Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Salomè, sensuali balli sotto la luna

Salomè è un dramma di Oscar Wilde che fu scritto nel 1891, anche se a seguito di alcuni problemi non fu messo in scena prima del 1896, l'opera racconta la fine di Salomè, personaggio di cui parlano i Vangeli, figlia di Erodiade, che con la sua danza riesce a convincere il re Erode a decapitare Giovanni Battista (nell'opera chiamato Iokanaan).

Wilde iniziò a scrivere l'opera per l'attrice Sarah Bernardt (donna decisamente anticonvenzionale), ma poi questa si rifiutò di recitare a causa dello scandalo che coinvolse lo scrittore.



La Salomè di Wilde è una principessa viziata che, invaghitasi di Giovanni, non sopporta un suo rifiuto e seduce con la sua danza Erode pur di vendicarsi. Eros e Thanatos s'intrecciano in quest'opera e inevitabilmente si diventa assassini di chi si ama. Salomè fa uccidere Giovanni, Erode alla fine fa uccidere Salomè, disgustato dal suo ultimo atto: la giovane infatti bacia la bocca della testa decapitata di Giovanni. Pare però vero anche il contrario: si è uccisi da chi si ama. Il siriaco infatti, innamoratissimo della principessa, si suicida proprio quando scopre che lei è innamorata di Giovanni. Ma chi è veramente Salomè?

Nella storia originale ci appare come una ragazza plagiata dalla madre, pare infatti che sia stata Erodiade, che odiava Giovanni, a convincere la figlia a ballare per Erode, per poi fargli quell'orrenda richiesta. Varie leggende parlano del successivo pentimento della ragazza che fu punita a restare o sospesa in aria o a viaggiare come fantasma incatenata alla madre. In altre storie invece Salomé (non pentita) annega dopo essere caduta in un lago ghiacciato. Nell'opera di Wilde ci appare una Salomè più indipendente, che prende da sola la decisione di agire. A Salomè non importa del siriaco, follemente innamorato di lei, non importa di nessuno a parte sé stessa. La giovane è oggetto di desiderio di quasi tutti gli uomini sulla scena ed è una creatura palesemente sensuale (questo è evidente quando balla la danza dei sette veli) e molto macabra (mentre balla i suoi piedi si bagnano del sangue del siriaco), ma allo stesso tempo sembra che sia anche casta. Salomè ribadisce più volte di essere vergine e di non essersi mai interessata alla sessualità prima di conoscere Giovanni, anzi, si spinge a dire che gli altri uomini le ispirano ribrezzo (e questo potrebbe farci comprendere il suo atteggiamento altezzoso sia verso il siriaco sia verso Erode). Il richiamo all'erotismo è forte. Quello che può sorprendere è il fatto che Salomè parli ripetutamente dell'amore (sembra quasi voglia invitare tutti ad amare) quando il suo apparentemente sembra solo desiderio.


Ah, Iokanaan, Iokanaan, tu sei stato l'unico uomo che io abbia mai amato. Tutti gli altri uomini m'ispirano il ribrezzo.

Se mi avessi veduta, tu mi avresti amata. Io ti ho veduto, Iokanaan, e ti ho amato. Oh! Come ti ho amato io. Io ti amo ancora, Iokanaan. Io amo solo te... Ho sete della tua bellezza. Ho fame del tuo corpo. E nessun vino, nessun frutto possono placare il mio desiderio. Che cosa farò io, adesso, Iokanaan? Nessun fiume, nessun oceano potrà mai spegnere la mia passione. Io ero una principessa, tu mi hai disdegnata. Io ero una vergine, tu mi hai deflorata. Io ero casta, tu hai riempito le mie vene di fuoco... Ah! Ah! Perché tu non mi hai guardata, Iokanaan. Se mi avessi guardata tu mi avresti amata. Lo so bene che tu mi avresti amata, e il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte. Solo l'amore si deve guardare.


A farle da specchio, quasi fosse il suo doppio, c'è la luna che viene definita in cerca di amanti, ebbra, isterica. Prima gialla pallida, poi rossa e infine nera, cambia di colore in base a ciò che sta succedendo in scena.


La luna ha un aspetto assai strano, questa sera. Non è vero che la luna ha un aspetto assai strano?

Si direbbe una donna isterica, una donna isterica che vada in cerca di amanti in ogni luogo. Ed è anche nuda. E' completamente nuda.
Le nuvolo tentano di rivestirla, ma essa non vuole. E vacilla attraverso le nuvole come un'ubriaca...
Sono sicuro che è in cerca di amanti..
Non è vero che vacilla come un'ubriaca?
Sembra un'isterica, non è vero?


E questa descrizione non ci ricorda un po' la nostra Salomè? Pare che il solo vedere Giovanni la renda ebbra, non le faccia comprendere la gravità della situazione.


Erode a Salomè: Io ti donerò cinquanta dei miei pavoni. Ti seguiranno dappertutto, e in mezzo a loro tu sarai come la luna in mezzo a una grande nube bianca...


Salomè è blasfema, si pone in contrapposizione con Dio, vuole che Giovanni ami solo lei. Rinuncia ai doni che le vuole fare Erode pur di ottenere la testa di Giovanni, pur di dimostrargli che lei può avere tutto. C'è disperazione in lei, la disperazione di una donna che non può avere ciò che vuole, di una donna rifiutata. E poi l'estremo gesto: bacia la testa decapitata (come aveva detto che avrebbe fatto: Bacerò la tua bocca, Iokanaan; bacerò la tua bocca), qui Eros e Thanatos sono così legate da non distinguersi. Salomè è infatuata di Giovanni, compie un gesto così eclatante che Erode la uccide, la fa schiacciare dagli scudi dei suoi soldati (e qui ricorda Tarpea, punita per aver fatto entrare i Sabini a Roma). La figura di Salomè rimanda vagamente anche a Giuditta che, sedotto Oloferne, gli taglia la testa e porta così alla vittoria la sua città.

Forti sono le dicotomie che si trovano nell'opera: il contrasto tra giovinezza (Salomé) e vecchiaia (Erode), tra castità e sessualità, è tutto un gioco di opposti, come Salomé che viene attratta da un uomo che è opposto a lei.

La danza dei sette veli può avere un rimando ad alcuni riti iniziatici. Lo stesso numero sette è un numero magico. C'è poi una leggenda legata alla dea Ishar. Quando il suo amato Tammuz fu rapito e portato negli inferi la dea dovette oltreppassare sette porte per raggiungerlo, davanti ad ognuna di esse dovette lasciar cadere un indumento, fino a quando non rimase nuda. La nudità qui ha un chiaro valore simbolico: Isher mostra il suo vero Io. Alla fine della storia Ishar si sacrificherà per l'amato (qui però il lieto fine è garantito e la dea tornerà in vita). La morte è probabilmente simbolica, morire in un modo per rinascere in un altro. Si potrebbe applicare questa teoria anche a Salomè, si potrebbe dire che la storia sia il suo percorso iniziatico: da fanciulla a donna? Possiamo sostenere che la sua morte sia solo simbolica? Forse sì. L'unica cosa certa è la macabra potenza della scena del bacio e la forza del suo folle grido:

Ho baciato la tua bocca, Iokanaan

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro