Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

11. Combatti o muori

Kaila guardava sua sorella che, dall'altra parte della stanza si nascondeva dietro i due umani che incombevano minacciosi.

Valik le fece scudo col suo corpo estraendo minaccioso due pugnali, pronto a combattere.

Kaila non era ancora in grado di elaborare del tutto quella situazione.

<Nenia, che cosa sta succedendo?> le chiese con voce tremante.

<Oh, non hai ancora capito sorella?> rispose lei con tono di scherno <Sto semplicemente preparando il regalo di nozze per il mio futuro sposo>

Il cuore di Kaila andò in frantumi. Nenia, la sua dolce sorella, l'unico appiglio che le era rimasto della sua vita precedente era andato distrutto, come tutto il resto d'altronde.

Kaila scosse la testa <No. Tu non puoi essere mia sorella. Tu non puoi essere Nenia.> gridò in preda alla disperazione.

Nenia la incenerì con lo sguardo. <E tu che diavolo ne sai?> chiese perfida <Puoi seriamente dire di conoscermi?>

Kaila la guardò disorienata.

<Ma guardati> continuò lei <Hai passato la tua vita col naso nei libri. Non ti sei mai preoccupata di niente e non hai mai cercato di conoscere veramente le persone che ti circondavano. No, tu eri troppo impegnata a costruire i tuoi castelli in aria.>

Kaila la guardò <E questo è un buon motivo per odiarmi. Peggio, è un buon motivo per sposare l'uomo che ha ucciso nostro padre? Sei almeno consapevole di che cosa si sono macchiate le mani di Alaster?> chiese indignata.

Nenia rise <Vieni a farmi la predica sulle persone che frequento? Ma guardati, sei al fianco di un assassino. E pesare che ha tradito il proprio Ordine per salvarti e proteggerti. Chissà come l'avrai convinto a farti da cagnolino...> concluse malizosa.

Valik emise una sorta di ringhio rabbioso.

<E poi, mia cara sorella, la verità è che sono stata io stessa far entrare nel castello l'assassino che ha ucciso nostro padre. Io ho pagato l'Ordine perché mi "prestasse" alcuni dei suoi assassini. Alaster ha solo diretto il tutto in mie veci>.

Kaila la guardò scandalizzata. <Come hai potuto?> chiese <Come hai potuto uccidere tuo padre e cercare di uccidere anche me. Siamo la tua famiglia Nenia...>

<STA ZITTA!> urlò lei <IO NON SONO MAI STATA PARTE DI QUESTA MALEDETTA FAMIGLIA!>

Kaila spalancò gli occhi. Nenia aveva il respiro affannato e il viso paonazzo.

<Hai idea di che cosa significa avere un padre che ti odia?> le chese.

<Nostro padre non ti ha mai...>

<Oh si che mi odiava> la interruppe Nenia <Mi ha sempre odiato, ma tu non te ne sei mai accorta. E come potevi...> disse con un sorriso amaro.

<Tu eri la sua prediletta, colei che avrebbe guidato il regno dopo la sua morte. E inoltre assomigliavi così tanto a nostra madre, la donna che io ho ucciso>

Kaila sentì una stretta al cuore <Nenia, la morte di nostra madre non è colpa tua. Nessuno ti ha mai incolpato di questo...>

La risata di Nenia la interruppe nuovamente. <Nessuno mi ha mai incolpato di questo?> chiese sarcastica passandosi una mano sul viso <Hai il coraggio di dire che quella davanti a te non è tua sorella e non ti sei mai resa conto di come nostro padre mi guardava? Io sono la causa della morte della donna che amava. Non imorta che io fossi sangue del suo sangue, ai suoi occhi ero comunque un'imperdonabile sbaglio.> disse tristemente. <Hai idea di quanto sia brutto sentirsi un'estranea nella propria casa? Sentirsi costantemente fuori posto?> chiese in preda alla disperazione. <Diversamente da te, mia cara sorella, io ho sempre amato questa terra, ma sono sempre stata trattata come un'esclusa, un'emargnata, destinata a guardarti dall'ombra mentre tu ti crogiolavi nella luce della gloria e dell'amore del popolo senza fare nulla> concluse con odio.

Kaila deglutì cercando di sciogliere il nodo che le chiudeva la gola. <E pensi che col sangue riuscirai a lavare i peccati di nostro padre? Pensi che riuscirai a curare tutti i mali del nostro regno?>

Nenia sorrise <Il fine giustifica i mezzi sorella. Mentre tu passavi il tuo tempo a fantasticare su mondi lontani io ho tessuto la mia tela di congiure. Tutti i nobili del regno sono ormai dalla mia parte. Io riporterò Ardrovia alla grandezza e allo splendore di un tempo! Ma perché questo accada... tu devi morire.> E detto questo fece segno ai due umani che stavano ai suoi lati e questi, che altro non aspettavano, scattarono all'attacco estraendo dei grossi pugnali.

I due fecero per avventarsi direttamente su di lei ma Valik con abili movimenti riuscì a bloccare entrambi.

<Dovete passare prima su di me> disse minaccioso.

I due umani sorrisero.

<Sarà un piacere per noi, traditore> disse uno dei due e poi i tre diedero il via ad una danza mortale.

Kaila guardò Valik roteare abilmente le due lame gemelle menando fendenti e parando i colpi dei suoi avversari. Ma la minoranza numerica si faceva sentire. Infatti i due umani sembravano non farsi scoraggiare dall'abilità del loro avversario e pian piano iniziarono a mettere sempre più in difficoltà la difesa di Valik.

Anche Valik sembrò rendersi conto della piega che stavano prendendo le cose, perché si girò verso Kaila e le gridò <Kaila, scappa!>

Kaila, che nel frattempo era indietreggiata verso il muro, era rimasta paralizzata. Non solo per quello che le aveva appena rivelato la sorella, ma anche perché più guardava Valik combattere per lei e più sentiva che non avrebbe potuto abbandonarlo.

<Non posso...> sussurrò.

In fin dei conti se anche fosse sopravvissuta, che cosa le restava da vivere, pensò tristemente. Tanto valeva morire.

Valik si girò verso di lei <Kaila, porca puttana, esci fuori di qui!> le grido. Ma la distrazione costò molto all'uomo, perché uno dei due umani riuscì a romere la sua guardia e a ferirlo al fianco.

Kaila urlò mentre una chiazza scura iniziava ad allargarsi sui vestiti di Valik che si teneva la ferita come se così avesse potuto fermare il flusso del sangue.

L'umano sorrise vittorioso. Poi si girò verso il suo compagno <Tu pensa alla donna. Con questo ora posso farcela da solo>. E detto questo si lanciò nuovamente verso Valik che con grande difficoltà riuscì a parare il suo affondo.

L'altro umano, nel frattempo si avvicinò a lei. Kaila lo guardò con gli occhi sbarrati. Stava per morire. Forse questa sarebbe stata la volta buona. E forse non sarebbe stato così sbagliato. Ma guardando Valik combattere così accanitamente per difenderla aveva preso la decisione che non se ne sarebbe comunque stata buona mentre le squarciavano la gola.

No, avrebbe lottato, anche se ormai il risultato sembrava scontato. Estrasse così il pugnale che le aveva dato Valik, lo afferrò con entrambe le mani e si preparò a fronteggiare l'umano.

Questo, vedendola in posizione d'attacco si mise a ridere <Non lo sai che i pugnali non sono gocattoli ragazzina? Mettilo giù o potresti tagliarti.>

Kaila fece un porfondo respiro e con tutta la rabbia repressa che aveva in corpo iniziò a correre verso l'uomo. <Non sono una ragazzina!> urlò.

L'uomo rise ancora più forte e, spalancando le braccia si mise esattamente davanti alla sua traiettoria.

<Cosa pensi di fare? Uccidermi?> chiese tra le risate <Avanti, fammi vedere>

Aveva ragione, non poteva ucciderlo. Ma non poteva arrendersi così. Kaila chiuse gli occhi e accellerò il passo.

Improvvisamente qualcosa fermò la sua corsa. Sembrava quasi che il cotello si fosse impigliato in qualche cosa. Kaila aprì gli occhi e vide che il suo pugnale infilato fino all'elsa in un muro di stoffa e cuoio. Alzò lo sguardo e vide l'umano guardarla con occhi sorpresi, mentre un rivolo di sangue gli colava dalla bocca.

Kaila vide gli occhi dell'uomo spegnersi lentamente mentre pian piano questi crollava inerme a terra in una pozza del suo stesso sangue, morto.

La ragazza guardò le mani sporche di sangue, poi alzò lo sguardo verso gli altri presenti che la guardavano altrettanto esterrefatti. Kaila aveva appena ucciso un uomo.

Nenia urlò in preda al terrore portandosi le mani davanti agli occhi. Kaila guardava la scena come se la stesse vedendo dall'alto. Non poteva di certo esser stata lei ad uccidere quell'uomo.

Nel frattempo l'altro umano, che era riuscito a costringere Valik a terra, sferrò un pugno al suo avversario. Kaila vide Valik accasciarsi privo di sensi. Poi l'umano le rivolse tutta la sua attenzione.

<Sciocca puttana!> gridò dirigendosi verso di lei col pugnale insanguinato.

Kaila guardò il suo nuovo avversario. Diversamente da quello di prima, quest'altro uomo non abbassò la guardia. L'altro era stato fin troppo sicuro che Kaila non avrebbe potuto ucciderlo, e questo sfortumatamente gli era costato la vita. Ma dopo la fine del suo compagno, quest'altro umano non sembrava intenzionato a seguirne l'esempio.

Kaila indietreggiò. Guardò il proprio pugnale che era rimasto conficcato nel corpo dell'altro umano, dell'uomo che aveva ucciso. Poi ripotò lo sguardo sull'altro che avanzava minaccioso.

<Uccidila!> urlò Nenia dall'altra parte della stanza con voce stridula <Uccidi quel mostro>.

Kaila sentì le lacrime premerle contro gli occhi. Quindi è così che sarebbe finita? Guardò Valik che, privo di sensi giaceva poco più in la.

Che cosa gli sarebbe successo dopo che fosse morta? Sarebbe stato ucciso anche lui o lo avrebbero riportato al covo dell'Ordine. Quando si erano conosciuti le aveva detto che gli assassini che cercavano di fuggire subivano una punizione addirittura peggiore della morte. Che cosa avrebbero fatto allora a lui che non solo era fuggito, ma l'aveva anche protetta. E che cosa sarebbe successo ad Ardrovia, anzi all'intera Sherisia ora che il pericolo degli umani era risorto?

Kaila guardò sua sorella e una forte ondata di odio la attraversò. Non le avrebbe permesso di sporcare col sangue la sua terra. Strinse i pugni. Non si sarebbe arresa. Neanche ora che non aveva nulla più per cui vivere.

Condensò così tutta quella rabbia, quella disperazione e tutte quelle sensazioni in un unico potente urlo che sembrò riverbrare nella stanza e nelle pareti di tutto il castello.

Poi, quasi inconsciamente, si chinò e sbattè i pugni sul pavimento.

Delle forti scosse parvero propagarsi da quel contatto. Nenia si guardò intorno spaventata mentre quello che aveva tutta l'aria di essere un terremoto scuoteva la stanza con intensità sempre crescente.

Il pavimento sotto le mani di Kaila andò in frantumi e nel frattempo ampie crepe iniziarono a compromettere la stabilità anche dei muri e del soffitto. Così grossi pezzi di intonaco e mattoni iniziarono a piovere mentre a stanza continuava a distruggersi.

L'uomo davati a Kaila fu colpito in pieno da un grosso pezzo di soffitto e cadde a terra privo di sensi, mentre Nenia correva spaventata sul pavimento instabile cercando di raggiunger la porta. Sfortunatamente le assi del pavimento iniziarono a cedere. Così un grosso buco si apri sotto i piedi della ragazza e questa cadde in una delle stanze del piano di sotto.

Dopo un tempo che parve infinito Kaila riuscì finalmente a riprendere il controllo di se stessa. Staccò le mani dal pavimento e in un attimo le scosse che avevano praticamente distrutto la stanza si femarono. Kaila si guardò intorno esterrefatta.

"Sono stata io?" si chiese.

Ma ora non era il momento per cercare delle risposte. Sicuramente quel terremoto aveva messo in allarme tutto il palazzo ed era solo questione di tempo prima che altre guardie venissero a cercarli.

Kaila si rialzò barcollando leggermente e iniziò a cercare Valik. L'uomo era rimasto sepolto sotto alcune macerie, ma non sembrava aver riportato lesioni gravi.

In compenso la ferita su suo fianco sembrava molto profonda ed era dannatamente pallido. Doveva aver perso molto sangue.

Per un attimo Kaila temette forse morto, ma poi vide il suo petto alzarsi ed abbassarsi. Stava respirando.

<Valik, Valik!> lo chiamò scuotendolo per farlo riprendere <Valik, dobbiamo scappare! Presto altre guardie arriveranno e allora non avremo via di scampo>

L'uomo mosse lievemente le palpebre e poi finalmente riuscì ad aprire gli occhi.

<Kaila> disse debolmente <Sei viva!>

Kaila sorrise leggermente <Ancora per poco se non ci muoviamo ad andarcene>

<Sono ferito Kaila> disse lui <Ho perso molto sangue. Non so se riesco a...>

<Dannazione smettila! Ti aiuterò io> lo interruppe lei.

Lo afferrò per il braccio e con uno sforzo immane lo aiutò a sollevarsi, poi lo fece appoggiare alla sua spalla.

Valik si guardò intorno spaesato <Cosa cazzo è successo qui?>

Kaila scosse il capo <Te lo racconterò dopo,ora dobbiamo scappare> e detto questo si avviarono verso ciò che rimaneva della porta.


Spazio autrice:

Ave popolo di Wattpad!

Oh mio Dio quanto mi ha fatto penare questo capitolo!

Però tutto sommato mi semra venuto bene, che ne dite?

Cosa diavolo sta succedendo alla nostra Kaila? Come mai nonostante sia una Pures è riuscita ad uccidere un uomo? E cosa diamolo è successo quando le sue mani hanno toccato il pavimento?

Chi o cosa è veramente la nosta principessa?

Ma sopratutto riusciranno a scappare dal castello o verranno catturati dalle guardie di Alaster e Nenia?

Siete curiosi di sapere come andrà a finire?

Be' allora non potete perdere il prossimo capitolo ;D

E mi raccomado, continuate a sostenere questa storia con tante stelline e tanti commenti!

Un bacio

Inkheart_97

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro