Immagino ti aspettassi una lettera da te, però al momento sei molto occupato, ma non ti preoccupare siamo amici quindi ci penserò io a informarti su come vanno le cose.

Inanzi tutto qua ti chiami Alec ed hai 22 anni. Sei sempre stato un ragazzo sveglio, immagino sia stato a causa di questo che l'hai presa così male.

Meglio andare con ordine. Ti è sempre piaciuto scrivere e ti è anche sempre venuto bene.

Dicevi sempre di voler sfondare nella narrativa con i tuoi intrighi medievali, i draghi sputafiamme ed i cavalieri in armature dorate. Per questo sei morto dentro quando tutte le case editrici hanno rifiutato il tuo.

Mi ricordo ancora le parole che ti avevano detto gli ultimi, me le avrai ripetute fino a perdere la voce.  Facevano così:

"Ragazzo non prenderla a male, il tuo è un'ottimo romanzo, perfettamente vendibile; sei tu a non essere vendibile. Non ti conosce nessuno ed ora il mercato è saturo di giovani promesse...".

Quel giovani -promesse- non dimenticherò mai quanto ti aveva fatto incazzare, ogni volta ti infervoravi su queste parole e muovevi su e giù gli indici ed i medi come a voler simboleggiare delle virgolette.

2 anni. Sei stato due fottutissimi anni a simboleggiare quelle virgolette ed a piangerti addosso. Non sopportavo di vederti così, mi facevi una pena terribile. Così ho chiamato mio padre; lui aveva contatti con un noto scrittore che ha accettato di pubblicare il tuo romanzo col suo nome (ovviamente ottenendo la sua parte in cambio). Vi è andata bene e così hai accettato di lavorare per lui; sei diventato il suo Ghost writer. In quel momento te lo sei fatto mettere nel culo per bene.

Altri 2 anni passati a fare il Ghost writer, a fare l'ombra ed a farti sfruttare le idee. Eri frustato ed ovviamente con chi è che ti sei venuto a sfogare quando non ce l'hai fatta più? Con me.

Come se la mia vita andasse a gonfie vele. Ero riuscito ad entrare ad economia al primo colpo poi niente. Ci ho messo 4 anni a passare tutti gli esami del primo, na vera merda. In famiglia era un disastro, ma la stessa cosa si può dire per te, non era piaciuta a nessuno l'idea che ti buttassi nella scrittura. Ve le eravate dette di tutti i colori prima che te ne andassi da casa.

A quanto pare è una dote di famiglia vero te originale?

Stavamo entrambi con la merda fino al collo, però tu almeno avevi la ragazza, io manco quella. Poi un giorno sei arrivato, completamente frustato, ed hai ribaltato la scrivania spaccando tutto.

Scommetto che ora stai gongolando eh? Starai pensando che senza di te i tuoi cloni sono dei buoni a nulla, degli incapaci.

Invece ti sei rialzato, hai preso come si sul dire: "le palle in mano" e sei andato da quello scrittore tanto famoso per cui lavoravi. Gli hai fatto il cazziatone e poi via a casa. A scrivere.

Non sono mai stato così felice come quando ti ho visto tornare, fiero ,forte.                                              Non sono mai stato così felice come quando mi hai chiesto di aiutarti.

Non prendevi neanche un decimo di quello che lo scrittore ricavava dalla vendita dei tuoi romanzi, ciò nonostante hai fatto comunque un bel gruzzolo.

Ora abbiamo intenzione di spendere fino all'ultimo centesimo, ci pubblicheremo da soli. Ti è venuto un'ottima idea su un mondo immaginario dove l'aria scarseggia e per essere preservata viene conservata all'interno di enormi contenitori. Tutti pensano che alla gente piaccia leggere di ciò che non hanno e quindi trattano gli stessi argomenti. Nessuno ha mai pensato di parlare di ciò che abbiamo in abbondanza e di speculare su cosa accadrebbe se così non fosse.

Ora stai scrivendo proprio questa storia, invece io ho intenzione di occuparmi della pubblicazione e della pubblicità. Il momento di reinventarsi è arrivato anche per me, ho intenzione di diventare il miglior manager che si possa desiderare. Questo perchè non credo che tu sia una semplice "giovane promessa", ma sei il futuro della letteratura.

Adesso tocca a noi sbancare. Bye.