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A tutti gli Stay qui presenti:se ascoltate "Deep end" mentre leggete, da un'atmosfera assurda (fatevelo dire da una che mentre la scrive la sta ascoltando)
He's pov
Apro lentamente gli occhi, sento calore, e qualcosa di soffice sulla mia guancia, inoltre posso percepire il battito cardiaco. Mi guardo un po' in torno. La mia testa e sorretta da una mano, mentre le gambe sono rette da un braccio. Non ricordo niente di cio' che e' successo, guardo fugacemente in alto e vedo lei, la ragazza del pullman. L'ho trattata male ma lei se ne incurata e mi ha soccorso appena mi ha mi ha sentito urlare. Lei non e' una ragazza normale. Scende le scale per andare al piano terra, perche'? Sento tutto ovattato, riconosco la sua voce, sta parlando con qualcuno, chi? Gli occhi iniziano a farsi pesanti, "No, Kevin resta sveglio maledizione" mi dico mentre la vista mi si annebbia. Magari il corpo facesse una volta quello che gli ordino. Dopo un po' sento il rumore di una macchina, una lacrima traditrice lascia i miei occhi senza un motivo apparente, o forse c'e', ma non lo capisco. Lei lo nota, «Ehi no, e' tutto ok, non era la mia macchina, non ti lascio, sh, non piangere» mi dice dolce e a tempo stesso preoccupata. Lei e' speciale ne sono convinto. Mi lascia un lieve bacio sulla fronte. Il mio cuore perde un battito e poi comincia a battere velocissimamente. Un dolore lancinante mi pervade il corpo, strizzo gli occhi gemendo di dolore. "Cazzo Kevin, controllati, lei non puo' saperlo, non deve assolutamente saperlo". Per fortuna fraintende e pensa che mi faccia male la testa per la botta, non e' completamente falso ineffetti. Sento il portone aprirsi e il sole mi bacia, e'una sensazione molto piacevole. Mi stende su una panchina e inizia ad accarezzarmi la guancia. Mi sveglio non so'come. «Ehi, come stai», la guardo, le labbra mi sembrano incollate, "Kevin, andiamo, muoviti a rispondere, apri quella cazzo di bocca" «Me-meglio, almeno, credo». "Bravo, bravo, che straminchia di frase era quella?". Imbarazzato, e direi che ci sta, mi alzo e me ne vado. «Ehi, dove vai da solo?» Bella domanda ragazza mia, lo sanno solo le mie gambe. Un sassolino mi fa'inciampare e cadere. Mi salvo parandomi il corpo con le mani. Il braccio e'leggermente graffiato, ma nulla di grave. Lei mi corre subito in contro. «E'tutto apposto?» mi domanda. Meglio di quel che pensassi, io al posto suo mi direi: "testa di minchia, sei ancora troppo debole per camminare, non conosci il tuo corpo?", ma lei e' gentile, forse l'unica persona gentile nei miei confronti dopo i miei genitori.
She's pov
Lo immaginavo, e'ancora debole per camminare, mi piegai e gli dissi «monta sulla mia schiena» mi guardava come se fossi pazza, «e dove dovremmo andare??» «a casa mia, i miei genitori sono via per lavoro e ho le chiavi». Lui mi guardo' storto, «senti, a me piacerebbe venire, forse. Ma non posso, non voglio farti del male, non voglio farti soffrire». Detto cio' si giro' e si mise a correre barcollando.
He's pov
Correvo come un disperato, il cuore che batteva all'impazzata. Mi aggrappai ad un albero, per riprendere fiato e per far calmare il mio cuore che sbatteva contro le radici. «Ti prego, andate via» supplicai ragniccandomi contro l'albero. Mi strinsi la maglia e una lacrima solitaria traccio' una linea irregolare sulla mia guancia. Non posso innamorarmi di lei, tra un'anno moriro' e lei non ne sa nullae non deve saperne nulla.
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