"Every heart a doorway" di Seanan McGuire
Sinossi:
Eleanor West's Home for Wayward Children
No Solicitations
No Visitors
No Quests
Children have always disappeared under the right conditions; slipping through the shadows under a bed or at the back of a wardrobe, tumbling down rabbit holes and into old wells, and emerging somewhere... else.
But magical lands have little need for used-up miracle children.
Nancy tumbled once, but now she's back. The things she's experienced... they change a person. The children under Miss West's care understand all too well. And each of them is seeking a way back to their own fantasy world.
But Nancy's arrival marks a change at the Home. There's a darkness just around each corner, and when tragedy strikes, it's up to Nancy and her new-found schoolmates to get to the heart of the matter.
No matter the cost.
Recensione:
Prima che mi decidessi a leggere questo libro avevo sentito parlarne solo esclusivamente bene. Le mie aspettative quindi erano molto alte, ma arrivata alla fine della lettura tutto ciò che ho provato è stata confusione e una cocente delusione.
Every heart a doorway inizia quando Nancy, una ragazzina finita nell'oltretomba di Ade, viene mandata dai genitori alla Eleanor West's Home for Wayward Children, una scuola che si occupa di casi come il suo. Nancy infatti, come tutti gli altri ragazzi che sono finiti in un mondo parallelo, ritiene quel nuovo mondo la propria casa e tutto ciò che desidera è trovare un modo per ritornarci.
Appena dopo l'arrivo di Nancy, però, cominciano gli omicidi: qualcuno sta uccidendo gli allievi della scuola, rubando parti dei cadaveri, e sarà compito di Nancy e dei suoi amici scoprire il colpevole.
La trama come potete vedere non è proprio originalissima, ma il world building sembrava promettere qualcosa di ben diverso dal solito. Ahimè... no. Lo svolgimento, seppure tutto accada nel giro di tre/quattro giorni, risulta lento – io, personalmente, mi stavo addormentando mentre leggevo.
Il world building è un grande boh. Ci sono delle porte che danno su altri mondi e che possono essere attraversate solo una volta. Questi mondi sono divisi secondo uno schema che sembra seguire un po' gli allineamenti alla D&D, ma più di questo, devo essere sincera, non ho capito. Non ci vengono spiegate bene le cose, l'autrice tenta di fare qualche info dump mascherato da "lezione degli insegnanti" (che non hanno senso, visto che gli allievi sono lì già da tempo e tutti sanno tutto a parte Nancy? Che senso ha ripetere le stesse lezioni 50 volte e far ripetere ai ragazzi le loro esperienze fino all'esaurimento?); peccato che la cosa non funzioni. Tutto ciò che si ottiene è un ammasso confuso e senza capo né coda.
Credo che il problema di questo libro sia principalmente che l'autrice ha voluto renderlo corto, solo di 173 pagine, quando la trama e il world building da lei scelto avrebbero richiesto qualcosa di più lungo e strutturato. (Ma no, facciamo una serie da 6+ libri lunghi ognuno meno di 200 pagine perché soldi.)
Ho trovato anche qualche incongruenza durante la lettura, ma sinceramente sono passati due mesi e questo libro è stato tanto dimenticabile che non le ricordo più. So solo che c'erano e che mi hanno snervato.
Come detto, l'originalità delle premesse non è tanta, ma se l'autrice si fosse sforzata di fare qualcosa con un capo e una coda il libro avrebbe potuto riservare molte, molte più sorprese. Purtroppo, con le misere 173 pagine di questo primo volume tutto ciò che ho trovato è stata superficialità.
La narrazione è scorrevole e comprensibile, i dialoghi fatti bene, ma le descrizioni sono pressocché inesistenti. La scrittura infatti si concentra quasi esclusivamente sulle sensazioni e i pensieri di Nancy, il modo in cui le manca il suo mondo e come non sopporti il comportamento dei genitori. Tutto il resto viene in secondo piano.
La caratterizzazione anche qui l'ho trovata davvero superficiale e fatta alla buona. I personaggi sono delle macchiettine, ma la cosa non mi stupisce, essendo che sono 173 pagine e a parte far vedere quanto sta male la povera Nancy l'autrice non fa nient'altro. Anche il mistero su chi sia il colpevole... l'avevo già capito dopo il primo omicidio.
Non mi soffermo su alcun personaggio per il semplice fatto che alla fine sono tutti intercambiabili, a parte Sumi (che ho trovato davvero insopportabile) e Christopher (unico raggio di sole).
Il resto, anche Nancy, è un ammasso di macchiette petulanti che ho sinceramente fatto fatica a sopportare durante la lettura. Non comincio neanche con le motivazioni dell'omicida o il modo in cui viene risolta la cosa, perché è tutto completamente raffazzonato.
Lo stile è asciutto e fluido, ma personalmente non credo che leggerò mai più in vita mia un libro di questa autrice. Non mi è piaciuto praticamente nulla di quest'opera, nemmeno com'è scritto, seppure riconosca non sia scritto male – grammaticalmente parlando. Sono rimasta davvero tanto delusa, mi aspettavo una cosa migliore di così e il fatto che la saga sia composta da libricini di 100 pagine che costano tutti 14 euro l'uno non aiuta la mia visione negativa della McGuire.
Questo libro vale? Secondo me, no.
Lo consiglio? Solo se partite con la consapevolezza che non sarà memorabile e che è fatto in modo molto raffazzonato. Se vi aspettate qualcosa di intricato e pieno di colpi di scena è meglio che scegliate qualcos'altro.
Stelle: ⭐½
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