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Extra: Nenia 2/3

1 anno prima:

Nenia era seduta ad una piccola poltrona della biblioteca, intenta a leggere uno dei suoi libri preferiti, accarezzandone le pagine quasi fossero la guanca di un caro amico.

Fuori dalla grande porta di mogano era possibile udire rumori di vario genere. Gente che parlava e scherzava. Domestiche che impartivano ordini ad altre. Passi frenetici lungo i corridoi.

Eh già, tutto il castello sembrava pervaso da una grandissima aria festosa. E perché non sarebbe dovuto essere così?

In fin dei conti era il giorno del compleanno dell'amata principessa Kaila. Era normale che tutti gli abitanti del castello fossero eccitati per il bellissimo ballo che si sarebbe tenuto in suo onore quella sera.

Be', tutti tranne Nenia, naturalmente, alla quale era stato nuovamente proibito di partecipare. Non che alla ragazza dispiacesse. Era da quella sera di tre anni prima che aveva deciso, suo malgrado, di non prendere più parte a nessun evento sociale. Dal momento che padre desiderava che non fosse mai nata, allora Nenia si sarebbe compotata come se non esistesse, limitandosi ad aggirarsi per il castello quasi fosse un'ombra, il fantasma della principessa che sarebbe potuta essere se solo il padre l'avesse amata come ogni padre ama la propria figlia.

Ma non era questo quello che era stato scelto per lei dal fato.

No, Nenia era destinata ad essere una prigioniera della sua stessa casa, prigioniera dell'odio di suo padre e della paura che lei non poteva fare a meno di provare di lui.

Una cosa era certa, avrebbe cercato in tutti i modi di stargli alla larga, così da non replicare ciò che era già accaduto in passato. Era vero, il re non poteva ucciderla, almeno non fisicamente, ma questo non impediva a Nenia di averne paura.

Portava ancora sul collo i segni di quell'odio, e mai le sarebbero spariti. Fortunatamente aveva imparato a nasconderli abilmente con collane, nastri e abiti accollati e le uniche che erano a conoscenza della loro esistenza erano le sue dame di compagnia e la sua nutrice, ma neanche loro sapevano come la principessa se le fosse procurati.

No, Nenia non avrebbe mai potuto rivelare a nessuno quel segreto, srebbe stato troppo umiliante. La principessa Nenia, la seconda erede al trono di Ardrovia era stata quasi strangolata dal suo stesso padre. Chissà cosa avrebbe pensato il regno.

E così Nenia aveva fino col convivere con quel segreto che la stava lentamente distruggendo.

Mentre era assolta da questi pensieri la porta della biblioteca si aprì con un sonoro cigolio.

<Nenia?> la chiamò una voce.

La ragazza valutò inizialmente la possibilità di non rispondere, rimanendo nascosta nel suo piccolo rifugio tra gli scaffali, ma la voce la chiamò di nuovo.

<Nenia, sei qui?>

Nenia sospirò e richiuse il libro, riponendolo sul suo scaffale.

<Si, sono qui Kaila> rispose uscendo allo scoperto.

Kaila era davanti alla porta della biblioteca e si stava guardando intorno cercando di scoprire da che parte proveisse la voce della sorella.

Appena i suoi occhi si posarono sul viso di Nenia, quello di Kaila fu illuminato da un radioso sorriso.

Nenia guardò la sua meravigliosa sorella avanzare verso di lei e sentì una piccola fiammella di odio iniziare ad espandersi dal suo ventre.

Non era certa di quando avesse iniziato a nutrire quel sentimento nei suoi confronti.

Forse dopo quella sera di tre anni prima. O forse quel sentimento faceva già parte di lei da prima, ma l'aveva ignorato fino quella notte, quando la vertà e era stata praticamente buttata in faccia. Da allora aveva iniziato a vedere in modo diverso tutto: lei, suo padre, il castello... e anche sua sorella.

La sua amata sorella che veniva osannata da tutto il regno nonostante non avesse mai fatto praticamente niente in vita sua a parte sognare ad occhi aperti. Non si era mai interessata a nulla che non fosse se stessa o uno stupido libro d'avventura. Ma tutti non potevano fare a meno di amarla, compreso loro padre.

Cosa aveva Kaila più di Nenia? Niente. Ma nonostante questo venivano trattare in maniera completamente diversa. Kaila era sempre libera di fare e dire ciò che voleva, mentre lei era costantemente sottoposta a infinite restrizioni. Kaila poteva partecipare a tutti gli eventi sociali, mentre Nenia poteva al massimo sperare di poter osservare la sorella da lontano. Kaila sarebbe presto diventata sovrana e sarebbe stata data in sposa a un uomo che l'avrebbe amata, mentre a Nenia non sarebbe rimasto altro che odio e rancore.

Più la guardava e più ne era gelosa. Perché le cose non erano andate in maniera diversa? Perché non poteva essere lei la figlia maggiore? Se solo fosse nata prima di Kaila la sua vita sarebbe stata sicuramente migliore, pensò.

Kaila la afferrò per la mano, ignorando lo sguardo di odio che Nenia le rivolse, come al solito.

<Vieni con me, devo farti vedere una cosa che ti piacerà> le disse.

Nenia cercò di ritrarsi. Non le piaceva che le persone la toccassero, soprattutto i suoi famigliari, ma Kaila era irremovibile. La trascinò con se fuori dalla stanza e poi nell'intricato reticolo di corridoi del castello.

<Si può sapere dove mi stai portando?> le chiese Nenia.

La ragazza le rispose solo con un sorriso furbo, senza svelare nulla della loro meta.

Alla fine però si fermarono di fronte ad una porta che Nenia conosceva abbastanza bene. Quella del laboratorio della sarta di corte.

<Che ci facciamo davanti al laboratorio di Doira?> le chiese completamente confusa.

Altro sorriso <Entra> le disse Kaila.

Nenia bussò.

<Avanti> rispose una voce all'interno.

Nenia spinse la porta ed entrò nella stanza dove una piccola donna paffuta era piegata su una macchina da cucire intenta a completare chissà quale veste.

<Doira, siamo qui> disse Kaila con voce felice.

La vecchia sarta si girò verso le due ragazze e fece un sorriso.

<Finalmente! Avevo paura che non saresti riuscita a convincerla a venire>

<Ho i miei metodi> disse Kaila scherzosa.

Nenia osservò lo sguardo d'intesa che le due donne si stavano rivolgendo e iniziò ad innervosirsi.

<Posso contesemente sapre cosa sta accadendo qui?> chiese spazientita.

<Nenia, volevo la tua opinione su un vestito che ho appea comletato.> le disse la sarta.

<Aspetta, mi stai dicendo che mi avete trascinato qui solo per sapere la mia opinione su un vestito?>

Vedendo la sarta annuire, Nenia fece per andarsene, ma la sorella la bloccò.

<Dai, è solo una questione di minuti> le disse cercando di convincerla a restare.

Nenia sbuffò <E va bene, fammi vedere questo vestito>

Il viso della serva si illuminò e questa si diresse verso un grosso baule. Lo aprì e, con movmenti esperti, ne prese il contenuto e lo espose davanti a Nenia, che rimase completamente senza parole.

Ciò che Doira teneva di fronte a lei era l'abito più bello che lei avesse mai visto.

Era dei una stoffa meravigliosa, dello stesso colore del mare che emanava degli stupendi riflessi tra il verde e il blu ogni qual volta veniva colpita dalla luce.
Era stretto in vita e poi scendeva verso il basso aprendosi in uno stupendo strascico, e le maniche del vestito erano lunghe e si aprivano a campana.

Come se non bastasse il tutto era abbellito da centinaia di bellissimi zaffiri e rubini che erano elegantemente intrecciati con ricami in oro bianco e che decoravano sia la parete superiore del vestito sia l'orlo della gonna e delle maniche.

<Allora, ti piace?> le chiese Kaila.

<E' stupendo> le rispose Nenia, ancora estasiata <Sarai bellissima stasera con questo indosso> concluse amaramente.

Kaila rise <Già, è stupendo. Peccato che non sia per me.>

Nenia si girò a guardarla interrogativa.

<L'abito è tuo Nenia>

<Mio?> chiese sorpresa la ragazza.

Kaila annuì <Per la festa di stasera, ovviamente>

Nenia scosse la testa <Non posso partecipare, dovresti saperlo, ormai è la prassi>

Kaila la guardò decisa <Ti sbagli, stasera tu parteciperai alla festa>

<Kaila, se il re mi vede al ballo mi farà rinchiudere> le disse Nenia nervosa.

Ma Kaila scossa nuovamente il capo <Il re non prenderà parte alla festa di stasera. Le sue condizioni si sono aggravate> disse triste.

Una piccola parte di Nenia gioì nell'apprendere quella notizia.

<Anche se nostro padre non prenderà parte, non significa che non gli verrà riferito della mia presenza al ballo>

Kaila sorrise <Non ti preoccupare sorellina, ho già la risposta a questo problema> le disse.

Si diresse nuovamente verso la cassa dalla quale la sarta aveva preso poco prima il vestito e ne tirò fuori una piccola maschera dello stesso colore del vestito e  con le medesime decorazioni.

<Quello di stasera sarà un ballo in maschera. Nessuno potrà riconoscerti> la rassicurò.

Nenia guardò l'abito, ancora indecisa se accettare quella proposta o meno. Da una parte non avrebbe voluto prendere parte al ballo, spaventata dalla possibile reazione del padre se l'avesse scoperta. Ma dall'altra c'era ancora una piccola parte della se stessa di tre anni prima che agognava di poter prendervi parte. Nenia era dannatamente combattuta.

<Andiamo sorellina, sarà solo per questa volta> la tentò Kaila.

Nenia guardò sua sorella. Per quanto tempo aveva desiderato di essere al suo posto? Be', sarebbe stato da stupidi rinunciare proprio ora che si presentava una piccolissima occasione.

Così, ignorando quella parte di se che le stava urlando che era una pessima idea, guardò risoluta sua sorella.

<Va bene, verrò con te> le disse.

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