È il giorno più lungo dell'anno ed è legato a mille tradizioni. C'è chi dice che il 21 giugno si crei una sorta di squarcio tra il mondo degli esseri umani e quello delle fate e delle altre creature magiche. Si potrebbe quindi prevedere il futuro (alcune storie narrano di come si potrebbe vedere il volto del futuro marito in uno specchio), realizzare i propri desideri, addirittura curare le malattie. Indissolubilmente legato al 21 è anche il 23, vigilia di San Giovanni, altra serata magica durante la quale crescerebbe una particolare rugiada capace di guarire anche la peste. Ma da dove nascono tutte queste leggende?

Indubbiamente i popoli antichi vedevano nel solstizio d'estate la vittoria definitiva del sole sulle tenebre, del bene sul male. La luce sconfigge il buio. Paradossalmente questo però è anche legato all'abbreviarsi dei giorni, in quanto dopo il solstizio le giornate cominciano a diventare più brevi. È quindi una vittoria alla quale segue l'inizio di una lenta discesa.

Il bisogno di comunicare con un altro mondo è ancestrale, così come quello di cercare di comprendere come sarà il proprio futuro, o ancora il desiderio di voler curare ogni male, e nessun giorno è migliore per questo che quello in cui il sole vince sulla notte. Non è un caso se una festa pagana è sopravvissuta fino ad oggi.

In questa notte si celebra la vita, attraverso dei falò, perché il fuoco purifica, ed attraverso di esso ci può essere la rinascita, si pensi all'Araba Fenice che risorge dalle proprie ceneri, avviene una sorta di catarsi, quasi un capodanno fuori stagione, l'inizio di qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo legato a ciò che è avvenuto in precedenza.

Per concludere una curiosità legata proprio alla psicologia: pare che nei mesi caldi le aree del cervello che si occupano dell'attenzione siano più attive e raggiungono il loro massimo proprio il giorno del solstizio d'estate. Come a dire che anche il nostro corpo è influenzato da questo giorno magico.

Buon solstizio a tutti!