Andersen scrive la Sirenetta nel 1837 ed è una storia molto diversa da quella che più di un secolo dopo verrà proposta dalla Disney. Prima di tutto non conosciamo il nome della sirenetta in questione, sappiamo solo che è molto taciturna e riflessiva, diversa dalle sorelle. Il tema della diversità è molto presente nelle fiabe di questo autore. Viene quindi posto fin da principio l'attenzione sul carattere pensieroso della sirenetta che si diletta a fare lunghi discorsi con la nonna, personaggio non presente nel cartone animato, nei quali l'argomento principale è l'anima. Le sirene infatti hanno una vita di trecento anni ma una volta morte, non avendo anima, si dissolvono in spuma di mare. Uno dei modi per acquisire un'anima, e quindi non fare questa fine, è sposare un essere umano. Da ciò nasce il desiderio della sirenetta di contrarre un simile matrimonio. Così si rivolge alla strega del mare, un personaggio neutro, né buono né cattivo, che le permette di diventare una donna ad alcune condizioni. E queste condizioni potrebbero essere viste come delle prove: la perdita della parola, il dolore atroce ad ogni passo, paragonato al camminare su dei coltelli, la minaccia di morte qualora non riesca in breve tempo a sposare il principe.

La povera sirenetta in realtà è considerata quasi come un animale da compagnia dal suo principe, tanto che la fa alloggiare in una camera accanto alla sua. Inutile dire che il principe non può amarla e, peggio ancora, s'innamora di un'altra, arrivando alla crudeltà di chiedere alla sirenetta di assistere come damigella al matrimonio con la sua amata. Una simile richiesta sarebbe troppo per qualsiasi donna innamorata. Ed è a questo punto che arrivano in suo soccorso le sorelle che hanno rinunciato ai loro bellissimi capelli (ricorda un po' il sacrificio della chioma di Berenice) per ottenere un pugnale con il quale la sirenetta avrebbe dovuto uccidere il principe e bagnarsi i piedi nel suo sangue prima del sorgere del sole, particolare che ricorda la Salomé di Oscar Wilde, per salvarsi così da morte certa. Questa è l'ennesima prova. La sirenetta la supera, non cadendo nella tentazione di uccidere il suo amato per salvarsi. Alla fine muore, ma non diventa schiuma di mare, bensì una figlia dell'aria. Ora può guadagnarsi un'anima, dopo trecento anni di buone azioni. Finalmente la sirenetta ha ciò che vuole, per questo può salutare il principe, di cui non è mai stata davvero innamorata, e la sua nuova sposa, dedicandosi ora ad ottenere la propria anima, grazie a se stessa e non ad un matrimonio.