Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Galdor

Quando il sole sorse Vento si diresse velocemente verso la biblioteca di Alcarohtar. Se era vero che possedeva dei libri di magia il ragazzo voleva sapere tutto quello che c'era da sapere sugli incantesimi di base. Non era per niente facile essere un mago in un mondo che non voleva avere niente a che fare con la magia e Vento sapeva che non poteva sopravvivere a lungo se non sapeva difendersi.

-Buongiorno Vento, già in piedi?- chiese Alcarohtar quando vide il giovane sulla porta della biblioteca.

-Sì, Mastro Elfo, ho bisogno di sapere e non riesco più ad aspettare.

L'elfo annuì mentre apriva la porta della biblioteca. Oltre vi erano scaffali pieni zeppi di libri di ogni dimensione e argomento. Lunghi tavoli di legno occupavano gran parte della stanza e le finestre facevano entrare la luce del nuovo giorno. Piccole creature luminose volavano da una parte all'altra della biblioteca mettendo in ordine e pulendo. Vento rimase incantato alla vista di tutti quei libri, tanto che non riusciva a sbattere le palpebre.

-Vieni con me ragazzo mio.- la voce dell'elfo lo riscosse dai suoi pensieri.

Alcarohtar lo condusse fino ad un punto riparato della biblioteca dove vi era un solo scaffale gonfio di libri e un tavolo.

-Qui ci sono tutti i libri di magia che sono riuscito a salvare dal rogo della Rocca del Grifone. Alcuni contengono incantesimi pericolosi che solo un mago esperto potrebbe conoscere e controllare. Altri sono meno potenti, comunque sia, so che saresti in grado di impararli tutti. Buono studio.

Detto questo si allontanò lasciando Vento solo.

Il ragazzo si arrampicó sul primo scaffale e prese più libri che poté, poi si sedette al tavolo e iniziò a sfogliare le pagine fitte di rune antiche.
Vento si stupì quando si rese conto di saperle decifrare.

Sarebbe stata una lunga mattinata, ma il ragazzo era certo che ne sarebbe valsa la pena.

****
Luce si svegliò quando il sole era già sorto e subito si rese conto che sia Nymphe sia Vento si erano già alzati.

Si stiracchió sbaldigliando mentre la sua mente correva ai sogni che aveva fatto senza riuscire però a mettere a fuoco le immagini.

Era convinto di aver sognato suo padre, ma non ricordava né cosa fosse successo né cosa si fossero detti.

Sospirò decidendo di alzarsi, voleva allenarsi un po' con la spada.

-Buongiorno Liunil, ti sei svegliato in ritardo stamattina - affermò Nymphe entrando in quel momento nella stanza.

-Ciao Nym, beh capita anche a me a volte. Hai visto Vento?- domandò poi.

-Sì è in biblioteca, sta studiando.

-Cosa?

-Magia, Liunil. È un mago è normale che cerchi delle formule.

Luce annuì mentre si vestiva. Non voleva disturbare Vento mentre studiava così decise di uscire.

In quella stagione Tallulah si animava di colori e voci.

Si avvicinava infatti la festa dell'equinozzo d'autunno, la ricorrenza più importante della tradizione di quel popolo così solitario.

Luce non era mai stato a Tallulah in quel periodo dell'anno, ma sapeva che era una festa bellissima perché suo padre ed Amy Lee ci erano stati tante volte.

Non sapeva cosa fare. Vide in un angolo una lira e sorrise. Gli era appena venuta un idea.

****

Vento alzò lo sguardo dal librone che stava leggendo con la netta sensazione di essere osservato.

Ma non vide nessuno. Era solo in biblioteca.

-Io cercherei alcune magie di luce fossi in te - dichiarò una voce allegra.

-Chi sei?

-Mi chiamo Galdor- rispose la voce.

Il ragazzo cercò di capire da dove provenisse la voce e dopo qualche secondo vide una buffa testa riccia sbucare da uno scaffale.

Era un esserino alto come la sua mano, con i capelli ricci rossi, grandi occhi verdi vivaci e allegri, vestiva di marrone e verde. A tracolla portava una borsa fatta di foglie pressate e cucite insieme. Era un folletto dei boschi.

Vento non ne aveva mai visto uno così da vicino.

-Sei un folletto dei boschi?

-Beh così sembra.

I due risero.

Poi il folletto si prese qualche secondo per studiare il suo interlocutore.

-Tu non sei sicuramente un elfo - affermò l'esserino sedendosi sul ciglio dello scaffale poco sopra la testa del giovane.

Il mago scosse la testa.

-Sei un umano sicuramente, ma non sei come tutti gli altri. Avverto una strana forza provenire da te. - Il folletto lo guardò intensamente e Vento non sapeva cosa rispondere.

-Sono Vento- Si limitò a dire il ragazzo un po' imbarazzato.

-Piacere, ragazzo.

Galdor saltò giù dallo scaffale dove era seduto cadendo in piedi proprio davanti al giovane.

-Stai studiando degli incantesimi elementali, sono molto utili, ma è meglio che impari anche delle magie di luce, non si sa mai.

-Non ho trovato libri di questo tipo però - dichiarò il giovane grattandosi la testa.

-So io dov'è un libro che può esserti utile.

Agile come un gatto il folletto si arrampicò sugli scaffali e quando arrivò a quello giusto lo fece cadere poco lontano da Vento.

-Qui ci sono tutte le magie di luce esistenti.

Il ragazzo sorrise mentre tornava a concentrarsi. Sapeva bene che il tempo a sua disposizione era poco e doveva sfruttarlo al meglio.

Non immaginava che vi fossero così tante magie esistenti, e che tutto quel sapere rischiava di andare perduto per sempre.

Vi erano fin troppe domande che gli ronzavano in testa e non aveva nessuno che potesse rispondere.

E in più non aveva ancora scoperto chi fosse Sarah.

Nemmeno Alcarohtar gli aveva dato una risposta. Ma ora sapeva che doveva muoversi.

Non poteva sopravvivere in un mondo tanto crudele come Ekbor se non sapeva difendersi.

Aveva imparato ad usare la spada, ma ora doveva imparare a usare la magia, la quale rappresentava una materia parecchio complicata, della quale, ad Ekbor era sparita ogni traccia, dopo lo sterminio di tutti i maghi, o meglio quasi tutti.

Essere l'ultimo mago esistente nel regno significava avere una enorme responsabilità sulle spalle, oltre alla fatica di tenere la sua vera natura nascosta.

Non era facile, non lo era mai stato, ma negli ultimi tempi, gli risultava sempre più difficile.

La magia cercava di venire fuori in ogni momento, anche contro la sua volontà, a volte faticava a controllarla, anche perché il suo stato psicologico era in costante ansia, anche perché bastava una denuncia anonima per essere scoperti e uccisi.

Bargund non aspettava altro che mettere fine definitivamente alla stirpe dei maghi.

Per un attimo pensò a Freya e a quello che le aveva portato via, quando lei aveva scelto di seguirlo.

Ne era felice, ma una vita da perseguitata non era quello che avrebbe voluto per la sua promessa sposa.

Sospirò, cercando di non pensare a niente se non alle parole arcane presenti sulla pagina che stava leggendo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro