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Lord Voldermort: storia di una vendetta

«Dopo tutto, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha fatto grandi cose... terribili, è vero, ma grandi» (Il costruttore di bacchette Olivander)

Lord Voldermort, alias Tom Riddle, è sicuramente uno dei cattivi più inquietanti di tutta la letteratura. Malvagio, potente, ossessionato dal suo odio verso i Babbani. Chi è realmente Lord Voldermort?

Sappiamo che nasce negli anni '30, figlio di una strega (discendente dal fondatore di Serpeverde) e di un Babbano. La madre muore di dolore quando l'amato la rifiuta, ma prima dà il suo nome al bambino appena nato: Tom. Il neonato finisce in orfanotrofio e viene subito considerato strano e viene isolato dai compagni. Non che Tom faccia molto per piacere loro, sembra che preferisca la solitudine e spesso usa la magia per ottenere ciò che vuole. La direttrice dell'orfanatrofio lo descrive così: «Era anche uno strano bambino. Non piangeva praticamente mai, sa. E quando si è fatto un po' più grande, è diventato... particolare».

Sarà Silente a occuparsi di comunicargli che lui è un ragazzo speciale. Inizialmente Tom prende male la notizia, crede che Silente si riferisca al fatto che lui sia strano e voglia chiuderlo in un istituto per ragazzi con problemi. A ben guardare Silente non si mostra molto comprensivo nei confronti di Tom che è solo un ragazzino di undici anni cresciuto in un orfanotrofio particolarmente lugubre, senza amici, senza figure di riferimento. Il perché Silente, che si mostra quasi sempre molto comprensivo verso i suoi studenti, in questo caso sia così duro è difficile dirlo. Che Tom gli ricordi in qualche modo il suo passato? Sappiamo infatti che per un certo periodo Silente è stato legato a un mago oscuro. Che sia una sorta di sesto senso? Non lo sappiamo, ma l'ostilità di Silente nei confronti di Tom continuerà. Interessante il fatto che già all'orfanatrofio Tom collezioni "trofei", ovvero oggetti rubati agli altri bambini. I trofei sono tipici dei serial killer, ma nell'attaccamento a questi oggetti possiamo vedere gli Horcrux che in seguito creerà. Tom è assurdamente legato agli oggetti.


Arrivato a Hogwarts Tom non si fa veri amici ma solo seguaci. È affascinante, carismatico, intelligente, un ottimo studente, tanto da riuscire a farsi amare anche dagli insegnanti. Proprio qui Tom scopre le sue potenzialità e soprattutto inventa il suo nome, quello che creerà paura in futuro: Lord Voldemort, o meglio I am Lord Voldemort, un anagramma del suo vero nome Tom Marvolo Riddle. Tom vuole essere speciale, vuole ciò che non ha mai avuto prima. Conoscere le sue origini, sapere che il padre l'ha abbandonato, non deve aver fatto altro che peggiorare la sua situazione mentale già precaria. Tom si vendicherà del padre di cui porta il nome e da qui possiamo far risalire il suo odio verso i Babbani. Voldemort inizia a fare a pezzi la sua anima, vuole l'immortalità. Probabilmente la sua psiche è veramente frammentata.


L'odio per Harry Potter si può leggere oltre la semplice profezia. Harry ha dei genitori che lo amano, una madre pronta a morire per lui, ha degli amici, dei sinceri sostenitori, Voldemort cos'ha? Solo seguaci, alcuni molto fedeli, altri che alla prima occasione lo abbandonano. L'odio per Harry è quindi in parte comprensibile e forse possiamo spingerci a dire che Harry ha ciò che Voldermort da ragazzino desiderava di più: la stima di Silente. Voldemort sceglie Harry nonostante la profezia che lo designa come colui che che causerà la sua fine si possa applicare allo stesso modo anche a Neville, ma Harry è un Mezzosangue, proprio come lui, è il suo alter ego, una sorta di sua proiezione, in cui può gettare tutto ciò che di debole c'è in lui, tutto ciò che non accetta di se stesso. Il fatto poi che Voldemort creda alla profezia ( visto che le profezie nel mondo di Harry Potter sono considerate poco affidabili) ci fa pensare che ci sia una buona componente paranoica in lui e forse anche un po' di "pensiero magico". Voldemort non rivolge mai parole gentili a Harry, lo odia profondamente, lo critica in ogni occasione possibile, nonostante sia palese che Harry in molte situazioni, per svariati motivi, riesca a salvarsi da lui. Voldemort ha paura di Harry e non credo solo per la profezia, ha paura per ciò che lui rappresenta, perché Harry rappresenta ciò che lui avrebbe voluto essere.

Voldemort è uno psicopatico, nel DSM-5 potremmo classificarlo come affetto da un disturbo di personalità antisociale. Se invece usiamo il PDM-2 si potrebbe classificare come psicopatico. La domanda che però sorge ora è semplice: se preso in tempo Tom avrebbe potuto essere diverso? Forse sì, è difficile dirlo. La storia di Tom in fondo è la storia di un abbandono, quello di un bambino che viene rifiutato dal padre e che cercherà di vendicarsi di quel mondo da cui si sente non voluto.

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