•Vituperium - Le apparenze ingannano - Saintjupiter•
Sinossi:
Primo anno del 54° lustro.
Otit, Horns di alto rango e sangue blu dalla nascita, da alla luce quel che più teme: un Meat. Le particolarità che rendono condannabile la bambina sono delle disgustose orecchie da capra e due corni sottocutanei all'altezza delle tempie, doni di quest'ultima. È un ibrido, un abominio, e Otit è disposta a tutto pur di salvarla da un destino più nero della morte.
Venti anni dopo, Pandemonia vive spensierata nei sobborghi di Gham: assiste un padre burbero nella sua officina, nel tempo libero cuce e lavora nella libreria della signora Marghet; crede fermamente che le severe classificazioni sociali siano solo un modo degli Horns per tenere a bada la popolazione chimerica.
Trascorsi anni di apparente pace dall'ultima guerra civile sta per accadere l'impensabile: i Kita non verranno esposti, i Compositori del Culto Bestiale e gli Attivisti sono in combutta tra loro per reclamare i propri sudati diritti.
Un segreto sta per tornare a galla, un errore mai corretto alla luce del sole.
Pandemonia ha due possibilità: divenire prigioniera della Fattoria, schiava e combattente del Cerchio, o essere trucidata da esseri spogli d'umanità.
Un genetista, una reclusa, uno studioso e una dannata varcheranno le soglie della Frontiera per confrontarsi con la cruda realtà. Sullo sfondo, rancori e guerre mai giunte alla fine: quando la diversità ti rende letale, hai due scelte.
O fuggi, o muori.
1) Trama:
La storia di cui andremo a parlare oggi è un fantasy/steampunk, genere che ho recentemente cominciato ad apprezzare moltissimo ma di cui non ho letto molto. Vituperium è, allo stato attuale, una delle storie lette qui su Wattpad che più mi ha colpito. Principalmente, la motivazione di questa mia affermazione, è il fatto che io non abbia trovato falle (se non qualche incongruenza che illustrerò in seguito) all'interno dei capitoli, che la forma sia degna di un cartaceo, il contenuto capace di attirare l'attenzione del lettore e molti altri pregi che andrò a elencare nel corso della recensione.
Quali sono le incongruenze notate?
1- quand'è precisamente che Cruiser avrebbe detto a Pandemonia che vorrebbe non fosse mai nata? Questa cosa viene scritta all'inizio del prologo, ma nel corso della storia non viene mai detto che lui si sia rivolto in un modo simile a lei;
2- non è chiaro come il popolo veda Otitielle. In principio viene detto da Giselle che è adorata dai sudditi e che lei la invidia per il mistero che si è creata attorno, ma in seguito viene detto che Otit in realtà è disprezzata, e questo confonde;
3- quando Pandemonia rivela a Toma di essersi sbarazzata del sacchetto datole da Gulliver, Toma reagisce in malo modo, dicendole che ha agito troppo d'impulso, quando però sia lui che il vecchio per cui lui lavora le hanno ripetuto di sbarazzarsene.
L'ambientazione della storia è estremamente interessante, soprattutto per la conformazione geografica di questo mondo fantasy (per ora non del tutto chiara) e delle creature presenti all'interno di esso, della classificazione sociale e del rapporto dell'impero di cui fanno parte Horns e Chimere con quello degli umani di Soleil.
In principio il lettore viene subito trasportato all'interno di questa realtà, in cui non vengono spiegate le diverse classificazioni, perché giustamente non ce n'è bisogno, i personaggi sanno già tutto a riguardo. Devo dire che questa scelta è però un'arma a doppio taglio: l'inizio è confusionario, è difficile per il lettore stare dietro a ciò che legge, senza capire appieno. Questo stato di confusione, però, si appiana man mano che si va avanti, perché i tasselli, capitolo dopo capitolo, vanno al loro posto; l'unico problema, però, è che credo Vituperium sia troppo superiore alla media dei lettori su Wattpad: ho notato che le cose troppo intricate molti non le seguono, capendo formaggio per yogurt, e quelle non spiegate nei minimi dettagli e che non si soffermano inutilmente già dall'inizio non li prendono e mollano la lettura.
Perché dico questo? Perché, Maria, se per caso pensassi che la storia non vale o non sia interessante a causa di questo tipo di lettori, voglio dirti che non è così. Vituperium, così come Litlaus e qualunque altra tua storia io abbia letto, vale un sacco. E sono sicura che prima o poi troverò i tuoi libri sullo scaffale di una libreria.
2) Originalità:
Come penso si sia compreso leggendo fra le righe di ciò che ho detto, Vituperium ha tantissimo potenziale, che Maria sta sfruttando egregiamente. Il mondo fantasy si incastra alla perfezione con gli elementi steampunk e distopici, andando a creare qualcosa di particolare che non credo di aver mai visto prima. Una cosa che mi ha colpito tantissimo? I peakik, oppure Il Culto Bestiale, o le caratteristiche animalesche di questi "umani mancati". Una scena che mi è rimasta impressa è quando la Sacerdotessa bambina cammina sui tizzoni ardenti ed entra in una specie di mondo a parte. Ci sono tantissime cose davvero uniche, all'interno di questi pochi capitoli, cose che promettono davvero bene se utilizzate nel modo corretto.
Di cliché non ne ho visti, se non quelli base che ogni storia contiene, ma sono stati fusi tanto bene con la storia che non si notano nemmeno.
3) Sintassi:
Come Maria sa, gli errori trovati all'interno dei capitoli verranno comunicati con un file tramite e-mail, per non rendere troppo lunga la recensione.
4) Narrazione:
a) la narrazione non risulta pesante né di difficile comprensione. Ci sono dei punti poco chiari in cui non si riesce bene a capire chi fa cosa, ma con una semplice rilettura si sistemeranno;
b) le descrizioni sono uno dei punti di forza della storia, il tutto è raccontato talmente bene da avermi fatto sembrare di essere presente, di correre sul peakik con Giselle quando porta Pandemonia a Cruiser, di essere con Gulliver quando Penny si "occupa" di Sergey, di guardare Morgana minacciare Aranka, oppure di scappare con Pandemonia e Toma all'interno delle fogne. Sono rimasta affascinata dalle descrizioni qui presenti, ma non è una novità la bravura di Maria;
c) i dialoghi sono coerenti, mi piace un sacco il modo di esprimersi di Toma, soprattutto con il vecchio libraio. Tuttavia mi "convince poco" la scelta di usare certi termini in un'ambientazione così, in alcuni casi i personaggi dovrebbero esprimersi in modo molto formale e medievale/ottocentesco, tuttavia troviamo espressioni molto colloquiali e da tutti i giorni. Ciò non stona, anzi, è uno dei punti di forza, tuttavia mi ha lasciata un po' sorpresa. Consiglio particolare attenzione alla punteggiatura legata ai dialoghi e alle maiuscole/minuscole;
d) la narrazione è coerente a se stessa e la più opportuna considerando la scelta di fondere i PoV tra loro.
5) Caratterizzazione dei personaggi:
I personaggi sono caratterizzati in modo sublime, chi tramite un modo chi un altro. Mi spiego meglio: i personaggi non sono tutti presentati allo stesso modo, non tutti hanno un ruolo all'interno dei diversi PoV, perché non tutti hanno la stessa importanza. Tuttavia, tramite i collegamenti che si vengono a creare fra ognuno di loro, le varie apparizioni e persino il sentito dire da parte dei personaggi stessi su di altri, il lettore è capace di comprenderli e affezionarsi a loro, senza ombra di dubbio dotati di grande spessore, di caratteristiche tutte proprie e privi di stereotipi.
Maria è stata capace di farmi affezionare a personaggi che vengono persino solo menzionati o appaiono una volta sola e farmi rattristire per via di ciò che accade loro.
Non è da tutti.
6) Stile di scrittura:
Lo stile è senza ombra di dubbio ottimo, diverso dal solito ma sempre caratteristico e a tratti quasi poetico, fin troppo adatto a questa storia. Tuttavia ci sono degli errori che ho notato ripeti sistematicamente pensando siano corretti. Andiamo per gradi:
• non sempre inserisci le virgole correttamente e sfrutti un po' troppo i punti;
• le preposizioni semplici e articolate vengono molto spesso confuse tra loro;
• usi quanto invece di quando. In frasi che necessitano il secondo, come ad esempio "da quando in qua ti comporti così?", vengono invece scritte nel modo scorretto;
• sei solita separare alcune parole che invece vanno scritte attaccate, come alquanto, primogenito eccetera;
• fai troppo uso delle d eufoniche, che rendono più lente le frasi. Usale solo quando necessarie;
• da invece di dà. Ci sono casi in cui necessita l'accento, e nel file te li ho segnati;
• usi gli avverbi in –mente quando non c'è n'è bisogno e anzi andrebbero evitati. Fai particolare attenzione, perché rallentano la lettura e possono rendere le frasi poco gradevoli.
In complesso, però, questi errori che tendi a commettere non sono gravi, così come alcuni errori di battitura trovati nel testo. Niente che una sana revisione non risolverà.
La storia è perfetta già così, con una sistemata a ciò che non va sarà ancora più bella, e sinceramente non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Valutazioni:
- Trama: 10
- Originalità: 10
- Sintassi: 10
- Narrazione: 9
- Caratterizzazione: 10
- Stile: 9
Totale: 58 su 60
La storia sarà aggiunta alla lista di opere che consiglio.
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