Le madri nelle fiabe
"Meglio un serpente che una matrigna", disse Euripide nel 437 a.C., beh, pensando alle matrigne delle fiabe forse l'autore tutti i torti non li aveva.
Le matrigne infatti invadono le fiabe, dove la figura materna raramente è presente, non chiaramente perlomeno. In realtà le figure materne surrogate sono ben presenti e non è raro che ce ne siano ben due. Le matrigne sarebbero versioni negative delle madri. Infatti è più semplice credere a una matrigna cattiva piuttosto che a una madre cattiva.
Interessante notare che nella versione originale di Biancaneve si parlava della madre e non della matrigna. I Grimm cambiarono questo dettaglio, considerato troppo cupo per una fiaba. Il conflitto con la madre è quindi esplicito e ci viene detto anche il perché. La matrigna è invidiosa della bellezza di Biancaneve. Sembra plausibile, no? Ci verrebbe più difficile pensare a una madre che prova la stessa cosa, vero? Fu proprio questo il motivo del cambiamento. Se però ci sembra strano che la madre sia invidiosa di una figlia forse c'è un'altra spiegazione.
Biancaneve non potrebbe proiettare i suoi pensieri sulla madre? Sarebbe quindi Biancaneve a essere invidiosa della madre, più bella di lei? E così la madre buona dell'infanzia muore e subentra una matrigna crudele e bellissima. Alla fine la ragazza prende il posto della madre/matrigna, sposando un principe che probabilmente un giorno diventerà re (come il padre). E c'è di più. Nella versione dei fratelli Grimm Biancaneve uccide la matrigna, costringendola a indossare delle scarpette incandescenti (modo in cui venivano uccise le streghe). Un dato che fa riflettere.
A ben guardare c'è una cosa che differenzia la matrigna di Biancaneve da quella di Cenerentola. La prima odia la figliastra di per sé, non lo fa a favore di un proprio figlio.
In Cenerentola la matrigna si presenta come madre di altre figlie, che entrano in competizione con la protagonista della fiaba. La fata madrina, in questa chiave di lettura, è la versione buona della madre, quella dell'infanzia. Non è un caso che in alcune versioni della storia sia proprio la madre defunta ad aiutare la figlia.
La matrigna in realtà ha un'utilità. Permette alla ragazza di crescere, di staccarsi dalla famiglia d'origine per cercare una nuova famiglia. È la madre adolescenziale che si scontra con quella dell'infanzia. Madre cattiva contro madre buona. Alla fine della storia normalmente c'è l'integrazione delle due figure.
C'è una matrigna anche in Hansel e Gretel. Anche qui la donna vuole sbarazzarsi dei figliastri per uno scopo pratico, per eliminare dei figli non suoi in un periodo di carestia. Nella stessa fiaba riscontriamo anche la strega. Le figure della matrigna e della strega in generale sono sovrapponibili in molte fiabe, raggiungendo il loro punto più alto in Biancaneve, dove lo stesso personaggio racchiude entrambe.
Sono figure femminili negative, almeno a prima vista. Inoltre una delle prime accuse che venivano mosse alle donne nei tempi passati era proprio quella di stregoneria.
C'è poi un altro motivo per cui forse le matrigne sono tanto presenti nelle fiabe. In passato non era raro che le madri morissero, magari per il parto o per delle complicazioni ad esso legate. A quel punto molti uomini si risposavano e le nuove mogli potevano non essere gentili verso i figli dei precedenti matrimoni.
In questi ultimi anni i personaggi cattivi hanno avuto una rivalutazione. Le matrigne rappresentano personaggi femminili alternativi alle principesse. Sono determinate, indipendenti, accattivanti. Senza contare il fascino dei cattivi nelle storie.
Ne La bella addormentata troviamo una fata cattiva, anche qui rappresentante di una madre cattiva, invidiosa, che non sopporta la crescita della figlia.
In Raperonzolo c'è invece Madre Gothel, una figura materna particolare. Nella fiaba originale Madre Gothel mostra un certo affetto per la ragazza. È una cosa insolita nelle fiabe. Normalmente le figure materne surrogate sono cattive. Madre Gothel invece appare come una madre terrorizzata dall'idea che la propria figlia conosca l'altro genere. Questo è il motivo per cui chiude Raperonzolo nella torre, questo ancora il motivo per cui la caccia quando scopre che è rimasta incinta del principe. Non può sopportare un tradimento da parte della figlia. E infatti alla fine della storia Madre Gothel non riceve nessuna punizione. Forse per lei la punizione peggiore è proprio la solitudine, l'abbandono da parte della figlia.
Ne "La Bella e la Bestia" la figura materna non compare. Belle è orfana di madre, esattamente come tantissime altre protagoniste delle fiabe. Abbiamo però due figure surrogate: le sorelle, che si comportano come delle vere matrigne e mostrano i lati peggiori dell'essere donne. Belle in realtà ha la fortuna di avere un forte legame con il padre, cosa che non riscontriamo in altre eroine. Alcune versioni della fiaba ci dicono che Belle assomiglia molto alla madre defunta. Che sia lei stessa una sostituta della madre?
In realtà c'è una figura femminile femminile nella fiaba che spesso trascuriamo. La fata che trasformò il principe in una Bestia. E se fosse questa la madre surrogata della fiaba? Una madre che punisce il figlio, ma che lo aiuta a diventare una persona migliore.
A ben vedere nelle fiabe riscontriamo due tipologie di personaggi femminili: buoni e cattivi. La ragazza/donna perbene e la ragazza/donna non perbene. Anche nell'Odissea troviamo questo tipo di divisione (ma su questo parlerò in un altro capitolo).
C'è anche un eroe mitologico che ha problemi con la matrigna. Beh, problemi ben diversi dalle nostre eroine. Sto parlando di Ippolito e Fedra. Nella tragedia di Euripide, Fedra s'innamora niente meno che del suo figliastro. Al suo rifiuto diventa davvero crudele e si vendica accusando lui di averla aggredita.
A ben guardare quindi riscontriamo la figura della matrigna cattiva perfino nei miti. Un'altra famosa matrigna mitologica è la dea Era. Il suo odio verso i figli che Zeus ha con le sue amanti è leggendario. In particolare Era si accanisce contro Ercole, ostacolandolo in mille modi.
La Fata Turchina in Pinocchio è un altro esempio di figura materna mascherata. Una madre a ben vedere camaleontica perché nella storia originale di Collodi la fata è prima una bambina, poi una donna, a volte madre autoritaria, a volte buona. La Fata Turchina non si presenta solo come una figura materna. È tantissime cose per Pinocchio. Amica, consigliera e molto altro. Per certi versi ricorda un'antica dea pagana. Secondo alcuni le figure magiche nelle fiabe (tra cui ritroviamo le fate e le streghe) richiamano proprio delle ancestrali dee pagane. La Fata Turchina racchiude in sé sia la madre buona sia quella cattiva, unendo due personaggi che apparentemente sembrano agli antipodi.
Per concludere persino oggi la matrigna è sinonimo di cattiveria... pensate alla zia di Harry Potter che possiamo considerare una sorta di matrigna per lui.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Aspetto i vostri pareri!
A presto!
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