12. Senza mai voltarsi indietro
Kaila strinse ancor di più la presa sotto le spalle di Valik cercando di accellerare il passo- cosa molto difficile dal momento che Valik sembrava pesare quasi un quintale. Ma non avevano scelta. Infatti se prima i castello sembrava quasi deserto e l'unica cosa che si poteva avvertire tra le sue bianche pareti di marmo era il rimbombare del silenzio. Ora le cose erano diverse. Voci, ordini, rumore di passi sembravano giungere da ogni dove costringendo i due fuggitivi a guardarsi costantemente intorno come se i loro inseguitori potessero uscire dalle pareti.
Kaila guardò Valik che sembrava diventare sempre più pallido man mano che il tempo passava. Aveva il fiatone e la sua frote era imperlata di sudore. Non sapeva se ce l'avrebbe fatta, ma qualcosa dentro di lei le urlava che non poteva abbandonarlo.
Alla fine, Kaila non sapeva per quale miracolo o per il volere di quale dio, riuscirono a raggiungere la biblioteca. Guardò al suo interno. Sembrava deserta.
Kaila si fiondò dentro proprio mentre il rumore di alcuni passi iniziò ad echeggiare nel corridoio. La ragazza chiuse la porta e trascinò Valik verso la sezione dei libri di avvetura.
Arrivata davanti alla libreria giusta poggiò Valik a terra e iniziò a rovesciare i libri a terra , cercando disperatamente quella maledetta leva.
<Kaila> disse Valik boccheggiando <Lasciami qui>
Kaila gli rivolse solo un veloce sguardo inceneritorio <Scordatelo> borbottò.
Valik aggrottò la fronte <Non sto scherzando. Insieme siamo troppo lenti, ci prenderanno se continuiamo così.>
Kaila buttò a terra l'ultimo libro e finalmente trovò quello che cercava. Guardò la leva come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Dopodiche si girò verso Valik.
<Ascoltami bene. Non me ne frega niente se mi prendono. Tanto ormai non ho più nulla da perdere. L'unico motivo per cui sto facendo tutto questo è per salvarti il culo, quindi ora tu verrai con me, non importa se per scappare ci impiegeremo dieci minuti o dieci giorni. IO NON TI LASCIO QUI. Sono stata chiara?> chiese.
Valik fece una piccola risata <Pensavo che qui quello che dovesse salvare i culi fossi io>
Kaila alzò gli occhi al cielo. Quell'imbecille era in grado di scherzare in un momento come quello.
<Be', i ruoli si sono invertiti, fattene una ragione>
<Ah, quindi sono appena diventato la principessa da portare in salvo?>
<Ok, stai delirando> disse Kaila chinandosi per aiutarlo ad alzarsi.
Gli passò nuovamente il braccio sotto le spalle e poi tirò la leva. In risposta il muro si spostò rivelando il passaggio segreto. Kaila fece per entrarci, ma un particolare la bloccò.
<Merda> disse guardando a terra <Stai ancora sanguinando>
Valik spostò a sua volta l'attenzione sul pavimento dove una piccola scia di sangue tradiva il loro percorso. L'uomo si irrigidì.
<Kaila, corri>
E detto questo i due si fiondarono nel passaggio cercado di accellerare il passo.
L'aria fresca della notte li accolse quando finamlente i due riemersero dal condotto fognario. Kaila prese un profondo respiro felice di essere fuori dal castello. Ma non poteva rilassarsi. Erano ancora in pericolo lì fuori. L'unica speranza era era raggiungere Shandra prima che gli umani di Nenia e Alaster li raggiungessero.
Kaila rafforzò la presa su Valik e si indirizzò verso l'enorme apertura della montagna che adesso li chiamava a se promettendo pace e protezione.
Nel frattempo Valik diventava sempre più pesante. Kaila non sapeva se fosse per la sua stanchezza o perché le forze dell'uomo lo stavano lentamente abbandonando. Valik infatti caminava ormai con la testa a penzoloni, il respiro sempre più fievole e la pelle sempre più bianca. L'unica cosa che suggeriva a Kaila che fosse ancora vivo era il fatto che ogni tanto spingesse le gambe in avanti facendo dei piccoli passi incerti e traballanti.
"Andiamo, non possiamo mollare ora" pensò Kaila guardando disperata l'apertura "Ancora un po' e saremo salvi".
Nel frattempo il castello si profilava alle loro spalle illuminato solo dalla luce della luna che splendeva fredda nel cielo. Mai quel posto era apparito così minaccioso.
Kaila si rifiutò di girarsi a guardarlo. Se ce l'avesse fatta era abbastanza sicura che quella sarebbe stata l'ultima volta che avvrebbe visto quel posto e, sinceramente, non voleva ricordare la sua casa come un luogo così ostile. Decise allora di non voltarsi indietro. Quella che era stata fino ad allora, la principessa Kaila, era morta quella notte. Tutto di lei era andato distrutto e ora non rimaneva altro che un involucro vuoto spinto dalla paura e dalla disperazione.
E proprio grazie alla forza di queste Kaila riuscì a raggiungere il tunnel che avrebbe permesso loro di salvarsi. Kaila sorrise vitoriosa.
"Si! ce l'abbiamo fatta!" pensò.
Ma quel momento di gloria fu interrotto dal rumore di cavalli al galoppo. Kaila si voltò indietro e vide le figure di alcuni uomini a cavallo avanzare minacciose nella pianuta che separava il castello dalla montagna.
"Madre degli Dei! Ci prenderanno!"
La disperazione si impossessò nuovamente di lei e riprese a trascinare Valik lungo il tunnel. Li avrebbero presi, non potevano farcela.
Continuarono così ad avanzare lentamente verso l'uscita.
La tentazione di voltarsi era fortissima, ma Kaila era consapevole che se si fosse fermata a controllare quanto li separava dai loro inseguitori avrebbe perso solo tempo prezioso. Quindi stringendo i denti continuò ad avanzare usando tutta la forza che le era rimasta.
Così, proprio quando gli zoccoli dei cavalli toccarono la roccia del tunnel, Kaila e Valik oltrepassarono l'arco della città.
Kaila iniziò a guardarsi disperatamente intorno, in cerca di un posto dove nascondersi. Ma improvvisamente il peso sulla sua spalla divene pericolosamente instabile.
Valik, ormai stramato, cadde a terra, privo di sensi.
Kaila si chinò su di lui e iniziò a picchiettargli il viso cercando di svegliarlo.
<No. No. No> disse istericamente <Merda Valik, non puoi mollare così! Siamo arrivati fin qui! Non posso trasportare tutto il tuo peso da sola!>
<Li vedo!> urlò una voce nal tunnel.
Kaila si voltò con le lacrime agli occhi. Non c'era più tempo, i loro inseguitori li avrebbero raggiunti da un momento all'altro. Ma che cosa poteva fare ora, si chiese disperatamente.
<Ehi Kaila!> sussurrò una piccola voce. Kaila si guardò intorno in cerca della voce.
<Qui> sussurrò ancora quella.
Finalmente Kaila lo vide. Poco più avanti un piccolo bambino moro li guardava nascosto dietro un carro.
<Milo!> urlò Kaila disperata, riconoscendo il bambino che aveva salvato qualche sera prima.
Milo le fece segno di raggiungerla. Una piccola fiammella di speranza riaccese Kaila. Così la ragazza passò le braccia sotto le spalle dell'uomo e lo trascinò fino al carro dietro cui si nascondeva Milo.
Il bambino sgranò gli occhi vedendo la ferita di Valik, ma non c'era tempo da perdere.
<Milo, abbiamo bisogno di nasconderci> disse Kaila disperata.
Milo si riscosse <Si, seguitemi> e detto questo si diresse verso la parete rocciosa. Scostò un barile e un po' di paglia e rivelò quello che aveva tutta l'aria di essere un piccolo passaggio.
Kaila lo guardò incuriosita <Che cos'è?> chiese.
<E' il modo che usiamo noi bambini per muoverci qui in città> rispose Milo. <Seguimi>.
Così i tre si infilarono nel piccolo tunnel nella roccia nell'esatto mometo in cui gli umani a cavallo raggiungevano l'uscita del tunnel.
Sbucarono in quella che aveva tutta l'aria di essere un quartiere povero. Erano finalmente in salvo, ma questo non tranquillizzava affatto Kaila.
Valik infatti sembrava praticamente morto. Era bianco cadaverico e il suo petto si alzava e abbassava a malapena.
Kaila guardò Milo <Ha bisogno di cure> disse.
Il bambino annuì velocemente. <Dobbiamo portarlo da Elia. Lui potrà curarlo> disse aiutando Kaila a trascinarlo.
Così i due si diressero verso una delle tante case fatiscenti. Milo bussò velocemente alla porta. Nessuna risposta.
Milo bussò nuovamente, questa volta con più insistenza.
<Si può sapere chi cavolo è a quest'ora di notte?> chiese una voce maschile dall'interno.
<Elia! Sono Milo! Ho bisogno di aiuto!>
La porta venne spalancata e un uomo, sulla trentina, con i capelli color mogano, quardò i tre malcapitati fuori dalla sua porta con lo sguardo grigio acceso dalla sorpresa.
<Cosa cavolo...> fece per dire.
<La prego, ci aiuti> inizò Kaila supplice. <E' ferito! se non facciamo quacosa subito morirà>
L'uomo, che a quanto pareva si chiamava Elia, spostò il suo sguardo su Valik.
<Portiamolo dentro> disse solo.
E così aiutò i due a trascinare Valik nella casa. Elia si avvicinò al tavolo e con fare sbrigativo buttò a terra tutto ciò che vi era sopra.
Poi tornò da Valik e con l'aiuto di Kaila lo issò sul tavolo.
Elia prese un coltello da cucina e stracciò la casacca di Valik così da poter analizzare la ferita. Il suo sguardo non rassicurò affatto Kaila.
<E' una brutta ferita, non so se sopravviverà> disse e si allontanò per prendere qualcosa.
Kaila afferrò la mano di Valik <Non ti azzardare a morire ora Valik, hai capito! Non ora che ho portato il tuo culo fuori da quell'inferno>
Elia tornò con un piccolo bauletto e ne tirò fuori un ago e del filo.
<Dobbiamo ricucire la ferita atrimenti perderà altro sangue> disse e iniziò la sua medicazione.
Kaila voltò lo sguardo, incapace di assistere a quella scena. Tornò a guardare Valik solo quando sentì Elia riporre l'ago.
Dopodiche l'uomo prese uno strano unguento verdognolo e lo spalmò sulla ferita.
<Questo dovrebbe impedire l'infezione> spiegò, e poi si mise a bendare il tutto.
<Perfetto, ora dobbiamo spostarlo sul letto> disse.
Così Elia pese Valik dalle spelle, mentre Milo e Kaila lo presero dalle gambe e insieme lo adagiarono sul letto.
Kaila guardò Valik <Soppravviverà?> chiese preoccupata.
<Non lo so> rispose sincero Elia <Ho fatto quel che potevo. Ora dipenderà tutto dal tuo amico> disse.
Poi si girò verso di lei <E tu, come stai, sei ferita?>
<No, no. Io sto...> iniziò Kaila, ma non riuscì a completare la frase.
Improvvisamente la stanza intorno a lei parve inziare a girare. I rumori si fecero sempre più ovattati. Kaila guardò Elia davanti a lei muovere le labbra, ma non riuscì a sentre nulla di ciò che le diceva.
Le gambe le cedettero e poi tutto divenne buio.
Spazio autrice:
Ave popolo di Wattpad!
Come va? Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Ansiogeno, non trovate?
In ogni caso pare che i nostri eroi siano al sicuro, per il momento. Ma che cosa succederà ora? Che cosa farà Kaila adesso che ha scoperto di non avere nulla più per cui lottare?
Vi faccio un piccolo spoiler, la vera storia inizia solo ora, e se volete scoprire che cosa accadrà non potete di certo non leggere il prossimo capitolo.
Nel frattempo fatemi sapere se questo vi è piaciuto o se avete qualche suggerimento per migliorarlo ;)
Un bacio
Inkheart_97
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