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•SE TI PRENDO SARAI MIA - SilvanaUber•

Vi avverto che la recensione sarà molto lunga per via degli errori che ho dovuto far notare, quindi se non vi interessa leggerli saltate direttamente il punto della sintassi.
Sappiate inoltre che farò spoiler, tanti, tanti, tantissimi spoiler.

SilvanaUber

Sinossi:

Cosa faresti se domani mattina, svegliandoti, ti rendessi conto di essere stata catapultata nel 1612? È il caso di Nadine, tirocinante in chirurgia, donna indipendente e femminista, che di punto in bianco si ritrova senza apparente motivo in un secolo dove le donne sono ancora considerate inferiori e di proprietà di mariti padroni e autoritari. Riuscirà a tornare nel 2015 senza finire bruciata al rogo? E le sue conoscenze mediche e storiche cambieranno il corso della storia? Ma soprattutto, riuscirà ad innamorarsi di un uomo di quell'epoca?

"Chi sei?", chiesi all'uomo che mi teneva prigioniera.
"Davvero non ti ricordi di me?".
Scossi la testa. La confusione mi impediva di pensare.
"Sono tuo marito. E per questo motivo, da adesso in poi, farai quello che ti dirò io".
Barcollai indietro. "Sei folle? Io non ti conosco. So solo che mi stai tenendo prigioniera in questa casa".
Fu a quel punto che la sua calma venne rimpiazzata dalla furia. "Tu mi appartieni. E non sei mia prigioniera. Sei mia moglie, e come tale uscirai di qua solo col mio permesso!".

1) Trama:

Ho letto quest'opera nel giro di due settimane, dividendo a gruppi i capitoli per leggerne un tot al giorno, e ora sono finalmente giunta alla fine. Prima che l'autrice mi chiedesse una recensione - come lei già sa - io avevo notato quest'opera mesi addietro, quando non avevo ancora aperto il servizio recensioni (cosa che vi fa capire di quanto tempo fa stiamo parlando). Per varie motivazioni però, poi mi ero fermata. Prima di tutto a causa dei tanti errori presenti, non riconducibili solo a sviste ma anche a verbi e punteggiatura, e in secondo luogo per le falle disseminate per l'intera opera.
Passiamo quindi ad analizzare queste suddette falle:

1. una cosa che mi ha lasciato parecchio scettica, è il fatto che spesso e volentieri si usi imprecazioni sul diavolo. Ebbene, non è una cosa così strana, nel 1600 credo che gli uomini lo facessero, il problema è la quantità di queste imprecazioni. Ogni due per tre ne si trova una, e ciò è esagerato. Nel 1600 la religione cristiana era inculcata a fondo nella mente delle genti, e queste genti erano timorate di Dio, indi per cui non avrebbero avuto il coraggio di imprecare su Satana a ogni ora del giorno e della notte;
2. all'inizio del capitolo quattro fai descrivere a Nadine il personaggio di Miss Clarke, quando quest'ultima compare per la prima volta, e dici che è sulla cinquantina. Tuttavia ciò non ha senso perché:
a) come prestavolto hai scelto Scarlett Johansson, e perdonami ma Scarlett non dimostrerà cinquant'anni nemmeno quando ne avrà settanta
b) nei capitoli seguenti dici che la cuoca, una certa Tulla - ragazza che Nadine non ha mai visto -, aspetta un bambino ma nel capitolo ventuno dici che la cuoca, cioè Tulla, è Miss Clarke, e perdonami anche qui ma a cinquant'anni è già improbabile avere un bambino nel 2016, figurati nel 1600. Erano fortunati se ci arrivavano, ai cinquant'anni;
3. nel capitolo ventisette definisci Giacomo un "ragazzo", ma se lei ha superato i vent'anni e lui è anni più vecchio di lei - visto che quando ne aveva cinque lui era già molto più grande - non può essere un ragazzo. A maggior ragione visto che hai scelto Tom Hiddleston per rappresentarlo;
4. alla fine del capitolo quarantasette dici che il fratello di Nadine si chiama James, ma fino ad allora lui si chiamava Justin;
5. a un certo punto scrivi che Nadine ha ventitré anni, ma prima di allora lei risultava averne venticinque;
6. nel capitolo cinquantuno fai ammettere a Renuar che è innamorato di Nadine, ma ciò non ha minimamente senso perché lui per tutta la durata del libro non ha dimostrato minimo interesse per lei, l'ha solo apprezzata fisicamente. Mi ha lasciata inoltre abbastanza perplessa la reazione di Alec: non hai scritto ragionamenti o passaggi fondamentali per unire i due punti e introdurre bene il colpo di scena, lui è semplicemente passato a urlare "Lei è mia" come suo solito, senza dimostrare profondità;
7. tutta la storia dietro al viaggio nel tempo è completamente mal analizzata. Ci sono punti che non hanno un minimo di senso e il lettore si ritrova a chiedersi cosa stia succedendo. Ad esempio, se Nadine era proiettata nel futuro grazie alla magia nera ma lei è originaria del 1600 e non si è mai ritrovata fisicamente nel XXI secolo, come può avere un tatuaggio? E come può essere incinta dopo essere tornata con la mente nel futuro? Ma soprattutto, come può vivere nel futuro vero, quello che viviamo noi, e tornare indietro per dire a Giacomo cosa è successo nel passato se quello che vive lei nel 2016 è solo una sua proiezione mentale? Magari hai cercato di spiegarlo, nel libro, ma se lo hai fatto non si è compreso, e questi punti sono fondamentali. Se non riempi queste falle l'opera mancherà di basi solide.

Oltre a questo, nonostante la lettura per me sia risultata a dir poco pesante per tutti i problemi riscontrati, devo ammettere che mi ha intrigato abbastanza. Io amo la storia, in particolare tutto ciò che si colloca tra il Medioevo e tutto il periodo del 1800.
Quindi sì, la storia mi è piaciuta, nonostante i vari problemi, ma necessita assolutamente di una revisione profonda per sistemare tutti i punti che sono stati lasciati al caso, che sono stati confusi tra loro o che non sono stati ben analizzati.

2) Originalità:

In questo punto sarò estremamente sincera. Non è la prima storia che parla di un viaggio temporale e in cui la protagonista si ritrova nel 1600 o in un altro periodo del passato, e nemmeno del fatto di aver reso la sua esperienza, quando torna nel futuro, un sogno e facendole tornare in mente Alec, che le tormenta costantemente i pensieri, tuttavia l'idea alla base del viaggio stesso che usi nel tuo libro è estremamente originale, o almeno io la trovo tale. Non leggo molto questo genere, perché solitamente finiscono tutti allo stesso modo, tutti felici e contenti, mentre il finale del tuo mi ha colpito particolarmente. Insomma, qui le cose non finiscono bene, i due amanti vengono separati e lei si dimentica addirittura di lui. E sì, nel secondo libro lui va nel futuro per riprendersela per via del bambino (ho letto la sinossi del sequel), ma ciò non è buttato lì a caso, Alec ha una motivazione che lo spinge ad agire, ha un figlio, un erede, e tutti sappiamo come nel passato gli eredi fossero importanti, nelle famiglie nobili.
Quindi sì, l'opera va rivista per sistemare tutte le falle, ma le basi per qualcosa di unico ci sono, su questo non ho dubbi.

3) Sintassi:

Dato che come accennato sopra gli errori trovati sono stati davvero tanti, ti elencherò qui di seguito quelli che sei solita ripetere, così da non occupare ulteriore spazio nella recensione. Ricorda, inoltre, che non te li ho segnati tutti, visto che alcuni erano già stati fatti notare dai lettori:
perchè/poichè invece di perché/poiché;
quà/quì invece di qua/qui;
• scrivi più punti esclamativi/interrogativi in uno. Ti faccio degli esempi. Dal capitolo uno: "Signorina Low!!!" e dal capitolo otto: "le stanze nei castelli!!!!????". Non serve scriverne così tanti, ne basta uno;
• o scrivi più/meno punti nei puntini di sospensione (sono sempre e solo tre, non quattro né due, tre) oppure non metti lo spazio dopo di essi quando a seguirli c'è una parola, ed è sbagliato. Lo spazio ci va, a meno che non ci sia un punto interrogativo/esclamativo;
daccordo invece di d'accordo;
qual'è invece di qual è;
É/E' invece di È;
invece di po';
pen'ombra invece di penombra;
irrequeto invece di irrequieto;
invece di ;
sè/se invece di ;
lempo di pelle invece di lembo;
duolere invece di dolere, con tutte le sue coniugazioni;
• non metti le maiuscole dopo i punti o non metti lo spazio dopo di essi;
• o metti la maiuscola dove non deve esserci o non la metti al nome proprio o a inizio paragrafo;
• scrivi "perdio" invece di "per Dio";
qualcunque invece di qualunque;
• a volte scrivi la "m" al posto della "n", come nel capitolo diciassette ("amdarsene in giro") o nel trenta ("gettamdomi rudemente all'indietro);
nocchie invece di nocche;
sé stesso/a invece di se stesso/a;
sbattè/battè/ripetè invece di sbatté/batté/ripeté;
boffonchiai invece di bofonchiai;
infondo invece di in fondo. Infondo è un verbo;
mala pena invece di malapena;
assicurò invece di assicuro;
bhe invece di beh;
• spesso e volentieri scrivi "medioevo" con la minuscola quando nel contesto necessita la maiuscola. Se parli del periodo storico in sé, la maiuscola ci va;
intravvedere invece di intravedere;
compresso invece di compromesso;
mèta/méta invece di meta;
guancie invece di guance;
aldilà invece di al di là quando non si intende l'aldilà come regno dei morti;
pomo d'adamo invece di pomo d'Adamo;
ventanni invece di vent'anni;
ventitre invece di ventitré;
• spesso e volentieri inserisci lo spazio prima del punto interrogativo;
• per molti capitoli scrivi "battaglia di Dumbar" invece che "Dunbar".

Visto inoltre che i capitoli son tanti, ho deciso che ti manderò per mail gli errori riconducibili a sviste, ripetizioni e virgole oppure poco rilevanti, mentre quelli gravi e sui verbi saranno qui. Ricorda che però non tutti quelli presenti li ho segnati, perché alcuni lettori te li avevano già fatti notare.

Capitolo uno:
- "della sua schiena ad ogni grande passo" -> scriverei "a" piuttosto che "ad", così la frase è più fluida. Molto spesso sbagli a usare la d eufonica, per questo non ti segnerò più errori di questo tipo a meno che non siano gravi, spiegandoti come usarla nel punto dello stile.

Capitolo tre:
- "Impiantai le mani nel terreno" -> meglio "piantai" o "affondai".

Capitolo quattro:
- "Sono contento che stai meglio" -> che tu stia meglio.

Capitolo cinque:
- "Non era niente al confronto di ciò che stavo vedendo in quell'ampia sala" -> in confronto a ciò che stavo vedendo;
- "Intuii che il mio caro maritino doveva essere un uomo molto ricco" -> dovesse;
- ho notato che ogni data la scrivi in lettere. Ebbene, non è necessario. Le date complete che riportano giorno, mese e anno o semplicemente l'anno - come 1600 o 2015 - va bene scriverle in numeri, dopo un po' diventa pesante leggerle sempre in lettere.

Capitolo sette:
- "Lasciai andare la presa attorno ai suoi capelli e posizionai la mano sulla sua nuca per essere certo che non avrebbe tentato nuovamente di sfuggirmi" -> che non tentasse;
- "Da sotto le palpebre scorsi i suoi grandi occhi nocciola spalancati contro di me" -> ehm... "spalancati contro di me"? Non credo abbia molto senso.

Capitolo dieci:
- "Sempre che l'idea ti aggrada" -> aggradi.

Capitolo undici:
- "mi disfavano il laccio del vestito" -> disfacevano.

Capitolo dodici:
- "Mi rifiutai di chiudere gli occhi mentre la sua lingua si insinuò tra le mie labbra" -> insinuava;
- "e sotto controllo la sensazione forte e che mi faceva tremare il basso ventre" -> forte sensazione che;
- "Affondai il volto nelle coperte di pelliccia intanto che le sue mani si modellarono contro i miei glutei" -> modellavano.

Capitolo tredici:
- Non credi che dovresti trovare un sinonimo a "Dio del cielo", dopo un po'? Diventa ripetitivo.

Capitolo quindici:
- "Mi chiesi da quanto tempo si era accorto" -> si fosse;
- "attacca a fil di voce. La cuoca solleva lentamente le dita [...] trovare una soluzione" -> sei passata al presente, sta' attenta e correggi il tutto;
- "a solo poche ore prima, quado a passo svelto attraversavo i corridoi asettici dell'ospedale, per fa tappa alle stanze a me assegnate" -> 1) "giorni", non "ore", 2) "per far tappa", 3) devi usare il trapassato remoto, visto che già narri al passato remoto (nonostante qui tu sia passata al presente).

Capitolo sedici:
- "Le sue spalle si premetterono così tanto" -> premettero;
- "E io non tollero che ti rivolgi così al personale" -> che tu ti rivolga;
- "Fate bene ad arrossire - pensai -" -> a parte il fatto che è la prima volta che scrivi un "pensai", ci va un punto dopo di esso, invece di un altro trattino. Ma fossi in te eviterei.

Capitolo diciassette:
- "Inclinai la testa per osservarla meglio. Dietro di noi, alcuni servitori trasportarono dei grossi barili" -> "trasportavano", in questo caso è più corretto;
- "Certo, se escludevamo [...] umanamente con mei" -> presumo questo sia un pensiero, quindi va scritto al presente, non al passato;
- "Il riassunto di tutta questa possibile maledizione che qualche... ehm... maleditore? mi ha ficcato dentro gli occhi maledetti" -> ... cosa?
- "La sua rabbia era così imprevedibile che mi era impossibile gestirla e lo spingevano ad insultarmi" -> questa frase non ha senso logico;
- "forse nella sua epoca era una donnaccia" -> sta parlando di se stessa, quindi "ero".

Capitolo diciotto:
- "Deglutii a vuoto mentre mi inginocchiai accanto alla bacinella" -> inginocchiavo;
- "Durante questo periodo, L'Inghilterra risultò perdente in gran parte delle battaglie ma la guerra giunse ad un punto morto a cavallo del sedicesimo e diciassettesimo secolo, durante le campagne in Inghilterra ed in Irlanda. La guerra ebbe termine con il Trattato di Londra nel 1604 stipulato tra i rappresentati di Filippo III ed Giacomo I. La Spagna e l'Inghilterra concordarono nel por termine ai loro interventi in Irlanda e gli inglesi rinunciarono agli atti di pirateria in alto mare" -> "[...] l'Inghilterra aveva perso in gran parte delle battaglie, ma la guerra era giunta a un punto morto [...] in Inghilterra e in Irlanda. La guerra aveva avuto termine con il Trattato di Londra del 1604, stipulato [...] e Giacomo I. La Spagna e l'Inghilterra avevano concordato nel porre termine ai loro interventi in Irlanda e gli inglesi avevano rinunciato agli atti di pirateria in alto mare";
- "Lo sapevo con esattezza perché era ciò che provavo da quando il mio primo paziente morì stringendomi la mano, supplicandomi di salvarlo, mentre io lo guardavo impotente e con la stessa freddezza che caratterizza Alec per non impazzire e scoppiare in lacrime" -> "[...] era morto [...] lo avevo guardato impotente - con la stessa freddezza che caratterizzava Alec - per non impazzire e scoppiare in lacrime". Così la frase è corretta e ha senso compiuto.

Capitolo diciannove:
- "Il primo giorno in cui tu mi vidi non potevi avere alcun ricordo di me, eppure non avesti nemmeno il più piccolo tentennamento nel sincerarti che in me, risiedeva l'uomo che nel tuo cuore" -> "Il primo giorno in cui mi vedesti non potevi avere [...] che in me risiedeva [...]";
- "i tuoi occhi mi hanno guardato come se fossi il peggiore dei bastardi" -> fossi stato.

Capitolo venti:
- "Tornerò più tardi ad accertarmi che stai bene" -> che tu stia bene.

Capitolo ventuno:
- "per ritrovare delle risposte" -> trovare, in questo caso;
- "finirei col vergognarmi di me stessa se anche una sola delle mie azioni porrebbe te in una posizione inferiore" -> ponesse.

Capitolo ventidue:
- "che spero perderete dopo quello che ti sto per fare" -> se inizi col "voi" devi finire con il "voi";
- "più forte che potè" -> poté;
- "dagli altri uomini, inducendoli a violentarvi" -> qui è un po' troppo. Lui sa che lei è stata stuprata, e le dice così? È una delle falle da sistemare.

Capitolo ventitré:
- "e di cui potevo servirmene" -> servirmi;
- "Non mi importava più nemmeno che Alec, nella sua mentalità bigotta, si era più volte differenziato" -> fosse;
- "Acciuffai la prima cosa che mi venne in mano" -> ehm... prego?
- "sebbene nel suo sguardo e nel suo tono non vi era nulla che" -> fosse;
- "Aveva accolto la mia sfuriata come se si trattasse di un gioco" -> fosse trattato;
- "Voglio che te ne vai" -> voglio che te ne vada.

Capitolo venticinque:
- "sarei arrivata dalla famiglia di Alec per la colazione del giorno dopo, ammesso che prima non sarei morta" -> fossi;
- "Se me la guardi ancora in questo modo ti farò esiliare" -> non credo che nel 1600 usassero questi termini, è molto poco realistico.

Capitolo ventisei:
- "Il dialogo che avevamo non mi concedeva nessuno spiraglio che potesse illuminarmi sulla sua vita passata" -> se si riferisce al dialogo in cui si sono raccontati un po' della loro vita passata, dovresti scrivere "avevamo avuto";
- "non occorre che mi chiamate in questo modo" -> chiamiate.

Capitolo ventisette:
- "Dimmi come stanno le cose e del perchè io non so più nemmeno in che anno sono!" -> e perché io.

Capitolo ventotto:
- "Ammutolì, guardandolo" -> "ammutolii", è la protagonista che parla.

Capitolo ventinove:
- "Gli afferrai il colletto della tunica bianca e lo strattonai finché il suo volto non fosse a una spanna dal mio" -> o scrivi "affinché/cosicché il suo volto non fosse stato che [...]" oppure "finché il suo volto non fu".

Capitolo trenta:
- "slaccia la spilla d'oro che teneva unite le due estremità" -> slacciai;
- "che non vi userebbero neanche la metà della gentilezza con cui vi ho fatta mia" -> che non userebbero;
- "Non avevo mai preso nemmeno in considerazione che la mia posizione, in quanto sua moglie, poteva far sì che" -> potesse;
- "Era come se mi stesse strappando l'anima, poi me la ridesse solo per strapparmela un'altra volta" -> scriverei "[...] l'anima, per poi ridandomela solo per strapparmela un'altra volta";
- "e poi lo sentì venire dentro di me, e sentì che la terra smise di girare" -> sentii.

Capitolo trentuno:
- "il giorno in cui con la mia amica Mary aprii quel libro di storia in cui piccole parole vernate con l'inchiostro narravano le gesta dell'uomo [...]. Poco prima sapevo che quel ricordo sarebbe tornato ed ora lì, nero su bianco, a stuzzicare le mie conoscenze affinché mi tornassero d'aiuto." -> "[...] avevo aperto il libro di storia i [...] avevano narrato [...] avevo saputo [...]". Da "ed ora lì" la frase perde senso. Forse intendevi "ed ora era lì"?
- "La mano di Alec si posò sul mio fianco un attimo prima che le sue labbra reclamarono" -> reclamassero;
- "Il fatto che non mi hai urlato contro" -> tu non mi abbia urlato contro.

Capitolo trentadue:
- "Nonostante i suoi battiti fossero identici ai miei, le differenze che si innalzavano come un muro tra di noi avrebbero tenuto separate le nostre vite, fortificandosi ogni volta che l'amore avrebbe provato a spingerci" -> avesse suonerebbe molto meglio di "avrebbe";
- "Dio, ti prego, fa sì che quando l'avrò raggiunta non mi getterò in ginocchio" -> non mi getti in ginocchio;
- "Chiuse gli occhi e fu come se in quel momento avesse bisogno di escludermi" -> avesse avuto;
- "prepararsi agli effetti devastanti che un nostro addio avrebbero portato" -> avrebbe;
- "E se Dio avrà creduto che io meritassi il suo aiuto, accogliendo la mia supplica, avrò il coraggio" -> rivedrei la frase, suona veramente male;
- "come un'alluvione che mi stava facendo annegare in un dolore straziante, fuliminio" -> ehm... eh?

Capitolo trentatré:
- "la mia nima ad ardere sotto il fuoco nemico, ma per nessuna ragione al mondo lascerò che la tua, segua la mia" -> la tua segua;
- "Trattenni un respiro, fissando gli occhi in avanti" -> ehm... cosa?

Capitolo trentaquattro:
- "Nessuno di loro avrebbe mai potuto riporre la minima fiducia nei miei confronti e se Alec non sarebbe stato abile" -> fosse stato;
- "Non si fidavano di me, era ovvio, e appena Alec sarebbe sceso sul campo di battaglia mi si sarebbero rivoltati contro" -> fosse sceso.

Capitolo trentacinque:
- "l'armatura riflettè gli ultimi raggi" -> rifletté;
- "dissi mentre mi sollevai" -> sollevavo;
- "Tre bambini mi danzavano attorno, trotterellando spauriti e con gli occhi spiritati, sollevando i faccini sporchi di fuliggine per osservarmi e tirando i lembi della mia gonna." -> e tirare;
- "del passato abbiamo creato' ribattè" -> ribatté;
- "Vedi chiaramente il suo pomo d'adamo" -> vidi [...] pomo d'Adamo.

Capitolo trentasei:
- "Di qualunque colpa vi state incolpando non è nemmeno lontanamente paragonabile" -> Qualunque colpa vi stiate addossando non è [...];
- "Quasi me ne scordavo ancora" -> rivedrei la frase;
- "Ho appreso con dispiacere che la condotta di mia figlia vi ha creato" -> abbia creato;
- "la striscia sottile di peli che si allarga attorno" -> allargava;
- "le luci dell'alba avevo acceso in me" -> avevano;
- "Mio Signore', insistè" -> insisté;
- "Poichè tutti erano indaffarati con le preparazioni del banchetto e nelle decorazioni che avrebbero abbellito la sala dei ricevimenti, mi restò sufficiente tempo per gironzolare" -> era rimasto;
- "Non ero chissà che incuriosita, ma mi dava comunque fastidio essere l'oggetto della loro discussione" -> questa frase manca di senso.

Capitolo trentotto:
- "Qualunque cosa avessi combinando" -> avessi combinato;
- "si alzava dietro di lui conferendogli una solenne maestà" -> maestosità;
- "dietro di me nono stante avessi" -> nonostante!

Capitolo trentanove:
- "che il mio fascino non sordisse su di lei alcun effetto" -> sorbisse;
- "racchiude i trascorsi dell'intera sua famiglia" -> della sua intera famiglia.

Capitolo quaranta:
- "innalzando un muro di schiene che mi separavano dalla" -> separava, stai parlando del muro;
- "Fatto sta che i toni che usarono per parlarsi non erano amichevoli" -> furono;
- "In questo luogo avevo due uomini soltanto che mi potevano proteggere, ed entrambi avevano tradito la mia fiducia, calpestandola come se fosse cosa di poco conto" -> fosse stata;
- "Sembrava rilassato sebbene la rabbia [...] appena mi aveva vista non se ne era completamente andata" -> fosse.

Capitolo quarantadue:
- "Ma se sarai abbastanza furba, come credo, da riuscire a valutare questa mia scelta per quello che è, ovvero una protezione e una garanzia per te, ebbene mi aspetto che mi porgi le tue scuse" -> mi aspetto mi porgerai;
- "Lo sarei se fossi quel genere di donna che metterebbe in pratica le proprie minaccie." -> "che mette in pratica le proprie minacce".

Capitolo quarantacinque:
- "Il vestito che indossava alla festa" -> aveva indossato.

Capitolo quarantasei:
- "Annui, aggrappandomi" -> annuii;
- "E l'istante dopo Alec lacerò la mia camicia da notte, trasformandola in panni per la polvere, e sorridendo compiaciuto come non mai davanti a ciò che i suoi occhi stavano vedendo." -> la frase, scritta così, manca di senso, quindi quel "sorridendo" va trasformato in "sorrise".

Capitolo quarantasette:
- "Mio Signore dovremo passape per le cucine. A quest'ora saranno vuote." -> dovremmo passare;
- "che i miei occhi si focalizzassero su un punto contro la finestra" -> ehm... prego?
- "Accanto ad esso un mulino si scagliava verso est" -> stagliava.

Capitolo quarantotto:
- "Se anche una sola parola di ciò che avevo sentito era vera, quanto tempo sarebbe passato prima che la rovina si fosse abbattuta sul mio castello?" -> si abbattesse;
- "Quando poche ore fa scoprii che lo avevate" -> ho scoperto.

Capitolo quarantanove:
- "Ormai davo per scontato che si fosse accorto della mia sparizione e non avevo dubbi che proprio in questo momento lui e i suoi uomini stavano" -> quel momento [...] stessero;
- in questo capitolo inserisci un flashback, scrivendolo però in grassetto. A mio parere il corsivo andrebbe meglio, è meno pesante per l'occhio;
- "o correlato alla figura di satana" -> Satana, con la maiuscola;
- "Giacomo era l'unica persona che a quanto pare poteva" -> pareva.

Capitolo cinquanta:
- "I pochi difensori rimasti a protezione delle fortificazioni scivolavano e cadevano nel fango sotto i colpi inflitti dai miei uomini che, ignorando le freccie che cadevano su di loro, si fecero avanti in brevissimo tempo" -> 1) hai ripetuto "cadere", 2) frecce, non freccie, 3) si erano fatti avanti;
- "Nessuno si aspettava il nostro arrivo così in fretta, ma nessuno poteva nemmeno" -> sarebbe aspettato [...] avrebbe potuto nemmeno;
- "Lanciai un coltello nella giugulare di un uomo dalla lunga barba grigia che tentò di colpirmi" -> aveva tentato;
- "Accecato dalla rabbia mi affrettai a raggiungerlo, certo che chiunque fosse contro di me, in quel preciso istante avesse cambiato idea, fuggendomi lontano" -> fosse stato [...] me in quel preciso [...] fuggendo lontano da me per";
- "Lo sentì tremare" -> sentii;
- "Perdio! Dimmi dov'è!!!! Ora! DIMMELO" -> questa frase necessita di essere rivista completamente;
- "non avevo dubbi che non sapesse sul serio che la donna che avevano rapito era mia moglie" -> fosse mia moglie.

Capitolo cinquantadue:
- "La confusione aumentò ma con uno sbattito di ciglia" -> un battito.

Capitolo cinquantatré:
- "ho rafforzato la squadra di ricerca sebbene le notizie che mi hanno fatto pervenire non sono delle migliori" -> siano;
- "Era rimasto così silenzioso che per un istante mi ero perfino dimenticata che era lì" -> fosse lì.

Capitolo cinquantaquattro:
- "Ti sembra che sto ridendo?" -> stia;
- "ciò che il futuro ci ha disignato" -> designato.

Capitolo cinquantasei:
- "Ripensai a Nadine e a come il suo sguardo era diventato spento" -> fosse diventato;
- "rendendo quasi surreale quello scorcio di natura selvaggia tipica delle Highlander" -> forse intendi "Highlands"?
- "l'ombra di Stuart incombè su di noi" -> incombette.

4) Narrazione:

a) ciò che accade è ben descritto, le azioni non sono confusionarie e anzi, la comprensione è fluida nonostante gli errori. Tuttavia le falle e le contraddizioni contribuiscono a spaesare il lettore, cosa che è successa a me ed è successa anche ad altri, come ho potuto vedere dai commenti lasciati sotto ai capitoli;
b) le descrizioni sono ben fatte e mi hanno affascinato, ma nonostante questo mi sarei soffermata di più sulla descrizione fisica di certi personaggi, come Renuar, Giacomo o Stuart, ad esempio, o su certe stanze in cui si svolgono gli eventi che però vengono solo definite da un nome (come cucina, biblioteca, camere varie eccetera) ma che non sono delineate perfettamente;
c) spesso e volentieri scrivi il punto, dopo la virgoletta di chiusura, quando esso non è necessario. Ad esempio, se scrivi un punto interrogativo/esclamativo o dei punti di sospensione, inserire anche il punto è totalmente superfluo, perché questi ultimi fungono già da chiusura. Sbagli inoltre la punteggiatura da usare e non metti le maiuscole ove serve. Ti consiglio quindi di leggere il mio speciale, pubblicato in questo servizio.
Refusi a parte, però, i dialoghi - a mio parere - sono sensati e divertenti, danno dinamicità ai capitoli più lenti. Tuttavia non sempre funzionano a dovere, ci sono punti in cui certi botta e risposta tra Alec e Nadine mi hanno lasciata spiazzata per la loro mancanza di senso. Infine, una nota che ti devo segnare è quella di stare attenta ai termini che usi, spesso e volentieri certe parole utilizzate e che i personaggi comprendono non erano ancora state create nel 1600, e a volte il linguaggio usato non ricorda quello di quel periodo storico, somigliando troppo a quello moderno;
d) lo stile di narrazione scelto va a braccetto con la presenza dei due differenti PoV, ciononostante starei particolarmente attenta ai tempi verbali, è capitato tu sia passata a narrare al presente.

5) Caratterizzazione dei personaggi:

Qusto penso sia il punto più difficile della recensione.
I personaggi di questo libro mi piacciono al 50% sì e al 50% no, per varie motivazioni. Li analizzerò quindi uno per uno, così da farti capire le mie ragioni.

Nadine: più volte nei capitoli viene ripetuto come di aspetto sia estremamente bella e affascini tutti gli uomini che le capitano a tiro, ed è estremamente brava in quello che fa, tanto che riesce persino a creare una piastra per capelli nel 1600. Queste caratteristiche l'additano come Mary Sue. Tuttavia io non la identifico completamente in questo personaggio. Una Mary Sue è perfetta in tutto e per tutto, non sbaglia mai e tutti la amano, mentre Nadine è tutt'altro che infallibile. Lei nei primi capitoli si batte per far prevalere i suoi diritti, definendosi femminista, in un tempo storico in cui le donne erano viste come - scusatemi la franchezza - alla stregua di animali da riproduzione, e ciò le fa onore, sì... peccato che dopo qualche capitolo tutto ciò per cui lei si batte crolla come un castello di sabbia e lei si abbandona completamente ad Alec. E sì, ha ancora sprazzi in cui combatte per farsi rispettare, ma in quei momenti è come se fosse una Nadine diversa. Ti spiego: sembra come se Nadine fosse divisa in due, una Nadine sottomessa ad Alec e una Nadine che combatte per se stessa e per i diritti delle donne. Questa cosa è mal analizzata, nel libro, ma se la prendi e la forgi bene potresti usarla come punto base, come se queste sue due versioni fossero riconducibili a ciò che ha passato, la Nadine sottomessa del 1600 e la Nadine forte del 2016. Credimi, sarebbe un colpo di scena incredibile se tu lo usassi in modo corretto nell'opera.

Alec: lo odio. Scusa se lo dico così, ma davvero, Alec è quello che più ho mal sopportato in tutta la storia. Ha un carattere intollerabile e perdonami se mi permetto ma quello che lui prova per Nadine non è amore. Quello che lui prova è ossessione, nel vero senso della parola. È ossessionato, di questo passo potrebbe diventare uno stalker professionista. Soffre di disturbo ossessivo-compulsivo, e ogni volta che leggevo "io la amo/io sono innamorato di te" e simili mi saliva il nervoso. Non so se sia stata una tua scelta ponderata, quella di renderlo così, ma mi lascia davvero sconvolta che Nadine cada ai suoi piedi e se ne innamori. Insomma, lui non è semplicemente geloso, è l'essenza stessa della gelosia. Non permette nemmeno ai servitori di guardarla perché ha paura che ci provino con lei, ci rendiamo conto? E sì, il punto in cui Nadine si rende conto di provare qualcosa per lui - e attenta, dico provare, non amare, perché per me l'amore è una cosa ben diversa (di certo non amerei mai un uomo che mi chiude in camera perché ha paura che un altro uomo si limiti anche solo a vedermi e che appena gli gira prende e mi salta addosso per sco...ehm come conigli) - lo trovo ben analizzato, tuttavia sono completamente spiazzata dal suo lasciarsi andare a un uomo che la vuole controllare. E lei si definisce femminista?

Miss Clarke: lei mi è piaciuta. Tanto. È la tipica donna del 1600, timorata di Dio e che segue le regole, ma che tuttavia ha un cervello. Clarke sa pensare, ne abbiamo la prova. Sì, crede tutto ciò che credono le sue contemporanee, ma si pone delle domande e quando entra in confidenza con Nadine dimostra di avere un carattere che - se non credesse tutto ciò che le hanno insegnato nel 1600 - sarebbe forte e prevalente su quello degli altri. O almeno io l'ho vista in questa chiave.

Renuar: anche lui mi piace. Sono una dei pochi lettori che avrebbe preferito vedere Renuar al fianco di Nadine, piuttosto che Alec. Perché mentre Alec è un ammasso di muscoli - e anche se ha l'aspetto del mio amato Chris Hemsworth lo odio come non ci fosse un domani - quasi totalmente privo di cervello che invece di pensare agisce e poi si pente perché si rende conto di essere stato un idiota, Renuar è scaltro, è gentile, pensa prima di agire. Insomma, anche lui a volte punzecchia Nadine, ma non si impone su di lei, e questo secondo me contribuisce a renderlo un personaggio più reale che romanzato.

Giacomo Low: ... lui dovrebbe essere il cattivo della storia? Interpretato da Tom Hiddleston? Il 99% delle volte si limita a frignare come una ragazzina... se il tuo scopo era quello di renderlo l'antagonista del libro... beh, mi spiace dirtelo ma non ci sei riuscita. Mi ricorda i consiglieri viscidi dei fantasy, quelli che tramano alle spalle del re ma che alla fine vengono cacciati ed eliminati senza nemmeno fare sforzi.

Stuart: lui avrebbe invece potuto promettere bene, ma è stato troppo poco analizzato. Confido che negli altri libri tu lo prenda più in considerazione.

Lady Marie: non ho capito il senso di questo personaggio. Il capitolo in cui appare è quello che secondo il mio punto di vista avresti potuto perfettamente eliminare. È superflua e l'unico suo scopo è quello di mettere zizzania, per poi scomparire dopo qualche capitolo e non tornare mai più, non venendo più nemmeno nominata. Il momento in cui si è presentata a Nadine è quello che più mi ha disorientato. Cioè, Nadine è lì che si fa i fatti suoi, poi questa arriva insieme alle sue amiche, le fa complimenti, poi dice "spero non mi prendiate per maleducata" e alla fine se ne esce con "sono l'amante di vostro marito". Magari avrebbe dovuto essere un colpo di scena, ma il massimo di funzionalità che ha avuto è stato quello di confondere e infastidire i lettori.

Nel complesso, quindi, non tutti i personaggi hanno uno spessore, ho trovato molti di essi mal analizzati, e questo punto va assolutamente rivisto.

6) Stile di scrittura:

Il tuo stile di scrittura è buono, hai una buona padronanza del linguaggio e spesso e volentieri usi termini ricercati, la lettura è fluida, tuttavia il problema nel tuo stile risale alla forma, al modo in cui scrivi le parole e soprattutto la punteggiatura.
Analizziamo punto per punto:
- Grammatica: prima di tutto, la grammatica. Hai un grave problema con i tempi verbali, non li sai usare correttamente e spesso e volentieri ti confondi su quale tempo e modo dovresti usare. Più volte hai sbagliato a utilizzare i trapassati prossimi dell'indicativo e i condizionali. Questi ultimi sono quelli con cui hai minore dimestichezza, perché o non li inserisci usando invece il passato remoto oppure inserisci il condizionale presente al posto del passato o viceversa;
- Punteggiatura: anche qui il problema è abbastanza grave. Inserisci spesso e volentieri le virgole dove non devono stare oppure non le inserisci dove sono necessarie. Sbagli inoltre a scrivere i punti di sospensione, esageri con quelli esclamativi/interrogativi o inserisci spazi ove non devono assolutamente esserci. Nel complesso, devi stare estremamente attenta alla punteggiatura;
- Preposizioni semplici e articolate: le inverti, usi quelle semplici dove ci vanno quelle articolate e viceversa;
- Lì/qui e prima/fa: anche questi, come le preposizioni, li inverti. Per esempio, scrivendo al passato remoto, non puoi usare il "qui" e il "fa", a meno che non sia un dialogo o un pensiero, perché il personaggio che narra non si trova più lì in quel momento e l'avvenimento è successo molto tempo prima;
- Apostrofi/accenti: inserisci l'accento dove ci va l'apostrofo e viceversa oppure inserisci l'accento forte al posto dell'acuto. Un esempio? "pò" al posto di "po'" e "perchè" al posto di "perché". Oppure, ancora, inserisci l'apostrofo in una parola che non lo richiede, come "penombra", che scrivi "pen'ombra";
- Dividi in due parole che non devono essere divise: "meno male", "sotto sopra", "sotto voce" eccetera;
- Maiuscole/minuscole;
- Modi di dire: molte volte capita che fondi insieme i modi di dire. Ad esempio in un capitolo hai scritto: "prima o tardi", mentre in originario è "prima o poi"/"presto o tardi";
- D eufoniche: le usi a sproposito, inserendole dove non devono stare. Dovresti usarle solo quando in seguito alla "a/o/e" c'è una parola che inizia con la stessa lettera;
- Ripetizioni.

Tutto questo, quindi, unito ai tantissimi errori di battitura, contribuisce a rendere il testo faticoso da leggere e a tratti anche fastidioso.
Ti suggerisco quindi di studiare bene i punti sopra citati, come grammatica, punteggiatura, preposizioni, accenti e tutto ciò che puoi imparare studiando su un libro di grammatica, mentre per quanto riguarda i modi di dire che fondi insieme e le parole che dividi fare una ricerca su internet quando devi inserirli, così da essere sicura. Stessa cosa per le ripetizioni, basta usare un dizionario dei sinonimi o qualche sito online.
Il mio consiglio finale è quindi quello di fare un ripasso generale delle basi dell'italiano, esercitarti e, dopo che sarai sicura di essere migliorata, riprendere in mano il libro e sistemare tutto ciò che necessita di essere messo a posto. Sono convinta, come ti ho già detto, che ne uscirebbe qualcosa di veramente strepitoso, ma prima di giungere alla versione finale devi smussare ancora molti angoli.

Valutazioni:

- Trama: 4
- Originalità: 8
- Sintassi: 4
- Narrazione: 5
- Caratterizzazione: 3
- Stile: 6

Totale: 30 su 60

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