Aurora e l'ipersonnia
Una fanciulla chiusa in una torre per cento anni sprofondata in un sonno senza nessuna immediata possibilità di svegliarsi. Una storia che è comune a molte culture e che può nascondere una malattia insidiosa.
La nostra Aurora, o comunque sia il nome che la versione della storia le dà , soffre chiaramente di ipersonnia, ovvero un disturbo del sonno che è caratterizzato dal fatto che il paziente dorme per lunghi periodi, addirittura per mesi, alzandosi solo per adempire ai suoi bisogni primari per poi essere nuovamente colto dal torpore e scivolare nel sonno.
La sindrome della Bella Addormentata, o di Kleine-Levin, è più diffusa tra i maschi che tra le femmine e compare normalmente prima dei vent'anni, età che anche la nostra Aurora deve ancora compiere. Oltre al sonno ritroviamo episodi di iperfagia ed ipersessualità. Negli stadi di veglia i pazienti sono spesso apatici e parlano poco. Tende a scomparire spontaneamente, così com'è arrivata. La nostra eroina soffriva forse di questa malattia? Oppure la causa della sua sonnolenza è da ricercarsi altrove?
Un sintomo comune della depressione è l'ipersonnia, il desiderio di dormire, un modo per evadere dai propri pensieri e soprattutto dalle proprie preoccupazioni. Aurora forse è una ragazzina annoiata, una figlia troppo amata, troppo protetta, una figlia che i genitori hanno voluto allontanare dal mondo proprio perché la considerano troppo preziosa per stare a contatto con esso, un po' come fa Lady Gothel con Rapunzel, rinchiudendola in una torre nella più totale solitudine. Aurora potrebbe essere scivolata in una depressione dovuta all'isolamento e questo l'avrebbe portata a preferire il sonno ad una vita non soddisfacente. Alla fine solo il bacio del principe, ed il cambiamento di vita che lui porta con sé, possono salvarla, riportandola ad una nuova esistenza.
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