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Halloween, perché ci piace l'orrore?

Halloween, la festa più tenebrosa dell'anno. Vampiri, pipistrelli, ragni fantasmi... eppure è una delle preferite da adulti e bambini, superata forse solo dal Natale. Perché Halloween piace tanto?

La festa di Halloween ha origine antica (si chiamava in principio "Samhain", che si significa "fine dell'estate", e si calcola che abbia avuto origine circa nel 4000 a.C. in Irlanda ). Celebrava la fine dell'anno vecchio e l'inizio di quello nuovo, era insomma una sorta di Capodanno Celtico. Ma cosa accadeva esattamente in questa notte magica?

Gli spiriti dei morti potevano superare la barriera dei mondi e girare liberamente tra i vivi. Tra i modi per allontanare questi spettri ci sarebbe stato proprio il travestirsi per spaventarli. Esistevano in realtà altri modi, come il dar loro del cibo oppure il mettere una lanterna fuori dalla porta ad indicare che il luogo era già occupato o secondo altre tradizioni per spaventarli. Riguardo alla lanterna ci possiamo collegare alla vicenda di Jack o'Lantern, spirito tipico di Halloween che, impossibilitato a trovare la pace, si aggirerebbe ancora per la terra. La Jack o'Lantern (nome non solo dello spirito, ma anche della zucca-lanterna tipica di Halloween) non sarebbe stata all'inizio della storia una zucca, ma una rapa, in seguito però la festa fu importata in America dove le zucche erano più facili da reperire.

Il ritorno dei morti in terra è in realtà una tematica piuttosto diffusa nelle popolazioni primitive. In tantissime civiltà riscontriamo inoltre una certa ambiguità del morto che può essere sia buono sia cattivo in base alle circostanze.

Nella notte di Halloween era comune accendere dei falò che erano direttamente collegati alla divinazione. Questo era tipico anche di altre culture. I falò a volte avevano lo scopo d'imitare la luce del sole all'interno di alcuni rituali di magia. James Frazer sostiene che questa pratica potrebbe derivare da un antico sacrificio in cui qualcuno veniva realmente bruciato... oppure avrebbe potuto semplicemente trattarsi di un'effigie.

Nella notte di Halloween si facevano inoltre molti rituali che avevano lo scopo di predire la morte oppure il matrimonio. In questi riti erano spesso presenti mele e nocciole. Le mele erano collegate all'altromondo (regno di divinità e probabilmente dei morti secondo i celti) e all'immortalità, mentre le nocciole erano associate alla saggezza divina.

I morti erano onorati a Samhain (diciamo che gran parte della festa gira proprio intorno al culto dei defunti). L'inizio dell'inverno è indubbiamente legato alla morte, infatti assistiamo alla morte della natura, non c'era quindi momento migliore per queste celebrazioni. Le anime tornavano dai parenti in vita, spesso in cerca della loro ospitalità e di un contatto con loro. Qui i viventi potevano offrire loro cibo e accoglienza. Le anime dei defunti erano o benevole, dispensatrici di benedizioni, o malevole, assetate di vendetta. La tradizione del ritorno a casa dei morti e del tentativo dei vivi di calmarle era comune nell'antichità e la sua origine si perde nella notte dei tempi.

Ma, tornando alla domanda principale, perché ci piace l'orrore? Nöel Carroll, filosofo, studiò questo fenomeno all'apparenza contraddittorio. Come può piacere una cosa che è oggettivamente spaventosa? Nei suoi lavori parlò proprio di questo, definendolo il paradosso dell'orrore. Perché ci piace qualcosa che fa paura? Carroll trattò soprattutto le opere di finzione.

Una risposta potrebbe essere che guardiamo i film dell'orrore o leggiamo i romanzi gotici perché siamo spinti dalla curiosità di sapere come finiranno, se il mostro esiste o meno. Questo però spiega poco.

Walton parlò invece di finte emozioni. Sarebbero infatti delle finte emozioni quelle che provocano i film (o i romanzi) horror, per cui non si potrebbe fare un reale confronto con una situazione vera. La componente fisiologica però (ovvero le reazioni corporee) sono le stesse sia nella finzione sia nella realtà.

E poi ci sono altre spiegazioni. L'orrore ci piace perché attraverso di esso possiamo fare delle esperienze stimolanti in un ambiente controllato. Possiamo insomma provare emozioni forti senza rischiare nulla. Non è un caso se i film dell'orrore piacciano a un genere specifico di persone, più alla ricerca di stimoli.

C'è inoltre la passione per i cosiddetti esseri orribili, come i vampiri o i licantropi. Perché piacciono tanto?

I mostri possono essere di vario genere si possono dividere secondo Carroll in tre categorie:

entità interstiziali / contradditorie: vampiri, licantropi;

incomplete: il mostro di Frankenstein;

informi : fantasmi.

Hanno però tutti una caratteristica in comune. Portano il caos nell'ordine. E sicuramente il mostro è l'outsider, l'escluso per eccellenza e per molti, soprattutto per gli adolescenti, non è difficile immedesimarsi in questa loro caratteristica.

Ci potrebbe inoltre essere una sorta di sfida: ci piace l'orrore perché diamo prova in questo modo di essere coraggiosi.

E inoltre possiamo analizzare il tema della maschera. Dobbiamo considerare che indossare una maschera ci dà una certa libertà (almeno psicologica). Indossare le maschere potrebbe essere legato a qualcosa di ancestrale che si trova in noi e che ci permette di rivelare qualcosa del nostro essere con maggiore libertà.

C'è poi la spiegazione più neuropsicologica. Quando vediamo un film horror hanno luogo una serie di reazioni fisiche. Prima interviene l'amigdala, che fa parte del nostro cervello più antico, in seguito subentrano i lobi frontali che analizzano la situazione da un punto di vista razionale, sottolineando il fatto che è solo finzione. 

L'amigdala nel frattempo però ha già rilasciato una serie di ormoni (bisogna considerare che in questi casi la tempestività è tutto) che provocano alcuni cambiamenti nell'organismo, tra i quali: l'aumento dell'insulina, la dilatazione delle pupille, l'aumento della respirazione e del battito cardiaco. Insomma, in caso di bisogno fa in modo che il nostro corpo sia pronto per la fuga o per la lotta. Vengono inoltre rilasciate endorfine e dopamina, che provocano un senso di benessere (e che sono in realtà rilasciati in caso ci fossero delle ferite, in modo tale che l'organismo possa continuare a combattere o a fuggire nonostante i danni ricevuti).

L'aumento del cortisolo (l'ormone dello stress) potrebbe essere invece legato agli incubi che a volte seguono la visione dei film horror.

Un'ultima curiosità, sapevate che esiste la fobia di Halloween? Si chiama Samhainofobia. Chi ne soffre ha il terrore di qualsiasi cosa si colleghi a questa festa. Halloween inoltre potrebbe incrementare le altre paure. Una persona che per esempio ha la fobia dei ragni ha più probabilità in questo periodo d'incontrare l'oggetto della sua paura.

Direi che a questo punto non resta che augurare a tutti un buon Halloween!


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Spero che questo capitolo a tema Halloween vi sia piaciuto. L'ho scritto in fretta, per cui mi scuso per eventuali errori, ma l'idea mi è venuta solo un paio di giorni fa.

A presto!


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