Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

14


Sentivo il corpo rigido, come bloccato da catene invisibili. Solo quando aprii gli occhi, con difficoltà, capii che ero immersa nel buio; ma ero sicura del fatto che le catene fossero reali. L'odore di stantio era così forte che una voglia irrefrenabile di strapparmi il naso dal viso si fece strada nei miei pensieri con prepotenza; l'umidità mi metteva a disagio e le gocce di sudore freddo ricadevano sulla mia fronte liscia.
Cosa stava succedendo? Dove mi trovavo?
In lontananza un eco di voci soffocate parlottavano vivacemente. Ogni secondo che passava aumentavano il loro volume facendosi sempre più vicine. Iniziai a tremare involontariamente, ma al suono di tacchi pesanti persi totalmente controllo del mio corpo e i denti iniziarono a battere ad un ritmo incontrollabile. I passi si fermarono ad un palmo dal mio viso, mi resi conto solo in quel momento di essere a terra. La punta fredda di una scarpa si poggiò contro la mia guancia, costringendomi a rivolgere lo sguardo verso l'alto.
Solo in quell'istante capii di essere cieca, almeno per qualche istante. A poco a poco, riuscii ad intravedere la figura, era contornata da un alone traslucido; volevo parlare, ma non ci riuscivo, il fiato mi si era fermato in gola.
-Non hai bisogno di vedermi, lo sai chi sono io.- Aveva ragione, la voce mi era familiare; la conoscevo come il palmo della mia mano. La voce maschile che, dall'alto mi parlava come se fosse un Dio, era mio fratello. Il respiro stretto in gola fuoriuscì e mi permise di dare suono ai miei pensieri.
-Tu... tu eri morto, SEI morto.- Ero sgomentata e felice allo stesso tempo, non sapevo come reagire, allora ero salva, era lì per aiutarmi.
-Se credi che ti aiuterò non è così, devi pagare per le cose che hai fatto. Non meriti misericordia. Quello che ti hanno fatto... te lo meritavi. Sei un mostro, sorellina.-
D'improvviso, lo sfondo su cui si stagliava la figura di mio fratello, svanì; rimase solo un piccolo ritaglio. Al suo posto un volto che speravo di non rivedere più nella mia vita, mio zio. Apparve come un lampo e mi sorrise con un ghigno che non scorderò mai. Solo il diavolo poteva avere quel volto, quelle intenzioni e non avere rimorso o dispiacere. Si avvicinava al mio viso con ancora quell'espressione stampata in faccia, mentre mi agitavo per evitarlo. Mi rivoltai lateralmente e per qualche secondo pensai che se ne fosse andato, ma mi sbagliai. Quello che prima era mio zio, quell'infame e bastardo, si tramutò in me; come se si trattasse di un mio doppio ne che, paradossalmente, era fisicamente uguale a me ma tutt'altra persona.
Sovrastavo me stessa o ero sovrastata da me stessa?
Iniziai a piangere e l'odore metallico del sangue caldo scorreva viscoso e denso sulle mie gote che erano anche sporche di cenere; da dove arrivava? Anche la mia gemella piangeva sangue, l'unica differenza è che lei lo pregustava con piacere mostrando i canini aguzzi. In lontananza udii la risata malvagia di mia madre, che mi derideva, come aveva fatto negli ultimi anni. Le catene che mi facevano prigioniera si sciolsero come per magia e mi misi in ginocchio, raccogliendo il capo e il busto avvolgendoli con le braccia. Dovevo proteggermi anche da me stessa.

In collaborazione con Figlia_dell_inverno

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro