Il mio mare
Tornato dalla solita giornata opprimente di lavoro, appena varcata la soglia dell' usuale dimora di una vita stampata in serie, abbandonò le vesti dell'operaio e si mise il suo pigiama più amato, per poi lasciare nuovamente la vuota abitazione e prendere il largo a bordo dell'auto. Giunse in spiaggia. E lì solcò le sabbie fino a potersi finalmente coricare su quel che lui amava chiamare letto, su quel che noi amiamo chiamare mare. E lì si abbandonò al sonno, cullato dalle onde e dal sale, sotto l'angelica e limpida luce della Luna.
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