16. La grotta nascosta
Quando Dan ebbe finalmente finito di preparare la sacca con tutto l'occorrente per la loro piccola spedizione i tre decisero finalmente di essere pronti per andare.
Dan spense sbrigativo la candela che illminava la stanza e fece loro segno di iniziare ad uscire nel corridoio, affrettandosi a raggiungerli subito dopo aver afferrato la sacca. Cercò di chiudere la porta facendo meno rumore possibile, non volendo svegliare la piccola Tia che dormiva nella stanza accanto, ma sfortunatamente il suo sforzo fu inutile, perchè non fecero in tempo a raggiungere le scale che una vocina li fermò.
< Milo? Milo sei tu?> chiese.
Milo si fermò, istintivamente richiamato dalla voce della sorellina. Guardò gli altri due come a volersi scusare e al tempo stesso chiedere silenziosamente di poter almeno riabbracciare la sorellina prima di uscire nuovamente.
Kaila gli sorrise comprensiva e annuì.
Milo le sorrise grato, prima di risponde alla sorellina <Si Tia, sono io>
La porta della stanza sulla sinistra si apri cigolando e la piccola Tia, vestita solo con una cammicia da notte palesemente troppo grande per lei, si affacciò stropicciandosi gli occhi. Sorrise felice nel rivedere il fratello dopo circa una settimana e poi spostò lo sguardo su Kaila, riconoscendola nonostante il buio del corridoio.
La bambina corse tra le braccia del fratello senza spostare gli occhi da Kaila. Milo accarezzò i capelli della sorellina.
<Ti sono mancato?> le chiese.
La bambina annuì semplicemente.
<Ti ricordi di Kaila?>
Annuì nuovamente.
Kaila le sorrise <Ciao Tia>
Tia le sorrise timida e poi si rivolse nuovamente al fratello.
<Dove state andando?> gli chiese.
Milo le sorrise <Devo portare Kaila in un posto, ma non ti preoccupare, tornerò prima dell'alba>
La piccola Tia scosse la testa <Vengo anch'io>
<No, tu devi rimanere qui. Ho bisogno di quacuno che badi a Brine e Phil mentre io sono via e tu sei quella di cui mi fido di più> le disse dolcemente.
Tia lo guardò delusa, ma sapeva che non sarebbe mai riuscita a convincere il fratello a portarla con se. Così annuì.
<Brava bambina> disse accarezzandole il capo <ci vediamo domani>
E così si riunì agli altri due, e insieme a questi uscì avventurandosi nuovamente in quel labirinto di vicoli quale era Shandra, mendre Tia li guardava allontanarsi nell'oscurita, affacciata alla piccola finestra della sua stanza.
<E' questo?> chiese Kaila guardando la piccola spaccatura nella parete rocciosa.
<Si> le disse Dan.
Kaila si voltò indietro. Erano praticamente nella parte più esterna della città e avevano dovuto camminare non poco per arrivare fin là. Kaila guardò preoccupata la luce dei cristalli.
<Quante ore pensate che manchino all'alba?> chiese preoccupata.
Milo la guardò comprensivo < Almeno quattro ore>
<Secondo te riusciremo a raggiungere la grotta e tornare a casa di Elia prima che il sole sorga?>
Milo scrollò le spalle <Non lo so. Dipende da cosa dovrai fare nella grotta> le disse.
Questo però non rassicurò minimamente Kaila, anche perchè, obbiettivamente, non sapeva neanche lei cosa sarebbe accaduto lì dentro.
<Hai paura di quello che possa fare il tuo amico> le chiese Milo, riferendosi a Valik.
Kaila annuì. L'avevano già visto incazzato una volta e sinceramente nessuno di loro avrebbe voluto fare il bis di quella esperienza.
<Allora signorine, che cosa vogliamo fare?> chiese Dan estraendo dei cristallia dalla sacca per poter illuminare un poco la cavità.
Kaila guardò quello stretto anfratto nel quale di li a poco si sarebbe dovuta infilare, e poi rivolse la sua attenzione nuovamente a Milo.
<Milo, lo so che sto seriamente esagerando col chiederti favori... ma potresti...>
Milo anzò le proprie mani per fermarla < fammi indovinare... Vuoi che io vada dal tuo amico e lo avvisi che stai bene nel caso non tornassi in tempo>
Kaila annuì imbarazzata e Milo sospirò.
<Va bene, ma se mi uccide mi avrai sulla coscienza> disse ridacchiando.
Sfortunatamente, Kaila non riuscì a ridere a quella battuta.
Milo non ci fece caso e si girò verso il suo amico <Ehi Dan, trattala bene, intesi? Una volta finito riportala a casa di Elia, ma passa per i tunnel>
Dan lo gardò curioso <Perchè?> gli chiese.
<Fidati> Gli rispose semplicemente Milo <la città è molto più pericolosa del solito> e prima che l'amico petesse chiedergli qualcos'altro corse via.
Kaila lo guardò allontanarsi, pregando che Valik non lo uccidesse veramente.
<Tieni> disse Dan porgendole un cristallo e risquotendola da quei pensieri. <Là dentro è buio pesto, questo ti servirà>
<Grazie> gli disse Kaila afferrandò il cristallo e costatando come fosse piacevolmente fresco a contatto con la sua pelle.
<Spero che tu non abbia paura dei ragni o degli insetti. Sai, questo tunnel è praticamente inutilizzato...>
Kaila, che un tempo sarebbe rabbrividita solo al sentir nominare i ragni ora scrollò semplicemente le spalle.
<Sapessi in che razza di posti sono stata ultimamente...> Disse ripensando al condotto fognario del castello.
Dan sollevò le sopracciglia incuriosito, ma tranamente non chiese niente e si limitò a precederla nel piccolo passaggio roccioso, facendole strada.
Era sicuramente passata un'ora da quando eranoventrati in quell'intricato sistema di tunnel sotteranei e Kaila si sentiva completamente disorientata. Avevano girato così tanto in quel labirinto che senza l'aiuto di Dan, Kaila non avrebbe saputo andare avanti nè tanto meno tornare indietro.
<Manca ancora molto?> chiese Kaila. Non voleva darlo a vedere, ma più rimaneva là dentro più diventava claustrofobica. Inoltre l'aria in quel cunnicolo era dannatamente rarefatta ed era difficile respirare qualcosa di diverso dalla polvere.
Dan si girò a guardarla <Cosa c'è, sei già stanca?>
<Mi stai dicendo che tutto questo> disse Kaila indicandosi introrno - per quel che poteva- <Non ti dà per niente fastidio?>
Dan scosse la testa <Affatto, è una vita che faccio questo. Ce l'ho nel sangue. Mio padre faceva il minatore prima di morire. Fu lui a rivelarmi il segreto dei tunnel. Esplorarli, in un certo senso, è qualcosa che mi lega ancora a lui> spiegò.
Kaila si intenerì di fronte a quella confessione <Volevi bene a tuo padre?>
Dan annuì <Si>
<Come è morto?>
<Un crollo della miniera> Spiegò <rischi del mestiere>
<Mi dispiace>
Dan scosse la testa <È passato molto tempo sa allora. Quasi non ricordo più il suo volto. E tu? Hai una famiglia?>
Kaila lo guardò spiazzata, non sapendo seriamente cosa rispondere.
<Ce l'avevo> disse infine.
<Cosa gli è successo?>
<Mio padre è morto, e mia sorella mi odia, semplicemente> rispose Kaila triste.
<Mi dispiace> Disse Dan.
Kaila annuì chiedendosi se un giorno avrebbe dimenticato anche lei il viso del padre.
In quel momento il suo viso fu illuminato da una fievole luce blu. Kaila guardò al di sopra della testa di Dan e, finalmente vide ciò che stavano cercando. La grotta.
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