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Capitolo 7 - Incontri

Il cammino verso la Tavola di Pietra era davvero lungo, tanto che il sole si era portato in alto nel cielo, riscaldando con i suoi deboli raggi il paesaggio circostante e costringendo Anakin a doversi schermare gli occhi con la mano umana.

-Avanti umani, finché siamo ancora giovani - dichiarò il signor Castoro che precedeva tutti.

-Salta su, Lucy, di noi sei la più stanca di tutti - Anakin si chinò per permettere alla bambina di arrampicarsi sulle sue spalle.

Lucy si aggrappò alle spalle del giovane.

-Come si sta appesi lassù, Lu? - domandò Susan ridendo.

-In alto - rispose la bambina ridendo a sua volta.

-Se ci dice un'altra volta che dobbiamo muoverci, lo faccio diventare un bel cappello di pelo - sbuffò Peter affiancando Anakin e le ragazze.

-In effetti fa un po' troppo il comandante - constatò Lucy.

Anakin sorrise appena a quella constatazione, tuttavia, in quel momento, la Forza urlò nella testa del Jedi.

Pericolo.

-No! Dietro di voi! È lei! - urlò la signora Castoro.

Anakin non ci mise molto a capire che avrebbe dovuto mettersi tra i ragazzi e la strega, dopotutto doveva proteggerli, dopotutto.

Mise giù Lucy e la bambina iniziò a correre seguita dai fratelli.

-Correte! Mi occupo io di lei! - urlò il ragazzo.

-Anakin! - provò a protestare Susan.

-Andate! - ordinò ancora lo Jedi e i tre ragazzi e i castori corsero più in fretta che potevano.

Anakin sguainò la spada laser, non era la prima volta che affrontava un avversario più potente di lui, lo aveva già fatto e non aveva paura.

O meglio ne aveva ma era diventato bravo a mascherare quel genere di sentimenti, in guerra non c'era spazio per la paura, si doveva solo combattere, vivere o morire era quella la dura legge della guerra.

La slitta si faceva sempre più vicina e Anakin non sapeva cosa aspettarsi, non aveva mai avuto a che fare con una strega, tuttavia, sapeva fin troppo bene cosa ella fosse in grado di fare.

Lo aveva visto nel villaggio di Tasso.

Quale sovrano poteva fare una cosa simile al suo popolo?

Anakin non lo sapeva, non era un esperto di politica, e in quel momento non gli sarebbe servito esserlo, era molto meglio fare quel che gli riusciva meglio, ossia improvvisare.

La luce della spada laser si rifletteva sul ghiaccio creando uno strano riflesso.

Il suono dei campanelli delle renne era sempre più vicino e Anakin sperò che i suoi compagni avessero trovato un nascondiglio nella foresta poco più avanti.

Pregò la Forza che fosse così.

Quando però la slitta si avvicinò abbastanza da permettere allo Jedi di vederne l'occupante, comprese che non era la Strega.

-Cavaliere del cielo, Aslan mi aveva detto che ci saremmo incontrati - sorrise l'uomo dalla lunga barba bianca che conduceva la slitta.

-Voi conoscete me, ma io non conosco voi, signore, come faccio ad essere certo che non farete male ai miei amici? - domandò il ragazzo senza abbassare la spada laser.

-Non farei mai del male alle Loro Maestà, abbassa quell'arma, ragazzo, sono pur sempre un vecchio inerme e un cavaliere non dovrebbe mai attaccare chi è disarmato - lo regarduí l'uomo.

Anakin si decise a spegnere la spada laser, senza però perdere di vista il vecchietto.

In effetti non avvertiva vibrazioni negative nella Forza riguardo all'uomo che aveva di fronte, non doveva essere un alleato della regina, altrimenti la Forza lo avrebbe avvertito.

-I tuoi poteri sono sufficientemente grandi da permetterti di comprendere che non ho intenzione di farti del male. - dichiarò l'uomo e Anakin si decise finalmente ad ammettere che quel vecchietto non poteva essere pericoloso.

-Sali, coraggio, le Loro Maestà devono essere nella foresta e ho dei doni molto importanti per tutti voi, vi aiuteranno nel vostro viaggio -

Anakin non aveva mai fatto un giro in slitta, ma, in seguito, avrebbe ricordato quel momento come uno dei momenti più strani di tutto il suo lungo viaggio nelle terre di Narnia.

Il ragazzo prese posto di fianco  all'anziano il quale fece schioccare le redini sul collo delle renne che ripartirono al galoppo facendo tintinnare i campanelli.

-Sicuramente viaggiate molto più veloce che noi a piedi. Per questo ci avete raggiunto così in fretta? - domandò Anakin.

-Sí anche per questo, la Strega è riuscita a tenermi lontano per più di cento anni - spiegò Babbo Natale e il giovane Jedi sentí una certa malinconia nella voce profonda dell'uomo.

Presto lasciarono la pianura per addentrarsi nella foresta e Anakin non ci mise molto a individuare le tracce di Peter, Susan, Lucy e dei Castori.

L'uomo fermò la slitta poco distante da quella che sembrava una piccola grotta.

Anakin scese dalla slitta cercando i suoi amici.

Girò intorno alla piccola costruzione di pietra e Lucy urlò per la sorpresa.

-Uscite, ragazzi, uscite, abbiamo visite - sorrise Anakin.

I primi ad uscire furono i castori, seguiti dai Pevensie.

Appena uscirono si trovarono davanti il vecchietto che aveva incontrato Anakin, appena vide i Pevensie ridacchiò.

-Buon Natale, signore - sorrise Lucy lasciando la mano di Peter e avvicinandosi allo sconosciuto.

-Lo sarà di certo, Lucy, visto che siete arrivati voi - sorrise Babbo Natale.

-Senti, io ho accettato diverse cose da quando sono qui, ma questa...-iniziò a dire Susan.

Anakin non capiva, forse perché non apparteneva allo stesso mondo dei Pevensie.

-Abbiamo pensato che fosse la strega - dichiarò Peter.

-Sí, sì vi chiedo scusa per questo, ma ho un'attenuante, io porto una di queste da ben più tempo della Strega - affermò Babbo Natale.

-Credevo che non ci fosse il Natale a Narnia - intervenne Susan.

-No, da molto tempo, ma la speranza che avete portato Vostre Maestà, infine inizia a indebolire il potere della strega - dichiarò l'uomo con un sorriso.

Anakin notò che i signori Castoro stringersi la zampa.

-Tuttavia, credo che questi vi saranno utili - rise Babbo Natale, girandosi verso la slitta e tirando giù un grosso sacco pieno di doni.

-Regali! - esclamò Lucy avvicinandosi per prima a Babbo Natale.

L'uomo estrasse da una delle tasche un pugnale e un cordiale, e si inginocchiò per essere all'altezza di Lucy.

-È estratto dal fiore di fuoco, una goccia appena, guarirà qualsiasi ferita - dichiarò l'uomo le tese il cordiale per poi continuare :

-E questo spero tu non debba mai usarlo - Babbo Natale le diede il pugnale.

Lucy lo prese in mano per poi tornare a guardare Babbo Natale.

-Grazie, signore, ma...io penso di essere abbastanza coraggiosa - rispose Lucy.

-Lo penso anch'io, ma le battaglie sono orribili faccende - dichiarò Babbo Natale, per poi alzarsi e tornare al sacco.

Prese in mano una faretra e un arco, Anakin era curioso di sapere per chi fosse quel regalo.

-Susan.

La più grande delle ragazze Pevensie fece un passo avanti.

-Fidati di questo arco e difficilmente fallirà - spiegò l'uomo tendendo il regalo a Susan che prese in mano la faretra e l'arco.

-Sbaglio o le battaglie sono orribili faccende? - domandò Susan.

Babbo Natale ridacchiò per poi continuare :

-E anche se non mi sembra tu abbia problemi nel farti sentire, soffia dentro questo corno, e ovunque tu sia, avrai un'immediato appoggio -

Susan prese tra le mani un corno d'avorio e sorrise.

-Grazie.

-Peter. Il momento di usare questi, forse è vicino - Babbo Natale tese al più grande dei Pevensie una possente spada e uno scudo raffigurante lo stemma di un leone.

Peter estrasse la spada dal fodero osservando la lama d'acciaio.

-Grazie, signore - sorrise Peter.

-Sono strumenti, non giocattoli, usali bene e con giudizio - raccomandò Babbo Natale mentre il ragazzo ritirava la spada.

-Anakin, non pensarai che non ho nulla per te -

Lo Jedi rimase sorpreso, non pensava che ci fosse qualcosa per lui.

-Questa bussola ti sarà utile, quando non saprai dove andare, quando non saprai di chi fidarti, guarda la bussola, ti dirà sempre qual è la strada giusta da intraprendere.

L'uomo gli tese un medaglione con l'effige del leone, e Anakin lo prese in mano aprendolo.

Vi era una bussola dall'ago d'argento, il quale indicava i Pevensie.

-So che hai già la tua spada, ma penso che queste ti saranno utili. - dichiarò Babbo Natale mentre gli rendeva una spada e una sciabola.

-Questa è Radjosa, la sua lama è di diamante, può tagliare anche la nuda roccia. - l'uomo indicò la spada più lunga.

-Questa è Mistral, la sua lama si illumina di blu quando ci sono nemici nelle vicinanze, ed è in quei momenti, che devi stare attento il doppio - affermò Babbo Natale indicando la sciabola.

Anakin prese in mano le spade e sorrise.

-Grazie.

-Devo partire subito, l'inverno è quasi finito, e sono tanti gli impegni accumulati in cento anni di assenza. - Babbo Natale rimise il sacco sulla slitta.

-Lunga vita ad Aslan. E buon Natale - sorrise l'uomo riprendendo posto sulla slitta e facendo partire le renne.

-Arrivederci.

-Te l'avevo detto che esisteva - dichiarò Lucy girandosi verso la sorella maggiore.

-Ha detto che l'inverno è ormai finito...sapete che significa? - domandò Peter guardando i suoi compagni.

-Niente più ghiaccio - constatò Anakin.

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