "prete sui generis", magari me lo spiegherai quando vedrai la recensione .Mi piace come nell'ultima parte invogli il lettore a leggere il tuo libro, come punteggiatura e a livello lessicale e grammaticale è tutto praticamente perfetto, la trama è priva di errori ma ti consiglio di mettere uno stacco fra la frase iniziale e la trama vera e propria, in modo che non risulti tutto troppo "attaccato".

Eleonora:


Se non ché la protagonista. Una ragazza che mi immagino alta sulla media, capelli lunghi e castano chiaro, labbra carnose e occhi scuri, con una pelle candida. Si dice abbia un bel caratterino, con un linguaggio alquanto scurrile. Eleonora è parecchio solitaria, adora il mare e la pioggia.

Emanuele

Il Professore, se nonché un uomo alto e possente, capelli lisci che ricadono sulla fronte, moro, occhi scuri con il suo sguardo intrigante e infine un filo di barbetta. Il presta volto è quello di Ernia, un cantante che adoro, ma che non è fra i miei preferiti.

Davide

E' un ragazzo alto, poco meno di Emanuele, color biondo cenere, una pelle candida e gli occhi azzurri, naturalmente come la maggior parte degli adolescenti era senza barba.

Samuel

E' un ragazzo di colore con i capelli ricci e neri, la barba anch'essa nera e lo immagino vestito sempre con le camicie, quindi più formale rispetto a Davide.

Ergi

Ergi è un ragazzo dai capelli lunghi e lisci, mi fa pensare molto al classico nerd, o comunque un ipotetico amico di un nerd sempre vestito con giubbotti in jeans; anch'esso senza barba.

Camilla

La classica biondina, come si dice la classica figlia del preside nella serie di Elite, la immagino caratterialmente più o meno così, apparentemente parlando. Fisico snello e occhi chiari, insomma la solita perfettina dal viso d'angelo.


A) I personaggi sono molto ben descritti, inoltre vi è possibile trovare la foto di essi in modo da farvelo immaginare al meglio. Come inizio il prologo ha davvero spaccato, non vi ho trovato nemmeno un errore ed è praticamente perfetto, sia come descrivi, tutto nei dettagli, praticamente a meraviglia. Eleonora è il personaggio che finora preferisco di più; mi ricorda me caratterialmente, e nonostante tutte le difficoltà superate riesce comunque ad essere ancora forte, perché sa che con lei ha solo se stessa; inoltre mi piace come Don Antonio provi a capirla nonostante i suoi modi, prevedo un inizio di una bella amicizia fra i due.

B) All'inizio temevo che al prologo non mi avessi citato il luogo in cui si trovassero, infatti stavo per segnalartelo ma in realtà mi sono ricreduta in questo "passo"; e devo dire che non potevi scegliere posto migliore che il mare. Mi piace come descrivi anche la casa famiglia in cui sia finita Eleonora e non vedo l'ora che si metta in contatto con altri personaggi interessanti che ho trovato; comunque sono già al secondo capitolo e devo dire che mi sta piacendo un sacco.

C) I dialoghi sono la cosa che mi fa impazzire di più in questa storia: Adoro il carattere testardo e autoritario di Eleonora, inoltre mi piacciono gli scontri che lei ha con la preside. Sembrano scritti in maniera reale, che ti permettono di immaginare la scena nei minimi dettagli. L'unico errore che ho trovato in essi è che non sempre finisci il dialogo col punto e inizi la frase successiva con la maiuscola, questa situazione è da revisionare. Un altro problema sono un po' i capitoli; alcuni sono perfetti ma altri abbastanza corti, avrei voluto magari li allungassi di più.

Per quanto riguarda gli errori non ho completamente nulla da dirti se non farti i miei complimenti, perché la storia non ne riporta, non l'ho finita tutta ma ovviamente è una storia che seguirò perchè adoro il tuo stile di scrittura, infatti magari leggerò altre opere che scriverai, e soprattutto spero che continui con questo talento.

VALUTAZIONI:

Trama:10
~
Originalità:8
~
Copertina:10
~
Sintassi:10
~
Narrazione:9
~
Scrittura:10
~
Caratterizzazione dei personaggi:10
~
Totale:67/70

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