6. Una richiesta importante
Kaila seguì Valik riuscendo finalmente a superare il confine di ombre che fino a quel momento l'aveva segregata al limitare del bosco. Nel frattempo l'uomo si avviò verso uno degli edifici più grandi del villaggio che apparentemente doveva essere una locanda.
<Perché andiamo in una locanda?> chiese Kaila.
<Perchè ho bisogno di informazioni, e obbiettivamente penso che una locanda sia il posto migliore dove trovarle, e inoltre stavo pensando di chiedere una stanza per la notte>.
Poi, senza dare a Kaila neanche il tempo di elaborare le poche informazioni appena ottenute si girò e le si posizionò davanti costringendola a guardarlo negli occhi.
<Quando saremo là dentro non dovrai parlare per nessun motivo, mi hai capito? Tieni la testa bassa e cerca di non guardare nessuno, intesi? Come ti ho detto prima ti presenterò come un mio assistente, e sarebbe un bel problema se qualcuno scoprisse che sei una donna.>
Kaila assottigliò gli occhi <Non sono stupida, so che pericolo stiamo correndo.> rispose acida.
<No principessa> rispose fermo lui <Tu non sai niente> e detto questo le diede le spalle e si diresse nuovamente verso la locanda.
Kaila ignorò il sangue che e ribolliva nelle vene e continuò a seguirlo. Valik aprì la porta della locanda e le fece cenno di entrare.
Subito Kaila venne sopraffatta dalla puzza di fumo, alcool e qualcos'altro che preferì non identificare. La locanda sembrava quasi vuota, fatta eccezione per qualche anima tormentata che sedeva ai tavoli in compagnia solo di qualche boccale di sidro.
Kaila si guardò in giro a disagio, sentendo il forte inpulso di girarsi e correre via, ma una mano sulla sua spalla glie lo impedì e la invitò ad avanzare verso il bancone dove una locandera dalle floride curve era intenta a lucidare dei bloccali.
Valik si sedette ad uno degli sgabelli del bancone e Kaila lo imitò silenziosamente. L'uomo si frugò nella tasca e posizonò una moneta d'oro sul bancone, dopodiché rivolgendosi con un sorriso smagliante alla locandiera disse:
<Due boccali del vostro sidro migliore e qualcosa di caldo per me e il mio amico>
Kaila guardò il sorriso a trentasei denti di Valik e roteò gli occhi sotto al cappuccio. Ridicolo, nessuno sarebbe cascato in un trucco così da quattro soldi. Ma con grande sorpresa di Kaila la locandiera rispose al sorriso di Valik e con fare civettuolo disse:
<Ma certo tesoro, dammi due minuti e sono subito da te> e senza degnare Kaila di uno sguardo prese la moneta e si infilò in una porta che porabilmente conduceva alla cucina.
Kaila rivolse un'occhiataccia a Valik. <E questa che tattica era?> gli chiese il più piano possibile.
<Trucchi del mestiere> rispose lui sorridendo.
La locandiera tornò in un attimo portando due ciotole di zuppa fumante - Kaila avrebbe giurato che la scodella di Valik fosse più piena della sua- dopodiché si accinse a riempire i due boccali di sidro.
<Allora dimmi> iniziò lei <Cosa porta un bel visino come te in un posto così sperduto?>
<Lavoro e sventura, mia cara> rispose Valik sempre sorridente.
<Sventura?> chiese la locandiera depositando i boccali di sidro di fronte ai due ospiti e sporgendosi sul bancone in modo da dare un'ampia vista del suo petto pieno.
<Purtroppo si, mia cara...>
<Frida> rispose lei prontamente.
Valik allargò ancora di più il suo sorriso <Be' Frida, vedi io sono un commerciante. Ho un'ampia bottega di pellame nella capitale e mi stavo recando verso il confine con Anskaya con il mio assistente Peter per intrattenere dei commerci con gli uomini della terra del vento. Sfortunatamente siamo stati assaliti da dei banditi e ora ciò che ci resta è solo la piccola sacca di denaro che sono riuscito a nascondere e il mio pessimo orientamento>
<Oh sono desolata> disse Frida portandosi la mano alla bocca e assumendo un'espressione preoccupata.
"Si, come no". pensò Kaila guardandoo Valik con la coda dell'occhio e mandando giù la zuppa insipida.
Valik assunse un espressione che si sarebbe potuta definire solo come da "cane bastonato".
"Dannazione, se non fosse stato un assassino e un umano sicuramente si sarebbe dato alla carriera di attore" pensò Kaila.
<Mi chiedevo se tu potessi aiutarmi in qualche modo Frida> disse Valik con voce suadente.
<Vedrò cosa posso fare>
<Prima di tutto mi servirebbe una buona stanza per me e il mio amico>
<Be', per quello non ci saranno problemi> rispose lei maliziosa.
Valik sorrise lievemente <E poi avrei bisogno di informazioni su come arrivare ad Anskaya e su dove posso trovare dei cavalli a buon prezzo>.
Frida sorrise <Be', penso che potrò recuperarti facilmente una cartina, per quanto riguarda i cavalli forse potrei parlare col mio amico Rich, magari ti venderà due dei suoi cavalli ad un prezzo accettabile, ma non ti assicuro niente.>
<Grazie Frida, sei gentilissima> disse Valik sorridendo. Aveva ottenuto esattamente ciò che voleva.
<Figurati tesoro> rispose Frida sorridendo. <In fin dei conti dobbiamo essere tutti più buoni in questo momento di grande lutto>.
Il cuore di Kaila perse un battito.
<Lutto?> chiese Valik osservando Kaila con la coda dell'occhio.
<Si, non lo sapete? Il re ha avuto un malore questa notte ed è morto. E come se non bastasse sembra che la princiessa Kaila sia dispersa> disse scuotendo il capo. <Il trono sarebbe rimasto vacante se il duca di Rumk non avesse accettato di sposare la principessa Nenia>.
"NO!"
Kaila si alzò in piedi facendo cadere lo sgabello.
Frida la guardò incuriosita, forse accorgendosi per la prima volta che vicino a Valik era seduto qualcuno.
<Oh, non fateci caso> cercò di rimediare Valik <Era molto devoto al nostro sovrano, nonché un grande ammiratore della nostra principessa> disse facendo l'occhiolino a Frida <E' solo difficile per lui digerire questa notizia>.
Frida fece spallucce. In fin dei conti non le interessava l'assistente.
<Frida, ti vogliono ai tavoli> gridò un uomo.
<Con permesso> disse lei rivolgendo un ultimo sorriso a Valik.
Quando si fu allontanata, Valik afferrò Kaila per il cappuccio e la costrinse a sedersi ad uno dei sudici tavoli, lontano a occhi indiscreti. Dopodiché le posizionò di fronte il suo boccale disidro ancora intatto.
<Bevi> disse <Ti farà sentire meglio>.
Kaila mandò giù un grande sorso che le fece bruciare la gola poi guardò Valik che davanti lei sorseggiava tranquillamente il proprio.
<Dobbiamo tornare al castello> disse calma.
<Wow, non pensavo ti bastasse un sorso di sidro per farti ubriacare, dovrò ricordarmene in futuro>
<Sto dicendo sul serio Valik. Io...> Kaila credette di frantumarsi in tanti piccoli pezzi, ma non poteva cedere ora.
<Nenia è tutto ciò che mi resta. Non posso lasciarla nelle mani di quel mostro>.
Valik la trafisse con lo sguardo <Ma sei impazzita? Pensi seriamente di poter tornare al castello e salvare la tua sorellina? Ti uccideranno prima ancora che tu possa vederla, e sinceramente non ci tengo a rischiare anche la mia vita. Non so se l'hai capito, ma era da un pezzo che cercavo di scappare>.
<Valik, ti prego> disse Kaila, ormai le lacrime non si potevano più fermare <Ti pagerò tanto oro quanto pesi così che tu possa rifarti una vita in un posto così lontano che nessuno potrà venirti a trovare, ti darò anche la mia stessa anima, ma ti prego, aiutami a salvarla>.
Valik la guardò per un lungo istante. Kaila non riuscì a leggere le emozioni che passarono nei suoi occhi. Poi ingoiò un lungo sorso del suo sidro.
<Va bene> disse <Ma lo faremo a modo mio>
Un esplosione di gioia travolse il cuore di Kaila. Afferrò una delle mani di Valik e la strinse forte tra le sue, poi lo guardò con tutta la gratitudine che riuscì ad esprimere
<Grazie>.
Spazio Autrice:
Ave popolo di Wattpad!
Be', abbiamo appena visto una delle armi segrete del nostro Valik eh? ;)
In fin dei conti non è forse vero che in amore e guerra tutto è lecito?
Di certo questo lo sa anche il duca di Rumk che non per altro sembra non voler aspettare per sposare la prncipessa Nenia e appropriarsi del trono di Ardrovia.
Riusciranno Valik e Kaila ad impedire le nozze e a salvare Nenia?
Scopritelo leggendo il nuovo capitolo de "Le Cronache di Sherisia"
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