Bonus track
Una variante alla scena in cui Jack rivela ad Elsa la verità sull'origine dei suoi poteri.
Fatemi sapere quale versione preferite!
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Con tutte le persone che ci sono al mondo, proprio con mia madre dovevi prendertela!
Elsa voltò le spalle a Jack, dirigendosi a passi svelti verso le scale, furiosa come non mai.
-Elsa, aspetta! Devo dirti ...
-Non voglio più sentire una sola parola uscire dalla tua bocca, chiaro? Vattene, vattene e non tornare mai più.
Jack contravvenne all'ordine, avvicinandosi ad Elsa.
La afferrò per le spalle, costringendola a voltarsi verso di lui e ad avvicinarsi.
-Metti giù le mani! Ti ho detto di andartene e non farti mai più vedere!
Elsa tentava di spingere via Jack, ma lui la stringeva a sé, impedendole di muovere le braccia per colpirlo.
-Non posso andarmene senza aver fatto questo.
Jack avvicinò con un movimento fulmineo il viso a quello di Elsa, senza lasciarle il tempo di capire quel che stava succedendo.
-Ti amo- le sussurrò nell'orecchio, poi la baciò sulle labbra.
Elsa non riusciva a liberarsi dalla presa di Jack e neanche dal suo bacio, che l'aveva colta di sorpresa.
Non se l'aspettava da Jack ... o forse sì?
Forse non voleva ammetterlo, ma aveva desiderato a lungo un simile gesto da parte sua, in un contesto decisamente più lieto di quello attuale.
In quel momento però era l'unica cosa che non poteva sopportare.
Un bacio non avrebbe permesso a Jack di farla franca.
Elsa mosse le dita, facendo apparire nella mano destra un affilatissimo pugnale di ghiaccio.
Con una rapida mossa, guidata dalla rabbia che provava in quel momento, la regina piantò la lama nella spalla di Jack, che mollò la presa all'istante, indietreggiando scompostamente per il dolore lancinante.
Elsa si allontanò, ansimando e tremando.
Jack cadde a terra in ginocchio, ansimando anch'egli e gemendo. Con una mano si tastò la spalla alla ricerca del manico del pugnale e, quando lo trovò, lo afferrò, estraendo con un gesto secco l'arma dalle sue carni.
Jack tremava, mentre aveva ancora in mano il pugnale che lo aveva trafitto.
Dalla ferita non usciva sangue né alcun altro umore umano: lungo la manica della sua felpa scivolavano silenziose gocce di rugiada, che andavano a bagnare il pavimento.
Elsa lo guardava con gli occhi spalancati, spaventata dal gesto che lei stessa aveva compiuto, ma ben presto si ricompose, continuando a guardarlo con regale distacco.
Jack alzò la testa per guardarla negli occhi, rivolgendole uno sguardo implorante perdono per il suo comportamento.
Perdono che Elsa non volle accordargli.
-Maledetto tu e il giorno che ho invocato il tuo nome. Io ti odio, Jack Frost. Per me non esisti più.
Dopo quelle parole, nel salone regnò il silenzio più totale.
La regina, con passo fiero e nobile, si diresse verso il suo trono e vi si accomodò, senza badare a Jack, ancora inginocchiato sul lucido pavimento di marmo.
-Elsa ... ti prego ...
Ma Elsa ormai non credeva più in lui: l'odio aveva riempito il suo cuore e Jack era tornato ad essere di nuovo invisibile a tutti.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro