LE LACRIME DI EURIDICE
Me lo chiedo spesso,
Ferma in questa valle buia
Tra anime disperate
E strazianti grida
Tra le lacrime
E i singhiozzi
Perché Orfeo si voltò?
Fu noia, forse
L'impossibilità di amarmi
Il disgusto nel vedermi sfigurata dall'Ade
Fu calcolo, per poter cantare un amore infelice
Fu la volontà di disobbedire agli dei
Fu tracotanza perché pensava che nulla avrebbe potuto fermarlo
Si voltò per sbaglio
Scambiò l'ombra per la luce
Inciampò
Lo chiamai forse io
Lo pregai di voltarsi
Non potevo sopportare di tornare alla luce
Rimasi indietro di proposito
Stufa dell'amore di Orfeo
Stufa di essere oggetto delle sue poesie
Stufa di essere amata come musa e non come donna
Forse fu troppo amore
Fu l'ansia di vedermi
Fu il desiderio che lo divorava come una belva
Fu la passione che giurò di provare per me
Fu la voglia di toccare la mia pelle
Oppure fu altro
Orfeo voleva un dramma
Qualcuno da ricordare
Per cui scrivere poesie
Voleva un ricordo, non una donna
Ci penso spesso
Qua nell'Ade
A me e lui
Ai pomeriggi d'amore
Alle risate
Alle lacrime
Alla luce calda sul mio corpo
Ai suoi baci sulla mia pelle
Alla sua bocca, bollente e umida
All'essere viva
Carne, sangue, dolore
Inquietudine, speranza, ansia
Dipingeva con le parole
La mia immagine
Il mio spirito
I miei sogni
Io mi sentivo reale
Solo sotto il suo sguardo
Ora sono ombra
Qui c'è il freddo
Il buio
L'angoscia
Le mie lacrime
E l'eterna domanda
Perché Orfeo si voltò
E sento solo le tenebre
Che ridono in risposta
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Questa è la prima poesia che pubblico sul sito. Ho voluto parlare di un personaggio che mi ha sempre interessato. Euridice, tratta dal mito greco.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto!
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