8. La città di Shandra
"Madre degli dei" Pensò Kaila osservado il profilo della Sheris innlazarsi verso il cielo fino ad oscurare il sole stesso. Valik la guardò divertito.
<Che c'è principessa, è la prima volta che vedi questa montagna?> chiese scherzoso.
Kaila scosse la testa, incapace di distogliere lo sguardo da quell'immensa distesa di roccia.
<Figurati, ciò che più mi stupisce è l'essere dall'altro lato della montagna> rispose.
Valik si accigliò.
<E' la prima volta che superi la montagna?> chiese incuriosito.
<No> rispose Kaila <E' la prima volta che esco dal castello>.
Valik la guardò sorpreso <La prima volta? Bé mia cara, questa si che è una sorpresa. Dalle voci che girano sul tuo caratterino non me lo sarei mai aspetato>
Kaila lo fulminò con lo sguardo. <Be', le voci di palazzo sono sempre esagerate. Solo perché sono una principessa tutti si aspettano che segua le convenzioni alla lettera, che appaia sempre gentile e perfetta in ogni minima occasione. Be', io non riesco a rispettare tutte queste aspettative>.
<Ammetto che sei dotata di un certo caratterino> disse Valik cercando di nascondere un leggero sorriso.
Kaila abbassò lo sguardo. <Ho sempre pensato di essere libera di fare ciò che volevo, ma più tempo passo lontano dal castello e più mi rendo conto di quanto mi sbagliassi> disse quasi inconsapevolmente.
Valik aprì la bocca, quasi a voler dire qualcosa. Kaila però non gli diede il tempo di parlare.
<Avanti, accelleriamo il passo. Voglio essere a Shandra prima del tramonto> e detto questo lancò il cavallo al galoppo lasciando Valik ad osservarla interdetto.
Gli ultimi raggi del sole stavano tingendo il cielo di rosso quando finalmente Valik e Kaila arrivarono in prossimità dell'immensa entata che li avrebbe condotti nella città di Shandra. Kaila guardò estasiata l'immesa struttura scavata nella roccia che- al di là del ponte sospeso su un baratro apparentemente senza fine- si profilava dinanzi ai loro occhi.
"Che meraviglia" pensò estasiata osservando le stupende decorazioni che emergevano dalla roccia quasi a volersene distaccare e prendere vita propria.
Nel frattempo Valik era intento ad osservare le espressioni della principessa da sotto il suo cappuccio, cercando di nascondere alcuni dei sorrisetti che non riusciva a reprimere davanti a tutta quella innocenza.
"Sembra proprio una bambina" pensò.
I due decisero di confondersi tra la folla che ancora occupata il passaggio per entrare nella città. Due guardie nel frattempo si aggiravano tra la folla fermando di tanto in tanto qualcuno.
Kaila si strinse nelle spalle, cercando di apparire ancora più piccola e insignificante sotto il mantello che la copriva. Una guardia le passò proprio affianco, e per poco Kaila pensò che l'avrebbe fermata e riconosciuta, ma stranamente questa non la degnò di uno sguardo e procedette per la sua strada. Kaila si lasciò andare in un sospiro d sollievo.
Questo però non si poteva dire anche per Valik. Kaila lo osservò mentre sulla sella del suo cavallo sembrava assumere una postura sempre più rigida.
<Che ti prende?> gli chiese Kaila dopo essersi assicurata che le guardie si fossero allontanate.
<Niente, è solo che... insomma, due guardie mi sembrano un po' poche>.
Kaila roteò gli occhi <Oh andiamo, capisco che probabilmente il tuo ego da assassino ti da la consapevolezza di poter affrontare chissà quante guardie reali, ma il fatto che non ci siano tanti nemici in giro non ti dovrebbe rallegrare almeno un pochino?>
Valik la fulminò con uno sguardo alla "Non stò scherzando".
<Pensaci, è vero che il fatto che i Pures non possano uccidere dà una ragione a quelli della tua razza per adagiarsi di più sugli allori, ma ora colui che ha in mano il controllo della città è il duca di Rumk, e tralasciando il fatto che sa perfettamente dell'esistenza di noi umani...> le disse serio <Se ha mandato qualcuno a cercarci è perché sospetta che siamo ancora vivi. Questo sarebbe un'altra buona ragione per rafforzare i controlli all'entrata della città, a meno che non ti creda così codarda da scappare il più lontano possibile da qui in cerca di aiuto>.
<Quindi pensi che sia una trappola?> gli chiese Kaila.
<Diciamo solo che questa situazione mi sembra un po' sospetta> rispose allontanando una mano dalle redini e facendola scivolare sotto il mantello, probabilmente per avere a portata di mano il pugnale se ce ne fosse stata la necessità - pensò Kaila.
Ma stranamente nessuno parve ostacolarli nella loro traversata del ponte, e neanche quando finalmente superarono l'immenso arco di roccia che gli permise di accedere alla città montagna. Così Kaila poté vedere per la prima volta la città della quale sarebbe dovuta divenire regina.
Case, botteghe ed edifici di ogni sorta, forma e dimensione occupavano un'immensa cavità sovrastata da un soffitto di stalattiti, emergendo dal terreno quasi fossero scavate nella roccia stessa della montagna che da millenni dava loro protezione. Le strade, rivestite di eleganti pastre di roccia bianca, si diradavano in ogni direzione creando a volte dei ponti su delle piccole fonti d'acqua che sorgevano occasionalmente. L'unica fonte di luce era il chiarore emanato da alcuni cristalli disposti ai lati delle strade o delle scale di roccia che salivano lungo alcune pareti della montagna per permette di raggiungere anche le case più in alto. Inoltre in lontananza si intravedevano alcuni tunnel che molto probabilmente permettevano di accedere ad altre zone della città.
Nel frattempo i suoni, i rumori, gli odori della città si disperdevano in tutto l'ambiente rimbombando sulle pareti rocciose e creando un attmosfera magica, quasi festosa. Per la prima volta Kaila fu in grado di percepire la vita del suo popolo.
In tutti quegli anni chiusa nel suo castello non era mai riuscita a sentirsi parte di quella terra. Aveva sempre sognato d scappare lontano, di vivere avventure incredibili alla ricerca di un posto che avrebbe finalmente riconosciuto come casa. Ma alzando gli occhi verso l'immenso spettacolo che aveva davanti si rese conto di quanto appartenesse in realtà a quella terra.
Era poprio una stupida. Non aveva mai compreso quello che aveva, e per farlo aveva dovuto perdere tutto. Certo, in parte era stata anche colpa del carattere iperprotettivo del padre che, dopo la morte di sua madre si era inasprito a dismisura, ma non poteva non riconoscere che in parte era stata anche colpa sua.
Uno strano fuoco iniziò a crescerle dentro.
<Valik>
L'uomo si girò a guardarla incuriosito.
<Per ora mi riprenderò mia sorella> disse ferma <Ma giuro sugli dei che un giorno tornerò per riprendere il mio regno>.
Kaila seguì Valik in uno dei tunnel.
<Dove stiamo andando?> gli chiese.
<In un posto sicuro dove passare la notte e organizzarci per ciò he ci aspetta>.
Usciti dal tunnel Kaila non vide esattamente quello che si aspettava. Quella parte della città sembrava molto più decadente di quella vista in precedenza. Inoltre non si avvertiva neanche la stessa atmosfera di prima. Le strade sembravano per lo più vuote, le case erano fatiscenti. Alcuni bambini sedevano ai lati delle strade, alzando le mani verso i pochi passanti chiedendo qualche spicciolo che avrebbe permesso loro di sopravvivere un altro giorno. Kaila avvertì una stretta al cuore.
<Dove siamo?> chiese.
Valik rise profondamente <In una parte di Shandra che non è mai interessata più di tanto a voi nobili> le disse, poi con un ampio gesto la invitò ad osservare meglio ciò che li circondava <Benvenuta nella parte povera di Shandra principessa, ti presento la stragrande maggiornaza del tuo popolo>.
Kaila osservò inorridita <Ma è orribile!>
Valik la guardò divertito <Pensavate seriamente che il vostro regno fosse tutto rose e fiori? Be' e vero che Ardrovia è uno dei regni più ricchi tra le quattro terre di Sherisia, ma credete che quella ricchezza venga divisa in parti eque?> chiese sprezzante. <Guardate quei bambini, probabilmente non mangiano da giorni>.
E detto questo lanciò un paio di monete d'oro nella loro direzione. I bambini si lanciarono sulle monete e subito si dileguarano.
Nel medesimo momento una voce in lontananza iniziò a gridare <Al ladro! Al ladro!> e un uomo corse davanti al loro scomparndo in uno dei numerosi vicoli.
Valik si avvicinò ancora di più al cavallo di Kaila -che guardava la scena con occhi spalancati- e la afferrò per un braccio costringendola a guardarlo.
<Credevi che la vostra fosse una razza perfetta? Che il fatto di non poter uccidere vi rendesse superiori?> rise amaramente <Guardati intorno. Fame, povertà, furto, stupro... Ci sono altri modi per uccidere una persona senza toglierle la vita. Puoi seriamente guardarmi di nuovo e ritenermi un mostro solo perché sono un umano?> chiese <Mi dispiace principessa, ma i mostri hanno infinite forme e la cosa peggiore è che sono tutti intorno a noi e non si preoccupano neanche di nascondersi>.
Kaila guardò Valik negli occhi sentendosi quasi affogare in quei pozzi oscuri <Perché mi stai dicendo tutto questo?> chiese boccheggiando.
Valik sorrise cattivo <Perché fino ad ora hai vissuto in una campana di vetro e penso che sia giunto il momento che qualcuno ti mostri finalmente la realtà per quella che è> disse lasciandole rudemente il braccio e interrompento il contatto visivo, permettendo così a Kaila di riprendere finalmente fiato.
<Siamo arrivati comunque> disse indirizzando il cavallo verso uno dei vicoli.
Kaila lo eguì silenziosamente, incapace di dire qualsiasi cosa dopo le dure parole che lui le aveva rivolto poco prima. Non disse nulla neanche quando si fermò difronte ad una casa apparentemente disabitata né quando, smontati da cavallo, la invitò ad entrare nell'interno spoglio. Kaila si guardò intorno. Non che ci fosse tanto da guardare. Era semplicemente una casa vuota, piena di polvere e ragnatele. L'unico elemento interessante era il pavimento di assi di legno. Peccato che anche queste fossero marce.
<Cos'è qusto posto?> chiese Kaila, incapace di alzare lo sguado sull'uomo.
<Questo è stato il mio rifugio prima della notte del nostro "Incontro"> rispose <E' da qui che ho condotto le ricerche necessarie per introdurmi nel castello>
Detto questo iniziò a camminare per la stanza, come se fosse in cerca di qualcosa.
<Pensavo che fosse stato il duca a farvi entrare> disse Kaila sedendosi stancamente sul pavimento sporco.
Valik sbuffò <Il duca? Quell'uomo è un imbecille completamente offuscato dalla sete di potere> disse acido. Poi si girò a guardarla <Seriamente, che cosa ci trovavi in quell'idiota> le chiese.
Kaila preferì non rispondere.
Nel frattempo Valik iniziò a picchiettare col piede sul pavimento.
<Si può sapere che cosa stai facendo?> gli chiese Kaila spazientita.
Valik picchiettò nuovamente il piede ed un sorriso gli increspò il viso. Si chinò su quel punto del pavimento e con l'aiuto del pugnale alzò un'asse di legno. Kaila si avvicinò incuriosità mentre Valik cacciava da quello che aveva tutto l'aspetto di un nascondiglio segreto alcune cose. Prima di tutto cacciò un involucro di lana. Lo apri e ne ammirò il contenuto, ossia una serie di armi dall'aspetto alquanto sinistro. Soddisfatto dell'ispezione rimise tutto a posto e riprese a controllare il contenuto del nascondiglio. Ne cacciò una cartina - probabilmente la mappa del castello- e qualche altro fogio fitto di appunti. Infine fu la volta di una strana sacca di cuoio.
Valik la aprì per controllarne il contenuto ed uno strano sorriso, quasi nostalgico, gli increspò il viso. Stranamente il cuore di Kaila prese a battere velocemente.
Era davvero bello.
<Cosa c'é lì dentro> chiese incapace di frenare la curiosità.
Valik si ricompose. <Niente che possa interessarti principessa> e detto questo fece scomparire la sacca sotto al mantello. Poi uscì per recuperare le sacche che erano rimaste sul suo cavallo.
<E' prudente lasciare i cavalli fuori?> chiese Kaila <in fin dei conti potrebbero rubarli>
Valik rientrò e le mostrò un sorriso sprezzante <Che ci provino> disse porgendole un tozzo di pane e un po' di carne secca.
<Quando vorresti agire principessa> le chiese Valik sedendosi di fianco a lei.
<Il prima possibile> rispose ferma Kaila.
<E sia> disse lui dando un morso al pane.
Spazio autrice:
Ave popolo di Wattpad!
Allora? Che ne pensate della città di Shandra? Siete riusciti ad immaginarla?
Sono riuscita a farvi camminare per le sue strade con Valik e Kaila o ho fallito miseramente?
In ogni caso sembra che la nostra Kaila abbia finalmente apert gli occhi. Anche grazie all'aiuto di Valik sta scoprendo sempre di più il suo regno e sta iniziando ad amarlo e comprenderne i problemi.
Di certo non c'è da stupirsi che ora voglia riconqustarlo.
La vera domanda però è "Ce la farà"?
In fin dei conti lei è solo una (E diciamoci la verità, da sola sembrerebbe non servire a tanto).
E' vero, al suo fianco ha Valik, l'assassino dagli occhi blu che sembra non si faccia problemi a spiattellarle la realtà in faccia. Ma fino a che punto potrà fidarsi?
Se vi sta piacendo il mio libro vi prego di supportarlo con tante stelline.
Dal canto mio cercerò di non lasciarvi mai a bocca asciutta e di regalarvi sempre un capitolo che vi possa in qualche modo scuotere nel profondo.
Quindi ci vediamo nel prossimo capitolo di "Le cronache di Sherisia".
Un bacione a tutti.
Inkheart_97
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